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A chi serve credere?- Sulle vie del Vangelo/2

Ma la fede aiuta?

Le ingiustizie, la morte, il male, non sono state cancellate dalla resurrezione… ma allora a cosa serve credere?

PREPARIAMOCI ALLA VIDEO CATECHESI CON: Perdonami

Cos’è la fede se alla fine tutto resta uguale? A cosa e a chi serve credere?

Noi, Dio e la costante ricerca del sacro; la voglia di sentirci protetti da un oltre o da un altro… la paura di ciò che non conosciamo… eppure credere è molto di più!

Dio non è solo l’oltre rispetto a ciò che viviamo, ma è anche l’altro rispetto a ciò che siamo. Dio e noi: una relazione da ripensare, un’idea su cui ragionare, una soluzione da trovare? Cos’è per noi la fede?

Io credo, ma tu, Signore, mi aiuti a vivere? 

VIDEO CATECHESI –  A chi serve credere?


2012 – Anno di Vita!!!!

Ci siamo! Il 2012 è tra le nostre mani, in balia delle nostre scelte, delle tante manie, voglie, desideri, speranze o depressioni…

Ci avevate pensato? Spesso ci auguriamo che il nuovo anno sia migliore del vecchio, ma by-passiamo l’ipotesi che molto possa essere proprio nelle nostre mani. Non possiamo tutto… non possiamo decidere cosa vivere, è vero! Ma sicuramente possiamo scegliere come vivere, chi essere e chi diventare. E nulla può negarci questo diritto che, null’altro è, se non diritto alla vita.

Vi auguriamo di cuore che il 2012 sia anno di vita e di una vita piena in ogni situazione!

Vi auguriamo di costruire vita quando davanti a voi ci saranno annunci di morte!
Vi auguriamo di scegliere la speranza, quando ogni sogno vi si sgretolerà davanti!
Vi auguriamo passione e determinazione, quando tutto attorno a voi vi deluderà.
Vi auguriamo la pace del cuore, quando non saprete dove battere la testa.
Vi auguriamo la fiducia nell’altro per ogni volta in cui l’altro vi tradirà.
Vi auguriamo uno sguardo sul futuro, tutte quelle volte in cui il presente la farà da padrone.
Vi auguriamo di preferire e proporre la forza profetica del sacrificio, quando il benessere vi illuderà.
Vi auguriamo la solidarietà, quando l’individualismo vi chiederà di difendere i vostri beni.
Vi auguriamo di sentirvi padri e madri del futuro, quando il passato vi tranquillizzerà come padroni di ciò che avete raggiunto.

Vi vorremmo augurare tanto altro, ma vi auguriamo di imparare dalla vita, ciò che la vita, passo dopo passo, vorrà insegnarvi.
Vi auguriamo di essere uomini e donne aperti a un futuro da costruire e non nostalgicamente chiusi in un passato da ammirare.

Buona vita, cari amici, e sia Vita per tutti coloro che in questo nuovo anno sfiorerete e da cui sarete sfiorati!

Buon 2012 a tutti voi, cari amici, con cui, dalle pagine di Cantalavita abbiamo imparato a condividere spazi importanti della nostra vita, della ricerca di bene che ha fatto vibrare il nostro e vostro cuore.

Buon 2012 a tutti voi, che da tante parti del mondo avete condiviso con noi, la fertile forza di un link, che con noi avete costruito rapporti di semplice e vitale condivisione.

Buon 2012 a chi non ci ha mai letto e che abbiamo raggiunto con la forza del desiderio e con la preghiera.

Buona anno di Vita… una vita da scegliere, da costruire, da moltiplicare in noi e attorno a noi,  colorandola con creative ed effervescenti sfumature di carità.

Buon 2012!

český:

Požehnaný nový rok 2012 vám všem, drazí přátelé, s nimiž jsme si na stránkách Cantalavita zvykli sdílet touhu po dobru a důležité okamžiky našeho života, které rozechvívaly naše i vaše srdce.

Požehnaný nový rok 2012 vám všem, kteří jste skrze obdivuhodnou sílu hypertextového odkazu s námi sdíleli svůj život a vytvářeli tak obyčejné a přesto živé vztahy.

Požehnaný nový rok 2012 i všem těm, kteří náš blog nečetli, a k nimž jsme dosáhli pouze silou touhy a modlitby.

Požehnaný rok plný Života… života, pro který se rozhodujeme, který utváříme, a který šíříme  kolem nás, zabarvujíce jej pestrými odstíny lásky.

Požehnaný nový rok 2012!

español

Feliz año 2012 para todos ustedes, queridos amigos, que por medio de las paginas de “Cantalavita” hemos aprendido a compartir hechos importantes de nuestras vidas, de las búsquedas del bien que ha hecho vibrar nuestro y vuestro corazón.

