Ci siamo cari amici!!! L’evangelizzazione abbia inizio!
Benvenuti a tutti coloro che, questa sera, si mettono in gioco e ci mettono la faccia!
Vi aggiorneremo passo dopo passo inserendo i link a tutto il materiale che sarà postato in facebook sulla pagina —> Giovani & Vangelo!!!
Vi ricordiamo che la pagina è aperta, pertanto anche se non siete iscritti su fb potrete visualizzare ogni cosa!
Ore 21:00: START!!!il nostro Benvenuto su Giovani & Vangelo e il programma per tutti gli evangelizzatori. Video per iniziare 🙂 21:15: FOTO_Il Vangelo alle periferie
21:20: POST_Il Vangelo alle periferie non è uno slogan! 21:30: UN SONDAGGIO_La mia religione è… ??? 21:45: VIDEO_La mia religione di Enrico Ruggeri 21:55:TESTIMONIANZA_Siete d’accordo con Ruggeri? Sr Mariangela NO! – Cos’è per lei la fede? 22:35: FOTO_Una luce, una parola, una persona 22:45:VIDEO_Dio per noi… un’amore che chiama! 22:55:NOTA_Noi per Dio… una risposta senza riserve 😉 23:00:FOTO_ Amare… semplicemente amare 23:00:ROTOLINO della PAROLA PER TE!
Sulle vie del Vangelo sono miriadi le persone e le situazioni che si possono incontrare, così come sono infinite le strade che si possono percorrere. Vogliamo dare il via alla settimana delle 100 piazze per il Vangelo, proposta dalla famiglia paolina di Napoli, percorrendo una delle tante vie di Vangelo: il web. Non vogliamo farlo da soli però, perché una sola voce non arriva lontano, ma se siamo in tanti a unire le nostre voci, allora ci saranno più possibilità di essere ascoltati!
Non tacere, unisciti a noi!
Diventa anche tu evangelizzatore per una notte!
Il tuo compito:
prepararti pregando
tenerti libero da impegni Lunedì 03 Novembre dalle 21:00
collegarti a facebook, cantalavita e twitter per far correre la Parola condividendo i link, le foto e i post sulla tua bacheca e su quelle dei tuoi amici
Se desideri condividere con noi, suore Paoline, questa esperienza:
invia una mail a m.tassielli@paoline.it comunicando la tua disponibilità, scrivendo NOME, COGNOME, CITTA’, ETA’e inviando una tua FOTO. Ci servirà per conoscerti e coinvolgere altre sorelle più anziane, che pregheranno per noi
Chi si gioca da evangelizzatore, sa di diventare responsabile di un annuncio fatto con coerenza, non per suscitare o provocare volontariamente scherno, irrisione o simile.
Come paoline, nello stile dell’apostolo Paolo, tendiamo a raggiungere i più lontani e pertanto ogni forma di proselitismo aggressivo, fondamentalismo, non rispetto di valori ecumenici e interreligiosi, sarà segnalato e bloccato come non coerente all’esperienza proposta.
Non saranno pubblicati, come materiale proprio dell’animazione, eventuali link, foto o post pervenuti quella sera, se non previa, se possibile, valutazione.
Chiediamo a chi desidera vivere l’esperienza di evangelizzazione di far proprio lo stile proposto. La proposta è aperta a tutti: laici, religiosi/e, sacerdoti, giovani e adulti… tutti coloro che, da credenti, vogliono “darsi” perchè il Vangelo corra e sia glorificato.
INSIEME, con Paolo, PER LE VIE DEL MONDO:
Io Paolo ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso. La mia parola e la mia predicazione, non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perchè la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana ma sulla potenza di Dio”
Premessa: Fai precedere la riflessione con la lettura e la meditazione del brano tratto da 1Cor 1,22-2,5. È Paolo che scrive di sé, della sua predicazione, della potenza scandalosa della croce, di una fede non difesa da parole sapienti e discorsi convincenti, ma dalla debolezza del dono, dalla fragilità dell’essere nulla, che ognuno di noi, può infondo riconoscere anche in se stesso. Dopo aver meditato i brano, sottolinea la parola o le parole, le frasi che senti più vicine o che in qualche modo ti colpiscono in profondità
Nell’esperienza di Paolo
Paolo, l’apostolo che forse più di ogni altro ha fatto parlare di sé, è di fatto l’apostolo che più di ogni altro è vicino alla nostra esperienza. Di nessuno si legge tanto quanto di lui (basti pensare a quanto le sue lettere siano presenti nella liturgia) eppure paradossalmente è tra i più sconosciuti. Di lui spesso si parla per sentito dire, ma poco si pensa a quanto vicina alla sua, sia la nostra esperienza di Cristo.
