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Liturgia di domenica 19/05/2013 – Pentecoste – con suggerimenti per catechisti

«Lo Spirito santo
che il Padre manderà nel mio nome
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà…»

Pentecoste

Gv 14,15-1623b26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

 

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: far entrare i ragazzi nel dinamismo effervescente dello Spirito. Lo conoscono poco perché noi ne parliamo poco… e spesso in modo troppo distaccato. Lo Spirito è invece il nostro grande alleato, il grande dono dato a ognuno per entrare in relazione con Dio.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • La Pentecoste chiude il tempo pasquale. E decisamente non è un caso. In fondo lo Spirito santo è il grande dono che gli apostoli ricevono da Gesù risorto (è dono post pasquale!).
    • E’ il dono necessario per riconoscere Gesù e credere in lui. Gli apostoli stessi ne hanno avuto bisogno, per credere vedendo il sepolcro vuoto (è l’esperienza di Giovanni), per riconoscerlo nelle apparizioni nel cenacolo (è l’esperienza degli altri discepoli e di Tommaso).  – se volete approfondire questi passaggi, potete ascoltare la riflessione su Beati i puri di cuore.
    • Guardate con i ragazzi l’immagine ed evidenziate i tre passaggi:
      lo Spirito ci insegna a credere nell’Amore
      lo Spirito spalanca il nostro cuore alla speranza
      lo Spirito ci apre a Dio, ad una relazione intima e personale, vitale, con Lui.
    • Questi tre passaggi possono essere correlati ai tre passaggi del Vangelo:
      vi insegnerà ogni cosa: rende per noi possibile l’impossibile, permette a noi creature di imparare a sentire Dio, a fidarci di Lui, a lasciarci mettere in gioco da Lui. Lo Spirito è il solo che può creare in noi meraviglie. E in fondo la vita cristiana è meraviglia! Non è banalità, non è qualcosa di scontato, non si dovrebbe mai ripetere. Lo Spirito può insegnarci a guardare nell’immenso oceano dell’amore di Dio per scoprire i segni di una presenza dinamica, sconvolgente e realmente effervescente. 
      vi ricorderà ciò che vi ho detto: ricorda al nostro cuore, la nostra più intima identità e dignità. Non siamo solo creature, esseri intelligenti e razionali… siamo figli amati e desiderati, siamo destinatari di una preoccupazione divina, di un desiderio di salvezza universale che Dio ha per ognuno di noi. Per questo lasciar abitare e agire in noi lo Spirito, ci apre alla speranza, spalanca il nostro cuore verso un oltre che ci spinge al di là di ogni paura, di ogni timore, di ogni disorientamento. 
      come Paraclito sarà sempre con voi: è con noi, mandato dal Padre, donato dal Signore Gesù, per restare con noi per sempre, per essere in noi sorgente di una vita buona e di una speranza determinata. E’ con noi, per rinnovarci continuamente, per farci vibrare d’amore. 
    • C’è una cosa da ricordare, però! Lo Spirito ama l’immenso e non i limiti, ama la libertà e la dona, ma non sa accontentarsi dei confini.
    • Perchè lui possa operare meraviglie, ha però bisogno di spazio concreto, ha bisogno di chi si mette in gioco e lo prende sul serio. Lo Spirito è vita e a Lui piace vivere e far vivere in pienezza.
    • Il tempo pasquale finisce, ma inizia per ognuno di noi una sfida: vuoi vivere il tuo tempo, come tempo “con-vissuto” con lo Spirito? La vuoi la sua presenza? Se disposto a dargli retta seguendo le vie che lui ti indicherà?
    • Se credete che i ragazzi possano accogliere la sfida, invocate con loro lo Spirito: fatelo con il canto, con un’invocazione spontanea,  con una preghiera insieme.
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Spirito Santo, soffio di vita, donaci una speranza nuova e insegnaci a guardare con fiducia il futuro. Spirito Santo, fuoco d’amore, accendi i nostri cuori di bontà e di tenerezza, di generosità e di misericordia. Amen [R. Laurita]

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.5, AMaggio 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:Catechisti Maggio 2013

  • pag. 6 – 11: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per imparare a educare alla fede; dare importanza alle opere di bene per essere un buon cristiano; ringraziare per il dono della fede.
  • pag. 12 – 13: attività per sottolineare e valorizzare il”pane della promessa”, realizzando il pane azzimo
  • pag.14- 15: parole della fede: amen e alleluia
  • pag. 16 – 19: verso la prima eucaristia: un percorso di gioia e condivisione
  • pag. 20 – 21: rileggere l’esperienza della morte alla luce della vita costruendo un fiore-girandola
  • pag. 22 – 25: il Vangelo nella vita, domenica per domenica con una serie di attività proposte
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

Segui anche la nostra rubrica: BuonaDomenica! – Riflessioni sul Vangelo domenicale per prepararsi a vivere nel migliore dei modi l’incontro con Gesù eucaristia. Online ogni sabato mattina!

E se vuoi vedere i nostri sommari, le novità e leggere alcuni  articolo vai sul minisito Paoline 

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Felice se credi – Step 6 – incontri online/maggio 2013

Benvenuti, cari amici, al nostro sesto incontro

Felice se credi

Beati i puri di cuoreLa Beatitudine che ci accompagnerà in questo ultimo scorcio di tempo pasquale, verso la Pentecoste e oltre, è la beatitudine dei puri di cuore: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” Mt 5,8.
Due saranno i compagni di viaggio: Giovanni, il discepolo amato, e Tommaso... che non definisco perché preferisco proporvi in una nuova prospettiva. 

