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Testimoni ieri e oggi_Giovanni Lindo Ferretti: tra musica e fede!

Oggi parliamo di musica e di fede, raccontiamo la storia di un grande artista italiano: Giovanni Lindo Ferretti.
La rivista periodica Il mucchio selvaggio ha scritto di lui:

è una persona speciale, Ferretti, diversa da ogni altra. Di quelle che, non sembri esagerato, possono cambiare la vita di quanti ne incontrano il percorso”.

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PERDERSI E RITROVARSI – CATECHISTI PARROCCHIALI – Febbraio 2015

Smarrirsi: un’esperienza che ci riguarda

Cat Parr Febbraio 2015A chi di noi non è capitato mai di perdersi, magari in un dedalo di viuzze di un centro storico, particolarmente antico e privo di indicazioni? A chi, camminando in montagna, non è capitato di sbagliare il viottolo sulla strada del ritorno?

DALLA PAROLA ALLA VITAPerdersi

Ciò che ci succede sul piano delle esperienze fisiche, di sovente tocca anche la nostra vita morale e spirituale.

  • Per disattenzione, pigrizia, cattiva volontà, per desiderio di avventurarci in realtà che ci attraggono e, insieme, ci Spaventano, possiamo ritrovarci in situazioni difficili e sentirci «perduti», senza aiuto e senza via di scampo.   DSC_0618
  • Alla pecorella della parabola capita qualcosa di simile: si allontana dalle strade sicure, si ritrova in mezzo alle difficoltà, non sa più come tornare all’ovile.
  • La perdita della sicurezza esistenziale è la conseguenza del perdersi, del ritrovarsi in alto mare, in balia di tutto e di tutti.
  • Il peccato, inteso non solo come un singolo atto, ma come un insieme di comportamenti, di atteggiamenti è, in un certo senso, un dis-orientamento. Nel salmo Miserere (Sal 50 [51]), la prima strofa parla del peccato con tre termini: ribellione (pesha), disarmonia (‘awon), smarrimento (hatta).
  • Il peccato è il venir meno a una relazione di fiducia e di amore; non è semplicemente trasgressione di legge o norma.
  • Il peccato è «disarmonia», ossia una condizione di allontanamento dal senso più autentico di se stessi. In ebraico il vocabolo ‘awon indica l’azione di mancare il bersaglio o di uscire fuori strada.
  • Il peccato è, infine, «smarrimento/fallimento».

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Testimoni ieri e oggi_Carlo e Alberto: un’amicizia in Dio

Carlo e Alberto: un’amicizia in Dio

di Maria Grazia Meloni 

È proprio vero, a volte accade che un incontro ci cambia per sempre, un incontro che non possiamo dimenticare. Accade sicuramente in amore, ma può succedere anche in amicizia. Questo avviene quando quell’amico o quell’amica speciale ci aiuta a scoprire cosa è meglio per noi, laddove da soli non saremmo riusciti a capirlo.

Questa è la storia di due amici: Carlo e Alberto.

Carlo Grisolia è un ventenne di origini bolognese, ma è a Genova che incontra un gruppo di giovani del Movimento dei Focolari. AlbertoMichelottiAlberto Michelotti è uno dei responsabili del suo gruppo. Si conoscono e da allora si incontrano ogni giorno. Condividono il gioco e la ricerca del senso profondo della vita. Ma è durante una gita in montagna, il 20 agosto del 1980, che la loro esistenza cambia per sempre. Quel giorno Alberto cade da un dirupo durante la scalata e muore sul colpo.    Continua a leggere Testimoni ieri e oggi_Carlo e Alberto: un’amicizia in Dio

IL SOLE CHE SORGE – La gioia che rinasce – Itinerari musicali di catechesi/2_GIOIA

Per le premesse clikka qui 🙂

LA SECONDA TAPPA DEL PERCORSO: 2° frutto? LA GIOIA!
[Di volta in volta, trascriviamo nel post solo qualche riga ;-), perché troverete l’articolo completo, da scaricare e stampare, in fondo alla pagina]

