«Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. . (Lc 24,30-31)
Due discepoli in cammino e tante domande dentro al cuore: ecco chi possiamo incontrare sulla via che da Gerusalemme porta a Emmaus. Camminano, ma qualcosa impedisce loro di vedere ciò che gli si muove attorno, di riconoscere quel qualcuno che gli si avvicina e che di fatto conoscono bene e su cui avevano puntato tutte le loro speranze.
Ma cosa li rende ciechi?
In loro, le domande si alternano alla delusione. Il loro volto è segnato dalla tristezza. Parlano, discutono, ricordano o forse, più correttamente, rimuginano.
Qualcosa ha alterato fortemente la loro relazione con Gesù: è come se la sua morte avesse lacerato la speranza, dissolto la fiducia, compromesso la familiarità con il Maestro di Nazaret, con quel Messia atteso e seguito.
Quante volte anche la nostra relazione con il Signore Gesù è compromessa dallo stesso motivo? Quante volte la non-corrispondenza tra le nostre speranze (e preghiere) e l’agire di Dio con le sue logiche ci impedisce di scoprire e credere nella sua presenza?
Quando ciò accade spesso noi prendiamo le distanze da lui, ci allontaniamo proprio da quei luoghi che pure ci avevano permesso un incontro. Ma Dio no!
Lui non prende le distanze né resta lì ad aspettarci. Dio continua a raggiungerci ovunque la delusione ci porti: è un viandante, all’instancabile ricerca dei figli amati.
Lo fa anche quando i nostri occhi – e il nostro cuore – è incapace di riconoscerlo.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Un Dio sui nostri passi
Divino viandante, non lasciarci in balia della nostra tristezza,
delle mille forme di delusione che anestetizzano la speranza,
dell’imprevisto che fa arenare la nostra fiducia in te.
Cercaci! Incontraci! Libera i nostri occhi e il nostro cuore:
insegnaci a vederti nei segni che sempre ci offri.
Vogliamo riconoscerti, Signore Risorto,
perché il nostro cuore possa seminare,
con gioia, il tuo amore. Amen.
PREGHIERE DEI FEDELI PER BAMBINI
Queste preghiere possono essere pregate dai bambini durante la celebrazione eucaristica domenicale, ma anche in un momento dell’incontro di catechesi dopo averli introdotti al vangelo della domenica.
Leggi il testo e scarica il pdf >>> Preghiere dei fedeli – III Domenica di Pasqua
Guida o celebrante: Oggi come ieri, Gesù risorto continua ad avvicinarsi a noi per aprire gli occhi del cuore e insegnarci a vedere il mondo come egli stesso lo vede e lo ama. Diciamogli insieme: Cammina con noi, Signore Gesù.
Lettore: Signore Gesù, sii sempre vicino a papa Francesco nei suoi difficili viaggi, nei suoi continui sforzi per costruire la pace, in ogni piccolo passo che lui compie per far brillare nel mondo il tuo amore. Noi ti preghiamo. Rit.
Signore Gesù, come Chiesa in cammino, spesso ci scoraggiamo, abbiamo bisogno della tua presenza, del tuo perdono, della tua Parola chiara e incoraggiante. Noi ti preghiamo. Rit.
Signore Gesù, ci sono tante cose che in questo mondo proprio non riusciamo a capire: spiegacele e insegnaci ad amarle. Noi ti preghiamo. Rit.
Signore Gesù, sono tante le famiglie, in tutto il mondo, ad aver perso la speranza, a camminare con volto e cuore triste, a non avere più il coraggio di sperare. Noi ti preghiamo. Rit.
Tutti i bambini insieme:
Signore Gesù, anche noi siamo come quei discepoli triste che vanno a Emmaus, lontano da Gerusalemme, lontano dal tuo sepolcro vuoto, lontano da te e dal tuo ricordo. Basta poco a convincerci che le tue parole siano solo storielle per bambini piccoli. E invece tu continui a camminare con noi, anche quando non ti cerchiamo più. Grazie, Signore Gesù!
DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò loro: “Che cosa?”. Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!”. Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
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