Chi sono coloro che possono vedere Dio? Oggi Gesù, a noi, riproporrebbe questa beatitudine? Perchè qualcuno dice di vedere Dio e altri non lo vedono, pur desiderandolo? 
La beatitudine dei puri di cuore sembra dare una soluzione per uno dei desideri e delle domande che abita, da sempre, ogni cuore umano: vedere Dio… 

Ma si può?

E’ importante che il tuo cammino sia scandito da questi due passaggi. Ascoltare il video potrebbe non bastare. Sottolinea quei passaggi della catechesi per te importanti trasformandoli in esercizi concreti da vivere personalmente perché la fede diventi vita vissuta. Vivere poi un momento di preghiera è la tua possibilità più preziosa e feconda per incontrare Dio e metterti in suo ascolto.

Il percorso può essere vissuto personalmente o condiviso con amici, familiari o in parrocchia.

Ricorda che per una migliore proiezione, puoi scaricare il video sul tuo pc.

I tuoi strumenti di viaggio:

  • la Bibbia per seguire direttamente il testo, ampliandone il contesto
  • un quaderno per appuntare quei passaggi che ogni step ti chiede di vivere e che può diventare un’importante memoria del tuo percorso con Dio.

La fede diventi una risposta di vita piena e felice.
Buon cammino!

Video – catechesi

Maria donna dello Spirito
Preghiera conclusiva

Maria, donna dello Spirito,
in te l’amore di Dio ha trovato casa,
nella tua docilità ha fatto germogliare la vita
e nel tuo Sì incondizionato
ha dischiuso per noi il mistero di Dio.

Entra con noi, madre del Signore,
nel mistero dell’amore totale che si è fatto dono.
Cammina con noi, madre dell’umanità
lungo le vie della felicità che il Vangelo ci propone.
Fermati con noi, sorella nel credere,
quando le nostre paure ci rallentano
e spingici oltre ogni umano limite
quando la voce del Signore ci chiama
a percorre nuove e inaudite vie di dono.

Madre in cui lo Spirito ha trovato casa: prega con noi.
Madre in cui lo Spirito ha generato l’impossibile: prega su di noi.
Madre in cui lo Spirito ha fatto nuova ogni cosa: prega per noi.

Invocando Maria, ognuno senta di essere in comunione ecclesiale, con tutti i fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, lodano e danno gloria al Padre, in Gesù Cristo nostro Signore. Lo Spirito inondi la nostra vita di Dio!

 

Felicità e Vangelo
sono un connubio esplosivo e rivoluzionario
che ancora in molti preferiscono tenere disinnescato.
L’unico vero pericolo nell’innescarlo è di essere travolti
da radiazioni di amore e solidarietà universale,
che riconoscono nell’altro,
null’altro se non riflessi intensi del volto di Dio.

 

STEP PRECEDENTI

Step1 –  E Gesù disse: «Beati voi» – Mt 5,1-3
Step2 – Felice se attendi – Mt 5,4
Step3 – Felice se ti fidi – Mt 5,5
Step4 – Felice se scegli il bene – Mt 5,6
Step5 – Felice se ami  Mt 5, 7
Step6 – Felice se credi – Mt 5,8

CALENDARIO COMPLETO DEGLI INCONTRI SU: Incontri online

 

Per saperne di più scrivi a:

Sr Mariangela: m.tassielli@paoline.it

Per condividere riflessioni, mettere in campo domande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su

Facebook: Giovani & Vangelo
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Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.

Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:

GEP – Giovani Evangelizzatori Paolini

Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro: Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline

Ti auguriamo buon cammino e buon tutto!

 

Testimoni ieri e oggi_”Il segreto della mia giovinezza e della mia gioia di vivere è Gesù” – Gaetania (Nuccia) Tolomeo

aaNUCCIAGaetania Tolomeo, conosciuta come Nuccia, nasce a Catanzaro Sala il 19 aprile 1936, disabile dalla nascita, è vissuta per 60 anni, fino alla morte avvenuta il 24/01/1997, nel chiuso della sua casa, costretta a una forzata immobilità per una paralisi progressiva e deformante che l’ha resa dipendente in tutto dagli altri. Cresciuta nella fede in Cristo, fin da piccola aveva maturato la coscienza del suo stato in una visione di fede, trovando in Gesù Crocifisso le motivazioni per gioire della vita. Regalando a chiunque la andasse a trovare una testimonianza di vero coraggio e di forza.

Parlando a Radio Maria, di cui divenne una speciale conduttrice assieme a Federico Quaglini, nel programma “Il fratello” e nella rubrica “Beati gli ultimi”, parlava annunciando la speranza di una vita risorta, dono dello Spirito Santo perché vissuta in Gesù e Maria. Diceva di sé:

“Sono Nuccia, ho 60 anni, tutti trascorsi su un letto; il mio corpo è contorto, in tutto devo dipendere dagli altri, ma il mio spirito è rimasto giovane. Il segreto della mia giovinezza e della mia gioia di vivere è Gesù. Alleluia”!

Con le sue parole semplici, sempre dense però di contenuti mistici, presentava i suoi limiti, la sua voglia di vivere e la sua fede salda desiderando portare a Dio più anime possibili e grazie alla sua testimonianza di vita e di fede è riuscita a farlo. Negli ultimi anni della sua vita, rispondendo alle tante persone che la contattavano da tutta Italia e che le raccontavano i tanti dolori della vita, lei offriva un ascolto empatico, assicurando preghiera e offrendo la sua sofferenza, incoraggiando a riporre nei Cuori di Gesù e Maria tutta la loro speranza. Pregava il Signore dicendo:

“Voglio farli risorgere in Te, con il tuo amore. Voglio pregare molto e soffrire per tutti loro, perché sono sicura che, mentre io prego e soffro, Tu li guarisci e li liberi”.