También, Feliz ano 2012 para todos ustedes, que desde  muchas partes del mundo, habéis compartido con nosotros, la fuerza fértil de un link, construyendo juntos relaciones de simplicidad y de vital valor del compartir.

Nuevamente, Feliz 2012 para quienes aún non ha tenido la oportunidad de leernos, mas los hemos alcanzado por la fuerza del deseo de comunicarnos y con la oración. 

En fin para todos Feliz año de vida … una vida para escoger, construir, y para multiplicarla en nosotros y alrededor nuestro, colorándola con creativas chispas de sutil caridad.

Feliz 2012

English:

A great and blessed year 2012 to all of you, dear friends; with you through Cantalavita we have learned to share important events and dealings of our lives, in our search for what is good and right that has touched our hearts and that of yours.

A great and blessed year 2012 to each and everyone, that coming from numerous parts of the world you have shared with us, the potentials of a web-link, and with us you have constructed simple and essential dialogues.

A great and blessed year 2012 to those who have not read us, but  we have reached through the power of desire and prayer.

A great and blessed year of life, a life that has to be chosen, to be constructed, to be developed in us and around us, coloring and drawing it with creative and  effervescent shades of love.

A great and blessed year 2012!

Português:

Feliz 2012 para todos vós carissimos amigos, com quem temos aprendido a partilhar, espaços importantes da nossa vida nas páginas do Cantalavita, na busca do bem que fez vibrar o nosso e vosso coração.

Feliz 2012 atodos vós, que de tantas partes do mundo partilhas-tes connosco, a força fecunda com um link, que connosco construistes relações de simples de partilhas de vida. 

Feliz 2012 aquem nunca leu, mas que chegamos com a força do desejo e com a oração. 

Bom ano de Vida…uma vida a escolher, a construir, a multiplicar em nós e à nossa volta, colorindo-a com creatividade e com tons fervorosos de caridade. 

Feliz 2012!

Français:

Bonne Année 2012  à vous tous, chers amis, avec qui, d’après les pages de “Cantalavita”, nous avons appris à partager  des “espaces” importants de notre vie, de la recherche du bien qui a fait vibrer notre coeur et le vôtre.

Bonne Année 2012 à vous tous qui, de diffétents lieux de part le monde, avez partagé avec nous, la force féconde d’un link, qui avez  tissé avec nous des rapports d’échanges simples et vitaux.

Bonne Année 2012 à qui ne nous a jamais lu et que nous avons rejoint avec la force du désir et avec la prière.

Bonne année de Vie… une vie à choisir, à costruire, à  amplifier en nous et autour de nous, la colorant avec créativité  et par des  petites touches  de pétillante charité.

Bonne Année 2012 !


E infine, un grato augurio a chi ha creduto in Cantalavita e continua a crederci, donando il suo tempo, entusiasmo, creatività, energie, passione, intelligenza e competenza. Grazie a tutti: redazione, collaboratori, sostenitori, laici/e Paolini/e e sorelle Figlie di San Paolo di ogni parte del mondo.
Buon tutto, per tutti!!!!!

Tra note e realtà – Where is the love?

 Cosa c’è di sbagliato nel mondo, mamma?
…Persone che uccidono, persone che muoiono,
bambini feriti e li senti piangere.
Sei capace di mettere in pratica quello che predichi
e di porgere l’altra guancia?
Padre, Padre, Padre, aiutaci mandaci un segno da lassù
perché queste persone mi portano a chiedermi:
Dov’è l’amore?
Davvero non è lo stesso, sempre uguale
I nuovi giorni sono strani, il mondo è matto
Se l’amore e la pace sono così forti
Perché queste parti dell’amore non ci appartengono?
…Con nazioni che sganciano bombe
e gas chimici che riempiono i polmoni dei più piccoli,
con sofferenze progressive, mentre i giovani muoiono giovani?
Allora chiediti se l’amore è davvero sparito…
Dov’è l’amore, forza, voi tutti?
Dov’è la verità, forza, voi tutti?
Dov’è l’amore, voi tutti?
(
Black Eyed Peas, Where is the love? – traduzione italiana-)  

