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Catechisti Online_Campo per Giovani Catechisti under 30!

news

 

dal 25 al 30 Agosto 2014 a Mormanno – CS

Paoline Centro Catechistico e l’Ufficio Catechistico Regione Calabria

con il sostegno dell’Ufficio Catechistico Nazionale

invitano a

Catechisti Online!

Campo per giovani catechisti  fino ai 30 anni

per diventare Comunicatori Efficaci della Parola

Catechisti on line

Vieni! Ti aspettiamo!

Quando? —>Dal 25 agosto (inizio alle ore 17:00) al 30 agosto (conclusione col pranzo)

Dove? —> A Mormanno, Diocesi di Cassano Ionico (CS) presso il Seminario estivo.

Prenotazioni —> PROROGATE entro il 10 agosto 2014

CONTATTA   —> sr Mariangela Tassielli, fsp – m.tassielli@paoline.it – 3408404419

Porta con te   —> Bibbia, quaderno, lenzuola, asciugamani, strumento che sai suonare e, se lo avessi, un pc portatile.

Quota di partecipazione —> 80 euro

Brochure —> DepliantFRONTE – DepliantRETRO

DepliantRETRO

Signore cosa vuoi che io faccia?_Esercizi Vocazionali

news

dal 9 al 15 Luglio 2014 a Roccamonfina – CE

Signore cosa vuoi che io faccia?

Esercizi Vocazionali

a cura del Centro Regionale Vocazioni Campania

Esercizi 2014

L’invito è per tutti i Giovani Campani fino a 30 anni, disposti a mettersi in ascolto di Dio alla ricerca della propria vocazione !

L’esperienza è guidata da un’equipe che vuole esprimere la varietà dei carismi nella chiesa: Don Emilio Salvatore (Sacerdote diocesano), Suor Mariangela Tassielli (Figlie Di San Paolo), Fra Francesco Piccolo (Frati Minori).

Disponiamo dunque il nostro cuore ad essere “terreno buono” per ascoltare, accogliere e vivere la Parola e portare così frutto.
Quanto più sapremo unirci a Gesù
con la preghiera, la Sacra Scrittura, l’Eucaristia, i Sacramenti celebrati e vissuti nella Chiesa, con la fraternità vissuta,
tanto più crescerà in noi la gioia di
collaborare con Dio
al servizio del Regno di misericordia
 di verità, di giustizia e di pace.
E il raccolto sarà
abbondante, proporzionato alla grazia che con docilità
avremo saputo accogliere in noi.

Papa Francesco

Vieni! Ti aspettiamo!   

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Noi: una vela, tu: il soffio che ci spinge verso il bene. – Itinerari musicali di catechesi/8_Il timor di Dio

Timor di Dio

INTRO:
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Difficile, devo ammetterlo! Tecnicamente difficile esplorare il timor di Dio attraverso la musica. Sarebbe molto interessante, forse molto più di altre volte, far partire i ragazzi… e magari questa volta imparare da loro. Io ci ho provato. Ho chiesto a un piccolo gruppo di quindicenni, non tanto esperti di timor di Dio, di suggerirmi canzoni su questo dono. Il risultato è stato brillante: un numero cospicuo di canzoni, ottimo per costruire più di tre rubriche. Peccato però che a unirle fosse un’unica parola chiave: paura. Un po’ lontani dal timor di Dio vero? I vostri ragazzi sicuramente, potrebbero arrivare al nucleo della questione, ma chiaramente sarebbe interessante verificarlo, attraverso un lavoro assegnato personalmente.

NOI: LA VELA. TU: IL SOFFIO

Al di là di questo resta, però, tutta la difficoltà reale, perché il timor di Dio va decisamente oltre la paura; avrebbe a che fare per lo più con la conoscenza, l’ascolto, la fiducia, l’obbedienza; con un Dio incontrato realmente, scoperto in tutta la sua immensità e desiderato. E il timore diventa ciò che senti quando sulla vetta di un monte guardi tutta l’immensità che ti sta davanti, o quando, sugli scogli, senti tutta la forza del mare in tempesta. Timore e terrore? No! Timore e immensità! Mi vengono in mente le parole di Jovanotti «la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare… mi fido di te!». Sperimentare, infatti, l’immensità di Dio dovrebbe portarci alla consapevolezza di essere quei figli cari che lui ama di un amore immenso, tanto immenso da non lasciarci indifferenti.