Questa sua “straordinaria vita ordinaria” di donna sofferente ma appassionata è una testimonianza rilevante in questi nostri tempi in cui il “dolore” deve essere annientato in nome di una libertà che umilia la vita. Nuccia ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale il suo inno alla vita:

“Alla vista della mia vita stroncata, di una vita che non doveva più essere per me che sorgente di amare delusioni, sono stata turbata di abbandonarmi a pensieri spaventosi. Ed allora nel mio prepotente bisogno 023c  nuccia  2 (1964)di amore e di protezione, mi sono rivolta al Crocifisso. Egli comprende ogni cuore martoriato ed ascolta con immensa pietà ogni lamento. Quindi vicina a Te, non mi lamento, non mi annoio, anzi ringrazio l’Amore di avermi crocifissa per amore. La tua potenza d’amore faccia di me un cantore della tua grazia, trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia messaggio di speranza per molte anime tristi. Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinato alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore. Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e dell’attenzione di tanti fratelli. Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta. Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine”.

 

Maria Grazia Meloni

Se volete conoscere meglio Nuccia:

ALTRI TESTIMONI DI FEDE SULLA PAGINA —> TESTIMONI IERI E OGGI

Cantando il nostro sì – Itinerari musicali di catechesi/9_Il sigillo dello Spirito

Qualche premessa: 

INTRO:
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cresima

Ed eccoci arrivati al traguardo e pronti…, o quasi, per celebrare. Abbiamo, però, ancora alcune realtà in sospeso: la celebrazione della confermazione e il diario di bordo. Il diario è stato il pentagramma su cui ognuno ha scritto le note che Dio ha consegnato passo dopo passo; la celebrazione significherà accogliere i doni che lo Spirito ci farà, per viverli. Il momento è importante: ci prepariamo a ritmo di musica? La proposta è duplice, relativa ai due livelli:
1. preparare con i ragazzi alcuni canti per la celebrazione, così da rendere il momento liturgico coinvolgente, attivo e comunicativo anche in relazione alla comunità parrocchiale;
2. attraverso l’ascolto di alcuni canti, quelli che si canteranno alla celebrazione, vivere con il gruppo un momento di preparazione dinamico e interattivo che conduca a fare sintesi, poi, sul diario di bordo.
LA CELEBRAZIONE
Sono significativi i canti dalla raccolta Vieni Soffio di Dio di D. Scarpa – F. Buttazzo: un repertorio per le Messe in cui si celebra «la confermazione », in «toni» giovanili, e di cui potreste valorizzare nello specificodonispiritosanto

  • Vieni santo Spirito di Dio: canto d’ingresso. Solenne e dinamico nel ritmo. È un canto che ben introduce i cresimandi e la comunità nel clima consono alla celebrazione del sacramento: l’attesa e l’invocazione; la consapevolezza di essere chiamati a vivere nella Chiesa come testimoni del Signore risorto.
  • Signore, pietà di noi: rito penitenziale da valorizzare opportunamente… I ragazzi sono chiamati a chiedere perdono al Signore, nella consapevolezza del grande dono che stanno per ricevere. 
  • Accendi in me: canto di invocazione, suggerito dopo l’omelia, prima del rito della confermazione. Esso si ispira alla sequenza di Pentecoste, riproposta in una formula ritmicamente giovanile e nuova. Collocato a questo punto della celebrazione, ha un significato liturgico diverso: mentre il canto d’ingresso esprimeva l’entrare dei ragazzi, insieme con la comunità nella celebrazione, diffondecome popolo, come figli; questo, come preghiera di invocazione, è un chiedere allo Spirito di «entrare» in noi, di abitarci, toccare, guarire, santificare ogni parte di noi, con i suoi doni… Questo canto è in Una terra buona di F. Cioffi.
  • Prenderemo il largo: canto finale. Molto espressivo per tutta la comunità, può essere un canto-testimonianza eseguito dai ragazzi, come gruppo, alla comunità. Sarebbe una risposta significativa che i ragazzi, in prima persona, danno a Dio, pubblicamente… Il testo, riproponendo la metafora della navigazione che, con tutti i suoi addentellati, ci ha accompagnato in questo percorso, fa da sintesi di tutto il cammino.

cresimaIL MANDATOmandato
Un momento importante, infine, si potrebbe far vivere agli ormai cresimati.
In una Eucaristia successiva, magari a una settimana di distanza dal dalla «celebrazione della confermazione», potrebbero essere chiamati per nome dal parroco il quale, davanti alla comunità, affida loro un mandato, cioè un impegno da vivere concretamente in parrocchia. Chiaramente questo è da prepararsi con lungimiranza. Per questo, verso la fine del percorso, si può prevedere una forma di contatto tra i ragazzi e i diversi gruppi di animazione presenti in parrocchia (coro, liturgia, catechesi, caritas, accoglienza, festa e animazione, oratorio, comunicazione… e chi più ne ha più ne metta!), una sorta di orientamento come si fa tra la scuola superiore e l’università, dando la possibilità di scegliere (confrontandosi con voi) in quale gruppo inserirsi. Il mandato ufficiale da parte del parroco dà ai ragazzi e alla comunità un chiaro segno di progressività e di non interruzione del cammino.

