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Lasciare per… – Buona domenica! – III TEMPO ORDINARIO – Anno B

«Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».(Gv 1,17) 

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Maria di Magdala – Tempo pasquale

Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto (Gv. 20,15-18).

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Pronti a lasciare tutto – Buona domenica! – III domenica del Tempo Ordinario – anno B

«Subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18)

«Venite dietro me!». Quante volte Gesù lo ha detto ai suoi discepoli: «Seguitemi, fate come ho fatto io». Parole che risuonano oggi, e scuotono, perché vibrano, cariche di quella straordinaria forza che la normalità custodisce.

Quell’invito entra nella quotidianità di Andrea e Pietro, di Giacomo e Giovanni e non lascia nulla intatto. Entra, risuona e stravolge. Entra, interpella e rende nuovi.fermarsi

«Vieni, seguimi, oggi, subito; senza calcolare rischi e opportunità» , perché la vera opportunità sono quelle parole e il loro realizzarsi in un breve e veloce sì.

: tanto costa il segreto della felicità, tanto è rapida e coincisa la voce della libertà. , detto a una proposta che ci sorprende. , detto alla fiducia di chi crede in noi. , detto a colui che sa andare oltre i nostri limiti, scommettendo sulle infinite, e spesso anestetizzate, potenzialità.    Continua a leggere Pronti a lasciare tutto – Buona domenica! – III domenica del Tempo Ordinario – anno B

Liberi di vedere Dio – Buona domenica! – II domenica del Tempo Ordinario – anno B

«Rabbì, dove dimori?»
«Venite e vedrete»(Gv 1,38-39)

Giovanni, l’uomo della libertà vera: capace di attendere, di riconoscere, di indicare Dio presente nella storia. È l’uomo dallo sguardo puro e dal cuore aperto; l’uomo sciolto da qualsiasi forma di catena e di passato che sa scrutare i segni e con gratuità indicare il meglio, il di più, il Cristo.

Cosa avrai provato in quel momento, Giovanni? Cosa ha attraversato il tuo cuore vedendo i tuoi discepoli allontanarsi da te per andare verso il rabbi di Nazaret?Venite e vedrete IITO_particolare

«Sentendolo parlare così, seguirono Gesù», questo sottolinea l’evangelista Giovanni e non può essere innocua la forza di queste parole.

Le parole del Battista riuscivano a far incontrare Dio, sapevano tirarlo fuori dal silenzio dell’incomprensione, riuscivano a far risplendere la sua luce, in modo così forte e deciso da muovere verso di lui il cuore e la vita di tutti. Queste parole dobbiamo desiderare, noi che diciamo di credere in Dio; questa forza dobbiamo lasciar esplodere, noi che diciamo di essere suoi discepoli.

Gratuità, libertà, trasparenza nel cuore: questo dobbiamo desiderare per riuscire a riconoscere Dio in azione e poterlo indicare come via da seguire, vita da desiderare, compassione da vivere. «Ecco, l’agnello di Dio, ecco Dio, colui che, seppur silenziato da una storia assordante, ti chiama, oggi, per andare verso la vita».

UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE

Signore Gesù,
cammini lungo le nostre strade,
sei con noi nelle mille storie
che viviamo o subiamo.
Ma spesso il nostro sguardo
è torbido, offuscato dalla vita,
e il cuore chiuso e bloccato
dalle delusioni e sofferenze.
Liberaci, Dio della vita,
chiamaci e spingici oltre,
fuori da noi stessi,
per riconoscere te, Dio amore,
libertà liberante,
che ci consegna alla vita.
Amen

cellulare

UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):

Sguardo puro, mani sciolte dalle mille catene, cuore libero di andare in profondità: questa è la libertà che ti permette di guardare Dio negli occhi. Così puoi!

DAL VANGELO della domenica [Gv 1,35-42]

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social

riconoscere Dio

Suor Mariangela Tassielli, fsp

ONLINE con: “Evangelizzare in terre di mafia si può?”

