“Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perchè di essi è il Regno dei cieli”. Si può leggere una frase del genere e continuare a far finta di nulla? Si può semplicemente pensare che sia solo una questione di metafore? E’ davvero così radicale la proposta? O non è forse semplicemente Vangelo? Già… Vangelo allo stato puro!!! Continuiamo a invocare la pace su territori lontani eppur la cronaca ci sta paurosamente riportando al centro di noi stessi, al cuore delle nostre scelte dove, al di là di ogni intenzione o ipocrisia, decidiamo liberamente chi essere e come vivere.
La Beatitudine che ci accompagnerà in questo ultimo scorcio di tempo pasquale, verso la Pentecoste e oltre, è la beatitudine dei puri di cuore: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” Mt 5,8. Due saranno i compagni di viaggio: Giovanni, il discepolo amato, e Tommaso... che non definisco perché preferisco proporvi in una nuova prospettiva.
Chi sono coloro che possono vedere Dio? Oggi Gesù, a noi, riproporrebbe questa beatitudine? Perchè qualcuno dice di vedere Dio e altri non lo vedono, pur desiderandolo? La beatitudine dei puri di cuore sembra dare una soluzione per uno dei desideri e delle domande che abita, da sempre, ogni cuore umano: vedere Dio…
Ma si può?
E’ importante che il tuo cammino sia scandito da questi due passaggi. Ascoltare il video potrebbe non bastare. Sottolinea quei passaggi della catechesi per te importanti trasformandoli in esercizi concreti da vivere personalmente perché la fede diventi vita vissuta. Vivere poi un momento di preghiera è la tua possibilità più preziosa e feconda per incontrare Dio e metterti in suo ascolto.
Il percorso può essere vissuto personalmente o condiviso con amici, familiari o in parrocchia.
Ricorda che per una migliore proiezione, puoi scaricare il video sul tuo pc.
I tuoi strumenti di viaggio:
la Bibbia per seguire direttamente il testo, ampliandone il contesto
un quaderno per appuntare quei passaggi che ogni step ti chiede di vivere e che può diventare un’importante memoria del tuo percorso con Dio.
La fede diventi una risposta di vita piena e felice.
Buon cammino!
Video – catechesi
Maria donna dello Spirito Preghiera conclusiva
Maria, donna dello Spirito, in te l’amore di Dio ha trovato casa, nella tua docilità ha fatto germogliare la vita e nel tuo Sì incondizionato ha dischiuso per noi il mistero di Dio.
Entra con noi, madre del Signore, nel mistero dell’amore totale che si è fatto dono. Cammina con noi, madre dell’umanità lungo le vie della felicità che il Vangelo ci propone. Fermati con noi, sorella nel credere, quando le nostre paure ci rallentano e spingici oltre ogni umano limite quando la voce del Signore ci chiama a percorre nuove e inaudite vie di dono.
Madre in cui lo Spirito ha trovato casa: prega con noi. Madre in cui lo Spirito ha generato l’impossibile: prega su di noi. Madre in cui lo Spirito ha fatto nuova ogni cosa: prega per noi.
Invocando Maria, ognuno senta di essere in comunione ecclesiale, con tutti i fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, lodano e danno gloria al Padre, in Gesù Cristo nostro Signore. Lo Spirito inondi la nostra vita di Dio!
Felicità e Vangelo
sono un connubio esplosivo e rivoluzionario
che ancora in molti preferiscono tenere disinnescato.
L’unico vero pericolo nell’innescarlo è di essere travolti
da radiazioni di amore e solidarietà universale,
che riconoscono nell’altro,
null’altro se non riflessi intensi del volto di Dio.
Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.
Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:
Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro:Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline
La Beatitudine che ci accompagnerà in questo tempo pasquale è la beatitudine della misericordia: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia” Mt 5,7. Amoree felicità si toccano e si provocano reciprocamente nel dono. Può esistere felicità senza amore? E può l’amore, anche quando chiede rinunce e scelte, non generare una felicità piena? La misericordia ci porta nel cuore stesso di Dio, ci permette di scoprire il suo nome, la sua più vera identità, il suo raggiungerci in ogni situazione di vita.
Ma oggi cosa significa vivere nello stile della misericordia?
E’ importante che il tuo cammino sia scandito da questi due passaggi. Ascoltare il video potrebbe non bastare. Sottolinea quei passaggi della catechesi per te importanti trasformandoli in esercizi concretida vivere personalmente perché la fede diventi vita vissuta. Vivere poi un momento di preghiera è la tua possibilità più preziosa e feconda per incontrare Dio e metterti in suo ascolto.