Lui lo ha conosciuto nello stesso modo in cui ognuno di noi, oggi, potrebbe conoscerlo. Non lo ha visto percorrere le strade della Palestina, né ha visto i suoi miracoli, né ha toccato le sue mani o ascoltato la sua voce di uomo. Paolo ha conosciuto Gesù Risorto, lo stesso Gesù che oggi parla a noi.
Paolo ha sentito la sua voce: la stessa voce che oggi parla a noi.
Paolo è stato disarcionato dalle sue certezze, sconvolto dall’incontro con Lui, folgorato da colui che è la luce del mondo e che ha fatto brillare la sua vita di luce nuova… tutto questo allo stesso modo con cui, oggi, ognuno di noi può essere disarcionato da Dio, incontrato da Cristo, amato nelle imperfezioni e negli errori, nelle fatiche e nella fragilità.
«Io sono Gesù, colui che tu perseguiti». È questa la voce nuova, inaspettata, imprevista che azzera tutti i progetti del giovane e intraprendete Saulo/Paolo, aprendolo a una nuova e inaudita proposta di vita: «Alzati, vai, ti sarà detto ciò che devi fare». E Paolo va. Non più fiero e orgoglioso difensore di Dio… Paolo va, cieco: non c’è più luce. Scalzo: non c’è più certezza. Indifeso, debole, povero, piccolo ma decisamente nuovo.
Paolo ha creduto a quell’incontro, non lo ha archiviato come una delle tante esperienze intense della vita. Paolo ha vissuto e creduto: questa è stata la sua forza. Ha preso sul serio quelle parole, si è lasciato accompagnare verso il nuovo, imprevisto e indecifrabile futuro da Gesù Cristo e da quei messaggeri che, passo dopo passo, lui gli avrebbe inviato.
Oggi
Oggi Paolo, l’apostolo dell’annuncio universale ci viene incontro, ci spalanca le braccia e ci propone di imparare da lui lo stile di una risposta davvero libera e audace, che non misura, non tentenna, non risparmia. Ci propone di imparare da lui a essere
testimoni del Vangelo, di quel Vangelo che è Cristo stesso, sapienza e potenza di Dio;
testimoni di quel Vangelo che non vuole essere detto con parole sapienti, né con forza e prestigio;
testimoni di quel Cristo e del suo stile di vita che continua a essere scandalo per i credenti e follia per chi non crede;
testimoni di quella vita e di quella morte di Gesù Cristo, che scardinano ogni umana misura;
testimoni del dono infinito di Dio, che nel suo Figlio Gesù Cristo, dona se stesso.
Per questo non possiamo tacere, perché chi di noi crede in Gesù Cristo e in quel Dio Padre che Gesù ci ha rivelato non può tacere, non può attendere, non può mercanteggiare la Parola, né può trasformare la salvezza in dono per pochi.
La rivoluzione dell’amore, che Cristo ha rivelato in tutta la sua pienezza, attraverso il Sì di Paolo e di ogni apostolo nella storia, varca i confini del tempo e raggiunge ogni cuore, fino a oggi.
La rivoluzione dell’amore comunicata da Cristo fino alla follia, attraversa oggi la nostra storia personale, continua a darsi nei nostri “sì”, a fermarsi nei nostri “forse” e a morire nei nostri “no”. Passa attraverso di noi, da sempre amati per quello che siamo e oggi chiamati ad andare per annunciare l’Amore.
Da san Paolo a noi
Lasciarsi avvolgere dalla presenza di Dio, lasciarsi sconvolgere dalla sua proposta di vita, rispondere subito, senza temporeggiare, senza rimandare, senza aspettare un domani che potrebbe non esserci. L’oggi è il tempo della risposta.
Tu, come Paolo, sei disposto a dare il tutto che Dio, per la vita del mondo, chiede? Non guardarti in giro, perché c’è un Sì che solo a te è chiesto e che solo tu puoi dire.
Dalla Parola, la preghiera
Clikka sulla foto-preghiera, salvala, stampala e diffondila!