Gioia! E niente dovrebbe essere più facile da rintracciare, o almeno così saremmo portati a credere! E invece no, non tra le canzoni. Voi a cosa abbinereste la gioia? Molti tra i cantautori la legano a istanti d’amore rubato, a rapporti immediati ma intensi, a un ritrovarsi l’uno tra le braccia dell’altro per una relazione che, forse, non andrà oltre la semplice notte. Ho cercato, ascoltato e sinceramente credevo si potesse trovare di più. E in fondo c’è poco di che stupirsi. I nostri stessi ragazzi la gioia la associano spesso al successo, alle griffé, alle varie forme di gratificazione affettiva e spesso sessuale… un po’ come i loro cari beniamini della musica insegnano. Ma noi vogliamo puntare più in alto, a valori che spingano la loro vita oltre il loro naso, o oltre il loro ombelico.    Continua a leggere IL SOLE CHE SORGE – La gioia che rinasce – Itinerari musicali di catechesi/2_GIOIA

COMUNICATORI DI VITA E AMORE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Novembre 2014

Copertina catechisti parrocchiali novembre 2014

UN DONO CHE DIVENTA VITA

di Anna Teresa Borrelli

spigaViene il tempo di fare scelte sempre più importanti: a scuola, in famiglia, nel lavoro, per tutta la vita… nascono nuovi impegni di fedeltà e giustizia.
Con le parole e le opere siamo chiamati a far conoscere ad altri il messaggio di Gesù.
Come luce che illumina diffondiamo intorno a noi bontà e amore.

Gli OBIETTIVI di questo incontro sono:
• vivere il battesimo nella quotidianità;
• imparare, giorno dopo giorno, a fare scelte belle, buone e vere secondo il Vangelo;
• annunciare con le parole e le opere la bellezza di essere discepoli alla sequela del Maestro.

I ragazzi continuano il percorso, nella consapevolezza di essere figli di Dio, amati e pensati da sempre. Cercano di comprendere che il dono del battesimo ricevuto non può essere tenuto per sé, ma è da attuare nella vita.
In gruppo si confrontano fra loro su come oggi, nella quotidianità, possono scoprire il Signore presente, essere suoi testimoni autentici e annunciatori instancabili del Vangelo.
Il brano del Vangelo (Mt 13,33-35) aiuta i ragazzi a riflettere sulla bellezza di essere amici di Gesù e, in virtù del battesimo, lievito nella massa.   FERMENTARE Continua a leggere COMUNICATORI DI VITA E AMORE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Novembre 2014

RIPARTIRE AMANDO – Itinerari musicali di catechesi/1_AMORE

Qualche premessa: 

Carissimi catechisti, ripartiamo! 

E quest’anno lo facciamo con i frutti dello Spirito! Di tappa in tappa, di incontro in incontro, attraverso nove incontri, da ottobre a maggio, la musica batterà il tempo della nostra catechesi, dei nostri incontri con i ragazzi, delle nostre riflessioni.

I destinatari dei post sono i catechisti, i parroci, gli insegnanti, gli educatori, insegnanti di religione…
I destinatari degli incontri da realizzare: cresimandi, adolescenti e giovani.

L’itinerario ci permetterà di entrare nel dinamismo vivo e irrefrenabile dello Spirito santo, instancabile vita di Dio che lavorando in noi, ci tocca, ci trasforma e produce frutti straordinari. Riusciremo a farli scoprire ai nostri ragazzi? Riusciremo a far esplodere la vita dello Spirito nella quotidianità dei nostri ragazzi?

Non ci resta che camminare, insieme e scoprirlo!