Padre, aiutaci! Mandaci un segno da lassù!
Dov’è l’amore se guerre piccole e grandi sono in corso e non sappiamo il perché?
Dov’è la verità, se tutti la nascondono e la mascherano?
Perché l’equità e la comprensione abitano sempre più lontano dal nostro pianeta?
Father, Father, Father help us!
E’ grido potente e forte che sempre può trovare una risposta. La casa dell’amore, che spesso cerchiamo lontano da noi; la presenza dell’amore che crediamo legata alle scelte dei potenti; la forza dell’amore la cui potenza siamo certi dipenda dai “grandi”… è in noi e dipende da noi.
E’ legata alla nostra debolezza, è intrappolata nella nostra superficialità, rimane invischiata nella nostra omertà. Ci sentiamo troppo soli per agire, troppo stanchi per pensare, troppo pochi per lottare, troppo fragili per credere.
Father, Father, Father help us!
P
adre aiutaci a sentire l’amore nascere nelle nostre scelte. E l’amore diventi la nostra forza, la nostra determinazione, il nostro lottare, il non arrenderci.
Padre aiutaci a esserci in questa storia, a sentirci parte presente di un nuovo modo di pensare, di agire, di volere.
Dov’è l’amore nelle leggi?
Dov’è l’amore nelle famiglie?
Dov’è l’amore nella nostra società?
Dov’è l’amore nella nostra vita?
Ecco sta per nascere, proprio ora: piccolo germoglio nelle nostre mani.
E’ la potenza di Dio che sceglie l’uomo, perché l’uomo possa diventare Dio.
E’ il mistero del Suo farsi carne, perché la carne possa vibrare di infinito.
E’ il mistero di Dio che entra nella storia.
E’ il mistero dell’uomo penetrato dall’eternità.

di suor Mariangela fsp

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Tra note e realtà – Qualcosa che non c’è

Tutto questo tempo a chiedermi cos’è che non mi lascia in pace…
Tutti questi anni a chiedermi se vado veramente bene così…
Come sono… Così
Così un giorno, ho scritto sul quaderno:
«Io farò sognare il mondo con la musica!»
Non molto tempo dopo quando mi bastava fare un salto
per raggiungere la felicità… e la verità è che…
Ho aspettato a lungo qualcosa che non c’è,
invece di guardare il sole sorgere…
Questo è sempre stato un modo
per fermare il tempo e la velocità.
I passi svelti della gente, la disattenzione,
le parole dette senza umiltà, senza cuore così
solo per far rumore…

(Elisa, Qualcosa che non c’è)

Perché questo canto di Elisa mi abbia fatto pensare all’Avvento non lo so. Ma so con certezza che ascoltarlo e riascoltarlo ha riattivato nel cuore tanti volti, storie e desideri di persone che conosco bene, di gente che ho incontrato in quest’ultimo tempo, di tanti con cui ho solo scambiato qualche parola. In tutti, è tangibile la speranza di un qualcosa di diverso, di una possibilità nuova di vivere e amare; l’attesa di diventare qualcuno, di scoprire le vie della felicità vera; il desiderio di costruire un futuro in cui valga la pena esserci; la voglia di lasciare un segno nella storia.
Sogni e attese che tante volte si scontrano con l’illusione e con l’impossibilità di accadere; e non è questione di ideali irraggiungibili. Spesso è l’impegno, la passione, la perseveranza a cedere. L’attesa pretende il coraggio della pazienza e l’audacia della fiducia. Il tutto e subito distrugge i sogni e non permette al futuro di diventare presente. Non si costruiscono le strade battendo i piedi per terra, né si edificano ponti, scrivendo solo nel desiderio i propri sogni.
Attendere significa metterci del proprio… anzi, perdonate la schiettezza… è necessario rimetterci del proprio, perdere, lasciare, apparentemente arretrare. È il prezzo che il futuro chiede; è il prezzo di chi sceglie seriamente di diventare qualcuno, di esistere; è il prezzo di chi non declina mai ogni responsabilità sul mondo, ma lo cambia con la forza del silenzio e della pazienza.
È questo l’augurio che mi piacerebbe riempisse questi ultimi giorni di attesa.
È augurio per tutti coloro che in questo tempo camminano, credono, sperano, attendono…
E non si tratta di aspettare a lungo qualcosa che non arriverà mai. Ma non è neppure rinnovare, liricamente o sdolcinatamente, l’attesa di un Dio che in un modo o in un altro comunque arriverà, come ogni anno, da più di duemila anni.
Si tratta di accogliere Colui che c’è da sempre… quel sole che da sempre e per sempre ci illuminerà; che sarà la nostra luce e il senso stesso del nostro esistere… il Sole che ama sorgere rompendo schemi e finzioni, che ama andare molto al di là di ogni umana attesa e di ogni orizzonte troppo calcolato.

Il segreto
canta Elisa – è fare tutto come se vedessi solo il sole.
Il segreto
mi piace affermareè fare tutto guardando solo il Sole, prevenendolo nell’attesa delle nuove aurore che spalancherà all’orizzonte, lasciandosi sfiorare e penetrare da quei raggi che, Lui, non farà mai mancare nel tempo.

di suor Mariangela fsp

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Fatti di Parola! …o di Parole?! – incontri on line


Amore, pace, fraternità, odio, gioia, perdono, delusione, paura, coraggio, determinazione, scelta…. e ora…

STOP!!!