Piccole indicazioni
Se hai domande, voglia di chiarimenti o confronto puoi contattarci direttamente o via facebook. Proveremo a rispondere o a cercare con te risposte opportune, scrivendo sulla pagina Giovani & Vangelo
Ti proponiamo di trovare del tempo per vivere un momento di preghiera in Chiesa, davanti a Gesù Eucaristia.
Prega avendo con te la Bibbia, da cui attingere direttamente il testo indicato e un quaderno personale su cui appuntare annotazioni personali, dubbi, preghiere, riflessioni.
Per condividereriflessioni, mettere in campodomande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su Facebook: Giovani & Vangelo e su Tw: Cantalavita. Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.
Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:
Tempo di Avvento: siamo in attesa della Parola che si fa carne in Gesù, che viene costantemente fra noi e ci vuole incontrare. Questa Parola «viva» è anche custodita in un libro, la Bibbia, ed è proprio la Parola scritta che vogliamo valorizzare in questo percorso. UN LIBRO… UN CAMMINO! Un libro da «costruire» settimana per settimana, che ci accompagnerà nel cammino di Avvento fino al giorno della festa della nascita di Gesù, Parola che si fa uomo. Le immagini illustreranno, più che le parole, la realizzazione del nostro particolare libro di Avvento.
Materiale: Cartoncino resistente, fogli A3, pennarelli, forbici, colla, due nastrini.
Al lavoro • Realizziamo la copertina, utilizzando un foglio A3 di grammatura 140-200. • Inserire i fogli A3 piegati a mo’ di libro da spil lare insieme. • Il pop-up si realizza così: si piega il foglio in due e si eseguono due tagli orizzontali a partire dalla piega (o più tagli), della misura necessaria. Non si dovrà togliere nessun frammento ma, si apre il foglio, spingendo in avanti la parte tagliata fino al limite del taglio; si richiude, poi, il foglio ottenendo pieghe diverse dalla piega iniziale. Su queste parti, sul lato interno del foglio, si incollano le sagome che ci interessano. È consigliabile incollare prima i due fogli ma solo all’estremità. Continua a leggere UNA PAROLA AL GIORNO – Il libro pop-up di Avvento – CATECHISTI PARROCCHIALI Novembre 2013→
La storia di Maria Grazia Basile è quella di una giovane ragazza, bella, gioiosa, serena.
Nasce da una famiglia semplice il 13 novembre 1988 a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, nella città in cui ha vissuto gran parte della sua vita Padre Pio. I suoi genitori Vittoria e Nicola sono attenti a far crescere serenamente le loro figlie, Maria Grazia ha una sorella minore, Giovanna, con cui ha un legame molto forte. La loro è una vita tranquilla, vissuta a Carpino in provincia di Foggia. Maria Grazia è una ragazza come tante con gli stessi impegni di tutti: la famiglia, la scuola, la parrocchia, gli amici. Ma tutto cambia quando a 14 anni le viene diagnosticata una terribile malattia, un tumore che le cambierà per sempre la vita, e che, nonostante ciò, è capace di accettare con dignità e consapevolezza.
La fede la accompagna, la sostiene. L’amore per la famiglia, la passione per lo studio, la solidarietà verso i più deboli e l’impegno all’ACR sono il centro del suo mondo. È un’educatrice forte e dinamica, un esempio per tutti. Nella sua parrocchia, san Nicola di Mirae San Cirillo d’Alessandria in Carpino, Maria Grazia si sente in famiglia, il suo impegno è tutto rivolto agli altri, soprattutto ai più deboli, ai sofferenti. Fin da bambina il suo sogno è diventare medico, nello stile e con la spiritualità di San Pio, ma di certo non poteva immaginare che il reparto di Oncologia della Casa Sollievo della Sofferenza sarebbe diventato la sua seconda casa. Infatti, suo malgrado, è costretta a continui ricoveri in ospedale, ma anche in reparto è sempre vicina ai più deboli, in particolare ai piccoli malati di Onco-Ematologia Pediatrica con i quali condivide lunghe degenze. In reparto è animatrice di molte attività che danno vigoria a se stessa e forza agli altri, diviene presto una maestra in tutto, soprattutto nella fede.
