«Mostrò loro le mani e i piedi» Lc 24,40
Cosa serve per credere? Di cosa avremmo bisogno perché la nostra fede sia certa e determinata?
Guardiamo i discepoli: vedono, toccano, fanno esperienza, ricevono lo Spirito, incontrano il Risorto, alternano gioia a stupore, paura a turbamento… eppure non riescono a credere. I racconti della risurrezione sembrano essere stati scritti per consolare la nostra incredulità, per darci una pacca sulle spalle, per poter dire a noi stessi: «Coraggio, credere è difficile; lo è stato anche per chi ha visto e toccato».
Credere nella risurrezione è qualcosa che va oltre ogni nostra capacità razionale. Credere in un Risorto ci spinge oltre; ci chiede di relativizzare ogni certezza, ogni bisogno di sicurezza; ci chiede di rimettere ordine alle priorità della nostra vita, spesso fatta di progetti, di opportunità, di traguardi, di obiettivi da raggiungere costi quel che costi.
E invece il Risorto si offre a noi e alla nostra intelligenza portando con sé, e offrendoci, un’esperienza di morte, di sconfitta, di dolore.
Accettarla, farla nostra, assumerla come stile di vita non è questione di sforzo personale, ma di apertura: e tutti i Vangeli della risurrezione, pur in modo diverso ce lo dicono. Dobbiamo lasciarci raggiungere dal Risorto. Dobbiamo permettergli di riempirci del suo Spirito. Dobbiamo lasciarci liberare da lui nella mente e nel cuore.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Apri la nostra mente
Stupore, meraviglia, gioia…
sono solo emozioni, Signore…
ma, per quanto belle,
non sono ancora «fede».
Credere è di più:
è scelta consapevole e determinata;
è fiducia e abbandono;
è cammino vissuto al buio,
guidati da una sola luce
e da una sola Parola.
Parlaci, Signore risorto,
apri la nostra mente alla tua Parola;
sciogli ogni durezza,
ogni bisogno di sicurezza;
prendici per mano e accompagnaci
nel cuore del tuo amore,
svelaci i sentieri del dono,
insegnaci a credere nella tua,
non tangibile, presenza. Amen.
DAL VANGELO della domenica [ Lc 24,35-48]
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social e la fotocopertina per facebook



il vostro aiuto è prezioso… mi mancano tanto le vostre riflessioni delle preghiere dei fedeli…
ci mancano tanto le vostre riflessioni delle preghiere dei fedeli…i bambini li leggevano la domenica con entusiasmo e il nostro parroco le trovava interessanti e adatte ai nostri bambini.