Buon cammino a tutti, allora!

 [Continua…]  

Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

Scarica l’intero articolo:

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L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

ARCHIVIO POST “I DONI DELLO SPIRITO”

Liturgia di domenica 5/05/2013 – VI Domenica di Pasqua – con suggerimenti per catechisti

«Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore»

Parola si fa luce

Gv 14,23-29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

 

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a scoprire quella relazione unica che c’è tra Gesù e il Padre… relazione che Gesù rivela e in cui ci coinvolge.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • Cosa significa credere? E quanti colori ha la fede? Visualizzando quest’immagine, provate a chiederlo ai ragazzi. 
    • Spesso i nostri ragazzi immaginano che credere sia qualcosa di monotono. Difficilmente si abbina la fede all’effervescenza, alla diversità, alla scoperta, alle sfumature. La immaginano, e la immaginiamo forse, come un elenco di incontestabili affermazioni da credere senza ma e senza se. Eppure credere è fidarsi, è scoprire la presenza di Dio nella quotidianità, è accorgersi delle sfumature del suo amore che possono rendere nuova la nostra vita, trasformarla da un noioso “bianconero” a un vivacissimo “a colori”. Ma come?
    • La Parola di Dio diventa la nostra possibilità. Le sue parole, se accolte e credute, danno luce nuova a ogni situazione, riescono a far risplendere anche la più grigia tra le realtà . La Parola si fa luce perché è la via per entrare in relazione con il Signore, per entrare in quel rapporto speciale tra Gesù e il Padre, per sentirci totalmente dentro al loro amore.
    • Credere e vivere quelle Parole è questione di fiducia e di amore, non di osservanza cieca e irrazionale. La fede, nutrita dalla Parola, da un ascolto sincero e intelligente, spalanca orizzonti nuovi e irripetibili per ognuno, perché ci fa sentire raggiunti da una proposta d’amore… quella che il Padre ha per noi, lo stesso amore che in Gesù si è  manifestato in tutta la sua pienezza.
    • Vista da questa prospettiva, che di fatto è la prospettiva inaugurata dal Vangelo, la fede è realmente effervescenza e novità, è coinvolgimento e proposta, è relazione decisamente unica e singolare.
    • Lo Spirito guida, insegna, illumina, accompagna, sostiene ognuno di noi nell’ascolto della Parola, e la rende luce dalle mille sfumature, capace di penetrare ogni angolo della nostra vita. La Parola si fa nostra luce illuminandoci in profondità, non ci acceca, ma rischiara e rende luminoso  ogni tratto di strada da vivere.
    • Quali e quanto grigio c’è in noi? Cosa la Parola potrebbe illuminare con nuove sfumature?
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Signore Gesù, tu ci inviti a dimostrare il nostro amore con i fatti: ascoltando e mettendo in pratica la tua Parola. donaci la gioia di aiutarci a vivere secondo il tuo Vangelo, anche quando costa. Amen [R. Laurita]Abbiate come riferimento per la preghiera, anche la traccia che ho suggerito nel post Liturgia del 7 aprile

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.5, AMaggio 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:Catechisti Maggio 2013

  • pag. 6 – 11: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per imparare a educare alla fede; dare importanza alle opere di bene per essere un buon cristiano; ringraziare per il dono della fede.
  • pag. 12 – 13: attività per sottolineare e valorizzare il”pane della promessa”, realizzando il pane azzimo
  • pag.14- 15: parole della fede: amen e alleluia
  • pag. 16 – 19: verso la prima eucaristia: un percorso di gioia e condivisione
  • pag. 20 – 21: rileggere l’esperienza della morte alla luce della vita costruendo un fiore-girandola
  • pag. 22 – 25: il Vangelo nella vita, domenica per domenica con una serie di attività proposte
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

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FATTI DI DIO – Percorso di fede con i ragazzi

FATTI DI DIO

FATTI DI DIO Èun percorso di fede rivolto in primis a preadolescenti e adolescenti.fatti di Dio_cop

LA SUA SFIDA: riproporre ai ragazzi la fede in termini esistenziali, come cammino di riscoperta personale e comunitaria di Dio e della sua proposta di vita e di felicità, in Gesù.

I SUOI CONTENUTI: cinque tappe che, riprendendo i contenuti fondamentali del credo, articolano il percorso servendosi di dinamiche di gruppo, letture bibliche, percorsi musicali, esperienze da far vivere ai ragazzi e preghiere che diventano sintesi propositiva dell’intero cammino, vissuto nella singola tappa.

LA NOVITÀ È NEL SUPPORTO! Il prodotto offre ciò che i catechisti da tempo chiedono: il materiale è interamente in forma digitale e quindi facilmente gestibile per preparare schede personalizzabili per ogni gruppo e situazione.

DESTINATARI: catechisti, animatori, educatori, parroci che lavorano con preadolescenti e adolescenti. 

NEL LIBRETTO è descritto, passo dopo passo, l’intero percorso, con relative istruzioni per l’uso e Schede STEP 3_correzioniOK.qxprimandi ai contenuti del cd.

NEL CD sono reperibili tutte le schede di lavoro per animatori e ragazzi, necessarie per lo sviluppo dei percorsi, le tracce di preghiera, le 15 canzoni con relativi testi e partiture. Tutto scaricabile e stampabile. 

