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Tutti a Rio con un click! – la GMG è on line

GMG è on line

Fischio di partenza! La Giornata Mondiale della Gioventù è al suo START, il Papa è già in Brasile, i giovani si preparano a incontrarlo e noi non possiamo non esserci. Noi chi? Noi tutti! Solo un click ci separa dal Brasile, un click che ci permetterà di esserci e di vivere questa straordinaria esperienza!

LA GMG è finalmente online!

Vi proponiamo un percorso quotidiano da vivere insieme, nel web, dal 22 al 28 luglio. Ogni giorno preghiera, riflessioni, collegamenti con il Brasile, video-catechesi, condivisione e un’importante esperienza di evangelizzazione nel web da vivere insieme.

Cliccando sui titoletti attivi sarai riportato ai contenuti corrispondenti, aggiornati in tempo reale.

SEGUICI PASSO DOPO PASSO!

22 LUGLIO: START! TUTTI A RIO ATTIVA IL PRIMO LINK!
ore 15.00: Italia chiama Brasile – collegamento streaming sui nostri siti Cantalavita e Pope-up 

23 LUGLIO: UN CAMMINO TUTTO DA VIVERE
Tutti in cammino, pellegrini! Il viaggio della fede ha bisogno di noi per iniziare
ore   8.30: In pellegrinaggio – La preghiera del giorno
ore 10.30: Il volto nuovo della Chiesa brasiliana – video testimonianze dei fondatori di nuove comunità
ore 15.00: Italia chiama Brasile – collegamento streaming
ore 17.00: Musica e fede per una fede a prova di storia – Metti in circolo il tuo amore/Ligabue
ore 19.00: Passi nella fede – Un cammino tutto da vivere: catechesi in streaming

24 LUGLIO: SETE DI SPERANZA, SETE DI DIO
La sete, il desiderio, la voglia di andare sempre oltre dicono dell’uomo una sua innata apertura all’infinito.
ore   8.30: Sete di speranza, sete di Dio La preghiera del giorno
ore 10.30: Il volto nuovo della Chiesa brasiliana video testimonianze dei fondatori di nuove comunità
ore 15.00: Italia chiama Brasile collegamento streaming
ore 17.00: Musica e fede per una fede a prova di storia – Le miserie della vita/F.Baggio
ore 19.00: Passi nella fede – Sete di speranza, sete di Dio: catechesi in streaming

25 LUGLIO: UNA VIA PER LA FELICITÀ
Più vicina di quanto la possiamo immaginare. Più intima a noi di noi stessi. La felicità è possibile!

evangelizzazione

Oltre al consueto programma è prevista dalle 21.00 alle 24.00 l’evangelizzazione online.

Chi lo desidera potrà essere con noi un evangelizzatore. Il come e i dettagli per la partecipazione li troverete cliccando su Sulle vie del Vangelo 2013 – la Parola nel web! 
Ti aspettiamo on line anche su Facebook all’evento Sulle vie del Vangelo

26 LUGLIO: VARCANDO LA PORTA DELLA FEDE
La fede: non una pretesa, ma un sentiero da percorrere, una soglia da varcare.

ore 8.30: Varcando le porta della fede – La preghiera del giorno
ore 10.30: Il volto nuovo della Chiesa brasiliana – video testimonianze dei fondatori di nuove comunità
ore 15.00: Italia chiama Brasile – collegamento streaming
ore 17.00: Musica e fede per una fede a prova di storia – Vedrai miracoli
ore 19.00: Passi nella fede – Varcando le porte della fede: catechesi registrata

27 LUGLIO: UNA PAROLA DISTURBANTE
Scomoda, abbondante, determinata e inarrestabile: il Vangelo e le sue pretese su di noi…

ore 8.30: La parola disturbante – La preghiera del giorno
ore 10.30: Il volto nuovo della Chiesa brasiliana – video testimonianze dei fondatori di nuove comunità
ore 15.00: Italia chiama Brasile – collegamento streaming
ore 19.00: Passi nella fede: Una parola disturbante

28 LUGLIO: MISSIONARI…ANDATE!
Ora si parte… no, a tentennamenti e indecisioni. Il mondo attende.

Ora si parte… no, a tentennamenti e indecisioni. Il mondo attende.
ore 8.30: Missionari… andate – La preghiera del giorno

ore 17.00: Passi nella fede per una fede a prova di storia – Testimonianza dei giovani
ore 20.30: Italia chiama Brasile: – collegamento streaming

Seguici sui nostri social e in tempo reale potrai condividere, scaricare, commentare i nostri post-it, le foto, la preghiera, le catechesi e quanto lo Spirito ci suggerirà.

Ti aspettiamo sui nostri siti: Cantalavita  – Pope-up

E sulle pagine di FB: Giovani & Vangelo – Pope-up

Ma senza lo Spirito, si può?

DubbiLo hanno chiamato il grande sconosciuto e di fatto di Lui si parla poco. Ma a cosa e a chi serve? Perché ci è stato donato? E’ davvero così necessario o di lui si può far senza? 

Di chi stiamo parlando!? Dello Spirito santo, naturalmente!

A Lui dedichiamo la terza tappa dell’itinerario in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù: Sostenuti dallo Spirito. In cammino con i testimoni “increduli” della Risurrezione, ci lasciamo affiancare da Giovanni, Pietro e, soprattutto Tommaso, che a me piace sempre presentare come l’Apostolo con i piedi per terra.

Continua a leggere Ma senza lo Spirito, si può?