Timor di DioMi permetto di proporvi una zoomata, una sorta di primo piano su due dimensioni fondamentali del timor di Dio: l’ascolto e la fiducia, dimensioni che questo specifico dono aiuta a rafforzare. Zoom da una parte e simbologia dall’altra. Pensate di costruire un parallelismo: noi, la nostra vita come una vela e il timor di Dio come soffio che, gonfiando la vela, spinge tutto/i verso una nuova terra, una nuova vita, una nuova relazione, con Dio in primis. Fate sintesi di tutto questo: usate tre specifiche canzoni e potrete dar vita a un nuovo percorso che ci insegni ad ascoltare e scoprire Dio dentro e oltre la nostra realtà e a fidarci di lui.
1. Partite dall’ascolto di una lettera. Più volte i ragazzi le hanno ricevute e scritte. Questa volta ne potranno ascoltare una in diretta. Lettera a Dio è una canzone scritta da Cuore afflitto. È descrizione reale di ciò che i ragazzi respirano: sono le loro domande. 
2. Dove abitano le risposte? Dove capire come la pensa Dio? L’ascolto successivo che vi propongo è il canto Se tudomande ascolterai l’immenso di Sandro Stacchiotti. Dove si può trovare la libertà? A quale fonte cercare di dissetare la sete di tante domande? Come si può ascoltare l’immenso? E Dio? Rivolgete ai ragazzi queste domande. «L’anima che ha sete», leggiamo nel testo, «quale fonte cercherà?». Dove i ragazzi cercano? Dove trovano le loro risposte? Cosa scoprono? E Dio? È veramente immenso per loro o credono di conoscerlo sufficientemente? L’ascolto mi permette di scoprire Dio. La vela per essere spiegata al vento deve essere sciolta. Per trovare risposte bisogna volerle e saperle ascoltare: quanto ci metto di mio? Mi apro al vento o resto ammainato per non essere portato troppo oltre me stesso e i miei progetti?
verso l'infinito3. Lasciarsi riempire, lasciarsi spingere oltre, è fiducia: totale, decisa e appassionata. La canzone è I will trust you di Steven Curtis Chapman (Mi fiderò di te, letteralmente). Il testo fa riferimento esplicito a Dio e all’esperienza di fede.  «E mi fiderò di te, fiducia in te, Dio, avrò. Anche quando non capisco, anche allora lo ripeterò: Tu sei il mio Dio e io mi fiderò di te». Questo è il traguardo per poter ricevere il sigillo dello Spirito. Fidarsi, anche quando non tutto potrà avere risposta. Fidarsi, lasciandosi sospingere in avanti verso mete, forse non chiare. Fiducia non è procedere a tentoni, ma percorrere un sentiero accettando di porre ogni fiducia in colui che conosce la meta. Fiducia è consapevolezza. Il timore è consapevolezza della vela e del vento, dell’uomo e di Dio, della fragilità e dell’amore, della ricerca e della risposta. 
SPINTI DALLO SPIRITO
Il tempo stringe e anche l’ultimo tra i doni è consegnato. Ormai abbiamo tra le mani tutto il necessario per arrivare verso nuovi traguardi, nuove mete, nuove terre. Serve un ultimo passo: sciogliere le vele e lasciare che il vento dello Spirito le gonfi. Ai ragazzi potrebbe venire in mente la navigazione verso la linea d’ombra, proposta qualche tempo fa, quell’orizzonte oltre il quale eravamo tutti invitare ad andare. E la fortezza era il timone tra le mani della nostra libertà. Timone, mappe di navigazione, orizzonti, bussole, cannocchiali a nulla servono se il vento non soffia e se le vele non si dispiegano. Vento forte, vele spiegate e avanti tutta: così la meta diventa non un’utopia, ma un sogno.vele

LA MIA STORIA
• Bene allora. Diario alla mano, scriviamo una storia: «La vela dell’albero maestro». L’inizio della storia verrà consegnato ai ragazzi su un foglio, a loro toccherà continuarla. • Incipit: «“Tutto è pronto capitano! Si parte? L’albero maestro è stato rafforzato, i danni provocati dalla tempesta riparati. Tutto è pronto! Pronto per affrontare il viaggio! Attendiamo ordini, signore!”. E il capitano silenziosamente si allontanò. Mancava una cosa. Ma di quella se ne voleva occupare personalmente. Diede all’equipaggio un’ora di break e lui, solo sulla grande nave, andò vicino all’albero maestro. Ai piedi dell’imponente albero, c’era lei… la vela. Era ammainata, sembrava un tessuto vecchio e inutile, ma se potesse, quante storie racconterebbe… “Parla vela!”, urlò il capitano! “Raccontami la tua storia, le tue paure. Dimmi le tue ferite… cosa pensi? Guarirai?…”».

 [Continua…]  

Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

Scarica l’intero articolo:

—>>> Musica & fede_timor di Dio<<<—

L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

ARCHIVIO POST “I DONI DELLO SPIRITO”

Triduo Pasquale 2013 – UN AMORE CHE SA DI DIO

dal 27 al 30 MARZO 2013 a Roma…

UN AMORE CHE SA DI DIO

…quando l’amore di Dio diventa uno stile di vita

Amare… nulla esiste di più intenso e sconvolgente,
nulla di più appassionante e disarmante.
In amore crollano le logiche,
in amore non regge il tornaconto.
L’amore vibra di vertigine e follia,
di limite e di immenso,
di terra e di cielo,
di dono e di paura.

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Eppure un giorno,
Amore si è fatto carne,

perché noi credessimo in lui,
perché fosse visibile ai nostri occhi
che non esiste vita senza amore,
né amore senza vita, accolta e donata.

