Archivi tag: suor mariangela tassielli

Abbracciati dall’amore – Buona Domenica! – Solennità della SS. Trinità – anno B

 «Ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,» Mt 28,19 

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Sulle vie dell’amore – Buona Domenica! – Pentecoste – anno B

 «Lo Spirito della verità, vi guiderà» Gv 16,13  

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Per la nostra gioia – Buona domenica! – VI Domenica Di Pasqua – anno B

 «La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» Gv 15,11 

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Aggrappatevi! – Buona domenica! – V Domenica Di Pasqua – anno B

 «Rimanete in me e io in voi» Gv 15,1-8 

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Ma ancora non credevano – Buona domenica! – IV Domenica Di Pasqua – anno B

 «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore» Gv 10,11

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Ma ancora non credevano – Buona domenica! – III Domenica Di Pasqua – anno B

 «Mostrò loro le mani e i piedi» Lc 24,40 

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Tracce di vita – Buona domenica! – Domenica Di Pasqua – anno B

 «Egli doveva risorgere dai morti» Gv 20,9  

Cosa c’è nel sepolcro vuoto? Chi entra, che cosa vede? Quali sono le tracce certe e sicure che consentono ai discepoli di vedere e credere? Che cosa trova colei che ha vegliato di notte per poter essere la prima a onorare con oli e profumi il corpo del suo Signore?
Nulla… amore morte_fano
Il sepolcro è vuoto. Il corpo sparito. La pietra rotolata.
Cioè che resta sono solo poche tracce: tracce mute e incapaci di raccontare; insufficienti per convincere… Eppure sono tracce di vita. Sono segni di un evento accaduto, visto, sofferto: la morte dell’amato Maestro, del Messia sperato, del Salvatore seguito.
Sono segni che grondano lacrime di delusione per quei sogni di liberazione infranti; per quei desideri di salvezza ormai naufragati con la sua morte.
Eppure qualcosa non torna: la pietra è stata rimossa, il corpo inerme del crocifisso morto non c’è, il sudario e i teli sono nudi, vuoti. Ma il vuoto parla, l’assenza interroga, l’imprevisto mette in questione la fede dei discepoli, o forse – più onestamente dovremmo dire – la loro disperazione. La loro e la nostra!
Cristo è risorto, ma noi non abbiamo prove per crederci.
Cristo è vivo, ma non ci sono dimostrazioni scientifiche che tengano.
Fragili tracce di vita ci raccontano la sua presenza, la sua vittoria quotidiana sulla morte, la sua salvezza donata, senza misura, a tutti.
Credere non è un miracolo, non è la conseguenza di una dimostrazione ben riuscita. Per noi come per i discepoli, credere è l’atto più determinato di una fiducia disarmata e povera… Una fiducia che proprio di fronte a tracce mute e povere sa cantare il suo straordinario “Io credo, Signore!”.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Donaci vita, Signore risorto

Donaci vita, Signore risorto.
Risollevaci dalla sfiducia,
liberaci da ogni chiusura,
riaprici alla speranza.

Il sepolcro è vuoto, il tuo corpo assente,
ma nel mondo esplode la tua vita,
risuona la tua Parola, brilla la tua presenza.
Vogliamo accorgercene, Signore risorto,
Vogliamo poter avere occhi capaci di vedere
e cuore libero per credere. Amen.

DAL VANGELO della domenica [ Gv 20,1-9]

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Giovanni al sepolcroGesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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Come avvicinarsi a Dio? – Buona domenica! – XXIX domenica del Tempo Ordinario – Anno A

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». (Mt 22,21) 

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