Come avvicinarsi a Dio? – Buona domenica! – XXIX domenica del Tempo Ordinario – Anno A

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». (Mt 22,21) 

Il Vangelo della XXIX domenica fa scaturire una domanda, banale forse, ma provocante: quando ci avviciniamo a Dio, lui cosa penserà di noi?
Più volte nel Vangelo si legge che Gesù conosce quello che i suoi interlocutori avevano nel cuore e anche questo brano non fa eccezione. Gesù conosce la malizia che abita e guida il cuore di chi va da lui: farisei ed erodiani lo vogliono mettere alla prova, hanno bisogno di coglierlo in fallo (cfr. Mt 22,15-18). Ma lui risponderà a tono.
La domanda però la rivolgo oggi anche a me, a noi… Cosa c’è nel nostro cuore quando ci avviciniamo a Dio? Cosa cerchiamo o speriamo di trovare quando ci rivolgiamo a lui? Qual è l’intenzione che spinge il nostro desiderio e muove il nostro cuore?
È una domanda difficile, eppure è necessario che ognuno la faccia a se stesso. Perché l’intenzione che coltiviamo interiormente è il cuore della nostra stessa relazione con Dio. Lui è per noi sempre: in modo gratuito, generoso, totale. Non impone prezzi al suo amore. Non c’è contraccambio da offrire per il suo perdono. Ma noi perché ci avviciniamo a lui? E come lo facciamo? albero cuore
Gesù, a coloro che vivono con malizia questo dono, risponde in modo lapidario: «A Dio ciò che è di Dio, a Cesare ciò che è di Cesare» (cfr. Mt 22,21). Quasi a dire: ognuno raccolga ciò che ha seminato. Dio è largo nel donare, e chi va a lui con cuore puro non può che raccogliere i frutti abbondanti del suo amore.
E chi va misurando? Calcolando? Pretendendo? Mettendo alla prova?
Rischierà di non scoprire quanto sia immenso il suo cuore. E non perché Dio non doni all’uomo-cesare, ma perché il cuore dell’uomo-cesare non avrà sufficiente spazio per lasciarsi sorprendere da Dio.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Avvicinarsi a Dio

Signore Gesù, rendi puro il nostro cuore
e trasparenti i nostri pensieri.
Il nostro venire a te, il bussare alla tua porta
sia spinto solo dalla voglia di incontrarti,
di stare con te, di bere alla sorgente della tua Parola.

Non ti chiediamo segni.
Non vogliamo mettere alla prova il tuo amore.
Ci basta sentirti accanto; saperti vicino e presente;
poter seguire le tue orme
per imparare da te a raggiungere il Padre.
Amen.

PREGHIERE DEI FEDELI

Queste preghiere possono essere pregate dai bambini durante la celebrazione eucaristica domenicale, ma anche in un momento dell’incontro di catechesi dopo averli introdotti al vangelo della domenica.

Leggi il testo e scarica il pdf >>> XXIX del TO – preghiere dei fedeli

GUIDA-CELEBRANTE: Il Signore Gesù, ogni giorno, ci chiama e ci aspetta; vuole che andiamo a lui con cuore aperto e buono. Preghiamolo tutti insieme e chiediamogli che ci insegni ad avvicinarci a Dio Padre, per scoprire quanto è grande il suo amore. Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore Gesù.

LETTORI:
Signore Gesù, noi ti preghiamo per Papa Francesco: lui ci invita continuamente a pregarti, a scoprire il tuo amore, a volerti bene, a credere in te. Sii tu la sua forza. Ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutte le persone che ti cercano solo per mettere alla prova il tuo amore. Per chi non crede più in te; per chi vorrebbe che nessuno al mondo credesse più in Dio. Per tutti loro, noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutti coloro che vorrebbero davvero incontrarti, scoprire e sentire il tuo perdono e la tua bontà. Noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutti noi, piccoli e grandi: tutto quello che facciamo ogni giorno sia, per tutti i nostri amici, un segno vero e luminoso della tua presenza viva nella nostra vita. Noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per la nostra comunità parrocchiale: insegnaci ad amare senza misurare, a credere senza dubitare, a sperare senza scoraggiarci. Noi ti preghiamo. Rit.

TUTTI:
Signore Gesù, anche la nostra fede è come una piccola moneta: ha due facce. Da una parte il tuo amore che ci raggiunge, dall’altra la nostra risposta. Possiamo dire sì o no: dipende da noi. Insegnaci a dire sì, ogni giorno; per accogliere te, per non mandarti via dalle nostre case e dalla nostra vita. Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA  (Mt 22,15-21)

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

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