Di questo amore fatto carne vogliamo parlare,
perché lui i nostri occhi hanno visto e le nostre mani toccato.
Lui, ha conosciuto il nostro cuore,
Lui, il cui amore ha lo stesso sapore di Dio,
Lui che, incontrandoci sulle strade della nostra quotidianità,
rende il nostro stesso amore, un amore che sa di Dio.

Vuoi vivere anche tu quest’esperienza???

L’invito è per tutti i Giovani fino a 30 anni, negli ultimi tre giorni della Settimana Santa, per vivere un’esperienza di spiritualità paolina e camminare con Gesù verso la Pasqua.

Vieni! Ti aspettiamo!

Quando? —>Dal 27 al 30 marzo 2013

Dove? —> A Roma – Presso la comunità delle Figlie di San Paolo, in Via A. Pio, 75 (nei pressi della Basilica di san Paolo)

Per Info, Contatti e Prenotazioni

sr Mariangela Tassielli, fsp – m.tassielli@paoline.it – 3408404419

depliant_intero

 

CREDERE È LA PORTA APERTA SULL’IMPOSSIBILE DI DIO_Step3: RISPOSTA

CREDERE

È LA PORTA APERTA

SULL’IMPOSSIBILE DI DIO

STEP3

La fede: una scelta vissuta –  la risposta

 

candele «Il Signore si offre a noi come luce per illuminare, come amore per guarire, come vita per far rivivere. Lui sì offre ma sta a noi scegliere! Discernere è allenare il cuore a scegliere Dio!»

Con queste parole si era concluso il secondo step che, insieme all’ascolto, ci aveva chiesto di prendere in seria considerazione il discernimento.

Ma basta questo perché la fede sia viva? Basta ascoltare e comprendere? Basta allenare il cuore a scegliere Dio? […]

Maria è la grande testimonial e questo decisivo passaggio è la RISPOSTA!

In questo terzo step, ci lasceremo accompagnare da una delle più famose pagine evangeliche: l’annunciazione. Lc 1, 26-39

Focus on

Evitando di addolcire troppo la pillola, mi sembra di non esagerare se affermo che il più terribile cancro che sta continuando a massacrare la fede cristiana, riducendo in fin di vita la nostra relazione con Dio, sia l’aver voluto separare la vita dalla fede. L’aver portato la fede nella propria stanza, nel proprio cuore, nel segreto di un’intimità che più di intimità ha il sapore della paura… già… paura di schierarsi troppo, di prendere posizioni, di apparire ormai fuori moda. In fondo tenere Dio nel silenzio del cuore, significa garantirsi il potere di silenziarlo, di credere in lui ma di scegliere e vivere nonostante lui. In poche parole, la situazione è una: Dio sì, ma fino a un certo punto […]

Quando la fede diventa risposta, la vita diventa un capolavoro e Maria in questo ci è maestra.

Dal Vangelo di Luca                                                                                             1, 26-39

«Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.annunciazione

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda».

Tante volte di fronte a Maria siamo tentati di credere che in lei ci sia stato uno straordinario, impossibile a noi. Creatura unica, eletta, prescelta e, diciamocelo, tanto fortunata da essere sufficientemente lontana dalla nostra esperienza quotidiana di sofferenza, di paura, di timore, di dubbio. Ma pensare questo è appunto una bella e buona tentazione, buona per farci mettere distanze di sicurezza tra noi e lei, tra la sua risposte e i nostri accomodamenti […]

Maria e Gesù bambinoMaria non è lontana dalla nostra esperienza, tutt’altro e l’evangelista Luca ce lo fa percepire in tanti passaggi sottili, ma efficaci:

  • Maria è turbata dalle parole dell’angelo. Ascolta, ma non comprende;
  • cerca di capire, domanda a se stessa cosa stia succedendo;
  • chiede come realizzare ciò che l’angelo annuncia.

Quanto è distante la posizione di Maria e di Zaccaria! Non è diversa la reazione del messaggero di Dio, è diversa la loro reazione, la loro distanza da Dio. Zaccaria vuole capire come poter essere sicuro di quelle parole. E infatti Luca scrive: «Zaccaria disse all’angelo: da cosa conoscerò questo?». Zaccaria obietta all’impossibile di Dio.

Maria chiede: «Come accadrà, come si realizzerà questo?»[…]

Maria non cerca di capire, non valuta, non soppesa le conseguenze: dà ciò che ha, dà se stessa e la sua femminilità. 

Maria rischia, perché conosce la voce di chi sta parlando. Maria, tutti i giorni, prega il Dio d’Israele. Maria,accogliere come Simeone, sa che il suo Dio parla al cuore dei suoi figli e li salva, ogni giorno, in ogni istante. Maria è consapevole che quel Dio entra nella storia, nelle vicende del suo popolo, perché ascolta il grido ed è pronto ad asciugare le lacrime di chi piange. Maria conosce la risposta di coloro che si erano fidati di Dio, lei quell’Eccomi lo aveva sentito risuonare nei profeti, nel giovane Samuele, nel padre Davide e in tutti coloro, che pur piccoli e peccatori, a quella voce avevano scelto di dire sì.

