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Li udivano parlare la propria lingua: raccontavano le opere di Dio – BUONA DOMENICA! SOLENNITA’ DI PENTECOSTE – ANNO A

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
(Gv 20,21)

Quanto ne avremmo bisogno! Quanto avremmo bisogno di parlare ogni lingua possibile per raccontare le grandi opere di Dio, soprattutto una, la più inedita e sorprendente: Gesù! Non mi sono sbagliata, intendo proprio dire Gesù. È lui la più straordinaria “opera di Dio”. Lui, il non-creato, è stato generato per noi, perché la vita di Dio, il suo soffio, la sua generatività ci raggiungesse, ci penetrasse e facesse esplodere in noi Amore. Ditemi, non è forse immenso tutto questo?
Dobbiamo imparare a raccontare Gesù, dobbiamo desiderarlo, dobbiamo lasciare spazio allo Spirito perché diventi in noi parola buona, parola che salva, parola bella che genera vita, e ci genera alla vita. È questo il progetto di Dio, è questa la sua opera, iniziata al principio del tempo, quando nulla esisteva ancora, portata a compimento nella vita, nella morte e risurrezione del Figlio suo, e realizzata ogni volta che ognuno di noi si apre a lui.
Non c’è nulla che possa frenare lo Spirito di Dio se non noi stessi. Gesù è abituato a entrare varcando porte chiuse. Sa sostare tra chi per paura preferisce posizioni di chiusura e prudenza. Sa abitare le nostre paure. Sa parlare al nostro dubbio. Sa placare le nostre inquietudini.
Non c’è nulla che possa bloccare noi. Non c’è nulla che possa impedirci di accogliere, di aprirci, di diventare casa del dono. Non c’è nulla che ci renda incapaci di dire il nostro sì. Una cosa però è certa: non possiamo confrontare le risposte né possiamo indicare uno le vie all’altra. Nessuno di noi può farsi misura per un altro. I carismi sono diversi, perché infinite sfumature ha la vita di Dio, e lo Spirito ci rende parte di quella vita. In Gesù Signore continuiamo a riceverlo, e lui in noi si fa molteplicità e differenza.
Quanto è bello lo Spirito, che ci rende uguali proprio perché diversi; e chiede a ognuno di noi una risposta unica, perché unico e non omologabile è il dono.
L’intelligenza, la parola, la creatività, la lentezza, la vivacità, la pacatezza, la profondità, il brio, l’arguzia, la determinazione, la delicatezza… e ognuno ne aggiunga di propri: sono tutti doni dello Spirito, doni non legati ad alcun merito, e per questo gratuiti, doni per il bene comune. Il bene comune, già… Che magica parola. Il bene comune. Il bene di tutti. Non il proprio, non il mio. Ma il bene di tutti, di tutti noi, perché noi siamo corpo. Per questo non possiamo essere io. Noi siamo corpo. Per questo non possiamo che vivere e far vivere. E lo Spirito in questa meravigliosa avventura è dalla nostra parte. Invochiamolo, lasciamogli spazio, diventiamo la sua casa!
Il tempo di Pasqua si conclude oggi, solennità di Pentecoste, facendo risuonare per noi una promessa compiuta. Quel «ricevete lo Spirito Santo», pronunciato da Gesù per i suoi discepoli continua a essere una promessa certa anche oggi, per noi: è risposta a ogni nostra invocazione, è certezza di un dono che continuamente ci supera e ci rende nuovi. Lo Spirito di Dio, il soffio della sua vita, l’Amore che costantemente unisce il Padre e il Figlio, scorre anche in noi, tra noi, vivifica il mondo e lo rende vivo. Invochiamolo! Senza mollare mai. Oltre ogni scoraggiamento, c’è lui, lo Spirito Santo di Dio, capace di abitare ogni nostra timore, di dare vita in ogni situazione di morte, di risollevarci e riportarci a Dio, di renderci nuova creazione, capace di rendere visibile la straordinaria opera di Dio per noi.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Soffio d’Amore, vieni!