BUONO PER preparare campi scuola o per strutturare un itinerario che duri un intero anno pastorale. Per ogni tappa (e sono 5!!!), il materiale proposto è sufficiente per almeno quattro incontri.

PER ACCEDERE AI DATI: da Gestione Risorse o Risorse del Computer, cliccare col tasto destro del mouse su unità dvd-rom e quindi su APRI. Potrai così visualizzare sia le canzoni che i relativi file in pdf.

COSTO: € 9,90. Per aiutarci, anche in tempi di crisi, a combattere la pirateria!

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Maggio 2013 – SERVI DELLA PAROLA

Catechisti Maggio 2013

VIVO LA FEDE

di Anna Teresa Borrelli

Viene il tempo di fare scelte sempre più importanti: nella scuola, in famiglia, al lavoro, per tutta la vita… Con le parole e con le opere siamo chiamati a far conoscere agli altri il messaggio di Gesù. Come luce che illumina siamo invitati a diffondere intorno a noi bontà e amore.scelta

Scegliere, per i ragazzi di oggi, in molte occasioni, è un’esperienza molto lontana dalla loro storia di piccoli. Sembra questa una generazione che non sa compiere scelte di bene coerenti e coraggiose.
Aiutare i ragazzi a leggere la loro esperienza di vita, per imparare a individuare quale strada percorrere, quali valutazioni operare, su che cosa fondare «un sereno discernimento» diventa una sfida sempre nuova per chi è chiamato ad accompagnarli «a diventare grandi», e soprattutto a diventare grandi «insieme».

I ragazzi ripercorrono il cammino fatto, come gruppo, durante l’anno e si preparano a vivere l’estate come un tempo camminoimportante per continuare a seguire il Signore.
In mezzo alla stanza, si collocano due grandi scatole, contenenti, quella rossa, grandi tessere che rappresentano i diversi momenti vissuti dal gruppo. Si tratta di fare memoria dei passi più importanti compiuti insieme. Le tessere siano preparate con le foto dei diversi incontri/momenti o con oggetti, segni che rimandano a quell’evento.
Nella scatola verde si mettono strisce con i nomi dei membri del gruppo, delle persone incontrate, e gli atteggiamenti maturati.

Con un gioco a staffetta i ragazzi estraggono dalla prima scatola una tessera che rappresenta uno degli eventi vissuti e provano ad abbinare ad essa le persone, con le quali l’hanno condiviso, e gli atteggiamenti matupuzzlerati. Si mettono, quindi, una accanto all’altra le diverse tessere, con quanto ad esse collegato e si realizza, così, la strada percorsa.
Il catechista invita i ragazzi a chiedersi che cosa unisce i diversi momenti, perché li hanno vissuti insieme, che cosa/chi li ha spinti a compiere alcune scelte, come possono continuare a sperimentare la gioia di questi momenti. È bene che emerga che seguire Gesù è ascoltare la sua Parola, incontrarlo nei sacramenti, ma anche testimoniare con la vita il suo amore.

I ragazzi si confrontano lampadacon il brano della Lettera di Giacomo (2,14-18).
Il catechista mostra al gruppo altre due tessere che rappresentano una, alcune opere della carità, l’altra, l’immagine di una lampada che pone lungo la strada realizzata nell’attività precedente.
Egli orienta in questa direzione: aiuta i ragazzi a comprendere cosa sia la fede: un dono che deve essere riconosciuto, accolto, vissuto pienamente; una fede che non possiamo solo professare, ma che si realizza compiendo scelte di bene, per la nostra vita e per quella dei fratelli e delle sorelle.
Giacomo ci parla delle opere, dei frutti di bene che ciascun cristiano è chiamato a «portare» e di come questi frutti siano il segno visibile della presenza viva di Gesù in noi.
Gesù ci invita ad essere luce nel mondo e ad avere il coraggio di esserlo per testimoniare il suo amore e la sua bontà.

Il gruppo è invitato, ora, a conoscere l’esperienza molto significativa di una persona chbambinie ha scelto di donare la sua vita per il bene degli altri, di impegnarsi, anche in terre lontane, per portare l’aiuto concreto, fatto di cibo, di medicine, di vaccinazioni a favore di bambini, poveri e ammalati della foresta equatoriale del Congo (Africa), onde evitare l’estinzione delle popolazioni dei pigmei e dei bantu e comunicare, così, Gesù, con la vita. Si può vedere insieme il video, al seguente link http://www.gloria.tv/?media=173187 che mostra, appunto, «le opere di bene» che realizza Rino Martinez, cantautore e messaggero di pace, aiutato da medici e infermieri.
Una figura significativa che testimonia la bellezza della fede vissuta accanto ai più diseredati.
Al termine della visione il catechista invita i ragazzi a rappresentare, su una grande tessera, cosa li ha colpiti di più dell’impegno di questo testimone credibile della fede.

Il gruppo, a questo punto, si ritrova in chiesa per un momento di preghiera che aiuta i ragazzi a ringraziare il Signore per il dono della fede.donare
Si proclamazione questa Parola: Gc 2, 14-18.
In risposta alla Parola, ogni ragazzo riceve una tessera sulla quale è invitato a scrivere la sua opera di bontà, il frutto di bene che rende concreta e viva la sua fede.

E per finire il gruppo si impegna a individuare un progetto di solidarietà grazie al quale i ragazzi possano sentirsi protagonisti e testimoni della loro fede. Il tempo estivo diventa un tempo dedicato a portare frutti di bene verso chi ha bisogno di un sorriso e di un gesto di carità.
Segno: si consegna un panino da portare a casa e da condividere con i propri familiari.