Prima di leggere altro, ognuno di voi rientri nella propria mente e vada a scoprire quali sono le parole che in questo momento stanno animando (o offuscando…) mente, cuore, desideri… e poi ancora una volta, prima di pensare ad altro tornate qui, tra queste righe.

Ci siete? Vi aspettavamo, perchè lo sappiamo tutti, i viaggi nella nostra mente sono lunghi e spesso poco lineari. Luce, buio, nebbia… tutto si sussegue e si interseca. Ma tra tutte le parole che vi abitano, vorremmo ce ne potesse essere una UNA in particolare. Una parola unica e dal potere enorme di poter cambiare  ciò che tocca, soprattutto se riesce a toccare una vita.

Questa Parola è Gesù Cristo e il suo vangelo, la sua notizia straordinariamente folle, consegnata all’umanità di tutti i tempi. Lui è la Parola che sola può renderci nuovi: nuova vita, nuova creatura, nuova mente, nuove idee, nuovo modo di credere e di scegliere come vivere.

Lui c’è… c’è sempre stato, ma noi? Dove siamo noi?

Ci sentiamo tutti, ancora una volta scelti, chiamati, attraverso quel sorriso, che facendoci sentire unici, ci dice:

Dai! Vieni! Che aspetti? Sono qui per te, sono con te,

cosa hai da temere?”

Vieni allora, vieni con noi, incontro alla Parola…ti proponiamo di vivere insieme un cammino di spiritualità e formazione.
Ogni mese andremo on line con riflessioni, tracce di preghiera e adorazioni, che potrai scaricare e valorizzare personalmente o, se sei educatore o catechista, anche con il tuo gruppo.

Dal 30 ottobre al 29 giugno ti aspetteremo con…

incontri paoline

Saremo on line:

  • 30 ottobre
  • 24 novembre
  • 22 dicembre
  • a Gennaio insieme verso il tempo ordinario
  • 23 febbraio
  • 15 marzo
  • in aprile Triduo Pasquale on line
  • 17 maggio
  • 29 giugno

Nella pagina INCONTRI ONLINE troverai di volta in volta i link aggiornati!

Gli incontri sono dedicati a tutti coloro che si ritengono giovani nella fede e desiderano vivere a ritmo del Vangelo, perchè la fede possa diventare vita e la vita possa essere impastata di fede.

Non c’è età, nè città, provienza che possa diventare un ostacolo. Chi desidera vivere con passione e serietà è e sarà il benvenuto.

A presto cari amici blogger, sarà una grande gioia condividere con voi questo cammino di Grazia.

Lasciatevi e lasciamoci stupire da Dio!!!

Tra note e realtà – Il Re del niente

Ci sono, certe volte che, lo sai, vorrei essere un re perché… 
Sentirmi il primo in qualche cosa anch’io,
Ma il re del niente sono io
[…] Splendido niente di un uomo che cammina,
un uomo in mezzo alla gente
Seguendo l’onda
in questo mare di giorni

che ancora non mi affonda
Io che voglio e vivo
una vita normale

che me ne accorgo cercando qualcosa di speciale
Io che non esisto ma che non voglio morire
Sono il re del niente statemi a sentire!
Capita a volte che la tristezza
Mi sfiori appena con la sua carezza
Ma in quel piacere dispiacere
Sai, ho imparato anch’io a godere…

(Gianluca Grignani, Il Re Del Niente)

Se avessimo on line Gianluca Grignani glielo chiederemmo: « Cos’è questo niente di cui ti senti Re?»
Raccolgo, da un’intervista che rilasciò in occasione dell’uscita di questo album, un inciso che mi sembra significativo: «Io vendo musica, emozioni… vendo fumo insomma, quindi sono il re del niente».
…Il re di un mondo che per i più è non esistere, non valere, un mondo in cui abitano emozioni, sogni, debolezze, vita normale e quotidiana, fatta di piccole scelte e di nessun gossip!
Ed è proprio in questa normalità costruita con incontri semplici, che si nasconde qualcosa di bello e oserei dire di puro, di nuovo, di speciale… Un niente che non annulla, non distrugge, non annienta più l’originalità, anzi la libera.
Vi invito a scendere nella profondità di un testo e di un’opera musicale che ha, credo, un suo valore nascosto… e che si radica nella vita stessa di chi le ha permesso di nascere.
E’ straordinario che nel terribile vortice dello show business ci sia ancora chi abbia il coraggio di pensare, e di proporre uno stile controcorrente e Grignani non è il solo, ne sono cosciente. Ma è pur vero che oggi, è personaggio sempre più raro quell’artista che alla pubblicazione a oltranza, di facile fruibilità e di ancora più facile vendita, preferisca un lungo silenzio che ha il sapore di un’altrettanto lunga gestazione, carica di vita! E’ vita, quella che il Re del niente canta. E’ normalità! E’ il quotidiano camminare tra la gente che ci vive attorno, è il continuo decidere chi essere e cosa dire; è il “banale” eppur prezioso scegliere se imparare dalla vita e dalla storia, o se lasciarsi vivere tra un caso e un’accidentale coincidenza.