Maria è colei che ascolta, discerne, allena il cuore e risponde: per questo è maestra di fede, di quella fede che può spostare le montagne… di quella fede che permette a Dio di generare in ognuno di noi l’impossibile.

E così, lei, la giovane donna di Nazareth con il suo Sì spalanca a Dio la sua vita e Dio la trasforma in profondità. Maria può andare da Elisabetta perché ora è risorta! Già… anàstasa, dice Luca (in greco)… e usa lo stesso verbo usato per dire la resurrezione. Maria è nuova, è stata liberata da ogni catena, è libera di darsi perché Dio stesso in lei, ora è libero di agire.

Questo significa fede, nulla di più. Questo è credere! Questo è vivere veramente!

[Continua…]

GUARDA IL VIDEO: RISPONDI ALL’AMORE

SCARICA LA RIFLESSIONE INTEGRA CON ESERCIZI PRATICI PERCHE’ LA FEDE DIVENTI VITA: FocusOn3 La fede: una scelta di vita – la risposta

Buona riflessione!!!

Calendario:

CREDERE È LA PORTA APERTA SULL’IMPOSSIBILE DI DIO_Step2: DISCERNIMENTO

CREDERE

È LA PORTA APERTA

SULL’IMPOSSIBILE DI DIO

STEP2

La fede: uno stile di vita –  il discernimento

bibbiaFede è ascolto di colui che mi raggiunge, è fiducia in colui che si dà a me, è credere nelle sue parole, è costruire una relazione fatta non di parole, ma di scelte.

Ma come è possibile viverla? E soprattutto: la fede è ancora possibile oggi? […]

Credere non è mai stato una passeggiata, perché di fatto la carne di cui siamo fatti ci abitua a toccare, a sentire, a vedere, fin dal primo istante di vita. Credere non è mai stato semplice neppure per i nostri padri nella fede e questo la sacra Scrittura ce lo fa vedere fin dalle prime pagine. Eppure chi decide di giocarsi può vedere ciò che non avrebbe mai immaginato. 

In questo secondo step, ci lasceremo accompagnare da alcuni versetti del prologo del Vangelo di Giovanni. Il brano di riferimento è: Gv 1, 9-14

Focus on

La figura di Simeone, che ha caratterizzato la tappa precedente lascia indubbiamente aperti dei grandi interrogativi. Il suo aver allenato il cuore all’ascolto di Dio, oggi per noi può ancora essere un invito valido e realizzabile?

Noi possiamo ascoltare Dio? Possiamo incontrarlo? Possiamo riconoscerlo? Possiamo scegliere di costruire una vita fedele al suo stile?

Lo possiamo! Ne abbiamo tutte le possibilità, perché Dio non ci nascosto nulla, non ci ha voluto schiavi, non ci ha legato con le catene resistenti del ricatto. Si è dato a noi come dono e il prologo di Giovanni ci permette di entrare nella pienezza di ciò che quel dono custodisce e offre.

 Dal Vangelo di Giovanni Gv 1,9-14

«Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio […]».

[…]Giovanni fa del buio e della luce due simboli forti, parla del mondo non tanto descrivendolo come la creazione perfetta voluta da Dio, ma come il luogo in cui si lotta e si decide chi essere e come vivere.

C’è un punto di partenza, una certezza forte che ci viene consegnata: il mondo non è stato lasciato solo, in balia di se stesso. Colui che lo ha creato, continua a custodirlo facendosi presenza vicina, lo ama aldiscernimento punto tale da farsi, egli stesso, uomo […]. Nel mondo è venuta la luce vera, la luce che illumina ogni uomo e donna, senza alcuna distinzione; la luce che illuminando dà vita, perché porta alla pienezza tutto ciò che la notte, il buio, la morte voleva uccidere. La luce fa vivere, perché manifesta, rende tutto trasparente, mette nelle condizioni di scegliere: la luce libera!

La notte uccide, perché rende vulnerabili, attaccabili. La notte illude. Nella notte non si vede, non si cammina, si attende che il tempo passi e che le cose accadano. La notte è il tempo della paura, della chiusura, della difesa, del non ascolto…

Dio entra in quello stesso mondo che ha creato, per essere luce e vita, per insegnare ad amare amando per primo, per dare a tutti la possibilità di vivere senza mezze misure. E perché il suo avvicinarsi a noi fosse totale e deciso, si è fatto uno di noi, uno come noi: carne, sangue, corpo, emozioni, fisicità, energie, affetti, crescita, domande, determinazione, preghiera, ricerca, scelte, figlio, dono […]

In Gesù, dice Giovanni, abbiamo visto la grazia e la verità: dove la grazia è l’amore, è il dono per eccellenza che Dio fa all’uomo e dove la verità non è un concetto, ma è la fedeltà stessa con cui Dio ama, senza sosta, anche chi sceglie di allontanarsi da lui.