Oggi raccontiamo la storia e la testimonianza di vita di un uomo speciale, Shahbaz Bhatti. Un politico Pakistano ucciso a Islamabad nel 2011 da un gruppo di dissidenti contrari alle sue battaglie per l’uguaglianza e la libertà religiosa. Nato a Lahore il 9 settembre del 1968, figlio di missionari cristiani provenienti da Khushpur, si era laureato in legge e dopo gli studi, nel 1985, aveva fondato il movimento All Pakistan Minorities Alliance (Apma), divenendone presidente. Successivamente, nel 1998, diventò capo dei Christian Liberation Front, dal 2002 entrò a far parte del Pakistan People’s Party (Partito Popolare Pakistano) e nel 2003 con la loro vittoria politica entrò nel governo, ma venne rimosso dall’incarico nel novembre dello stesso anno. Nel 2008 sotto il presidente Asif Ali Zardari, venne nominato ministro per le minoranze, in quanto unico esponente cattolico presente nel governo. Raccontò di aver accettato l’incarico nella speranza di sostenere gli emarginati del Pakistan.
Bhatti aveva dedicato la sua vita allalotta per l’uguaglianza e per la libertà religiosa delle minoranzepresenti nel suo paese, essendone egli stesso un’esponente. Purtroppo però già dal 2009 iniziarono a giungergli minacce di morte, questo dopo aver difeso alcuni cristiani pachistani che avevano subito violenze in diverse regioni del Paese. E le minacce di morte aumentarono notevolmente dopo la sua decisa difesa di Asia Bibi, di cui abbiamo già parlato nella nostra rubrica, una donna pakistana incarcerata dal giugno del 2009 e condannata a morte perché cristiana in un paese a maggioranza mussulmana.
L’impegno politico e cristiano di Bhatti era mosso dalla volontà di inviare un messaggio di speranza a tutti i suoi concittadini, soprattutto agli ultimi, per i quali lottò anche per avere più seggi in parlamento e nella precisa volontà di riuscire a cambiare la legge sulla blasfemia e per la realizzazione di una legge atta a vietare l’incitamento all’odio religioso e promuovendo il dialogo interreligioso.
Purtroppo però, la mattina del 2 marzo 2011, mentre lasciava la casa della madre per andare a lavorare, salì sulla sua macchina, che era priva di scorta nonostante le molte minacce e la richiesta dello stesso Bhatti per averne una, e lungo il tratto di strada che lo separava dal parlamento venne avvicinato e attaccato da un gruppo di uomini armati che gli spararono, ferendolo. Morirà poco dopo nel trasferimento in ospedale. L’omicidio fu rivendicato dal gruppo di dissidenti “Tehrik-i-Taliban Punjab”. Il giorno successivo all’attentato, furono proclamati tre giorni di lutto nazionale. E tutte le alte cariche dello stato e del mondo intero si mobilitarono per esprimere lo sdegno di tale atto, nella precisa consapevolezza di combattere questa mentalità intollerante verso le minoranze religiose, di cui i cristiani nel mondo sono troppo spesso vittime.
Shahbaz Bhatti ha lasciati alcuni pensieri che sono diventati il suo testamento spirituale, leggerne alcuni passaggi aiuta a comprendere la grandezza di questo uomo.
“Voglio servire Gesù da uomo comune. Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese.
Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Gli estremisti, qualche anno fa, hanno persino chiesto ai miei genitori, a mia madre e mio padre, di dissuadermi dal continuare la mia missione in aiuto dei cristiani e dei bisognosi, altrimenti mi avrebbero perso. Ma mio padre mi ha sempre incoraggiato. Io dico che, finché avrò vita, fino all’ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri.
Voglio dirvi che trovo molta ispirazione nella Sacra Bibbia e nella vita di Gesù Cristo. Più leggo il Nuovo e il Vecchio Testamento, i versetti della Bibbia e la parola del Signore e più si rinsaldano la mia forza e la mia determinazione. Quando rifletto sul fatto che Gesù Cristo ha sacrificato tutto, che Dio ha mandato il Suo stesso Figlio per la nostra redenzione e la nostra salvezza, mi chiedo come possa io seguire il cammino del Calvario. Nostro Signore ha detto: «Vieni con me, prendi la tua croce e seguimi». I passi che più amo della Bibbia recitano: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Così, quando vedo gente povera e bisognosa, penso che sotto le loro sembianze sia Gesù a venirmi incontro”.