Chi ha mai pensato alla dolce carezza della tristezza?! Chi ha mai cantato la possibilità che proprio lì, in quel piacere dispiacere ci fosse da imparare?

                                                                                                                                                                             di suor Mariangela fsp

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Chi ha detto che i giovani non cercano Dio? – Ferrara

Chi ha detto che i giovani non cercano Dio?

A Ferrara, nella comunità delle Figlie di San Paolo (suore Paoline), per un venerdì pomeriggio al mese, alcuni ragazzi di un liceo si sono incontrati  per pregare, imparare e condividere quello che la Parola di Dio suggeriva loro.
Per i giovani, tra i 15 e i 19 anni, è stata una possibilità di incontro e nuove conoscenze, poiché non tutti provenivano dalla stessa classe e di confronto sul modo di vivere quotidianamente la fede anche a scuola. La diversità di età e di esperienze non ha fatto altro che arricchire il dialogo.
A guidare gli incontri sono stati un sacerdote diocesano, Nikki e Veronica, postulanti delle Figlie di San Paolo. 

Le animatrici raccontano…

I ragazzi e i giovani hanno una gran voglia di ascoltare qualcuno che gli parli di Dio, che gli racconti la propria esperienza religiosa, che gli spieghi il senso del Vangelo, e che desiderano condividere tra loro tutto questo!
Ovviamente per capirlo è necessario ascoltarli, interpellarli, preparare qualcosa per loro, mettersi in gioco e sporcarsi le mani con un po’ d’impegno ma i risultati sorprendono.

Questa almeno è l’esperienza che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi.

A volte pensiamo che servano gli effetti speciali per stupire e conquistare i più giovani, ma abbiamo smentito anche questo… In questi momenti, infatti, non abbiamo fatto niente di straordinario ma, con serietà e gioia, abbiamo pregato, cantato, letto la Parola di Dio, provato a spiegarla a volte con qualche video o testimonianza e a calarla nelle nostre vite quotidiane. Abbiamo ragionato e condiviso. Questi appuntamenti hanno dato ampio spazio alla riflessione e favorito un confronto tra i giovani sulle questioni più rilevanti della loro fede: Parola, Preghiera, Risurrezione. Ci siamo accorti che quello che forse cercano è una fede in Dio che si trasforma in amicizia e coerenza perché Gesù, che si è fatto uomo per noi, ci ha mostrato che è possibile.

L’ultimo incontro è stato particolarmente efficace.
Il tema era: quale personaggio sei sotto la croce?
A Partire da una selezione di scene tratte dal film The Passion e da alcuni brani del libro Io c’ero di Michele Casella, ci siamo interrogati: e se io fossi stato presente sul calvario alla crocifissione di Gesù, come quale personaggio mi sarei comportato? Una curiosità ci ha spinto: provare a sentire, vedere, vivere ciò che avevano sentito, visto e vissuto quegli uomini sotto la croce.
L’autore del libro, infatti, dice: «I personaggi biblici diventano voci non solo di ieri ma di sempre, e quell’uomo giusto, mai citato col suo nome, Gesù, diventa paradigma di un’ingiustizia che prosegue senza fine. Voci che si udirono sotto la croce ma che rivivono sotto ogni croce. E non possiamo pensare che non siano fatti nostri. Perché c’eravamo tutti noi in Lui sulla croce».
Noi abbiamo ascoltato le voci di Giuda, Maddalena, Pilato, Simone di Cirene e Maria che si ritrovarono coinvolti nelle vicende di un certo Gesù di Nazaret e, più precisamente, nel momento della sua insolita crocifissione. Tanti nomi sono costretti a rivivere per sempre quell’attimo di quel giorno. Come non immedesimars
i in alcuni di costoro? La maggior parte dei ragazzi si sono immedesimati in Simone di Cirene: in fondo, hanno evidenziato, «noi non eravamo interessati a condividere la nostra storia con Gesù ma, grazie a qualcuno che ci ha coinvolti, abbiamo sperimentato che, anche se dobbiamo portare la croce, farlo con Lui, il figlio di Dio, ne vale la pena!»
Di fronte alla passione di Gesù non possiamo rimanere indifferenti: la Croce ci interpella, ci domanda un parere, ci obbliga a prendere una posizione. Ci vincola alle nostre scelte, ci incatena alle nostre decisioni. Non possiamo dire: non m’interessa. Il gesto della croce non è immediatamente immaginabile, non è evidenza pura. Appare come una promessa non mantenuta. Dobbiamo prima accogliere e contemplare questa esperienza e domandarci il perché della morte, di “quella” morte, per arrivare poi alla risurrezione. È possibile tutto questo? Bisogna prima accettare un dono della fede: solo accogliendo questo “regalo” complicato possiamo affrontare lo spettacolo della croce, senza però fermarci lì; la croce non è più il capolinea delle nostre esperienze! Ed è necessario fare una riflessione: a partire dal dono della fede arriviamo a capire, ma soprattutto ad accettare come buone per noi, parole come risurrezione, vita dopo la morte, fino ad arrivare a traguardi per noi inimmaginabili.