Ed eccoci allora, ritornare al caro Simeone, al suo stile di vita, al suo allenarsi per restare sintonizzato su Dio. Simeone è uno di noi, come i tanti personaggi che la Bibbia ci presenta. Perché infondo la Bibbia non è stata scritta per creare divisioni, solchi invalicabili tra santi e peccatori. La Bibbia è la via per una vita piena e realizzata e i personaggi, con cui ci fa entrare in contatto, diventano per tutti noi vie luminose e percorribili, oggi.

Cosa allora ha impedito a Simeone di scegliere la notte?

ascoltareSimeone continua a voler ascoltare, perché lui fa dell’ascolto uno stile di vita. Nell’ascolto si accorge di Dio… Nell’ascolto ascolta Dio e se stesso, ascolta ciò che succede attorno a sé e trasforma il dubbio e la ricerca in parola con Dio, in relazione. Simeone accetta la sfida della trasparenza e sceglie di restare nella luce, ogni giorno, in ogni istante.

Simeone si lascia mettere in gioco dalle situazioni, dagli anni, dalla gente, dalle domande, dalla sua vita, dalle contraddizioni, ma non smette mai di interrogare Dio su questo, né smette di attendere le sue risposte.

Per questo possiamo dire che la fiducia/fede diventa per lui uno stile di vita, dove il discernimento è un allenamento costante, un esercizio che lui fa fare costantemente alla sua ragione, al suo cuore, alla sua voglia di capire e di vivere. Lui lo sa e ce lo dice:

«Discernere, non significa fare strani calcoli mentali. Non significa perdersi in ragionamenti assurdi… Vi lascio questa immagine: pensate a un prezioso oggetto d’oro ritrovato nel fondo del mare. Il suo splendore è offuscato dal calcare, ma per farlo splendere e distruggere tutto ciò che lo impoverisce coprendolo, è necessario farlo passare nel fuoco ad altissime temperature: resterà solo l’oro e il resto verrà distrutto. Questo significa discernere. Noi siamo oro prezioso, ma spesso coperto e impoverito da ciò che ci leghiamo addosso o che ci vive dentro: pregiudizi, ferite, ricordi, paure, sfiducia».

Il Signore ci offre la luce, si offre a noi come luce per illuminare, come amore per guarire, come vita per far rivivere ciò che in noi è morto, dimenticato o congelato: a noi scegliere.

Discernere è allenare il cuore a scegliere Dio: come stile di vita! [Continua…]

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FOTOGALLERY DEL 29/12 A ROMA —> CLIKKA QUI 🙂 <—

Buona riflessione!!!

Calendario:

 

 

CREDERE È LA PORTA APERTA SULL’IMPOSSIBILE DI DIO_Step1: ASCOLTO

CREDERE

È LA PORTA APERTA

SULL’IMPOSSIBILE DI DIO

STEP1

La fede: un dono accolto –  l’ascolto

Nel primo step, ci lasceremo provocare dall’emblematica figura di Simeone, che tra i tanti personaggi dei Vangeli dell’infanzia svetta come l’uomo dell’ascolto

I brani di riferimento sono: Lc 2,25-32 e 9,35

AscoltareEsiste Dio? o è solo un’invenzione? non potendola dimostrare scientificamente sarebbe corretto negarne l’esistenza?

Fede è credere senza vedere, senza toccare, senza sommare, senza misurare… eppure fede è crede-re avendo conosciuto, visto, toccato, sperimentato. Contraddizione? No! Solo livelli diversi.

Nell’esperienza biblica esiste un vedere con gli occhi… e un vedere con il cuore. Esiste un conoscere razionale, e un conoscere più profondo che esprime un rapporto intimo, intenso, interpersonale[…] La fede la possiamo collocare oltre il mondo solo fisico e oltre il conoscere solo razionale. La fede non la possiamo dimostrare, così come non possiamo dimostrare l’amore; fede è fiducia data e ricevuta; fede è scoprire che qualcuno sta pensando a me da sempre; fede è stupore, è semplicità, è determinazione, è relazione non casuale[…]

La Sacra Scrittura ce lo racconta instancabilmente attraverso l’esperienza di tutti i suoi protagonisti: la fede del popolo d’Israele è una fede fatta di incontro, di fallimento, di dono, di ritorno, di perdono, di determinazione di Dio e dell’uomo.

Nella sua esperienza concreta l’uomo biblico […] ha imparato che dietro ogni suo desiderio, dietro la sua stessa esistenza, dietro ogni preghiera urlata o silenziosa, Dio c’è: lo precede sempre, amandolo, desiderandolo, liberandolo da ogni forma di schiavitù: catene, scoraggiamento, idoli, distrazione, superficialità, lontananza, dubbio, paura…

Dio si presenta all’uomo portando in mano un dono straordinario: il suo amore, la sua vita, la sua paternità[…]. Gesù è laSimeone nostra possibilità di toccare Dio, di vederlo in azione, di capire come la pensa, di scoprire qual è il suo stile. Ascoltare e “scrutare” Gesù in tutto quello che fa e dice; è scoprire il volto di Dio; è avere la possibilità di penetrare il più grande mistero della storia.