LA PRIMA TAPPA DEL PERCORSO: 1° frutto? L’AMORE!
[Di volta in volta, trascriviamo nel post solo qualche riga ;-), perché troverete l’articolo completo, da scaricare e stampare, in fondo alla pagina]

Il frutto dei frutti, prodotti dall’azione dello Spirito in noi, è l’amore. Ma per andare oltre lo scontato o il sottinteso, provate a chiedere ai ragazzi di rispondere a questa domanda: “Amare vuol dire…?”.  […]

Vi propongo di ascoltare con i ragazzi due canzoni: Tutto l’amore che ho di Jovanotti, e L’amore va oltre di Gatto Panceri.amore

Quindi, invitateli a vivere una dinamica, ponendo loro due domande:
– la PRIMA: “senza l’amore che cosa siamo?”.
Dal testo di Jovanotti, far emergere quelle immagini-simbolo che potrebbero essere di risposta a questa domanda: grande vuoto, cavaliere pazzo, prigioniero dentro un carcere infinito…

– la SECONDA: “se la vita fosse una corsa a ostacoli, l’amore che cosa dovrebbe fare?”. Aiutate i ragazzi a non fermarsi al semplice titolo: “Cosa significa andare oltre? Concretamente cosa succede? L’amore cosa riesce a superare?”.
Spingete poi la provocazione oltre: “Forse davanti a Dio, anche noi potremmo essere un po’ Marino con la sua carrozzella, anche noi potremmo non riuscire a camminare sulle sue vie e allora? Che cosa fa Dio? Se lui è amore che cosa succede?”. [Continua scaricando il pdf]

Suor Mariangela Tassielli, fsp

Scarica l’intero articolo:
—>>>Ripartire amando – Amore <<<—

L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre-maggio, I frutti dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicali di Catechesi su http://www.cantalavita.com.

ARCHIVIO “I FRUTTI DELLO SPIRITO”

  • 1° incontro – Ripartire amando – Amore
  • 2° incontro – Il sole che sorge, la gioia che rinasce – Gioia
  • 3° incontro – Noi: in guerra o in pace? – Pace
  • 4° incontro – I confini dell’amore – Magnanimità
  • 5° incontro – Metti in circolo l’amore – Benevolenza
  • 6° incontro Tutto passa, cogli l’attimo! – Fedeltà
  • 7° incontro – Venite e imparate da me, dice Gesù – Mitezza
  • 8° incontro – Né troppo, né troppo poco! – Domino di 
  • 9° incontro – Come una creazione nuova – La fonte è lo Spirito!

Per richiedere l’annata 2011 completa, con tutto l’itinerario, scrivere a: abb.riviste@paoline.it

Annata 2014-15 le beatitudini

RAGAZZI & DINTORNI – Settembre/Ottobre 2014 – Felici voi

Dossier Settembre copertina

FELICE NATALE, SCROOGE!

di Cecilia Salizzoni

Vale la pena di iniziare con un classico, per intraprendere il percorso sulle Beatitudini: un classico dei classici come il Canto di Natale di Dickens (A Christmas Carol, 1842), che è stato portato sullo schermo cinematografico molte volte. La versione più recente è della Disney che, nel 2009, ne ha affidato la realizzazione a Robert Zemeckis, una garanzia sul piano tematico-letterario e sul fronte dello spettacolo. Il regista ha rispettato la lettera del racconto e ha scelto la tecnica della motion-capture, già utilizzata con successo in Polar Express (2004). Unendo la ripresa in live action (con attori veri) e il disegno animato in 3D, ottiene un’immagine fantastica e realistica insieme, antica come la più classica illustrazione del libro pubblicato a metà Ottocento, e contemporanea, moderna e vertiginosa.
Un ossimoro, a ben vedere. Adatto a introdurre la prima delle Beatitudini – «felici i poveri» – che suona anch’essa contraddittoria. Lo era ieri, tanto più oggi in un contesto materialista e consumista, percepito da tutti, e in particolare dai ragazzi, come naturale e scontato.