Per saperne di più su Shahbaz Bhatti:
Roberto Zuccolini – Roberto Pietrolucci, “Shahbaz Bhatti Vita e martirio di un cristiano in Pakistan” Edizioni Paoline 2012
Francesca Milano, “Morte di un blasfemo. Shahbaz Bhatti, un politico martire in Pakistan” Edizioni San Paolo 2012
I giovani, la fede e i media… con gli operatori pastorali della Diocesi di Pozzuoli, nell’ambito del Convegno ecclesiale, tra una tavola rotonda e un workshop ci siamo confrontati a partire da un tema caldo e appassionante.
Chi sono i giovani, dove vivono e come parlare loro di Dio?
Quante sfide, quanta vita, quanto rinnovamento e autocritica passa tra le righe di questa domanda?
Siamo arrivati alla meta! Non abbiamo solo raggiunto il traguardo ma siamo ricchi di tutto quello che abbiamo visto, sentito, sperimentato e condiviso.
Si torna alla propria realtà, alla routine di ogni giorno… ma con una marcia in più! Tocca a noi adesso, sì, a me che scrivo e a te che leggi amico e amica del web, portare in ogni situazione quel soffio di vita piena, di felicità, di Dio che ci è stato donato e che abbiamo accolto. Portarlo a chi? A chiunque! Consapevoli che lo Spirito Santo aiuta la nostra debolezza.
La preghiera di oggi Il mio sì per amoreaiuta ad interrogarci sulla nostra disponibilità.
Prima di pregarla, però, lasciamoci raggiungere dalla Parola del Vangelo… e da oggi, con la vita, scriveremo noi stessi l’ “Oggi qualcuno ha detto” che ci ha accompagnato in questi giorni.
Gesù invita anche noi a partire
Atti 11, 7-8
Gesù rispose: “Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra“.
E io?
Sono deciso ad accogliere l’invito di Gesù a partire? Cosa voglio condividere con coloro che incontrerò? Mi sento inviato? A cosa? Come voglio comunicare agli altri la fede?
Pregando Il mio sì per amore
Guardo ai tanti testimoni del Vangelo: testimoni eroici della carità, annunciatori fedeli della Verità.
Guardo a tutti coloro che, con semplicità, costruiscono pagine nuove di un Vangelo che oggi si fa vita per tutti.
È da loro, Signore, che mi chiedi di imparare la concretezza di una risposta umile e audace, capace di perdere tutto per ritrovare te, unico Signore.
Sento, Signore, che davanti a me poni una strada da percorrere. C’è un futuro che mi aspetta, risposte da dare, scelte da vivere.
Voglio poter tendere, Signore, verso quegli orizzonti che per me dischiudi, voglio correre senza farmi appesantire dal passato, mosso dal desiderio di raggiungere te, di comprendere, di vivere, di lasciarmi conquistare da te, Signore della storia e di tutti i viventi. Amen.
Oggi qualcuno ha detto… si parte!
Oggi sarai tu il protagonista! Come?!
Pensa, ricorda, ripercorri il percorso fatto. Torna sui passi compiuti e chiediti quali sensazioni, dubbi e certezze ti hanno lasciato e perché. Cosa chiedono oggi queste parole alla tua quotidianità?
Per andare bisogna muoversi, fare passi concreti e tangibili. Oggi, allora, siamo invitati a metterci in cammino. Perché non farlo sulle strade del web? Annunciare il Vangelo è uno stile che deve trasparire dai nostri gesti. Impegniamoci da oggi a condividere nella nostra vita la nostra fede, con coraggio e gioia!
Ognuno di noi la preghi durante la giornata, la condivida con amici e conoscenti, la faccia pregare, perchè, anche nel web, la GMG diventi un tempo un tempo di grazia, di ascolto e di condivisione della fede.
Un amico consiglia, conforta, sprona e provoca. Oggi facciamo entrare nella nostra vita e nella nostra giornata la Parola di Dio, proprio come colei che ci guida e ci affianca. La Parola, se decidiamo di darle retta, incoraggia ma anche infastidisce perché ci scomoda e ci trasforma. E disturba perché chiede di proprio a noi di essere donata.
La preghiera di oggi Il pane della gioia ci aiuta a entrare in contatto profondo con il Vangelo, perché sia sempre di più parte di noi.
Prima di pregarla, però prova a lasciarti raggiungere dalla Parola del Vangelo.