Si tratta allora di ascoltare […] ascoltare seriamente, senza lasciarsi tirare indietro dalla paura, dal dubbio, dalle domande, dalla ragione. È necessario ascoltare fino in fondo, senza pensare: «Tanto so già come va a finire!».

Ascolta solo colui che ha imparato a essere libero. L’ascolto è uno stile da imparare, non ci si improvvisa […]Ascolta Simeone descritto come un uomo giusto e pio. Simeone ascolta, come ogni israelita giusto. Lo Spirito di Dio, quello santo, ci dice l’evangelista Luca, guida le sue scelte, la sua attesa, la sua fede certe. Simeone sa che vedrà, un giorno. Ma quanto tempo ha dovuto attendere? Quanto la sua fiducia è stata messa alla prova dalla vita, dalle vicende, dalla sofferenza di Israele? [Continua…]

SCARICA LA RIFLESSIONE INTEGRA CON ESERCIZI PRATICI PERCHE’ LA FEDE DIVENTI VITA: FocusOn1 La fede un dono accolto: l’ASCOLTO

GUARDA la video testimonianza girata a Piazza San Pietro il 29 dicembre durante la preghiera che la comunità di Taizé ha fatto assieme al Papa e ai giovani di tutta Europa che partecipano al 35° Pellegrinaggio della fiducia sulla terra.

Buona riflessione!!!

Calendario:

 

 

CREDERE È LA PORTA APERTA SULL’IMPOSSIBILE DI DIO_Start!

CREDERE

È LA PORTA APERTA

SULL’IMPOSSIBILE DI DIO

START

Start

Cari amici anche quest’anno abbiamo scelto di vivere con voi l’esperienza del campo online in contemporanea a un gruppo di giovani che sarà a Roma, con noi Figlie di San Paolo, per vivere un’ersperienza di spiritualità!

Il tema o forse meglio, la sfida di quest’anno è: CREDERE!!!

Credere! Nulla di più appassionante e difficile, nulla di più folle … nulla di più del credere in qualcuno può farci sperimentare la vertigine tra l’infinito e noi. Noi con la nostra voglia di sicurezze, noi con le nostre paure, noi con la profonda e inafferrabile voglia di immenso!

Credere, fidarsi, tuffarsi in Dio e poi vedere aprirsi davanti a noi le vie dell’impossibile: di quell’impossibile di Dio che in noi si realizza, diventa pienezza, passione, determinazione, Vita.

Vi raggiungeremo, attraverso Cantalavita, con tre riflessioni sulla fede, ad alta voce: ASCOLTO, DISCERNIMENTO, RISPOSTA ore 11:00, nelle seguenti date:

Le vivremo lasciandoci accompagnare da alcuni brani biblici!

Non ci resta altro che aspettarvi online da domani, alle 11:00,con la prima riflessione!

FOTOGALLERY1: CLIKKA QUI 🙂

FOTOGALLERY2: CLIKKA QUI 🙂

FOTOGALLERY3: CLIKKA QUI 🙂

FOTOGALLERY4: CLIKKA QUI 🙂

FOTOGALLERY5: CLIKKA QUI 🙂

 

Nell’amore… Dio!!! – per Giovani dal 4 al 9 settembre 2012

Nell’amore… Dio!

un dono,
una scoperta,
un Sì 

Negli incontri, nei volti, nei sorrisi, nei sospiri, nel cuore che batte all’impazzata… nei tanti volti dell’amore, Dio c’è!
Si offre a noi lasciandosi scoprire nelle semplici e quotidiane situazioni della vita e, per noi, il suo ESSERCI diventa  un dono, una scoperta sempre possibile e un Sì da pronunciare e vivere nelle scelte.

Nell’amore… Dio! è un’esperienza di spiritualità paolina che proponiamo a tutte le RAGAZZE fino a 30 anni  per camminare insieme, sui passi di Gesù.

Vieni! Ti aspettiamo!

Quando? —>Dal 4 al 9 settembre 2012

Dove? —> Figlie di San Paolo – via dei Cavalli Marini, 32 – 00040 Tor San Lorenzo – Ardea (RM)

Per Info e Contatti

sr Pina Riccieri, fsp 339.49.37.233 – pina.riccieri@gmail.com

sr Mariangela Tassielli, fsp 340.84.04.419 – m.tassielli@paoline.it

sr Silvia Mattolini, fsp 329.33.95.223 – suorsilvia@ymail.com

L’amore è il luogo preferito di Dio.
In un abbraccio gratuito e rassicurante…
In un sorriso donato, camminando…
in una mano tesa per donare…
in uno sguardo puro e riconciliato…
nell’amore di chi si fa dono per altro…
nella vita donata senza misura…

…in ogni piccolo gesto d’amore Dio c’è!