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Maggio di Catechisti Parrocchiali

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Noi: una vela, tu: il soffio che ci spinge verso il bene. – Itinerari musicali di catechesi/8_Il timor di Dio

Timor di Dio

INTRO:
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Difficile, devo ammetterlo! Tecnicamente difficile esplorare il timor di Dio attraverso la musica. Sarebbe molto interessante, forse molto più di altre volte, far partire i ragazzi… e magari questa volta imparare da loro. Io ci ho provato. Ho chiesto a un piccolo gruppo di quindicenni, non tanto esperti di timor di Dio, di suggerirmi canzoni su questo dono. Il risultato è stato brillante: un numero cospicuo di canzoni, ottimo per costruire più di tre rubriche. Peccato però che a unirle fosse un’unica parola chiave: paura. Un po’ lontani dal timor di Dio vero? I vostri ragazzi sicuramente, potrebbero arrivare al nucleo della questione, ma chiaramente sarebbe interessante verificarlo, attraverso un lavoro assegnato personalmente.

NOI: LA VELA. TU: IL SOFFIO

Al di là di questo resta, però, tutta la difficoltà reale, perché il timor di Dio va decisamente oltre la paura; avrebbe a che fare per lo più con la conoscenza, l’ascolto, la fiducia, l’obbedienza; con un Dio incontrato realmente, scoperto in tutta la sua immensità e desiderato. E il timore diventa ciò che senti quando sulla vetta di un monte guardi tutta l’immensità che ti sta davanti, o quando, sugli scogli, senti tutta la forza del mare in tempesta. Timore e terrore? No! Timore e immensità! Mi vengono in mente le parole di Jovanotti «la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare… mi fido di te!». Sperimentare, infatti, l’immensità di Dio dovrebbe portarci alla consapevolezza di essere quei figli cari che lui ama di un amore immenso, tanto immenso da non lasciarci indifferenti.

Timor di DioMi permetto di proporvi una zoomata, una sorta di primo piano su due dimensioni fondamentali del timor di Dio: l’ascolto e la fiducia, dimensioni che questo specifico dono aiuta a rafforzare. Zoom da una parte e simbologia dall’altra. Pensate di costruire un parallelismo: noi, la nostra vita come una vela e il timor di Dio come soffio che, gonfiando la vela, spinge tutto/i verso una nuova terra, una nuova vita, una nuova relazione, con Dio in primis. Fate sintesi di tutto questo: usate tre specifiche canzoni e potrete dar vita a un nuovo percorso che ci insegni ad ascoltare e scoprire Dio dentro e oltre la nostra realtà e a fidarci di lui.
1. Partite dall’ascolto di una lettera. Più volte i ragazzi le hanno ricevute e scritte. Questa volta ne potranno ascoltare una in diretta. Lettera a Dio è una canzone scritta da Cuore afflitto. È descrizione reale di ciò che i ragazzi respirano: sono le loro domande. 
2. Dove abitano le risposte? Dove capire come la pensa Dio? L’ascolto successivo che vi propongo è il canto Se tudomande ascolterai l’immenso di Sandro Stacchiotti. Dove si può trovare la libertà? A quale fonte cercare di dissetare la sete di tante domande? Come si può ascoltare l’immenso? E Dio? Rivolgete ai ragazzi queste domande. «L’anima che ha sete», leggiamo nel testo, «quale fonte cercherà?». Dove i ragazzi cercano? Dove trovano le loro risposte? Cosa scoprono? E Dio? È veramente immenso per loro o credono di conoscerlo sufficientemente? L’ascolto mi permette di scoprire Dio. La vela per essere spiegata al vento deve essere sciolta. Per trovare risposte bisogna volerle e saperle ascoltare: quanto ci metto di mio? Mi apro al vento o resto ammainato per non essere portato troppo oltre me stesso e i miei progetti?
verso l'infinito3. Lasciarsi riempire, lasciarsi spingere oltre, è fiducia: totale, decisa e appassionata. La canzone è I will trust you di Steven Curtis Chapman (Mi fiderò di te, letteralmente). Il testo fa riferimento esplicito a Dio e all’esperienza di fede.  «E mi fiderò di te, fiducia in te, Dio, avrò. Anche quando non capisco, anche allora lo ripeterò: Tu sei il mio Dio e io mi fiderò di te». Questo è il traguardo per poter ricevere il sigillo dello Spirito. Fidarsi, anche quando non tutto potrà avere risposta. Fidarsi, lasciandosi sospingere in avanti verso mete, forse non chiare. Fiducia non è procedere a tentoni, ma percorrere un sentiero accettando di porre ogni fiducia in colui che conosce la meta. Fiducia è consapevolezza. Il timore è consapevolezza della vela e del vento, dell’uomo e di Dio, della fragilità e dell’amore, della ricerca e della risposta. 
SPINTI DALLO SPIRITO
Il tempo stringe e anche l’ultimo tra i doni è consegnato. Ormai abbiamo tra le mani tutto il necessario per arrivare verso nuovi traguardi, nuove mete, nuove terre. Serve un ultimo passo: sciogliere le vele e lasciare che il vento dello Spirito le gonfi. Ai ragazzi potrebbe venire in mente la navigazione verso la linea d’ombra, proposta qualche tempo fa, quell’orizzonte oltre il quale eravamo tutti invitare ad andare. E la fortezza era il timone tra le mani della nostra libertà. Timone, mappe di navigazione, orizzonti, bussole, cannocchiali a nulla servono se il vento non soffia e se le vele non si dispiegano. Vento forte, vele spiegate e avanti tutta: così la meta diventa non un’utopia, ma un sogno.vele