 (Veronica Bernasconi & Anne Dominique Ramos, postulanti Figlie di San Paolo)

Ma i protagonisti, cosa ne pensano?

« L’esperienza di venerdì l’ho trovata molto utile ed interessante. Infatti mi ha permesso di vedere tutto sotto un’altra prospettiva, sotto un’altra luce. Mi sono immedesimata in Simone di Cirene, in Maddalena e anche in Pilato. Ho “capito” le loro sensazioni e le loro scelte, anche se non ho condiviso quelle di tutti. Inoltre è stato utile anche come “confronto” di varie idee. Infatti tutti i partecipanti a quest’incontro esprimevano il loro pensiero sinceramente, senza fingere di essere più “buoni” di quanto in realtà non lo fossero! La consiglio come esperienza soprattutto nel periodo di Quaresima! »

Maria 

« Io sono andata agli incontri e mi sono piaciuti molto, sono stati ben ideati e sono riusciti a parlare della religione, della Chiesa e della figura di Gesù in modo libero e interessante. L’idea del video dell’ultimo incontro mi è piaciuta molto, mi ha aiutato a vedere le cose da un nuovo punto di vista che non avevo preso in considerazione prima. Inoltre è bello poter condividere le proprie opinioni e confrontarsi con ragazzi e ragazze all’incirca della mia età ».

Irene 

« Per me è stato molto interessante e molto originale… E soprattutto per me è importante che anche chi non crede possa dire la sua senza sentirsi giudicato dato il luogo di incontro! È una bella immagine di accoglienza e fratellanza proprio come dovremmo fare noi ogni giorno!

 Chiara

Ho trovato questi incontri molto interessanti, nonostante non sia stata presente al secondo incontro… Il primo, sull’importanza della parola, mi è piaciuto molto, perché mi ha ricordato quanto importante sia il suo uso e allo stesso tempo quanto sia delicato… Il terzo è stato certamente più coinvolgente, perché ci ha dato l’opportunità di identificarci con un personaggio particolare, permettendoci anche di presentarci agli altri servendoci di un esempio!… e bello il montaggio del filmato, mi è piaciuto davvero molto!!

Margherita 

Molto interessante istruttivo! Ho conosciuto lati diversi della passione che non conoscevo!

Giulia 

Gli incontri mi sono piaciuti perché ci hanno fatto riflettere su problematiche odierne e attuali, c’è stato anche un confronto tra noi ragazzi che ha evidenziato i nostri comportamenti in comune, e le nostre differenza. Abbiamo conosciuto nuovi amici!

Silvia 

Scarica la sceda di lavoro: scheda riassuntiva

Buona domenica!

«Verrò di nuovo
e vi prenderò con me,
perché dove sono io
siate anche voi.
E del luogo dove io vado
conoscete la via»

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 14,1-12)
V DOMENICA DI PASQUA – Anno A