Fai della tua vita lo spazio dell’amore
ed essa diventerà casa di Dio. 

Scarica il depliant: Nell’amore… Dio!_depliant

“Venite a me tutti” – Tre giorni di Natale a Roma

“Venite a me tutti”. Non è solo l’invito che rivolge Gesù nel Vangelo di Matteo ma, per quest’anno, è stata anche la proposta che abbiamo rivolto come noviziato delle Figlie di San Paolo ad alcune ragazze. «Anche io? Dove? Perché?». Domande che forse ci poniamo davanti a quel brano del Vangelo e che sono state le reazioni stesse delle giovani che abbiamo invitato.
L’esperienza che abbiamo vissuto nei giorni dal 27 al 30 dicembre 2011 a Roma, con chi ha deciso di lasciarsi interpellare, è in sintesi questa: la Parola parla tutti i giorni a ciascuno nella propria vita quotidiana. Ci sono parole e parole, ognuna con la sua dignità; con le parole si comunica, si dialoga ma si ferisce anche. C’è però una Parola che si è incarnata nella vita. La Parola, allora, non è solo “un libro” ma “elemento vitale” se le si presta ascolto e attenzione. Se la Parola è vita, ridurla al silenzio equivale a morire. La Scrittura si propone, allora, come scuola di educazione ad un ascolto che conduce pian piano all’aprirsi a Dio. Occorre analizzare lo sguardo con cui ci accostiamo alla Bibbia e il tipo di ascolto. Per questo, con fatica, ma anche con entusiasmo e beneficio, abbiamo provato a studiare insieme alle nostre giovani ospiti un brano di Vangelo, partendo dall’osservazione del testo per cogliere poi in profondità il suo significato. Ogni versetto, se analizzato, infatti, apre le porte alla riflessione e alla preghiera. Sì, perché con la Parola pregata e amata, la vita si trasforma; questa è anche la testimonianza che è emersa dalle figure dei monaci di Tibirine protagonisti del film Uomini di Dio che abbiamo visto e discusso.
Ma è possibile veramente vivere fidandosi di questa Parola? Abbiamo interrogato alcuni personaggi su questo argomento. San Pietro, depositario della fede della Chiesa, ci ha risposto che “sulla Sua Parola ha gettato le reti”; San Paolo, Apostolo delle genti, ci ha detto “tutto io faccio per il Vangelo”. Anche ai nostri giorni tutto questo è possibile, come ci ha testimoniato il Beato Giacomo Alberione, apostolo della nuova evangelizzazione, che si è dedicato alla diffusione del Vangelo con tutti i moderni mezzi di comunicazione. Le parole non riescono a esprimere l’intensità dei bei momenti trascorsi insieme, il divertimento, la condivisione…. La Parola, invece, ci suggerisce quello che abbiamo sentito come gruppo, giovani ed animatrici: “Rimanete in me e la vostra gioia sarà piena”.

Veronica e Nikki – Novizie delle Figlie di San Paolo

LA PAROLA ALLE PARTECIPANTI:

Ripensando a questi tre giorni mi vengono in mente di primo impatto due cose: le parole del Salmo 23 e una cosa che ha detto Gloria [una delle ragazze presenti, ndr] in una condivisione : “Il Signore mi ha invitato e allora io ho accettato”! Ero un po’ titubante sulla mia partecipazione a questa tre giorni, su cosa fosse meglio per me… ma alla fine ho sentito quello che ha detto Gloria… “se sto ricevendo un invito perché rifiutarlo?” e dopo aver fatto la scelta sono stata felice di sentire nel cuore di essere davvero lì dove avevo bisogno di essere, per riposarmi, per ascoltare i consigli giusti per me in questo momento della mia vita e per incontrare chi il Signore mi ha voluto mettere accanto. Per questo mi viene in mente il Salmo 23 .. per poter dire: “Signore Tu sei il mio pastore: non manco di nulla! Su pascoli erbosi mi fai riposare e ad acque tranquille mi conduci. Mi rinfranchi e mi guidi per il giusto cammino per amore del Tuo nome”. Al di là di tutte le mie incertezze di tutti i miei freni e i miei cambi di rotta c’è un cammino che il Signore traccia per me costantemente, senza mai stancarsi, fatto su misura per come sono! Io credo spesso di sapere cosa è giusto per me ed invece scopro sempre che Lui mi conosce davvero meglio di me stessa! Ci sono molte cose che mi hanno colpita in questi giorni… alla fine sono stati tutti pieni! Per esempio ho sentito che possiamo difendere la nostra pace interiore grazie alla Parola. Ma in particolare mi è rimasta impressa una scena del film “Uomini di Dio” e cioè il momento in cui Cristophe dopo giorni di dubbi, di incertezze, di fatica e di solitudine , una notte, ascoltando la pioggia, si rivolge a Dio dicendo “Signore Tu mi circondi….. ed io Ti amo.” Vorrei poter dire anche io così. Nonostante tutti i miei inciampi e nonostante il Signore ogni tanto mi chieda di fare più di quello che credo necessario, di superare ciò che penso così faticoso… vorrei poter riconoscere questo Amore da Lui e verso Lui che è vivo infondo al cuore. “Signore Tu mi ami… ed io Ti amo”. E poterlo dire anche in mezzo alla tempesta….questo sarebbe bellissimo. E poi oltre tutto questo sono stata molto felice di ridere e sorridere con le mie compagne di cammino in questa avventura, questo perché sono stata messa di fronte al fatto che il Signore ci porta verso la nostra gioia! Grazie di cuore! (Sara, Bologna)