Oggi la domanda brucia sul vivo di esperienze che toccano la vita,
e a volte in modo cruento. 

Noi SIAMO ONLINE con due importanti e credibili testimoni che ogni giorno danno la vita perché la morte non viva
e la vita trovi sempre la forza di risorgere!

Sono loro, don Tonino Palmese, sdb e p. Giovanni Ladiana, sj
a urlare oggi alla nostra coscienza:

Evangelizzare in terre di mafia si può e si deve!

Il collegamento è in diretta dalla Libreria Paoline di Napoli, nell’ambito degli eventi previsti per le 100 piazze per il Vangelo, in occasione dei 100 anni di Fondazione della Famiglia Paolina.

100 piazze per il Vangelo

CLICCA SULL’IMMAGINE E SCOPRI GLI EVENTI DI TUTTA LA SETTIMANA 😉

ONLINE con tre testimonial – Ha ancora senso dare la vita per il Vangelo?

Siamo on line con tre testimoni, 

pronti a mettersi in gioco
e a rispondere a una domanda che scotta:

Ha ancora un senso dare la vita per il Vangelo?

Il collegamento è in diretta dalla Libreria Paoline di Napoli, nell’ambito degli eventi previsti per le 100 piazze per il Vangelo, in occasione dei 100 anni di Fondazione della Famiglia Paolina.

100 piazze per il Vangelo

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Ha ancora senso dare la vita per il Vangelo?

giovani cv

Ha ancora un senso dare la vita
per il Vangelo?

speciale 100 piazze per il Vangelo a Napoli

Carissimi amici, questa sera saremo on line alle ore 21.00 dando voce a una delle più scottanti domande:

Ha senso dare la vita per il Vangelo?

Ha senso, dare la vita oggi, quando tante forme di bene sono possibili ed efficaci?
Ha senso lasciare tutto, rinunciare a tutto, quando il bene si può fare conservando la propria libertà?

Risponderemo a queste e molte altre domande con chi questa scelta ha voluto farla, oggi!

Vi aspettiamo on line, qui su cantalavita alle ore 21.00!

Chiamati ad annunciare: in cammino con Paolo Apostolo

Scheda e spunti per la riflessione di
sr. Mariangela Tassielli, fsp

Premessa: Fai precedere la riflessione con la lettura e la meditazione del brano tratto da 1Cor 1,22-2,5. È Paolo che scrive di sé, della sua predicazione, della potenza scandalosa della croce, di una fede non difesa da parole sapienti e discorsi convincenti, ma dalla debolezza del dono, dalla fragilità dell’essere nulla, che ognuno di noi, può infondo riconoscere anche in se stesso. Dopo aver meditato i brano, sottolinea la parola o le parole, le frasi che senti più vicine o che in qualche modo ti colpiscono in profondità

Nell’esperienza di Paolo

san paolo caduto da cavallo_sulla_via_di_damasco_imagelargePaolo, l’apostolo che forse più di ogni altro ha fatto parlare di sé, è di fatto l’apostolo che più di ogni altro è vicino alla nostra esperienza. Di nessuno si legge tanto quanto di lui (basti pensare a quanto le sue lettere siano presenti nella liturgia) eppure paradossalmente è tra i più sconosciuti. Di lui spesso si parla per sentito dire, ma poco si pensa a quanto vicina alla sua, sia la nostra esperienza di Cristo.

Lui lo ha conosciuto nello stesso modo in cui ognuno di noi, oggi, potrebbe conoscerlo. Non lo ha visto percorrere le strade della Palestina, né ha visto i suoi miracoli, né ha toccato le sue mani o ascoltato la sua voce di uomo. Paolo ha conosciuto Gesù Risorto, lo stesso Gesù che oggi parla a noi.

Paolo ha sentito la sua voce: la stessa voce che oggi parla a noi.