Il percorso può essere vissuto personalmente o condiviso con amici, familiari o in parrocchia.
Ricorda che per una migliore proiezione, puoi scaricare il video sul tuo pc.
I tuoi strumenti di viaggio:
la Bibbia per seguire direttamente il testo, ampliandone il contesto
un quaderno per appuntare quei passaggi che ogni step ti chiede di vivere e che può diventare un’importante memoria del tuo percorso con Dio.
Il tempo pasquale diventi per tutti noi un tempo in cui donare misericordia.
Buon cammino!
Video – catechesi
Maria donna della Risurrezione Preghiera conclusiva
Maria, donna della Risurrezione hai accolto il Cristo Signore nel tuo grembo, lo hai accompagnato lungo le vie dell’annuncio, lo hai sostenuto nella sofferenza della croce, sei ridiventata grembo di quel corpo crocifisso e hai visto, nella notte della fede, risorgere l’amore.
Insegnaci la forza e la determinazione della speranza, non permettere ai nostri piedi di sostare increduli davanti al sepolcro, ma aiuta gli occhi nel nostro cuore a guardare oltre il vuoto di bende senza corpo, a sentire interiormente la voce di colui che, risorto, dice: “Non temere, io sono con te”.
Cammina con noi, donna della Risurrezione e insegnaci a gioire del poco e del semplice; insegnaci a seminare la speranza
e a non calpestare i suoi germogli; donaci il coraggio dell’amore che è tenerezza,
perdono, stima, dono gratuito della propria vita.
Maria, rendici uomini e donne di Risurrezione, per diffondere nel nostro mondo
il profumo della vita nuova,
che è Cristo Salvatore. Amen
Invocando Maria, ognuno senta di essere in comunione ecclesiale, con tutti i fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, lodano e danno gloria al Padre, in Gesù Cristo nostro Signore. Lo Spirito inondi la nostra vita di Dio!
Felicità e Vangelo
sono un connubio esplosivo e rivoluzionario
che ancora in molti preferiscono tenere disinnescato.
L’unico vero pericolo nell’innescarlo è di essere essere travolti
da radiazioni di amore e solidarietà universale,
che riconoscono nell’altro,
null’altro se non riflessi intensi del volto di Dio.
Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.
Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:
Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro:Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline
Sabato Santo, tempo di attesa per ogni cristiano, tempo di domande, di dubbi, di paure, di incertezze.Tempo in cui ci si sente persi, in balìa tra ciò che è stato e ciò che ancora non è.
In questo giorno vogliamo dar voce solo alla preghiera perchè l’attesa si trasformi in speranza ma soprattutto in fiducia in Colui che ci ha annunciato la resurrezione!!!
Venerdì Santo, cambia scenario. Dal Getsemani al Calvario.
La notte è stata lunga ma tu continua a vegliare, non stancarti, non indietreggiare, non scoraggiarti!
Gesù sta trascinando la sua croce, sono i suoi ultimi passi su un sentiero segnato dalla fatica, dalla derisione, dalle cadute, dalla consapevolezza che tutto si sta compiendo ma non molla! Si rialza, continua ad andare avanti, continua a percorrere quel sentiero perchè tutto possa compiersi!
Resta, non mollare, veglia, non lasciarti assopire dalla stanchezza, dalla tentazione di andar via, di tornare su una strada meno tortuosa!
E’ giunta l’ora, è buio, è notte… un ultimo grido si eleva al cielo:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”.
Non urla, non disperazione, dalla sua bocca, ma la forza travolgente di una fiduciaproclamata fino in fondo. Non c’è distanza tra lui e il Padre, ma relazione. Non silenzio, ma relazione… il Padre c’è e Gesù lo invoca. Nell’estremo dolore, Gesù ci mostra il Padre… e ce lo mostra presente.
Nella notte Dio c’è… nel buio Dio c’è… nel silenzio c’è, nella solitudine c’è.È la sola verità che il crocifisso annuncia dall’alto della croce. In ogni notte, in ogni morte umana, in ogni angolo di oscurità e dubbio, in ogni spazio di incredulità e timore, Dio è il Presente.
Resta con Gesù in questa notte e in ogni notte della tua vita, resta, nella convinzione e nella fiducia che Dio resta lungo le vie della croce!
Il giovedì santo, il grande giorno in cui la Chiesa e ogni credente riscopre il senso vero dell’essere cristiano, dell’essere amato e scelto, dell’essere chiamato a superare se stesso in nome dell’amore.