CANTO DI NATALE

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Testimoni ieri e oggi_ Un’ora per Dio giorno dopo giorno – Maddalena Lowit

Un’ora per Dio giorno dopo giorno

di Maria Grazia Meloni 

Nel cuore dell’Umbria, a Spello, c’è la casa di Maddalena, una donna speciale, gioiosa e piena di vita. Il suo impegno è quello di accogliere chiunque abbia desiderio di pregare o abbia bisogno di un posto dove dormire e mangiare. Perché ciò che conta per lei è: l’adorazione di Gesù e l’accoglienza del povero che diventa Cristo.

Maddalena Lowit è arrivata dalla Francia fino in Umbria agli inizi degli anni Settanta. E’ stato il richiamo di San Francesco a portarla ad Assisi e poi nella vicina Spello, dove,maddalena Lowit «obbedendo ad una richiesta precisa del suo Gesù», ha scelto di vivere prendendo in affitto una casa in «Via della Povera Vita», al numero 14. Una casa, come abbiamo accennato, che è sempre aperta sia ai poveri sia a coloro che desiderano vivere un tempo di preghiera, ed è qui che è nata la “Casa della Povera Gente”. Con Maddalena vivono una delle sue due figlie, il marito Alessandro, Claudia ed Ester, due sorelle consacrate secolari, e Roberta, una professoressa di Napoli. La loro è una bella e vivace comunità di laici. Normalmente, la loro casa ha una maggiore richiesta di accoglienza nel periodo estivo, vuoi per il caldo, vuoi per le ferie, vuoi perché i colori dell’Umbria sono allettanti e vivaci ma, soprattutto, perché sempre più spesso le persone riscoprono un grande desiderio di pace. Maddalena, col suo bellissimo accento francese, racconta così la sua esperienza:    Continua a leggere Testimoni ieri e oggi_ Un’ora per Dio giorno dopo giorno – Maddalena Lowit

Testimoni ieri e oggi_ L’amore chiede grandi passi

L’amore chiede grandi passi

di Maria Grazia Meloni 

La storia di Chiara Corbello Petrillo e della sua famiglia ha stupito migliaia di persone. Chiara è solo una sposa e una mamma. E tuttavia la sua vita è straordinaria, sebbene nella sua ordinaria esistenza.

Chiara ed Enrico si sono conosciuti durante un pellegrinaggio a Medjugorje, nell’estate del 2002. Lui ha ventitre anni e lei diciotto. Tornati a Roma, da quella semplice amicizia è nata una storia d’amore che tra alti e bassi li ha portati al matrimonio nel 2008. Appena un mese dopo Chiara rimane incinta, ma già dalla prima ecografia la diagnosi è fatale. Purtroppo la bambina cheChiara Corbello coppia porta in grembo è affetta da “anencefalia”, una malformazione congenita grave che non dà speranze di vita. Ciò nonostante i due coniugi decidono di dare alla luce la figlia, e così nasce Maria Grazia Letizia. La piccola viene subito battezzata e dopo appena mezz’ora di vita muore tra le braccia amorevoli dei giovani sposi. La vita dei due prosegue nell’abbandono alla volontà di Dio. Chiara rimane incinta per la seconda volta. Ma anche questa gravidanza ha un risvolto amaro. Il bambino ha due gravi malformazioni che lo porteranno a condurre una vita di disabilità.   Continua a leggere Testimoni ieri e oggi_ L’amore chiede grandi passi