Buona domenica! – Domenica di Pentecoste – Anno C

vento forte cv«Venne all’improvviso dal cielo un fragore,
quasi un vento che si abbatte impetuoso,
e riempì tutta la casa dove stavano»

Dagli Atti degli Apostoli (At 2, 1-11)
DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno C

Non possiamo farcela, non scherziamo. No, non siamo in grado. Nessuno che abbia un po’ di sano realismo lo può (veramente) fare. Non siamo capaci di annunciare il Regno con sufficiente trasparenza, con coerenza minima, con passione necessaria. Il mondo implode nella sua crisi e nella sua insanabile aggressività e anche noi ne siamo contagiati e travolti. E sentiamo tutto il peso della nostra fragilità personale comunitaria. Questa storia dell’affidare alla Chiesa, a questa Chiesa, le redini del Regno è stato uno scherzo, o un inganno o una follia. triste cvSiamo seri.
È quello che si sono detti per ore i pavidi discepoli radunati al cenacolo. Gesù se n’è andato davvero e loro devono capire cosa fare. Annunciare il Regno, d’accordo. Dove, come, a partire da quando, dicendo cosa? Fuori tira ancora una brutta aria per i discepoli del Nazareno, per quale masochistica ragione dovrebbero uscire e farsi nuovamente arrestare?
Pietro e gli altri lo sanno bene, lo hanno vissuto sulla propria pelle: non sono all’altezza del compito. Diamine: solo un mese prima erano tutti fuggiti a rotta di collo! Come aspettarsi, ora, una reazione diversa, un comportamento all’altezza della situazione? Pensano e discutono, gli apostoli. Un po’ si fanno coraggio, un po’ non alzano lo sguardo. No, non ce la possono fare, non da soli, non adesso. Si sta alzando il vento.  Strano, non succede quasi mai in primavera, a Gerusalemme.

URAGANO
Non è un vento: è l’uragano. Un uragano che li strappa alle loro certezze, che li devasta, che li scompiglia e li scapiglia, che li converte, infine. Il fuoco scende nel cuore e li consuma. Il terremoto fa crollare le loro piccole certezze e i loro progetti ansimanti. No, certo, non ce la possono fare. D’accordo. Sarà lo Spirito ad agire. vento fortissimo cvÈ arrivato, il dono (annunciato) del Risorto. È più folle e più anarchico di come neppure osassero immaginare. Più di ogni altra luce, più di ogni convinzione o determinazione, di ogni progetto o piano pastorale. Eccolo, lo Spirito. Il cuore ora è gonfio, escono per strada, fermano i pellegrini di passaggio a Gerusalemme per la Pentecoste. Parlano del Maestro, lo professano Messia e Signore e presente. È arrivato lo Spirito.

PENTECOSTI
Si divertono a giocare con noi, gli evangelisti. A stuzzicarci e farci uscire dalla sindrome del “sappiamo già tutto”. Ognuno di loro scherza e ci provoca: quando è sceso lo Spirito? Giovanni dice che Gesù dona lo Spirito dall’alto della croce, morendo. O forse la sera di Pasqua, apparendo ai discepoli. O, a credere Luca, nella festa ebraica della Pentecoste. Enigmi da svelare per capire chi è lo Spirito.
Lo Spirito nasce dalla croce perché la croce manifesta la misura dell’amore di Dio che è lo Spirito. È dono totale, definitivo, vitale (Credo lo Spirito che dà la vita professiamo nel Credo). Lo Spirito è dono del risorto e porta con sé i doni della pace del cuore e la capacità di perdonare. E lo Spirito è la nuova Legge che sostituisce quella donata da Dio a Mosé sul Sinai, la festa che gli ebrei festeggiavano il giorno di Pentecoste. cuore caldo cvOra la Legge è scritta nei cuori ed è lo Spirito a ricordarcela…

FINALMENTE
Il Consolatore, per sradicare ogni solitudine, per fare della Chiesa la compagnia di Dio agli uomini. Il Vivificatore, per togliere l’asfalto e ogni altra crosta che ostinatamente ricopre il volto di Dio e la Parola. Il Paracleto, per difenderci dalla paura e dalla parte oscura che è in noi e che ci turba impedendoci di essere veramente discepoli. Il Suggeritore, per ricordare ai discepoli cosa ha detto Gesù quando ce ne dimentichiamo.
Egli ricostruisce i linguaggi, ci dona la grazia di capirci, di intenderci, di comunicare. Supera l’arroganza dell’uomo che costruisce torri per manifestare la propria forza e usa il linguaggio del potere che non fa capire, che confonde, che allontana. Pentecoste è l’Antibabele, l’altro modo di capirsi, accomunati dalla stessa ricerca interiore. Eccolo il fuoco, che scalda e illumina, che indica una strada nella notte. Eccola la nube, che tiene lontani gli egiziani e illumina il cammino del popolo che fugge verso la libertà del cuore, la nebbia che toglie ogni punto di riferimento per affidarsi a Dio solo. Ecco il vento che soffia dove vuole: siamo noi ad orientare le vele per raccoglierlo e metterci in navigazione. Ecco il terremoto che ci scardina dal profondo. Ecco la colomba, portatrice di buone notizie, quando torna nelle mani sicure di Noè che l’ha inviata per sapere se il diluvio è finito, mite e arrendevole.

PRUDENZA
Tenetelo nel cassetto lo Spirito, per favore. È pericoloso, devastante, inquietante. Quando la Chiesa si siede o si arrocca fa nascere i santi che la ribaltano. Quando pensate che la vostra vita sia finita, annientata, vi spalanca lo sguardo del cuore. Quando le nostre parrocchie languono, si clericalizzano, si svuotano, si abituano, si stancano, si illudono egli scuote dalle fondamenta, fa crollare i palazzi della retorica e ci spinge a uscire nelle strade del nostro quartiere a dire Dio.
Gli Atti degli apostoli sono una divertente comica in cui lo Spirito combina pasticci e gli apostoli corrono (invano) cercando di capire cosa fare veramente.
È lo Spirito che guida la Chiesa, anche se cerchiamo continuamente di correggere la rotta. È lui, se vuoi, fratello, sorella, che può orientare la vita verso i cammini della santità. È lui che soffia, nonostante tutto.