A Tommaso Gesù indica un percorso, un
a strada. Agli inizi della Chiesa i cristiani erano definiti “quelli della via”, coloro che seguono un cammino. Invece, oggi, molti concepiscono la fede come una casa, un rifugio, un bunker, un pacco di verità inamovibili cui credere. Che buffo!
È dinamico, il cristianesimo, è sempre per strada, colui che segue chi non ha dove posare il capo non può illudersi di essere cristiano una volta per sempre!
E Gesù risponde allo spaesato Tommaso, che ha appena saputo, ma non capito fino in fondo, che il Signore ci precede, va altrove, non ci lascia soli, ma ci invita a rimboccarci le maniche. Per restare fiduciosi, dice Gesù, dobbiamo fidarci di lui che è via, verità e vita.
VIA:
Essere cristiani, a volte lo dimentichiamo, significa seguire Gesù, imitare Gesù, fidarsi di lui. Conoscerlo, anzitutto, e lasciarci amare. Frequentare la sua parola nella meditazione, cercarlo nella preghiera personale e comunitaria, riconoscerlo nel volto del fratello povero. Il cristianesimo è una proposta di cambiamento radicale del nostro modo di vedere il mondo e Dio. E lo facciamo ascoltando e seguendo il Maestro.
In un mondo stracolmo di opinionisti e piccoli leader che urlano gli uni contro gli altri, Gesù indica se stesso come percorso, la porta attraverso cui le pecore possono uscire dai tanti recinti (anche religiosi!) in cui ci hanno rinchiusi.
Diventare cristiani significa amare come Gesù ha amato, seguire la via, che non è un insieme di belle nozioni, ma una persona.
VERITA’:
Gesù è la verità. Verità che esiste e che chiede di essere accolta in un mondo che nega la possibilità stessa che esista una verità (eccetto una: quella che non esiste nessuna verità!), o che riduce la verità a livello di opinione, in un malinteso senso di tolleranza, mettendo tutto e tutti sullo stesso piano, come se la libertà significasse che nulla più è autentico. La verità è evidente, si impone, non ha da convincere. Ma solo un cuore onesto, disincantato, ragionevole è in grado di coglierla.
Ciò che il cercatore di Dio è invitato a fare è mettersi in gioco, fino in fondo, non barare, non impigrirsi ma cercare, restare aperto e disponibile alla crescita intellettuale ed interiore. E, se possibile, dedicare qualche energia alla conoscenza: non se ne può più di un cristianesimo approssimativo e solo emotivo!
VITA:
Chi ha scoperto Gesù nel proprio percorso può affermare con assoluta verità che il Signore gli ha donato la vita.
Anche se la propria vita è acciaccata o dolorante, il discepolo sa che è un gigantesco progetto d’amore quello che si sta manifestando nel nostro mondo.

Proprio ieri ho conosciuto una giovane coppia; lei mi raccontava di essere di madre indiana cattolica, proveniente da un’antichissima comunità che si dice evangelizzata dall’apostolo Tommaso. Sì, proprio Tommaso che, evidentemente, ha finalmente capito cosa significa che Gesù è via, verità e vita. E lo ha raccontato.

(PAOLO CURTAZ)


…e per continuare la riflessione puoi scaricare il power-point: Irripetibili

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Buona domenica!

Sono risorto, e sono sempre con te.

Antifona d’ingresso
DOMENICA DI PASQUA
Resurrezione del Signore – Anno A

La parola a…
Paolo Curtaz

Continuiamo a cercare il crocefisso, non ci sono santi.
Pensiamo davvero che Dio ami essere imbalsamato.
Ci crediamo e finiamo con l’adeguare la nostra vita e la nostra pastorale alla tragica logica dell’imbalsamazione.
Come se Dio amasse essere venerato come una mummia. O in un mausoleo.
È pia e devota la fede delle donne che, il giorno dopo il sabato, vanno a completare ciò che non sono riuscite a fare quel tragico venerdì. Cercano il loro Maestro, drammaticamente travolto dagli eventi. Lo cercano con disperazione e rassegnazione. Vogliono restituire una parvenza di dignità a quell’uomo che hanno amato e seguito. Che le ha amate e istruite. Illuse.
Dio è già altrove. Risorto.
Devono allontanarsi dal sepolcro, non vegliarlo. Andarsene altrove, là dove il Signore le aspetta. È risorto, il Nazareno. Non rianimato, né reincarnato (ma dai!), ma splendidamente risorto. Nemmeno sappiamo bene cosa significhi essere risorti, nessuno è mai risorto come lui. Lazzaro è tornato in vita, ma morirà, di nuovo.
Gesù no. È vivo. Splendido. Non un fantasma, non un ectoplasma. È proprio lui: si fa riconoscere attraverso dei segni, mangia con i suoi sbalorditi discepoli.
Gesù è risorto, cercatori di Dio. Che ce ne accorgiamo o meno, che lo crediamo o meno. È risorto. E tutto cambia, ogni cosa assume una luce diversa. Allora il Nazareno non è solo un grande uomo, un rabbi, un profeta. È di più.
Buona Pasqua, discepoli del risorto. Buona Pasqua, voi che avete superato la croce e che seminate speranza e luce. Buona Pasqua anche a chi è rimasto inchiodato al Golgota, come Tommaso, come Pietro. Avremo ancora del tempo per convertirci alla gioia, dopo esserci convertiti alla logica di un Dio che muore per amore. Buona Pasqua, perché se Gesù è risorto dobbiamo cercare le cose di lassù. Lasciare in fretta il sepolcro, perché la morte non è riuscita a custodire la forza immensa della vita di Dio.
Raccontatelo, che Gesù è vivo: pochi lo sanno. Anche i cristiani sembrano esserselo dimenticato. Eppure è tutta in quella tomba la nostra fede.
Lo so bene, è un momento difficile per la nostra Chiesa, per la nostra rissosa e squallida Italia che ha perso l’anima. Perciò dobbiamo risorgere.
E non venitemi a dire che non siete capaci, che nessuno vi ascolta. Quel buontempone di Gesù ha affidato il più prezioso messaggio della storia dell’umanità a donne che non avevo diritto di parlare in pubblico!
Animo, allora. Viviamo da risorti, cerchiamo le cose di lassù.