Pane spezzato, lavanda dei piedi, sacerdozio, Chiesa, Eucaristia, carità, servizio umile, dono gratuito… tutto in quella notte e in quella cena è accaduto.
Giovedì Santo, il grande giorno in cui Gesù si ritira nel Getsemaniper pregare, in cui affida il suo dolore, la sua angoscia, al Padre!
Il papa emerito, Benedetto XVI, in un udienza del 2012, parlando dell’affidamento di Cristo al Padre nell’ora della sua morte, dice:
«La preghiera di Gesù durante la sua agonia nell’ Orto del Getsemani e le sue ultime parole sulla Croce rivelano la profondità della sua preghiera filiale: Gesù porta a compimento il disegno d’amore del Padre e prende su di sé tutte le angosce dell’umanità, tutte le domande e le intercessioni della storia della salvezza. Egli le presenta al Padre che le accoglie e le esaudisce, al di là di ogni speranza, risuscitandolo dai morti […].
Gesù, (ha ricordato il Santo Padre), pregava spesso da solo, ma questa volta avviene qualcosa di nuovo […] Al Getsemani egli invita Pietro, Giacomo e Giovanni a stargli più vicino. E pur giungendo da solo nel punto in cui si fermerà a pregare, vuole che almeno tre discepoli rimangano non lontani, in una relazione più stretta con Lui. Si tratta di una richiesta di solidarietà nel momento in cui sente approssimarsi la morte, ma è soprattutto una vicinanza nella preghiera, per esprimere, in qualche modo, la sintonia con Lui, nel momento in cui si appresta a compiere fino in fondo la volontà del Padre ed è un invito ad ogni discepolo a seguirlo nel cammino della Croce. I tre discepoli, non furono capaci di vegliare con Lui, di condividere la sua preghiera, la sua adesione al Padre e furono sopraffatti dal sonno, per questo occorre domandare al Signore di essere capaci di vegliare con Lui in preghiera, di seguire la volontà di Dio ogni giorno anche se parla di Croce, di vivere un’intimità sempre più grande con il Signore, per portare in questa terra un po’ del cielo di Dio»
Esortati da queste parole, entriamo nel vivo di questo triduo pasquale, preghiamo con e come Gesù nel Getsemani, chiediamo al Signore la capacità, la costanza, la volontà, il coraggio di rimanere vigili! Restiamo accanto a lui e con lui affidiamo a Dio tutte le nostre angosce, i dolori, la nostra vita continuando a chiamarlo Padre e affidandoci alla sua volontà!
La preghiera che segue, ci aiuti a entrare nel vivo di questo giovedì santo, preghiamola durante questa giornata per prepararci alla grande veglia di stasera, proponiamola a chi abbiamo accanto, condividiamola coi nostri amici, assaporiamola, interiorizziamone ogni parola perchè possa arrivare forte al cuore di Dio.
A tutti buona veglia!!!
Clikka sulla preghiera per ingrandirla e salvarla 🙂
Carissimi amici, anche quest’anno, non possiamo non condividere con voi questo speciale tempo di Grazia.
Il Triduo Pasquale ci raggiunge con tutta la sua forza, radicalità, passione, stupore e paradosso… raggiunge la nostra quotidianità e la interpella. Ci raggiunge senza clamori, portando con sé una proposta di amore e misericordia. Entra nella semplicità e nelle contraddizioni del nostro vissuto chiedendoci di lasciar entrare Dio.
Così, allo stesso modo, abbiamo pensato di affiancare la vostra quotidianità, proponendovi, per ogni giorno del triduo – dal giovedì al sabato – una preghiera che ognuno potrà pregare durante la giornata. Il dono che il Signore compie per noi è grande, è totale, è gratuito e incondizionato. Sta a noi, giorno per giorno, attimo dopo attimo, sintonizzarci su Dio, per ricevere dalle sue mani, l’immenso e immeritato amore con cui lui rende preziosa la nostra vita.
Vi proponiamo intanto l’interiorizzazione della video-preghiera Dato per noi, che permette di accogliere e riflettere sul dono di salvezza che Cristo Signore, ha fatto per amore: è la gratitudine e la certezza che da ogni cuore raggiunge Dio e si fa preghiera.