(PAOLO CURTAZ)

Vieni, Santo Spirito di Dio di D. Scarpa – F. Buttazzo
in Vieni Soffio di Dio (Paoline 2004)


Per acquistare il canto su iTunes clikka qui

Liturgia di domenica 19/05/2013 – Pentecoste – con suggerimenti per catechisti

«Lo Spirito santo
che il Padre manderà nel mio nome
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà…»

Pentecoste

Gv 14,15-1623b26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

 

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: far entrare i ragazzi nel dinamismo effervescente dello Spirito. Lo conoscono poco perché noi ne parliamo poco… e spesso in modo troppo distaccato. Lo Spirito è invece il nostro grande alleato, il grande dono dato a ognuno per entrare in relazione con Dio.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • La Pentecoste chiude il tempo pasquale. E decisamente non è un caso. In fondo lo Spirito santo è il grande dono che gli apostoli ricevono da Gesù risorto (è dono post pasquale!).
    • E’ il dono necessario per riconoscere Gesù e credere in lui. Gli apostoli stessi ne hanno avuto bisogno, per credere vedendo il sepolcro vuoto (è l’esperienza di Giovanni), per riconoscerlo nelle apparizioni nel cenacolo (è l’esperienza degli altri discepoli e di Tommaso).  – se volete approfondire questi passaggi, potete ascoltare la riflessione su Beati i puri di cuore.
    • Guardate con i ragazzi l’immagine ed evidenziate i tre passaggi:
      lo Spirito ci insegna a credere nell’Amore
      lo Spirito spalanca il nostro cuore alla speranza
      lo Spirito ci apre a Dio, ad una relazione intima e personale, vitale, con Lui.
    • Questi tre passaggi possono essere correlati ai tre passaggi del Vangelo:
      vi insegnerà ogni cosa: rende per noi possibile l’impossibile, permette a noi creature di imparare a sentire Dio, a fidarci di Lui, a lasciarci mettere in gioco da Lui. Lo Spirito è il solo che può creare in noi meraviglie. E in fondo la vita cristiana è meraviglia! Non è banalità, non è qualcosa di scontato, non si dovrebbe mai ripetere. Lo Spirito può insegnarci a guardare nell’immenso oceano dell’amore di Dio per scoprire i segni di una presenza dinamica, sconvolgente e realmente effervescente. 
      vi ricorderà ciò che vi ho detto: ricorda al nostro cuore, la nostra più intima identità e dignità. Non siamo solo creature, esseri intelligenti e razionali… siamo figli amati e desiderati, siamo destinatari di una preoccupazione divina, di un desiderio di salvezza universale che Dio ha per ognuno di noi. Per questo lasciar abitare e agire in noi lo Spirito, ci apre alla speranza, spalanca il nostro cuore verso un oltre che ci spinge al di là di ogni paura, di ogni timore, di ogni disorientamento. 
      come Paraclito sarà sempre con voi: è con noi, mandato dal Padre, donato dal Signore Gesù, per restare con noi per sempre, per essere in noi sorgente di una vita buona e di una speranza determinata. E’ con noi, per rinnovarci continuamente, per farci vibrare d’amore. 
    • C’è una cosa da ricordare, però! Lo Spirito ama l’immenso e non i limiti, ama la libertà e la dona, ma non sa accontentarsi dei confini.
    • Perchè lui possa operare meraviglie, ha però bisogno di spazio concreto, ha bisogno di chi si mette in gioco e lo prende sul serio. Lo Spirito è vita e a Lui piace vivere e far vivere in pienezza.
    • Il tempo pasquale finisce, ma inizia per ognuno di noi una sfida: vuoi vivere il tuo tempo, come tempo “con-vissuto” con lo Spirito? La vuoi la sua presenza? Se disposto a dargli retta seguendo le vie che lui ti indicherà?
    • Se credete che i ragazzi possano accogliere la sfida, invocate con loro lo Spirito: fatelo con il canto, con un’invocazione spontanea,  con una preghiera insieme.
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Spirito Santo, soffio di vita, donaci una speranza nuova e insegnaci a guardare con fiducia il futuro. Spirito Santo, fuoco d’amore, accendi i nostri cuori di bontà e di tenerezza, di generosità e di misericordia. Amen [R. Laurita]

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.5, AMaggio 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:Catechisti Maggio 2013

  • pag. 6 – 11: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per imparare a educare alla fede; dare importanza alle opere di bene per essere un buon cristiano; ringraziare per il dono della fede.
  • pag. 12 – 13: attività per sottolineare e valorizzare il”pane della promessa”, realizzando il pane azzimo
  • pag.14- 15: parole della fede: amen e alleluia
  • pag. 16 – 19: verso la prima eucaristia: un percorso di gioia e condivisione
  • pag. 20 – 21: rileggere l’esperienza della morte alla luce della vita costruendo un fiore-girandola
  • pag. 22 – 25: il Vangelo nella vita, domenica per domenica con una serie di attività proposte
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

Segui anche la nostra rubrica: BuonaDomenica! – Riflessioni sul Vangelo domenicale per prepararsi a vivere nel migliore dei modi l’incontro con Gesù eucaristia. Online ogni sabato mattina!

E se vuoi vedere i nostri sommari, le novità e leggere alcuni  articolo vai sul minisito Paoline 

—> Clikka sull’immagine <—

Felice se credi – Step 6 – incontri online/maggio 2013

Benvenuti, cari amici, al nostro sesto incontro

Felice se credi

Beati i puri di cuoreLa Beatitudine che ci accompagnerà in questo ultimo scorcio di tempo pasquale, verso la Pentecoste e oltre, è la beatitudine dei puri di cuore: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” Mt 5,8.
Due saranno i compagni di viaggio: Giovanni, il discepolo amato, e Tommaso... che non definisco perché preferisco proporvi in una nuova prospettiva. 

Chi sono coloro che possono vedere Dio? Oggi Gesù, a noi, riproporrebbe questa beatitudine? Perchè qualcuno dice di vedere Dio e altri non lo vedono, pur desiderandolo? 
La beatitudine dei puri di cuore sembra dare una soluzione per uno dei desideri e delle domande che abita, da sempre, ogni cuore umano: vedere Dio… 

Ma si può?

E’ importante che il tuo cammino sia scandito da questi due passaggi. Ascoltare il video potrebbe non bastare. Sottolinea quei passaggi della catechesi per te importanti trasformandoli in esercizi concreti da vivere personalmente perché la fede diventi vita vissuta. Vivere poi un momento di preghiera è la tua possibilità più preziosa e feconda per incontrare Dio e metterti in suo ascolto.