Vieni, Spirito Santo, vieni Vita di Dio!
Vieni, soffio potente del suo amore!
Vieni, e fa’ della nostra vita la tua casa,
del nostro mondo il tuo tempio.
Spirito del Signore,
che ogni giorno riveli Dio,
mostraci le vie che conducono alla vita,
indicaci i sentieri che ci portano
a comprendere l’oltre
che il Signore già abita.
Tu, fatti strada
che possiamo percorrere,
sii per noi vita
che possiamo annunciare,
crea in noi bellezza
che possiamo irradiare.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

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I nostri social:

Vieni, Spirito Santo! – Buona domenica! – Pentecoste – anno C

«Lo Spirito vi insegnerà ogni cosa» Gv 14,26

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Sulle vie dell’amore – Buona Domenica! – Pentecoste – anno B

 «Lo Spirito della verità, vi guiderà» Gv 16,13  

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Il dono del Risorto – Buona domenica! – Domenica di Pentecoste – Anno A

«Soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo"» (Gv 20,22) 

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Con lo Spirito è vita! – Buona domenica! – Pentecoste – anno C

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà». Gv 14,15

Lo Spirito, «quello santo» – sottolineano i Vangeli –, arriva a noi come un dono, gratuito e incondizionato. Ce lo dona il Padre, e lo riceviamo proprio dalle mani di Gesù.
Questo particolarissimo e vivacissimo Spirito fa la sua comparsa nella nostra vita con una sorta di duplice compito: ci fa da avvocato e da suggeritore. Spesso lo abbiamo ridotto a una sorta di consolatore a nostra misura, quasi fosse uno di quegli amici che in momenti difficili, ti danno una passa sulle spalle e ti sussurra: «E che ci vuoi fare?!». Spirito Santo
Ma lo Spirito Santo non fa questo! È avvocato: lo è per noi presso il Padre: gli racconta tutto il bene che attraversa la nostra vita personale, le nostre scelte, le relazioni che costruiamo. Crea una sorta di contatto sempre attivo tra noi e Dio. E se qualcuno fa di tutto per allontanarci dal bene, per sbatterci in faccia le cadute, lui ci risolleva e, instancabilmente, porta alla luce tutto il bene che vive in noi e che spesso noi preferiamo oscurare.
È un acuto e mai banale suggeritore, ma non di cose da fare. No! Lui ci suggerisce quali potrebbero essere le vie più luminose da percorrere, le scelte più audaci e coraggiose, lo stile di una vita davvero animata dal Vangelo. E allora non ci resta che invocare la sua preziosa presenza!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Vieni, Spirito e Dio, vieni!
Vieni e suggerisci al nostro
cuore le vie della vita vera;
insegnaci a desiderare
una libertà liberante,
a scegliere e realizzare il bene.
Spirito del Risorto,
instancabile Paraclito,
energia effervescente,
dono di Dio, entra in noi,
entra nella storia
dell’umanità e fai brillare
la luce della vita.
Amen.

ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA 

23_Pentecoste
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Questa settimana l’esercizio è d’obbligo: lasciarsi andare allo Spirito, ai suoi suggerimenti, al suo modo di attivare vita anche lì dove c’è morte, disperazione.
Occhio, però, il più delle volte le sue soluzioni sono molto più rivoluzionarie delle nostre.

DAL VANGELO della domenica [Gv 14,15-16.23-26]

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per fano pentecoste spirito santosempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

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Risollevaci, tiraci fuori dalla morte – Buona domenica! – Solennità di Pentecoste – anno B

«Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore» (Gv 15,26-27; 16,12-15)

Quanta durezza attorno a noi: fame e violenza, povertà e solitudine, disperazione e scoraggiamento… morte!
Ma noi abbiamo bisogno di vita, vogliamo sentire parole di pace, essere raggiunti da gesti di solidarietà, farci stupire da un inaspettato sguardo carico di cura e attenzione. Noi, abbiamo bisogno di un’energia nuova che ci attraversi, che penetri il tempo e lo percorra da più a meno infinito. Abbiamo bisogno di una forza irrefrenabile che ci tiri fuori dalla morte e dalle sue logiche, dalla notte e dai suoi deserti.    Continua a leggere Risollevaci, tiraci fuori dalla morte – Buona domenica! – Solennità di Pentecoste – anno B