VIDEO Preghiera – Dato per noi
Il video può anche essere scaricato sul tuo pc se hai real player. Se non lo avessi puoi fare il download gratuito sul sito http://it.real.com . Il video è rintracciabile anche sul nostro canale di you tube: Cantalavita
In questi giorni di vita, la nostra preghiera sia reciproca e universale. Buon tutto, cari amici!
A voi, Maria e Giuseppe, affidiamo il santo Padre, Francesco. Sia su di Lui la grazia dell’Altissimo perché attraverso le sue mani possiamo sperimentare l’amore di Dio, le sue parole diffondano in questa storia la speranza che non muore, i suoi occhi penetrino, con coraggio, il mistero di Dio e le sofferenze umane e il suo instancabile andare, sia segno di un Dio che raggiunge gli ultimi, solleva i deboli e salva i peccatori.
Maria e Giuseppe, voi che avete abbracciato il Dio fatto carne, abbracciate nella sua Grazia il santo Padre, la Chiesa tutta e l’umanità sparsa in ogni angolo della terra.
L’olio, oggi, è utilizzato e ritenuto dai bambini un alimento, ma nel passato era un bene prezioso, usato anche come medicamento o per realizzare cosmetici e profumi. Costituiva, inoltre, un simbolo cultuale importante.
Con l’olio, nell’Israele antico, si ungevano re e sacerdoti per esplicitare che l’incarico che assumevano era da svolgere nel nome di Dio e a favore del suo popolo.
Nei libri dei profeti si parlerà, poi, di unzione spirituale, in chiave metaforica, quindi, fino a giungere al significato pregnante che avrà per la persona di Gesù Cristo. Il termine «Cristo», parola di origine greca, traduce l’ebraico «messia» che significa «unto», cioè scelto, consacrato, inviato di Dio. All’inizio del III secolo si hanno le prime testimonianze di «unzioni» nelle comunità cristiane: con l’olio dei catecumeni, prima del lavacro battesimale, e con il crisma, dopo. Il primo si riferisce all’olio dei lottatori: come i gladiatori erano cosparsi di olio, per sfuggire alla presa degli avversari, così il battezzato, tramite quest’olio, sfugge alla presa del maligno. Il crisma (olio e profumo) rende chi è unto, sacerdote, re e profeta. Esso si usa per i cresimandi, sulle mani di chi ha ricevuto l’ordine del presbiterato, sul capo di chi diventa vescovo.
L’unzione rappresenta un vero e proprio sigillo spirituale, «il marchio» dello Spirito Santo. Ricorda il sigillo, che si usava nell’antichità su soldati e schiavi, per identificare l’appartenenza di una persona al suo capo. Con il battesimo siamo stati unti e immersi nella grazia dello Spirito. Abbiamo fatto, così, il nostro ingresso nella famiglia di Dio, nella comunità cristiana.
Per sottolineare il valore di questo simbolo, realizziamo un contenitore decorato per olio. Materiale: un piccolo contenitore in vetro per olio, un tappino di sughero, colori per vetro, modelli di disegni da prendere come riferimenti, olio, essenza oleosa profumata, pennelli. Al lavoro: • Si decora il contenitore con i colori per vetro; • Si mettono a disposizione dei ragazzi alcuni soggetti da disegnare: simboli raffiguranti lo Spirito Santo (fuoco, colomba…), il pesce simbolo del cristiano, la croce, ecc.; • Si dipingono i simboli, sui lati del contenitore, con i colori per vetro; • Decorata la boccetta di vetro, si versa dentro olio di oliva e alcune gocce di essenza profumata; poi si mescola il tutto, per amalgamare bene i due liquidi; • Basterà richiudere il contenitore con il suo tappo per terminare il nostro lavoro.
Si può usare il simbolo realizzato, facendo con i ragazzi memoria del battesimo, quello che hanno ricevuto quando erano piccoli, e sottolineando l’importanza che ha il simgnificato dell’unzione, ed infine si prega insieme dicendo:
Santo Spirito, che nel battesimo ci hai donato la tua grazia, sii luce all’intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite con il balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d’eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio, uniti in un solo Amore. Amen.
Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Aprile di Catechisti Parrocchiali
«Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato»
Lc 15,1-3.11-32
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.
OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a scoprire cosa significa misericordia, che nella parabola viene detta con quel “ebbe compassione“… e non solo. MISERICORDIA: termine spesso abusato, ma il più delle volte non pienamente compreso nelle sue più dirette conseguenze. Molto spesso, negli incontri di catechesi con i preadolescenti e/o adolescenti a parole si annuncia un Dio buono e poi si arriva spesso a minacciare i ragazzi se si assentano o se non sono presenti a Messa. Questi atteggiamenti contraddicono con i fatti, ciò che le parole annunciano. Se Dio è buono lo è sempre, anche quando i nostri ragazzi, come il figlio della parabola prendono le distanze da lui. Riflettere su questo, in questa IV Domenica di Quaresima, mi auguro che possa aiutarci a riempire di misericordia anche il nostro agire pastorale.