Siamo state accompagnate alla scoperta della Bibbia, che ha bisogno di un po’ di costanza e d’impegno per parlarci, con un metodo che le novizie ci hanno insegnato e che è possibile applicare quotidianamente anche dedicandovi solo un piccolo spazio della nostra giornata.
Il clima creatosi fin dal primo momento è stato di condivisione, gioia e ricerca; questo ci ha permesso di conoscerci e fare subito amicizia. Nostri compagni sono stati San Pietro e San Paolo, grandi esempi nella fede e nelle scelte radicali e ognuna ha sentito risuonare dentro di se qualcosa di nuovo e misterioso. In questi tre giorni intensi ho “ritrovato me stessa” e posso dire che è bello e possibile incontrare e lasciarsi incontrare dalla Parola. Nel frattempo, io mi son già prenotata per il prossimo incontro con le novizie, che spero avvenga nel triduo pasquale 2012.
(Chiara, Salerno)

Inizierei col dire che è stata un’esperienza meravigliosa….. sono partita da casa il giorno 27 e già mi immaginavo che sarei stata bene perché il Signore mi aveva chiesto di andare…. Ho percepito fin da subito un clima accogliente da parte di tutte…. Ho accettato di partecipare sia perché me lo aveva chiesto il Signore, sia perché avevo bisogno di alcuni giorni di pace, di tranquillità, e così sono stati….. Abbiamo imparato a interpretare la Parola di Dio, a darle importanza… e per me è stato importante, anche se noioso a volte e contemporaneamente divertente, fare questo lavoro perché non avevo mai dato un senso veramente alla Parola di Dio, la leggevo sempre di fretta senza capirci nulla, ma ora con questo nuovo metodo che ho provato mi auguro di leggere con più impegno la Parola di Dio…… Mi ha colpito molto un video, sui salmi…… per me sono state parole che in quel momento il Signore voleva dirmi perché sapeva che ne avevo bisogno…. anche tutti gli altri video erano molto ben fatti…. Mi è piaciuto molto cantare insieme (anche se a volte Nikki [una delle novizie, ndr] stonava, scherzo!!), ho sentito molto nel cuore le parole di ogni canto, a questa cosa non avevo mai fatto caso prima…. La compagnia era ottima, c’era un clima sereno e pacifico e io sono stata benissimo… ho staccato da una quotidianità fatta di insulti, arrabbiature, nervosismi ecc…. è stato bello anche fare delle uscite, invece che rimanere tutto il tempo chiusi dentro un edificio…(a me piace stare all’aperto)… L’unica cosa che non mi ha lasciato un granché è stato il film Uomini di Dio, forse perché non l’ho guardato con molta voglia, non so…. Per il resto è stato tutto MERAVIGLIOSO, mi porto nel cuore ogni persona, chi più chi meno….. mi è stato dato molto, ho ascoltato delle intense riflessioni e spero di impararne qualcosa. Grazie di cuore!!!!!! Mi piace molto questa frase di un canto: “Siate testimoni di un amore immenso, date prova di quella speranza che c’è in voi, coraggio!!!” Ora credo di poter anche io iniziare a testimoniare l’amore di Dio…… e quando cadrò saprò che c’è Dio che mi tende la Sua mano e mi dice: coraggio!!! (Gloria, Fagagna – UD)

Durante i tre giorni a Roma abbiamo studiato e pregato la Parola di Dio, una Parola tante volte sentita ma poche volte davvero ascoltata. Grazie a questa esperienza ho capito la presenza e l’importanza che Parola del Signore riveste nella vita di ogni giorno. Essa, infatti, è quella Parola CREATRICE che ha plasmato il mondo rendendolo un paradiso (Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. Gn1,3), riempiendolo poi di animali e piante meravigliose prima di affidare tutto questo all’uomo, Sua creatura più amata. Quella DOLCE Parola che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14) nascendo dalla Vergine come Bambino fragile e bisognoso di tutto. La Parola POTENTE che scaccia gli spiriti maligni (Gesù lo sgridò, dicendo: «Taci, ed esci da quest’uomo!» E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male. Lc 4,35) e guarisce gli umili che credono in Lui (Guariva quelli che avevano bisogno di guarigione LC 9,11). Questa Parola che è per noi VIA, VERITA’ e VITA perché ci ha salvato dalla morte con la scelta della croce: La Parola di Dio non può che essere una Parola d’AMORE ed un immenso dono per l’umanità intera!! (Silvia, La Spezia)