LA MIA STORIA
• Bene allora. Diario alla mano, scriviamo una storia: «La vela dell’albero maestro». L’inizio della storia verrà consegnato ai ragazzi su un foglio, a loro toccherà continuarla. • Incipit: «“Tutto è pronto capitano! Si parte? L’albero maestro è stato rafforzato, i danni provocati dalla tempesta riparati. Tutto è pronto! Pronto per affrontare il viaggio! Attendiamo ordini, signore!”. E il capitano silenziosamente si allontanò. Mancava una cosa. Ma di quella se ne voleva occupare personalmente. Diede all’equipaggio un’ora di break e lui, solo sulla grande nave, andò vicino all’albero maestro. Ai piedi dell’imponente albero, c’era lei… la vela. Era ammainata, sembrava un tessuto vecchio e inutile, ma se potesse, quante storie racconterebbe… “Parla vela!”, urlò il capitano! “Raccontami la tua storia, le tue paure. Dimmi le tue ferite… cosa pensi? Guarirai?…”».

 [Continua…]  

Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

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L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

ARCHIVIO POST “I DONI DELLO SPIRITO”

Liturgia di domenica 21/04/2013 – IV Domenica di Pasqua – con suggerimenti per catechisti

«Io sono il buon Pastore
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me»

Il Buon Pastore

Gv 10, 27-30

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola”.

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: far entrare i ragazzi nella dinamica dell’amore di Dio! La metafora del buon Pastore non ha altro senso.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • Quando Gesù diceva di essere come il buon Pastore, tutti i suoi diretti ascoltatori sapevano di cosa parlava. Tutti avevano molto chiaro quanto fossero preziose le pecore, o il bestiame in genere. Tutti sapevano quanto fossero vulnerabili, fragili, deboli indifese da eventuali attacchi di altre bestie. Ma tutti sapevano anche quanto sacrificio c’era nella vita di un pastore, quanta non vita c’era in quel vivere spesso soli e lontani. 
    • E poi, in chi ascoltava era fortissimo, in quelle parole di Gesù, il richiamo ai profeti che tante volte nella storia d’Israele, in momenti di grande difficoltà e disperazione avevano detto che Dio, come un pastore avrebbe guidato il suo gregge-popolo. Avrebbe preso in braccio gli agnellini, avrebbe camminato accanto alle pecore gravide e madri… Insomma in quel pastore, chi ascoltava non faceva altro che vedere un Dio farsi vicino. Di quel pastore annunciato dai profeti ora, Israele stava vedendo un volto e ascoltando direttamente la voce.
    • Ma oggi per i nostri ragazzi cosa significa Pastore? E quanta distanza esiste o potrebbe esistere rispetto a chi non vorrebbe mai e poi mai essere come una pecora nel gregge? Pensate oggi a cosa significhi di fatto essere paragonati a una pecora. Cosa potrebbe significare rispetto ad accuse mosse alla religione di voler impedire alla gente di pensare, ragionare, dimostrare… cosa può volere dire il rapporto pecora-pastore, di fronte ad accuse di “oppio dei popoli”…
    • L’immagine proposta allora vi potrebbe aiutare ad andare oltre, entrando nel senso di quella metafora del pastore buono, e vi permette di focalizzare due aspetti:
      1. rispetto alla foto che ritrae dei fiori e uno in particolare: la fragilità dell’essere creature
      2. rispetto alla frase: la totalità e concretezza dell’amore di Dio.
    • Rispetto alla foto: i fiori dicono la fragilità, la vulnerabilità, la singolarità di ognuno. Come il fiore così ogni uomo può essere  aiutato a crescere, accompagnato, protetto, custodito. Ma come il fiore basta poco per essere schiacciato, sbattuto dai mille venti di tempesta. Il fiore rende bello il mondo, ma il mondo può distruggere la bellezza del fiore… stessa cosa si può dire per l’uomo.
    • Rispetto alla frase: forse oggi Gesù ai nostri giovani parlerebbe così. Gli direbbe in modo diretto: “Ti amo”. Ma non come questo mondo ti fa vedere. “Io per te sono pronto a dare tutto. Non ti voglio perfetto. Non devi avere un fisico da urlo, né voti necessariamente eccellenti. Non ti amo perché sei perfetto… tu sei speciale, proprio perché io ti amo, senza un perché  Ti amo… STOP! Il resto non mi interessa”.
    • Fondamentale è far emergere due importantissimi passaggi che la frase mette in luce: “ti conosco” e “perché tu viva”
    • Poche volte aiutiamo i nostri ragazzi a sentirsi nel cuore di Dio, a sapersi amati e conosciuti da lui fin nelle profondità del cuore. Dio ama non perché ignora, ma perché conosce e sa che solo il suo amore può salvare.
    • Ma cosa significa salvezza? Dire salvezza è dire presente o dire paradiso? Molti di noi, dobbiamo ammetterlo, pensiamo al futuro, alla vita eterna, a quel premio che ci sarà dato. E forse per questo il Vangelo diventa così lontano dalla vita dei nostri ragazzi. Dire salvezza è dire una vita piena già qui e ora, una vita autentica e degna di essere vissuta, una vita che ha un suo senso ed è capace di essere significativa rispetto agli altri e rispetto al futuro del mondo.
    • L’immagine, cari catechisti, sia uno strumento per entrare nella concretezza dell’amore che ieri Gesù diceva con l’immagine del Pastore buono e oggi direbbe certamente con un linguaggio più attuale e per questo altrettanto provocatorio.
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Signore Gesù, nel segreto del cuore o tramite le persone che incontriamo tu ci parli. Negli avvenimenti quotidiani, anche sgradevoli e difficili, parli a ognuno di noi e attendi una risposta. Donaci di accogliere con gioia quello che ci proponi. Amen [R. Laurita]
    Abbiate come riferimento per la preghiera, anche la traccia che ho suggerito nel post Liturgia del 7 aprile

