
DOVE VIVE LA CHIESA?
di Anna Maria D’Angelo
La Chiesa esiste soltanto quando i cristiani sono riuniti
in assemblea attorno all’altare del Signore?
Dov’è la Chiesa quando i cristiani sono a casa, in ufficio, in fabbrica o a scuola?
In ogni ambiente, situazione, è possibile vivere la parola del Signore,
accogliersi l’un l’altro con scoprire la forza e la gioia della preghiera comune.
In questa tappa dell’itinerario è coinvolta più direttamente la comunità cristiana, chiamata a esprimere il volto di Chiesa comunione, perché i ragazzi comprendano meglio il rapporto tra l’Eucaristia della domenica e la vita di ogni giorno; prendano coscienza che sono parte di una comunità e membra vive della Chiesa; vivano la Messa in casa, a scuola, con gli amici; sperimentino la Chiesa presente nel quotidiano.
Per i fanciulli mancano pochi mesi alla «prima Comunione». Il parroco e i catechisti già pensano come dare continuità al cammino iniziato. In effetti il percorso realizzato finora è orientato a far vivere ai fanciulli e alle loro famiglie l’Eucaristia nella vita quotidiana. È importante che comprendano che l’Eucaristia non è soltanto rito, ma anche scuola di vita; è il sacramento che ci fa vivere in comunione profonda con il Signore e con i fratelli e le sorelle, e ci rende capaci di vivere la vita di fede. In forza di essa, ci si può impegnare a fare della famiglia «una piccola Chiesa», Chiesa domestica, e a diventare protagonisti nella comunità ecclesiale.
Quando si parla della Chiesa, i fanciulli pensano all’edificio di pietra, dove la domenica si riuniscono per celebrare l’Eucaristia e che
desiderano lasciare presto, per incontrare gli amici «altrove»: ai giardinetti, in piazza, nel parco. I genitori che, pur accompagnandoli per la Messa, non vi partecipano, comunicano il messaggio che la chiesa è un luogo per bambini e anziani.
La stessa vita delle comunità parrocchiali non sempre presenta il volto di «famiglia di famiglie», dove ci si vuole bene e ci si aiuta a vicenda. Invidie e gelosie mostrano ai ragazzi «una realtà diversa» da quella che noi presentiamo.
Dove abitano i cristiani?
Proponiamo, ai fanciulli, di esplorare il territorio circostante, il luogo dove abitano i cristiani che celebrano l’Eucaristia domenicale.
Si invita ognuno a disegnare, su un foglio, al centro la chiesa parrocchiale e il percorso dalla propria casa alla chiesa.
Si riportano, poi, i diversi percorsi su un grande foglio, con al centro la foto della chiesa parrocchiale; si completa, indicando con un simbolo le abitazioni dei ragazzi e dei catechisti; si amplia la cartina topografica disegnando le strade in c
ui abitano le persone della parrocchia che si conoscono. I catechisti aiutano a completare il disegno, avvalendosi delle proprie conoscenze, oppure di una carta topografica del paese o del quartiere.
Si pongono, quindi, i simboli per indicare la presenza di scuole, centri sociali, ricreativi, culturali, sportivi, associazioni. A conclusione avviamo con i ragazzi un dialogo sul territorio, sulle persone che lo abitano, cogliendone le positività, e sulle caratteristiche dei diversi centri e le loro finalità.
Aiutati da questa cartina e dalle scoperte dei ragazzi, continueremo la riflessione con i genitori e la comunità parrocchiale sulla necessità di fare alleanza fra loro e con altre agenzie educative, ponendo «i fanciulli al centro» dei progetti educativi.
Un’altra attività da proporre ai ragazzi può essere l’intervista; assieme ai fanciulli stiliamo un elenco delle persone che svolgono compiti in parrocchia (parroco, diaconi, accoliti, lettori, ministri straordinari dell’Eucaristia, catechisti, ministranti, cantori, animatori…, rappresentanti di gruppi e di esperienze di servizio).
Ogni ragazzo comunica ciò che sa dei diversi ministeri, dei gruppi e delle esperienze elencate, poi prepariamo, insieme, alcune
domande «per saperne di più». Invitiamo, quindi, le persone da intervistare. A conclusione proponiamo ai ragazzi di collaborare alla vita della comunità, assumendo piccoli compiti.
E ancora si può proporre ai fanciulli la ricerca di foto e disegni: i catechisti portano all’incontro alcune riviste missionarie e invitano i fanciulli a ritagliare le foto di chiese dei diversi Paesi del mondo. Con l’aiuto delle illustrazioni del catechismo si possono anche immaginare e disegnare quelle di altri Paesi.
Porre i disegni e le foto ritagliate su un planisfero, in corrispondenza dei rispettivi Paesi. Si può, quindi, parlare ai fanciulli della Chiesa «diffusa su tutta la terra, guidata dai vescovi e dal papa».
A conclusione si prega insieme e si sceglie insieme ai ragazzi un impegno comune che può essere di supporto alla comunità e che permetta ai fanciulli di sentirsi parte attiva della comunità stessa.
Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Gennaio di Catechisti Parrocchiali
Per vedere il sommario di Catechisti Parrocchiali di Gennaio 2011 clicca qui
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