E se ancora dubitate fatevi un giro a Gerusalemme, in uno dei posti più brutti della cristianità, una basilica sporca e caotica in cui prevalgono le grida dei devoti. In quella basilica è conservata una tomba, quella tomba, straordinariamente vuota.
Da millenni, migliaia di uomini e donne hanno sfidato la morte per andare a vedere quella tomba vuota. Splendidamente vuota.
Buffo: di solito le persone fanno viaggi per venerare un mausoleo che custodisce le spoglie di qualche grande politico, o cantante, o uomo spirituale. I cristiani vanno a vedere una tomba vuota. E questo la dice lunga su quanto siamo anche noi un po’ fuori di testa!
Perché quella tomba vuota ci dice che la morte non ha vinto,
E  NON  VINCE.  MAI.

Tra note e realtà – L’abitudine

Tu, per quello che mi dai, quell’emozione in più,
ad ogni tua parola…

Perché la solitudine che non sorride mai,
diventa l’abitudine e non la scelta che tu fai…
La vita può sorprenderti in tutto quel che fa

e dove non lo immagini incontri la felicità.
E sono qui con te. E non ti lascerò
ti chiedo di fermarti qui
e stare insieme a te…

Tu, che sei vicino a me, (così vicino a me)
che sei parte di me (così dentro di te)
come una sensazione…
sei le parole e la musica

per una nuova canzone…
Per quello che tu sai (e lo sai…)
Per quello che mi dai (anche tu…)
Per un amore semplice ma grande più che mai.

(A.Bocelli – L’abitudine)


Febbraio…
mese degli innamorati!Ormai è un classico!

Verona: Romeo e Giulietta e il loro amore eterno.
Terni: San Valentino e la sua speciale predilezione per gli innamorati.
Perugina: fabbriche iper-attive per la produzione degli ancora più classici: “Baci” o “Bacetti”… dipende dall’intensità e dalla frase.

Tu e Io: l’eterno alternarsi di due piccolissimi pronomi che, consentitemelo, fanno la differenza…
…e la fanno sempre!
Negli incontri, nelle relazioni, in amore.
Ma quale amore? Amore da chi e amore per chi?
L’amore non è mai anonimo, nasce sempre da una persona unica e irripetibile che ama, che fa di se stessa un dono, che si apre al mistero di un incontro, che lascia entrare dentro di sé l’altro nella sua totalità e nel suo limite. Amore… meraviglioso incontro di due misteri e di due libertà… di due verità che fino a ieri non si conoscevano.

Se questo è Amore, perché la solitudine?
Buona la domanda! E se si rispondesse che è necessaria?!
Mi dareste torto oppure, spero, mi chiedereste il perché.
La solitudine non ti sorride mai, ti chiude, ti rende arido se la subisci, se tenti disperatamente di fartene una ragione, se non la scegli, se le permetti di diventare un’abitudine, ma la solitudine ha la potenza misteriosa e segreta di aprirti alla vita, di renderti forte.
La solitudine o forse la solitarietà (e non è un errore) è la tua possibilità di diventare persona, è il tuo ponte verso l’altro, è dimostrare a te stesso che nel flusso di un mondo che corre tu sai stare in piedi, scegliere se camminare o fermarti.

Vivila! Cogliene l’attimo e la preziosità; sia ponte verso il futuro e mai rimpianto per il passato.
Ma soli per sempre? Soli… da soli?
No, mai! Soli, con l’aiuto degli altri perché sono proprio loro ad arricchirci, specchio delle nostre stesse ricchezze.
Soli, solo per essere più liberi (interiormente) di incontrare l’altro, di lasciarci toccare profondamente dall’altro. Da un Altro che ha un volto e un nome, una storia e una libertà. Da un Altro che sta per diventare la mia stessa storia e la mia stessa libertà.
E’ l’amore. Né io e né tu siamo la stessa cosa. Siamo creature nuove, pronte a generare amore per sempre e per tutti.

…Se puoi agisci, scegli e vivi in modo tale che l’altro senta sempre di essere amato… con o senza “Baci”.

di suor Mariangela fsp