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.4, Aprile 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:

  • pag. 6 – 09: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per riscoprire la Chiesa come Famiglia in cui mettersi in gioco con i propri doni. 
  • pag. 11 – 12: attività per sottolineare e valorizzare il simbolo dell’olio dell’unzione (LEGGI L’ARTICOLO)Catechisti Aprile 2013
  • pag.14 – 15: 3 parole da evidenziare: cuore, sequela e gioia
  • pag. 20 – 21: scheda per realizzare con i più piccoli, un “orologio della preghiera”, per insegnare a concludere la giornata con Gesù
  • pag. 22 – 25: Il Vangelo nella vita: dinamiche e attività da far vivere ai ragazzi per ogni domenica del calendario liturgico
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

Segui anche la nostra rubrica: BuonaDomenica! – Riflessioni sul Vangelo domenicale per prepararsi a vivere nel migliore dei modi l’incontro con Gesù eucaristia. Online ogni sabato mattina!

E se vuoi vedere i nostri sommari, le novità e leggere alcuni  articolo vai sul minisito Paoline 

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Una cintura di salvataggio per aggrapparsi a Dio – Itinerari musicali di catechesi/7_La Pietà

Qualche premessa: 

INTRO:
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Pietà

Pietà, cinture di salvataggio e doni dello Spirito: qualcuno mi sa dire che cosa li tiene insieme? Le cinture e i giubbotti di salvataggio intervengono in situazioni di pericolo; ma tutto questo cosa ha a che fare con la pietà e i doni dello Spirito? Vi anticipo che se, per gli altri itinerari, avete potuto definire il numero degli incontri, questa volta la proposta richiede, di per sé, almeno due incontri.
LA PIETÀ È CINTURA DI SALVATAGGIO?
Viviamo la prima dinamica a tema:
• collocate nella sala dell’incontro un poster abbastanza grande sul quale avrete precedentemente attaccato, da un lato, l’immagine di una cintura/giubbotto di salvataggio e, dall’altro, la parola pietà.
• Chiedete ai ragazzi di scrivere sul cartellone che cosa potrebbe collegare i due elementi, di individuare il motivo per cui voi li avete messi insieme.
• Il percorso lungo il quale accompagnare i ragazzi: nel rapporto con Dio, lo Spirito Santo, donandoci la pietà, ci offre la possibilità/capacità di entrare in una relazione con il Signore fatta di fiducia e abbandono. Il dono della pietà ci permette di fidarci di lui anche nei momenti difficili, di confidare nel suo aiuto, di aggrapparci a Dio e di trovare in lui il nostro vero, solo ed efficace giubbotto di salvataggio nelle tante tempeste della vita. aggrapparsi

Il percorso, più di ogni altra volta, sarà segnato da tre canzoni di impostazione decisamente cristiana: A braccia aperte, Soltanto te e Per sempre canteremo
PietàLA LETTERA A DIO
• Vi suggerisco di consegnare ai ragazzi il testo della canzone di Jovanotti A te e di ascoltarla insieme. Il cantante dedica questo testo a colei che ama, a colei di cui si fida. Ma, concretamente, che cosa ha fatto lei per lui di così importante da far nascere un significativo rapporto di coppia?
«Se noi dovessimo riscrivere la canzone A te, e se il destinatario fosse Dio, che cosa scriveremmo?»
SEI UNO DI CUI FIDARSI?
Nell’incontro successivo, accanto al primo cartellone, collocatene un secondo sul quale avrete trascritto tutti i loro A te, rivolti a Dio. Ripartite leggendone uno decisamente particolare: l’A te che Dio avrà loro dedicato. Leggetelo e successivamente consegnatelo a ciascuno, chiedendo di inserirlo nel diario di bordo.
 «“A te che sei uno di cui ci si può fidare”, possiamo dirlo a Dio?». Questa domanda deve fungere da provocazione, pertanto non accettate dai ragazzi né lapidari sì, né no! Incalzate con altre domande: «Dove sta Dio nel dolore? Se di lui ci si può fidare perché le chiese sono vuote? Come ci si fida concretamente di lui?».
A BRACCIA APERTE
Testo alla mano, i passi da vivere sono questi:
• Primo passo, con A braccia aperte di Valerio Antonioni: il testo ripropone la riscoperta del ritorno a Dio come ritorno tra le braccia di un Padre che ama anche nell’errore, nella lontananza, nelle distanze che noi creiamo.
• Secondo passo, con Soltanto te di Sandro Stacchiotti: scegliere Dio dopo averne sperimentato la vicinanza, sceglierlo come adesione personale, sceglierlo come nuovo orizzonte di vita.
Terzo passo, con Per sempre canteremo di  Sandro Stacchiotti:  in Dio ci scopriamo Chiesa, fratelli, comunità. L’invito allora è alla lode, a cantare, nella gioia, ciò che di lui possiamo vivere e sentire.

 [Continua…]  

Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

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L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

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