Il percorso può essere vissuto personalmente o condiviso con amici, familiari o in parrocchia.

Ricorda che per una migliore proiezione, puoi scaricare il video sul tuo pc.

I tuoi strumenti di viaggio:

  • la Bibbia per seguire direttamente il testo, ampliandone il contesto
  • un quaderno per appuntare quei passaggi che ogni step ti chiede di vivere e che può diventare un’importante memoria del tuo percorso con Dio.

La fede diventi una risposta di vita piena e felice.
Buon cammino!

Video – catechesi

Maria donna dello Spirito
Preghiera conclusiva

Maria, donna dello Spirito,
in te l’amore di Dio ha trovato casa,
nella tua docilità ha fatto germogliare la vita
e nel tuo Sì incondizionato
ha dischiuso per noi il mistero di Dio.

Entra con noi, madre del Signore,
nel mistero dell’amore totale che si è fatto dono.
Cammina con noi, madre dell’umanità
lungo le vie della felicità che il Vangelo ci propone.
Fermati con noi, sorella nel credere,
quando le nostre paure ci rallentano
e spingici oltre ogni umano limite
quando la voce del Signore ci chiama
a percorre nuove e inaudite vie di dono.

Madre in cui lo Spirito ha trovato casa: prega con noi.
Madre in cui lo Spirito ha generato l’impossibile: prega su di noi.
Madre in cui lo Spirito ha fatto nuova ogni cosa: prega per noi.

Invocando Maria, ognuno senta di essere in comunione ecclesiale, con tutti i fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, lodano e danno gloria al Padre, in Gesù Cristo nostro Signore. Lo Spirito inondi la nostra vita di Dio!

 

Felicità e Vangelo
sono un connubio esplosivo e rivoluzionario
che ancora in molti preferiscono tenere disinnescato.
L’unico vero pericolo nell’innescarlo è di essere travolti
da radiazioni di amore e solidarietà universale,
che riconoscono nell’altro,
null’altro se non riflessi intensi del volto di Dio.

 

STEP PRECEDENTI

Step1 –  E Gesù disse: «Beati voi» – Mt 5,1-3
Step2 – Felice se attendi – Mt 5,4
Step3 – Felice se ti fidi – Mt 5,5
Step4 – Felice se scegli il bene – Mt 5,6
Step5 – Felice se ami  Mt 5, 7
Step6 – Felice se credi – Mt 5,8

CALENDARIO COMPLETO DEGLI INCONTRI SU: Incontri online

 

Per saperne di più scrivi a:

Sr Mariangela: m.tassielli@paoline.it

Per condividere riflessioni, mettere in campo domande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su

Facebook: Giovani & Vangelo
su Tw: Cantalavita

Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.

Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:

GEP – Giovani Evangelizzatori Paolini

Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro: Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline

Ti auguriamo buon cammino e buon tutto!

 

Buona domenica! – VI di Pasqua – Anno C

pensieri cv«Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
Non come la dà il mondo, io la do a voi»

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 14, 23-29)
VI DOMENICA DI PASQUA – Anno C

Come possiamo accorgerci della gloria del Maestro Gesù in noi? Come riconoscerla negli eventi non sempre edificanti della storia? Come nell’esperienza della Chiesa? Gesù durante l’ultima cena afferma di voler salvare Giuda e Pietro. La salvezza manifesta la gloria di Dio, il desiderio immenso che egli ha di riempire il cuore di ogni uomo! Oggi, concretamente, il Signore ci indica tre atteggiamenti per manifestare la vita del Risorto nella nostra vita. In questo rinnovato tempo di Chiesa, in questo dolente tempo di crisi economica e politica, tempo rissoso e acido, disperante e sconfortato abbiamo urgente bisogno di tornare ad essere discepoli e a lasciare che sia il vangelo a giudicare gli eventi.

DIMORARE
Gesù ci chiede di osservare la sua Parola, di realizzarla, di incarnarla nelle nostre scelte. Se la fede resta evento da tirare fuori un’ora a settimana o nei momenti di difficoltà non facciamo esperienza dell’essere abitati dal Padre e dal Figlio. Gesù lo dice esplicitamente: abitare la Parola, frequentarla, conoscerla, pregarla, meditarla sortisce l’effetto di una inabitazione divina. Niente apparizioni, per carità! Ma la consapevolezza crescente di essere orientati verso Dio, l’esperienza di avvertire la sua presenza è possibile. La fede allora non si riduce ad una scelta intellettuale, ad uno sforzo della volontà lezionario cvma alla dimensione perenne in cui abitiamo.
Dimorare: restare, non fuggire, non scostarsi. Dimorare: abitare, conoscere, capire, frequentare. A questo siamo chiamati per sperimentare la gloria. Conosciamo e meditiamo la Parola che ci permette di accedere a Dio.

RICORDARE
Non capiamo tutto, e ci mancherebbe, nemmeno la Chiesa possiede Dio interamente, ma da lui è posseduta. Gesù ha detto e dato tutto, la Rivelazione è conclusa, non necessitiamo di veggenti che ci spieghino come fare. Ma non abbiamo ancora capito. O ci siamo dimenticati. Lo Spirito ci viene in soccorso e ci illumina. Illumina la Chiesa nella comprensione delle parole del Maestro. Illumina la nostra coscienza e ci permette di capire cosa c’entri la fede con la nostra vita e le nostre scelte quotidiane. Ricorda quando ci scordiamo come quando, nel recente passato, i cristiani si erano “dimenticati” della radicalità del Vangelo rispetto alla non violenza dissertando sulla guerra “giusta” (e a volte, purtroppo, benedetta e giustificata). Invocare lo Spirito prima di ogni scelta, raggio di sole cvprima della preghiera, prima delle celebrazione dell’eucarestia ci permette di avvicinarci al Vangelo con la freschezza che merita, con lo stupore di chi vi trova sempre delle novità.

