CREDERE
È LA PORTA APERTA
SULL’IMPOSSIBILE DI DIO
STEP3
La fede: una scelta vissuta – la risposta
«Il Signore si offre a noi come luce per illuminare, come amore per guarire, come vita per far rivivere. Lui sì offre ma sta a noi scegliere! Discernere è allenare il cuore a scegliere Dio!»
Con queste parole si era concluso il secondo step che, insieme all’ascolto, ci aveva chiesto di prendere in seria considerazione il discernimento.
Ma basta questo perché la fede sia viva? Basta ascoltare e comprendere? Basta allenare il cuore a scegliere Dio? […]
Maria è la grande testimonial e questo decisivo passaggio è la RISPOSTA!
In questo terzo step, ci lasceremo accompagnare da una delle più famose pagine evangeliche: l’annunciazione. Lc 1, 26-39
Focus on
Evitando di addolcire troppo la pillola, mi sembra di non esagerare se affermo che il più terribile cancro che sta continuando a massacrare la fede cristiana, riducendo in fin di vita la nostra relazione con Dio, sia l’aver voluto separare la vita dalla fede. L’aver portato la fede nella propria stanza, nel proprio cuore, nel segreto di un’intimità che più di intimità ha il sapore della paura… già… paura di schierarsi troppo, di prendere posizioni, di apparire ormai fuori moda. In fondo tenere Dio nel silenzio del cuore, significa garantirsi il potere di silenziarlo, di credere in lui ma di scegliere e vivere nonostante lui. In poche parole, la situazione è una: Dio sì, ma fino a un certo punto […]
Quando la fede diventa risposta, la vita diventa un capolavoro e Maria in questo ci è maestra.
Dal Vangelo di Luca 1, 26-39
«Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda».
Tante volte di fronte a Maria siamo tentati di credere che in lei ci sia stato uno straordinario, impossibile a noi. Creatura unica, eletta, prescelta e, diciamocelo, tanto fortunata da essere sufficientemente lontana dalla nostra esperienza quotidiana di sofferenza, di paura, di timore, di dubbio. Ma pensare questo è appunto una bella e buona tentazione, buona per farci mettere distanze di sicurezza tra noi e lei, tra la sua risposte e i nostri accomodamenti […]
Maria non è lontana dalla nostra esperienza, tutt’altro e l’evangelista Luca ce lo fa percepire in tanti passaggi sottili, ma efficaci:
- Maria è turbata dalle parole dell’angelo. Ascolta, ma non comprende;
- cerca di capire, domanda a se stessa cosa stia succedendo;
- chiede come realizzare ciò che l’angelo annuncia.
Quanto è distante la posizione di Maria e di Zaccaria! Non è diversa la reazione del messaggero di Dio, è diversa la loro reazione, la loro distanza da Dio. Zaccaria vuole capire come poter essere sicuro di quelle parole. E infatti Luca scrive: «Zaccaria disse all’angelo: da cosa conoscerò questo?». Zaccaria obietta all’impossibile di Dio.
Maria chiede: «Come accadrà, come si realizzerà questo?»[…]
Maria non cerca di capire, non valuta, non soppesa le conseguenze: dà ciò che ha, dà se stessa e la sua femminilità.
Maria rischia, perché conosce la voce di chi sta parlando. Maria, tutti i giorni, prega il Dio d’Israele. Maria, come Simeone, sa che il suo Dio parla al cuore dei suoi figli e li salva, ogni giorno, in ogni istante. Maria è consapevole che quel Dio entra nella storia, nelle vicende del suo popolo, perché ascolta il grido ed è pronto ad asciugare le lacrime di chi piange. Maria conosce la risposta di coloro che si erano fidati di Dio, lei quell’Eccomi lo aveva sentito risuonare nei profeti, nel giovane Samuele, nel padre Davide e in tutti coloro, che pur piccoli e peccatori, a quella voce avevano scelto di dire sì.
Maria è colei che ascolta, discerne, allena il cuore e risponde: per questo è maestra di fede, di quella fede che può spostare le montagne… di quella fede che permette a Dio di generare in ognuno di noi l’impossibile.
E così, lei, la giovane donna di Nazareth con il suo Sì spalanca a Dio la sua vita e Dio la trasforma in profondità. Maria può andare da Elisabetta perché ora è risorta! Già… anàstasa, dice Luca (in greco)… e usa lo stesso verbo usato per dire la resurrezione. Maria è nuova, è stata liberata da ogni catena, è libera di darsi perché Dio stesso in lei, ora è libero di agire.
Questo significa fede, nulla di più. Questo è credere! Questo è vivere veramente!
[Continua…]
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Buona riflessione!!!
Calendario:
- 29 Dicembre_Step1 —> la fede: un dono accolto: l’ascolto
- 30 Dicembre_Step2 —> la fede: uno stile di vita: il discernimento
- 31 Dicembre_Step3 —>la fede: una scelta vissuta: la risposta