Gesù, con la sua Parola, entra nella nostra vita
Ebrei 4, 12-13
Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Oggi qualcuno ha detto
Sant’Agostino
Io mi gettai disteso, non so come, sotto una pianta di fico e diedi libero corso alle lacrime. A un tratto mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: “Prendi e leggi, prendi e leggi”. Cominciai a riflettere. Arginata la piena delle lacrime, mi alzai. L’unica interpretazione possibile era per me che si trattasse di un comando divino ad aprire il libro e a leggere il primo verso che vi avrei trovato. Afferrai il libro delle lettere di San Paolo, lo aprii e lessi tacito il primo versettosu cui mi caddero gli occhi. Diceva: “Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo né assecondate la carne nelle sue concupiscenze”. Non volli leggere oltre, né mi occorreva.Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuoree tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
Da Le confessioni
E io?
Quanto tempo dedico alla lettura del Vangelo? Mi lascio interrogare da quello che la Parola dice alla mia vita? Accolgo le provocazioni che Gesù mi rivolge? Cosa cambia nella mia vita?
Pregando Il pane della gioia
È la tua Parola, Signore. Perché il messaggio, che rivolgi a ognuno di noi, è sempre un messaggio d’amore, un invito alla fede, che ci viene offerta come dono.
È la tua Parola che nutre, inquieta e consola; impegna alla ricerca, all’ascolto, all’apertura verso gli altri e verso il mondo.
È il Cristo sempre presente, che ci invita ad accoglierlo come figli del Dio vivo, e a condurre anche gli altri all’incontro con Lui, per realizzare, insieme, una vita piena.
Il tuo Spirito, Signore, ci guidi alla verità tutta intera; a scoprire l’amore vero, che sempre è fonte di gioia; e ci renda creativi nel comunicare il Vangelo nei diversi ambiti dell’annuncio: le famiglie, i quartieri, i luoghi di preghiera, di studio, di lavoro e di svago; i gruppi degli amici e il continente digitale.
Ci aiuti a rimanere sempre in docile ascolto della tua Parola, per poter volare alto e vivere la nostra vita cristiana come un costante atto di fede, di speranza e d’amore.
Ognuno di noi la preghi durante la giornata, la condivida con amici e conoscenti, la faccia pregare, perchè, anche nel web, la GMG diventi un tempo un tempo di grazia, di ascolto e di condivisione della fede.
a cura di suor Veronica Bernasconi, fsp
Scarica la traccia stampabile per la tua riflessione e preghiera personale: Una Parola disturbante
In ogni viaggio arriva il momento di decidersi. Oggi possiamo fare il salto di qualità del nostro percorso. Saltiamo il fosso? Varchiamo la porta della fede?
Non possiamo aspettare di vedere per lanciarci. Fiducia è abbandonarsi all’altro, mettersi nelle sue mani, con la certezza di essere accompagnati anche al buio. Varcare la porta della fede è allora aprirsi a Dio in questo modo.
Prima di pregarla, però prova a lasciarti raggiungere dalla Parola del Vangelo.
Come Gesù ci fidiamo di Dio
Marco 11, 22-25
Disse Gesù: “Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”.
E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. Da Il piccolo principe
E io?
Mi lascio scoraggiare dalle situazioni difficili? In cosa ripongo le mie speranze? Chi è per me Gesù? Sono disposto ad confidare in Dio?
Pregando Confermando la fede in te
Ti cerchiamo, Signore Gesù, vogliamo sentire la tua voce, incontrarti a tu per tu, come i tuoi discepoli, un tempo. Ma spesso ci troviamo davanti a sepolcri vuoti, in cui la tua presenza è offuscata dai nostri mille progetti, dalla ricerca sfrenata di certezze che ci regalino facili successi ed entusiasmi.
Resta con noi,Signore Risorto e continua a raggiungerci sulle strade in cui ci imbattiamo, convincici in nome dell’amore, aiutaci a credere che tu sei vivo e presente, conferma la nostra fede sempre un po’ in bilico.
Vogliamo varcare con te la porta della fede, baciare la sua soglia, per entrare in quell’intima relazione con il Padre, per sentirci Chiesa in cammino, per continuare, con più decisione, quel cammino che, iniziato nel giorno del Battesimo, oggi ci chiede di confermare la nostra fede, diventando testimoni autentici e credibili della Risurrezione. Amen
Ognuno di noi la preghi durante la giornata, la condivida con amici e conoscenti, la faccia pregare, perchè, anche nel web, la GMG diventi un tempo un tempo di grazia, di ascolto e di condivisione della fede.