Paolo è stato disarcionato dalle sue certezze, sconvolto dall’incontro con Lui, folgorato da colui che è la luce del mondo e che ha fatto brillare la sua vita di luce nuova… tutto questo allo stesso modo con cui, oggi, ognuno di noi può essere disarcionato da Dio, incontrato da Cristo, amato nelle imperfezioni e negli errori, nelle fatiche e nella fragilità.

«Io sono Gesù, colui che tu perseguiti». È questa la voce nuova, inaspettata, imprevista che azzera tutti i progetti del giovane e intraprendete Saulo/Paolo, aprendolo a una nuova e inaudita proposta di vita: «Alzati, vai, ti sarà detto ciò che devi fare». E Paolo va. Non più fiero e orgoglioso difensore di Dio… Paolo va, cieco: non c’è san-paolo-apostolo-tangipiù luce. Scalzo: non c’è più certezza. Indifeso, debole, povero, piccolo ma decisamente nuovo.

Paolo ha creduto a quell’incontro, non lo ha archiviato come una delle tante esperienze intense della vita. Paolo ha vissuto e creduto: questa è stata la sua forza. Ha preso sul serio quelle parole, si è lasciato accompagnare verso il nuovo, imprevisto e indecifrabile futuro da Gesù Cristo e da quei messaggeri che, passo dopo passo, lui gli avrebbe inviato.

Oggi

Oggi Paolo, l’apostolo dell’annuncio universale ci viene incontro, ci spalanca le braccia e ci propone di imparare da lui lo stile di una risposta davvero libera e audace, che non misura, non tentenna, non risparmia. Ci propone di imparare da lui a essere

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  • testimoni del Vangelo, di quel Vangelo che è Cristo stesso, sapienza e potenza di Dio;
  • testimoni di quel Vangelo che non vuole essere detto con parole sapienti, né con forza e prestigio;
  • testimoni di quel Cristo e del suo stile di vita che continua a essere scandalo per i credenti e follia per chi non crede;
  • testimoni di quella vita e di quella morte di Gesù Cristo, che scardinano ogni umana misura;
  • testimoni del dono infinito di Dio, che nel suo Figlio Gesù Cristo, dona se stesso.

Per questo non possiamo tacere, perché chi di noi crede in Gesù Cristo e in quel Dio giovani_missione_gmg_2013_chiamati_annunciare_paolinePadre che Gesù ci ha rivelato non può tacere, non può attendere, non può mercanteggiare la Parola, né può trasformare la salvezza in dono per pochi.

La rivoluzione dell’amore, che Cristo ha rivelato in tutta la sua pienezza, attraverso il Sì di Paolo e di ogni apostolo nella storia, varca i confini del tempo e raggiunge ogni cuore, fino a oggi.

La rivoluzione dell’amore comunicata da Cristo fino alla follia, attraversa oggi la nostra storia personale, continua a darsi nei nostri “sì”, a fermarsi nei nostri “forse” e a morire nei nostri “no”. Passa attraverso di noi, da sempre amati per quello che siamo e oggi chiamati ad andare per annunciare l’Amore.

Da san Paolo a noi

Lasciarsi avvolgere dalla presenza di Dio, lasciarsi sconvolgere dalla sua proposta di vita, rispondere subito, senza temporeggiare, senza rimandare, senza aspettare un domani che potrebbe non esserci. L’oggi è il tempo della risposta.

Tu, come Paolo, sei disposto a dare il tutto che Dio, per la vita del mondo, chiede? Non guardarti in giro, perché c’è un Sì che solo a te è chiesto e che solo tu puoi dire.

Dalla Parola, la preghiera

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Piccole indicazioni

  • Se hai domande, voglia di chiarimenti o confronto puoi contattarci direttamente o via facebook. Proveremo a rispondere o a cercare con te risposte opportune, scrivendo sulla pagina Giovani & Vangelo
  • Ti proponiamo di trovare del tempo per vivere un momento di preghiera in Chiesa, davanti a Gesù Eucaristia.
  • Prega avendo con te la Bibbia, da cui attingere direttamente il testo indicato e un quaderno personale su cui appuntare annotazioni personali, dubbi, preghiere, riflessioni.

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