PACIFICATI
Per sperimentare la gloria dobbiamo fare la pace in noi stessi. Il confine del male e del bene è nel nostro cuore, il nemico è dentro di noi, non fuori, e la prima autentica pacificazione deve avvenire nel nostro intimo con noi stessi e la nostra violenza e la nostra rabbia, la parte oscura che i discepoli chiamano peccato.
I cristiani, spesso, quando parlano di pace… pensano al cimitero! Una scorretta e parziale visione di fede, là dove il cristianesimo è fiacca e svogliata appartenenza parla di pace il primo novembre, pensando ai nostri defunti che riposano “in pace” (e che devono fare, ballare la samba?). La pace, secondo la parola di Gesù, è il primo dono che egli fa, risorto, apparendo agli impauriti discepoli.Un cuore pacificato è un cuore saldo, irremovibile, che ha colto il suo posto nel mondo, che non si spaventa nelle avversità, non si dispera nel dolore, non si scoraggia nella fatica. La scoperta di Dio, nella propria vita, l’incontro gioioso con lui, la percezione della sua bellezza, la conversione al Signore Gesù riconosciuto come Dio, suscita nel cuore delle persone una gioia profonda, cuore pacificato cvsconosciuta, diversa da ogni altra gioia. È la gioia del sapersi conosciuti, amati, preziosi.

DONO DI CRISTO
Ecco, questa è la pace: sapersi nel cuore di una volontà benefica e salvifica, scoprirsi dentro il mistero nascosto del mondo. Credere in questo, adesione alla fede quasi sempre tormentata e sofferta, non immediata e leggera, dona la pace del cuore. Io sono amato, tu sei amato. Insieme a Dio possiamo cambiare il mondo.
Questa pace è pace profonda, pace salda, pace irremovibile, ben diversa dalla pace del mondo, pace che viene venduta come assenza di guerra o, peggio guerra che viene ritenuta necessaria per imporre la pace. Pace del sapersi amati che permette di affrontare con serenità anche le paure. Paura del futuro, della malattia, del lavoro precario, del non sapersi amati, paura. La pace del cuore, dono e conquista, fiamma da alimentare continuamente alla fiamma del risorto, aiuta ad affrontare la paura con fiducia, a non avere il cuore turbato. Alla fine di questi splendidi giorni di Pasqua, invochiamo il Consolatore, donato dal Padre, scelte cvper affrontare la nostra quotidianità con la certezza della presenza del Signore, giorno dopo giorno, passo dopo passo.

SCELTE
La prima comunità affronta un dilemma grave: occorre essere ebrei per diventare cristiani? Giacomo e la comunità di Gerusalemme spingono in questa direzione, Paolo e Barnaba, al contrario affermano che Gesù è venuto per ogni uomo, e lo dimostra il fatto di vedere la Parola convertire il cuore dei pagani. Lo scontro è duro, ma leale: a Gerusalemme gli apostoli discutono rudemente e, alla fine, danno ragione a Paolo. Questo è lo stile dell’essere Chiesa, decidere insieme nel rispetto dei propri ministeri e carismi, ascoltando il suggerimento dello Spirito. Questo è lo stile delle nostre comunità che prendono a cuore i problemi e cercano le soluzioni non a partire dall’emozione o dalle proprie opinioni, ma alla continua ricerca della volontà del Maestro.

(PAOLO CURTAZ)

Pace sia, pace a voi da COME FUOCO VIVO
Gen Verde – Gen Rosso (1998)

Cantando il nostro sì – Itinerari musicali di catechesi/9_Il sigillo dello Spirito

Qualche premessa: 

INTRO:
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cresima

Ed eccoci arrivati al traguardo e pronti…, o quasi, per celebrare. Abbiamo, però, ancora alcune realtà in sospeso: la celebrazione della confermazione e il diario di bordo. Il diario è stato il pentagramma su cui ognuno ha scritto le note che Dio ha consegnato passo dopo passo; la celebrazione significherà accogliere i doni che lo Spirito ci farà, per viverli. Il momento è importante: ci prepariamo a ritmo di musica? La proposta è duplice, relativa ai due livelli:
1. preparare con i ragazzi alcuni canti per la celebrazione, così da rendere il momento liturgico coinvolgente, attivo e comunicativo anche in relazione alla comunità parrocchiale;
2. attraverso l’ascolto di alcuni canti, quelli che si canteranno alla celebrazione, vivere con il gruppo un momento di preparazione dinamico e interattivo che conduca a fare sintesi, poi, sul diario di bordo.
LA CELEBRAZIONE
Sono significativi i canti dalla raccolta Vieni Soffio di Dio di D. Scarpa – F. Buttazzo: un repertorio per le Messe in cui si celebra «la confermazione », in «toni» giovanili, e di cui potreste valorizzare nello specificodonispiritosanto

  • Vieni santo Spirito di Dio: canto d’ingresso. Solenne e dinamico nel ritmo. È un canto che ben introduce i cresimandi e la comunità nel clima consono alla celebrazione del sacramento: l’attesa e l’invocazione; la consapevolezza di essere chiamati a vivere nella Chiesa come testimoni del Signore risorto.
  • Signore, pietà di noi: rito penitenziale da valorizzare opportunamente… I ragazzi sono chiamati a chiedere perdono al Signore, nella consapevolezza del grande dono che stanno per ricevere. 
  • Accendi in me: canto di invocazione, suggerito dopo l’omelia, prima del rito della confermazione. Esso si ispira alla sequenza di Pentecoste, riproposta in una formula ritmicamente giovanile e nuova. Collocato a questo punto della celebrazione, ha un significato liturgico diverso: mentre il canto d’ingresso esprimeva l’entrare dei ragazzi, insieme con la comunità nella celebrazione, diffondecome popolo, come figli; questo, come preghiera di invocazione, è un chiedere allo Spirito di «entrare» in noi, di abitarci, toccare, guarire, santificare ogni parte di noi, con i suoi doni… Questo canto è in Una terra buona di F. Cioffi.
  • Prenderemo il largo: canto finale. Molto espressivo per tutta la comunità, può essere un canto-testimonianza eseguito dai ragazzi, come gruppo, alla comunità. Sarebbe una risposta significativa che i ragazzi, in prima persona, danno a Dio, pubblicamente… Il testo, riproponendo la metafora della navigazione che, con tutti i suoi addentellati, ci ha accompagnato in questo percorso, fa da sintesi di tutto il cammino.