Leggete con i ragazzi l’immagine:
L’immagine che vi propongo è costruita, non casualmente, su un particolare del celebre dipinto di Rembrandt, Il ritorno del figliol prodigo (1668).
L’artista chiamava prodigo il figlio, perché capace di dare con abbondanza (sperperando) i beni ricevuti come eredità. Noi oggi chiamiamo “prodigo” il padre perché la parabola punta a uno scopo ben preciso: far emergere l’abbondanza con cui il padre “distribuisce” amore… un’abbondanza definita “spreco” dal figlio maggiore.
Il particolare mette in primo piano l’abbraccio del padre: quelle mani buone che diventano per il figlio una casa sicura e accogliente.
Ma il senso della misericordia è simbolicamente rintracciabile in quella testa praticamente avvolta nel grembo dell’anziano uomo. In ebraico, infatti il termine misericordia è riportabile al senso delle viscere, del grembo, di ciò che genera vita.
Quella “testa”, quei pensieri, quella voglia di libertà a tutti i costi, quei desideri smodati di possesso e di potere ritrovano ora, nell’amore del padre, una nuova possibilità per rinascere, per essere generati a nuova vita, a una nuova libertà, a un nuovo senso di felicità. Questo è fare esperienza del perdono e della misericordia.
Da parte nostra noi dobbiamo poter dar voce alla Parola di Dio che continua a dire a ognuno: “Torna, figlio… permetti al mio amore di avvolgerti nell’abbraccio del perdono. Io ti aspetto perché ti amo”. Di queste parole tutta la Scrittura, i profeti si sono fatti portavoce.
Gesù, in pienezza, ci ha rivelato la forza e la totalità di questo amore gratuito, non condizionato, non vincolato da una risposta.
Dio è lì e ci aspetta, come il padre della parabola attendeva il figlio, scrutando instancabilmente l’orizzonte. Dio ha compassione di noi, ha misericordia di noi, è cioè pronto a rigenerarci con il suo amore, a guarire ogni ferita, a riempire ogni senso di abbandono e solitudine. E’ lì… semplicemente pronto ad accoglierci senza condizioniprevie: e questa è una verità troppo spesso omessa e di norma trascurata dalla catechesi e dalla prassi pastorale.
Annunciamo il perdono di Dio come se ci fosse un prezzo, quello del pentimento; limitiamo il perdono alla realtà di un dono concesso come premio… e invece, nell’esperienza biblica, nel farsi di Gesù amico dei peccatori, emerge una verità decisamente opposta: è l’amore che convince, è l’esperienza del perdono ricevuto che apre a una novità di vita. Solo colui che si sente amato, a prescindere da tutti i limiti, riesce ad amare con gratuità.
Questo è l’annuncio di vita che dobbiamo portare nella vita dei nostri ragazzi. Di questo amore che previene, dobbiamo far brillare la loro esperienza di Dio.
Qualunque cosa scelgano e qualunque situazione vivano, Dio è quel Padre davvero buono, che è lì, pronto a spalancare le braccia e ad amare.
Questo, oggi o un giorno, aiuterà la loro fede a diventare lampada che risplende.
Leggere insieme il Vangelo
Aiutare i ragazzi a farne risonanza in gruppo
Trasformare la Parola in preghiera Insieme: Padre, immensa è la tua misericordia e il tuo amore non ha limiti. Donaci con abbondanza il tuo Spirito, perchè le nostre parole e le nostre azioni siano un riflesso della tua bontà. Per Cristo nostro Signore.Amen [R. Laurita]
Destinatari:adolescenti e giovani
Suggerimenti per la lettura dell’immagine
a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp
DaCatechisti Parrocchiali n.2, Febbraio 2013:
pag. 6 – 11:Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per capire e raccontare Gesù Risorto
pag. 12 – 13:Una scheda per realizzare con i ragazzi il Cero pasqualeSimbolo di Cristo risorto
pag.16 – 19:La lode del mattino
pag. 18 – 20: – Via Crucis
pag. 21 – 25: Il Vangelo nella vita: dinamiche e attività da far vivere ai ragazzi
inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
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