Testimoni ieri e oggi_ Per una reale etica dell’incontro e della comunicazione

Per una reale etica dell’incontro

e della comunicazione

di Maria Grazia Meloni 

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L’uomo in tutto il suo essere è anzitutto un comunicatore. Ha necessità di comunicare e comunicarsi. Perché è attraverso questo atto che ognuno di noi esprime se stesso, cioè quello che è racchiuso nel profondo del proprio essere e di conseguenza è possibile esprimere ciò in cui si crede. Ed è proprio in questa esigenza che è pensabile aprirsi all’incontro con l’altro, imparando così a conoscere le persone che incrociano il nostro cammino e con cui siamo chiamati a Giornalisti-e-sciacallicondividere aspetti della nostra esistenza. L’importanza e la consapevolezza di tale forma di comunicazione riposa nell’attenzione all’accoglienza della “diversità” altrui che, appunto, rivela la ricchezza della nostra umanità, perché è nella scoperta dell’altro che incontriamo pure l’autenticità del nostro stesso essere. Naturalmente, una tale comunicazione richiede impegno, correttezza, umiltà tanto da comprendere pienamente l’importanza e la necessità che abbiamo di imparare gli uni dagli altri. O almeno così dovrebbe essere. Ed infatti, questa comunicabilità esige la capacità di saper dialogare nel rispetto reciproco, perché tale impegno evidenzia ciò che abbiamo nel nostro cuore e ci permette quindi di comunicare agli altri le “verità” racchiuse in noi.

Ciò detto, e nella cognizione di tale consapevolezza, nella vita di tutti i giorni ci disponiamo a comunicare noi stessi agli altri anche attraverso i molti e moderni mezzi della comunicazione sociale, mezzi con cui tutti noi dobbiamo confrontarci senza esaltarli o demonizzarli, ma utilizzandoli come elementi di espressione. Sapendo che questa nostra epoca cosiddetta “multimediale”, nella quale siamo chiamati a vivere e in cui mettiamo in pratica questa comunicabilità sociale che si interseca in tutti ciò che siamo e facciamo, ci include in ungiornalisti (1) meccanismo incessante e sempre più amplificato. Un movimento inteso come un vero e proprio dinamismo capace di favorire, come non era mai accaduto in passato, una comunicazione trasversale che coinvolge strati vitali anche molto lontani fra loro.

Dunque, ognuno di noi vive questa comunicazione, a volte anche nostro malgrado e subendone i limiti, per cui è possibile che tali confini vengano a circoscrivere quella che dovrebbe essere la supposta “etica dell’incontro” e quindi l’”etica della comunicazione”. In tal senso, è lecito domandarsi se oggi, nella nostra comunicazione, esiste ancora un’etica? E addirittura, ha ancora senso parlare di etica? E soprattutto, è valido parlare di un’etica dell’incontro?

In questa brevissima riflessione introduttiva a tale tematica, possiamo sostenere il messaggio proposto dalla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2014, che ha per titolo “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”. È possibile incontrarsi e comunicarsi autenticamente ed eticamente? Ed inoltre, colui che è il comunicatore per eccellenza, il giornalista, è capace di parlare al suo lettore attraverso una comunicazione libera? Il giornalista è colui il quale dovrebbe svolgere il suo lavoro comunicando il suo pensiero, che dovrebbe essere obiettivo e rispettoso della verità e dei fatti, in quanto spinto dalla sua coscienza morale di professionista. Infatti, quando parla, oltre alla mera informazione, compie una vera e propria formazione alla consapevolezza di ciò che viene espresso. Ma è davvero così? Esiste una comunicazione così sinceramente onesta Conferenza stampa del M5Se libera da pregiudizi? Esiste un giornalismo che è ancora un esempio di comunicazione? Noi sappiamo che esiste un’etica deontologica dell’informazione che indica il corretto comportamento di un buon giornalista. Questi dovrebbe essere libero da giudizi morali; politicamente obiettivo; capace di rilevare il pluralismo delle diverse opinioni in un dato argomento di discussione; rispettoso della vita e della storia delle persone coinvolte in una data notizia, cioè senza trasformarle in “mostri” ancor prima del giudizio legislativo; attento a non discriminare razza, sesso, religione o visione politica. Ma è davvero così? Oppure oggi il giornalismo è spettacolo? E questo cosa comporta per la nostra comunicazione? Che esempio ci dà? Possiamo parlarne in termini di “lassismo etico”? E questo lassismo può essere una delle cause della mistificazione della verità nella nostra comunicazione?

Sarebbe bello che tu scrivessi cosa ne pensi. E ci raccontassi di esempi di giornalismo etico, se ne conosci. Ma anche di storie di amici o familiari, storie di vita e di comunicazione etica!

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