cresimaIL MANDATOmandato
Un momento importante, infine, si potrebbe far vivere agli ormai cresimati.
In una Eucaristia successiva, magari a una settimana di distanza dal dalla «celebrazione della confermazione», potrebbero essere chiamati per nome dal parroco il quale, davanti alla comunità, affida loro un mandato, cioè un impegno da vivere concretamente in parrocchia. Chiaramente questo è da prepararsi con lungimiranza. Per questo, verso la fine del percorso, si può prevedere una forma di contatto tra i ragazzi e i diversi gruppi di animazione presenti in parrocchia (coro, liturgia, catechesi, caritas, accoglienza, festa e animazione, oratorio, comunicazione… e chi più ne ha più ne metta!), una sorta di orientamento come si fa tra la scuola superiore e l’università, dando la possibilità di scegliere (confrontandosi con voi) in quale gruppo inserirsi. Il mandato ufficiale da parte del parroco dà ai ragazzi e alla comunità un chiaro segno di progressività e di non interruzione del cammino.

Buon cammino a tutti, allora!

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Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

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L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

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Noi: una vela, tu: il soffio che ci spinge verso il bene. – Itinerari musicali di catechesi/8_Il timor di Dio

Timor di Dio

INTRO:
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Difficile, devo ammetterlo! Tecnicamente difficile esplorare il timor di Dio attraverso la musica. Sarebbe molto interessante, forse molto più di altre volte, far partire i ragazzi… e magari questa volta imparare da loro. Io ci ho provato. Ho chiesto a un piccolo gruppo di quindicenni, non tanto esperti di timor di Dio, di suggerirmi canzoni su questo dono. Il risultato è stato brillante: un numero cospicuo di canzoni, ottimo per costruire più di tre rubriche. Peccato però che a unirle fosse un’unica parola chiave: paura. Un po’ lontani dal timor di Dio vero? I vostri ragazzi sicuramente, potrebbero arrivare al nucleo della questione, ma chiaramente sarebbe interessante verificarlo, attraverso un lavoro assegnato personalmente.

NOI: LA VELA. TU: IL SOFFIO

Al di là di questo resta, però, tutta la difficoltà reale, perché il timor di Dio va decisamente oltre la paura; avrebbe a che fare per lo più con la conoscenza, l’ascolto, la fiducia, l’obbedienza; con un Dio incontrato realmente, scoperto in tutta la sua immensità e desiderato. E il timore diventa ciò che senti quando sulla vetta di un monte guardi tutta l’immensità che ti sta davanti, o quando, sugli scogli, senti tutta la forza del mare in tempesta. Timore e terrore? No! Timore e immensità! Mi vengono in mente le parole di Jovanotti «la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare… mi fido di te!». Sperimentare, infatti, l’immensità di Dio dovrebbe portarci alla consapevolezza di essere quei figli cari che lui ama di un amore immenso, tanto immenso da non lasciarci indifferenti.

Timor di DioMi permetto di proporvi una zoomata, una sorta di primo piano su due dimensioni fondamentali del timor di Dio: l’ascolto e la fiducia, dimensioni che questo specifico dono aiuta a rafforzare. Zoom da una parte e simbologia dall’altra. Pensate di costruire un parallelismo: noi, la nostra vita come una vela e il timor di Dio come soffio che, gonfiando la vela, spinge tutto/i verso una nuova terra, una nuova vita, una nuova relazione, con Dio in primis. Fate sintesi di tutto questo: usate tre specifiche canzoni e potrete dar vita a un nuovo percorso che ci insegni ad ascoltare e scoprire Dio dentro e oltre la nostra realtà e a fidarci di lui.
1. Partite dall’ascolto di una lettera. Più volte i ragazzi le hanno ricevute e scritte. Questa volta ne potranno ascoltare una in diretta. Lettera a Dio è una canzone scritta da Cuore afflitto. È descrizione reale di ciò che i ragazzi respirano: sono le loro domande. 
2. Dove abitano le risposte? Dove capire come la pensa Dio? L’ascolto successivo che vi propongo è il canto Se tudomande ascolterai l’immenso di Sandro Stacchiotti. Dove si può trovare la libertà? A quale fonte cercare di dissetare la sete di tante domande? Come si può ascoltare l’immenso? E Dio? Rivolgete ai ragazzi queste domande. «L’anima che ha sete», leggiamo nel testo, «quale fonte cercherà?». Dove i ragazzi cercano? Dove trovano le loro risposte? Cosa scoprono? E Dio? È veramente immenso per loro o credono di conoscerlo sufficientemente? L’ascolto mi permette di scoprire Dio. La vela per essere spiegata al vento deve essere sciolta. Per trovare risposte bisogna volerle e saperle ascoltare: quanto ci metto di mio? Mi apro al vento o resto ammainato per non essere portato troppo oltre me stesso e i miei progetti?
verso l'infinito3. Lasciarsi riempire, lasciarsi spingere oltre, è fiducia: totale, decisa e appassionata. La canzone è I will trust you di Steven Curtis Chapman (Mi fiderò di te, letteralmente). Il testo fa riferimento esplicito a Dio e all’esperienza di fede.  «E mi fiderò di te, fiducia in te, Dio, avrò. Anche quando non capisco, anche allora lo ripeterò: Tu sei il mio Dio e io mi fiderò di te». Questo è il traguardo per poter ricevere il sigillo dello Spirito. Fidarsi, anche quando non tutto potrà avere risposta. Fidarsi, lasciandosi sospingere in avanti verso mete, forse non chiare. Fiducia non è procedere a tentoni, ma percorrere un sentiero accettando di porre ogni fiducia in colui che conosce la meta. Fiducia è consapevolezza. Il timore è consapevolezza della vela e del vento, dell’uomo e di Dio, della fragilità e dell’amore, della ricerca e della risposta. 
SPINTI DALLO SPIRITO
Il tempo stringe e anche l’ultimo tra i doni è consegnato. Ormai abbiamo tra le mani tutto il necessario per arrivare verso nuovi traguardi, nuove mete, nuove terre. Serve un ultimo passo: sciogliere le vele e lasciare che il vento dello Spirito le gonfi. Ai ragazzi potrebbe venire in mente la navigazione verso la linea d’ombra, proposta qualche tempo fa, quell’orizzonte oltre il quale eravamo tutti invitare ad andare. E la fortezza era il timone tra le mani della nostra libertà. Timone, mappe di navigazione, orizzonti, bussole, cannocchiali a nulla servono se il vento non soffia e se le vele non si dispiegano. Vento forte, vele spiegate e avanti tutta: così la meta diventa non un’utopia, ma un sogno.vele

LA MIA STORIA
• Bene allora. Diario alla mano, scriviamo una storia: «La vela dell’albero maestro». L’inizio della storia verrà consegnato ai ragazzi su un foglio, a loro toccherà continuarla. • Incipit: «“Tutto è pronto capitano! Si parte? L’albero maestro è stato rafforzato, i danni provocati dalla tempesta riparati. Tutto è pronto! Pronto per affrontare il viaggio! Attendiamo ordini, signore!”. E il capitano silenziosamente si allontanò. Mancava una cosa. Ma di quella se ne voleva occupare personalmente. Diede all’equipaggio un’ora di break e lui, solo sulla grande nave, andò vicino all’albero maestro. Ai piedi dell’imponente albero, c’era lei… la vela. Era ammainata, sembrava un tessuto vecchio e inutile, ma se potesse, quante storie racconterebbe… “Parla vela!”, urlò il capitano! “Raccontami la tua storia, le tue paure. Dimmi le tue ferite… cosa pensi? Guarirai?…”».

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Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

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Una cintura di salvataggio per aggrapparsi a Dio – Itinerari musicali di catechesi/7_La Pietà

Qualche premessa: 

INTRO:
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Pietà

Pietà, cinture di salvataggio e doni dello Spirito: qualcuno mi sa dire che cosa li tiene insieme? Le cinture e i giubbotti di salvataggio intervengono in situazioni di pericolo; ma tutto questo cosa ha a che fare con la pietà e i doni dello Spirito? Vi anticipo che se, per gli altri itinerari, avete potuto definire il numero degli incontri, questa volta la proposta richiede, di per sé, almeno due incontri.
LA PIETÀ È CINTURA DI SALVATAGGIO?
Viviamo la prima dinamica a tema:
• collocate nella sala dell’incontro un poster abbastanza grande sul quale avrete precedentemente attaccato, da un lato, l’immagine di una cintura/giubbotto di salvataggio e, dall’altro, la parola pietà.
• Chiedete ai ragazzi di scrivere sul cartellone che cosa potrebbe collegare i due elementi, di individuare il motivo per cui voi li avete messi insieme.
• Il percorso lungo il quale accompagnare i ragazzi: nel rapporto con Dio, lo Spirito Santo, donandoci la pietà, ci offre la possibilità/capacità di entrare in una relazione con il Signore fatta di fiducia e abbandono. Il dono della pietà ci permette di fidarci di lui anche nei momenti difficili, di confidare nel suo aiuto, di aggrapparci a Dio e di trovare in lui il nostro vero, solo ed efficace giubbotto di salvataggio nelle tante tempeste della vita. aggrapparsi

Il percorso, più di ogni altra volta, sarà segnato da tre canzoni di impostazione decisamente cristiana: A braccia aperte, Soltanto te e Per sempre canteremo
PietàLA LETTERA A DIO
• Vi suggerisco di consegnare ai ragazzi il testo della canzone di Jovanotti A te e di ascoltarla insieme. Il cantante dedica questo testo a colei che ama, a colei di cui si fida. Ma, concretamente, che cosa ha fatto lei per lui di così importante da far nascere un significativo rapporto di coppia?
«Se noi dovessimo riscrivere la canzone A te, e se il destinatario fosse Dio, che cosa scriveremmo?»
SEI UNO DI CUI FIDARSI?
Nell’incontro successivo, accanto al primo cartellone, collocatene un secondo sul quale avrete trascritto tutti i loro A te, rivolti a Dio. Ripartite leggendone uno decisamente particolare: l’A te che Dio avrà loro dedicato. Leggetelo e successivamente consegnatelo a ciascuno, chiedendo di inserirlo nel diario di bordo.
 «“A te che sei uno di cui ci si può fidare”, possiamo dirlo a Dio?». Questa domanda deve fungere da provocazione, pertanto non accettate dai ragazzi né lapidari sì, né no! Incalzate con altre domande: «Dove sta Dio nel dolore? Se di lui ci si può fidare perché le chiese sono vuote? Come ci si fida concretamente di lui?».
A BRACCIA APERTE
Testo alla mano, i passi da vivere sono questi:
• Primo passo, con A braccia aperte di Valerio Antonioni: il testo ripropone la riscoperta del ritorno a Dio come ritorno tra le braccia di un Padre che ama anche nell’errore, nella lontananza, nelle distanze che noi creiamo.
• Secondo passo, con Soltanto te di Sandro Stacchiotti: scegliere Dio dopo averne sperimentato la vicinanza, sceglierlo come adesione personale, sceglierlo come nuovo orizzonte di vita.
Terzo passo, con Per sempre canteremo di  Sandro Stacchiotti:  in Dio ci scopriamo Chiesa, fratelli, comunità. L’invito allora è alla lode, a cantare, nella gioia, ciò che di lui possiamo vivere e sentire.

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Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Aprile 2013 – I DONI DEL RISORTO

Catechisti Aprile 2013

NOTE DELLO SPIRITO

di Marco Sanavio

Pentecoste è l’evento della comprensione, dell’unità, della non dispersione. Ci suggerisce l’immagine di chi apre gli occhi di fronte a una realtà che, sino a poco prima, era apparsa nebulosa, poco intellegibile. Le lingue, che a Babele si erano unionedifferenziate creando divisione tra gli uomini, ora possono ricongiungersi grazie a un evento che le riunifica nel processo di comprensione.
Stavolta, per aiutare i ragazzi a preparare l’evento, potremmo partire dalla musica, un linguaggio universale che attraversa culture e continenti, riuscendo ad arrivare dritto al cuore.
L’obiettivo non sarà quello di proporvi solamente un’attività pronta e preconfezionata, ma un percorso di riflessione che saprete adattare alla vostra situazione particolare.

Ricordate i dischi di vinile? I 33 giri, i cosiddetti «long playing» e i 45 giri per i brani singoli, registrati sul lato A e sul lato B? Qualcuno conserva ancora dischi a 78 giri. Oggi sono reperti storici, utilizzati dai nostalgici e dai collezionisti, eppure è passata soltanto una manciata di lustri da quando li utilizzavamo come supporto normale per la nostra musica.disco
Potremmo iniziare da qui, analizzando insieme ai ragazzi alcuni supporti fisici per la riproduzione di brani musicali: dischi, audiocassette (stereo 8, compact cassette), compact disc, lettori mp3. Potrebbe essere divertente, per i ragazzi, raccogliere una serie di aneddoti e racconti su come si ascoltava la musica negli anni passati.
Sarà interessante far notare come il supporto si è progressivamente trasformato da un oggetto materiale a una fruizione multicanale.
Se prima l’ascolto della musica era legato a un supporto fisico e a un apparato che poteva riprodurre i suoni registrati, oggi la musica è quanto mai «liquida», può transitare in pochi secondi da un computer a una chiavetta usb, a un cellulare.

State certi che qui si aprirà un dibattito acceso. Gran parte dei ragazzi scarica programmi e musica in modo illegale dalla rete, adducendo come giustificazione il fatto che l’industria discografica internazionale guadagna già ab-bastanza e non ha bisogno dei loro spiccioli. Anzi «la musica dovrebbe essere patrimonio di tutti e, quindi, risorsa libera» sentenzierà più di qualcuno. Al di là delle opinioni personali che possiamo condividere o meno, resta un fatto: la legge italiana tutela i diritti di autore e pertanto rende illegale lo scaricamento di contenuti protetti, senza il regolare acquisto. Scaricare contenuti multimediali senza pagarli equivale a rubare un disco in un negozio.
Su questo potremmo iniziare a riflettere con i ragazzi, consapevoli che una remusicatta coscienza in questo ambito non si crea semplicemente con una discussione di gruppo, ma necessita un lavoro lungo e costante.

Il primo percorso da intraprendere è quello sui diversi generi musicali. In un grande foglio possiamo scrivere, al centro, in caratteri cubitali, la parola «MUSICA» e, collegandoli con segni o frecce, i generi che i ragazzi ci suggeriscono. Scopo dell’indagine empirica, che qui si propone, è quello di elencare non solo i generi che si ascoltano, ma tutti i tipi di musica che possono venire in mente. Se volete un supporto che vi aiuti a comprendere come possa essere, in parte, catalogata la musica, visitate l’enciclopedia libera di internet, Wikipedia, all’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/Generi_musicali.
La varietà suggerisce un grande lavoro di fantasia e creatività che soggiace alla produzione musicale che conosciamo. E stiamo facendo riferimento alla scala cromatica, composta dai dodici toni del sistema temperato, che utilizziamo noi occidentali. La varietà delle espressioni musicali suggerisce l’idea dei doni dello Spirito che, pur essendo molteplici, sortiscono tutti un effetto vitale e rivitalizzante in ogni persona attenta allo Spirito Santo.

A proposito di musica e Spirito, prendiamo in considerazione l’etimologia di questa parola. È il soffio, l’alito d’aria, il respiro. Spiritus è il soffio, che all’interno dello strumento a fiato, diventa musica. Se qualcuno dei ragazzi suona uno strumento a fiato o se a scuola utilizzano il flauto per l’educazione musicale, potremmo chiedere dsoffioi suonare qualcosa durante il nostro incontro.
Magari ci sarà da portare pazienza per la confusione che potrà generare una proposta di questo tipo, ma l’aggancio tra ciò che lo Spirito di Dio può fare dentro di noi e ciò che avviene con gli strumenti a fiato è molto potente: dare suono e «forma» al soffio di Dio. Questa può essere la condizione dell’uomo abitato dallo Spirito.

Passiamo, ora, a descrivere l’attività vera e propria, utile per il cammino di preparazione alla solennità della Pentecoste. L’elettronica consente ai ragazzi di reperire e produrre musica con grande facilità. Sarebbe interessante anche stimolarli a produrre qualcosa di originale, utilizzando computer e tablet, ma richiederebbe tempi dilatati e competenze specifiche.
Utilizziamo un prodotto già pronto: i ragazzi, che accompagniamo nel percorso di catechesi, possono scaricare un brano a loro piacimento da sitimp3 che offrono musica libera da diritti d’autore (Royalties free) come, ad esempio, opsound.org, freemusicarchive.org, dig.ccmixter.org. Questo aiuta a restare nella legalità.
I brani dovranno essere scaricati su lettori mp3 o cellulari che abbiano un’uscita jack da 3,5 mm.
Si ascoltano, poi, insieme, utilizzando semplicemente un paio di diffusori acustici da computer.
Fra i brani selezionati dai ragazzi se ne potranno scegliere tre, a larga maggioranza; ma il numero può variare a seconda di come si vuole impostare l’ultima parte di questa attività che consiste nell’ascoltare i brani a occhi chiusi e poi schizzare o disegnare in un foglio ciò che la musica suggerisce.
I segni tracciati o i colori stesi riveleranno la creatività di ciascuno e ci daranno occasione per parlare della presenza dello Spirito Santo nella vita, dei suoi doni, delle azioni concrete che può guidare e orientare, dei linguaggi che sa riunire. «Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,8).

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Aprile di Catechisti Parrocchiali

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