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PERDERSI E RITROVARSI – CATECHISTI PARROCCHIALI – Febbraio 2015

Smarrirsi: un’esperienza che ci riguarda

Cat Parr Febbraio 2015A chi di noi non è capitato mai di perdersi, magari in un dedalo di viuzze di un centro storico, particolarmente antico e privo di indicazioni? A chi, camminando in montagna, non è capitato di sbagliare il viottolo sulla strada del ritorno?

DALLA PAROLA ALLA VITAPerdersi

Ciò che ci succede sul piano delle esperienze fisiche, di sovente tocca anche la nostra vita morale e spirituale.

  • Per disattenzione, pigrizia, cattiva volontà, per desiderio di avventurarci in realtà che ci attraggono e, insieme, ci Spaventano, possiamo ritrovarci in situazioni difficili e sentirci «perduti», senza aiuto e senza via di scampo.   DSC_0618
  • Alla pecorella della parabola capita qualcosa di simile: si allontana dalle strade sicure, si ritrova in mezzo alle difficoltà, non sa più come tornare all’ovile.
  • La perdita della sicurezza esistenziale è la conseguenza del perdersi, del ritrovarsi in alto mare, in balia di tutto e di tutti.
  • Il peccato, inteso non solo come un singolo atto, ma come un insieme di comportamenti, di atteggiamenti è, in un certo senso, un dis-orientamento. Nel salmo Miserere (Sal 50 [51]), la prima strofa parla del peccato con tre termini: ribellione (pesha), disarmonia (‘awon), smarrimento (hatta).
  • Il peccato è il venir meno a una relazione di fiducia e di amore; non è semplicemente trasgressione di legge o norma.
  • Il peccato è «disarmonia», ossia una condizione di allontanamento dal senso più autentico di se stessi. In ebraico il vocabolo ‘awon indica l’azione di mancare il bersaglio o di uscire fuori strada.
  • Il peccato è, infine, «smarrimento/fallimento».

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Ai Bambini, regaliamo la speranza!

Carissimi genitori, insegnanti, catechisti, parroci, educatori,Farfalla colorata mi piacerebbe sapere a cosa pensate quando i mezzi di informazione riempiono le nostre e vostre case di notizie che hanno a che fare con violenze subite dai bambini a opera di genitori, insegnanti, parroci, educatori… Sono notizie che entrano con una violenza inaudita nelle nostre case e non chiedono permesso di dimora. Entrano e sconvolgono la nostra serenità, ma soprattutto sconvolgono il cuore e la fiducia dei nostri ragazzi e vostri figli.

Quando tutto questo accade, io penso a loro. Penso alle domande che si scatenano, silenziose, ma tremende, nel cuore dei nostri bambini, dei più piccoli, quando sentono che una mamma ha ucciso il proprio bambino. Capitemi bene, qui non vogliamo fare il processo a nessuno, ma una cosa dobbiamo farla e con urgenza: capire cosa tutto questo fiume in piena di sofferenza sta provocando nei piccoli. Quali sono le loro paure? Quali le domande quando, la mamma e papà, com’è naturale, li rimproverano? Cosa si scatena in loro quando vi vedono e ci vedono tristi o arrabbiati?    Continua a leggere Ai Bambini, regaliamo la speranza!

COMUNICATORI DI VITA E AMORE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Novembre 2014

Copertina catechisti parrocchiali novembre 2014

UN DONO CHE DIVENTA VITA

di Anna Teresa Borrelli

spigaViene il tempo di fare scelte sempre più importanti: a scuola, in famiglia, nel lavoro, per tutta la vita… nascono nuovi impegni di fedeltà e giustizia.
Con le parole e le opere siamo chiamati a far conoscere ad altri il messaggio di Gesù.
Come luce che illumina diffondiamo intorno a noi bontà e amore.

Gli OBIETTIVI di questo incontro sono:
• vivere il battesimo nella quotidianità;
• imparare, giorno dopo giorno, a fare scelte belle, buone e vere secondo il Vangelo;
• annunciare con le parole e le opere la bellezza di essere discepoli alla sequela del Maestro.

I ragazzi continuano il percorso, nella consapevolezza di essere figli di Dio, amati e pensati da sempre. Cercano di comprendere che il dono del battesimo ricevuto non può essere tenuto per sé, ma è da attuare nella vita.
In gruppo si confrontano fra loro su come oggi, nella quotidianità, possono scoprire il Signore presente, essere suoi testimoni autentici e annunciatori instancabili del Vangelo.
Il brano del Vangelo (Mt 13,33-35) aiuta i ragazzi a riflettere sulla bellezza di essere amici di Gesù e, in virtù del battesimo, lievito nella massa.   FERMENTARE Continua a leggere COMUNICATORI DI VITA E AMORE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Novembre 2014

SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Settembre/Ottobre 2014

catechisti parrocchiali Settembre 2014

SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE

di Fabrizio Carletti – Mirella Spedito

Tutti i giorni Gesù semina. Quando accogliamo la parola di Dio, siamo «il campo del la fede»! seminare«Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita, lasciate entrare la semente del la parola di Dio, lasciate che germogli, che cresca. Dio fa tutto, ma voi lasciatelo agire…» (Papa Francesco). Nella vita di un cristiano ci sono insidie, ostacoli, che impediscono di accogliere il seme della Parola.
Il segno proposto ci aiuterà a meditare sulla nostra condizione di cristiani e ad allenarci, per accogliere la Parola che genera vita.

SEMINATORI DOMESTICI
Con cartoncini, o una scatola di cartone, realizziamo un campo pronto per la semina.

Un campo come quello descritto nella parabola: un misto di terreno buono, rovi, sassi, stradine per il passaggio. Ripercorreremo la parabola del seminatore, come un percorso di bonifica interiore che ci conduca ad essere «campo della fede».    Continua a leggere SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Settembre/Ottobre 2014

Mamma, proteggimi!

Mamma, guardami, mi riconosci? Sono io!
Ho paura, tanta paura.piedini
Tutti mi guardano, sono davvero in tanti. Alcuni mi sorridono, altri mi sfiorano, a molti piaccio, ma qualcuno mi guarda in modo strano, come se mi volesse rubare qualcosa. Io ho paura! Sono piccolo e non posso fare molto, ma tu sì, proteggimi!

I miei sorrisi sono per te, per papà, per Lalla, insomma… per noi, a casa. I miei primi passi sono la mia prima vittoria sulla vita. I miei compleanni e le fantastiche torte della nonna sono i ricordi più belli che un giorno farò vedere alla donna della mia vita e ai miei figli. Mamma… continua a proteggermi come quando ero dentro di te, non buttarmi nella rete, non trasformarmi in una foto che chiunque, anche i più cattivi, guarderanno.cop_minori

Mamma non consegnarmi agli sconosciuti, tienimi con te, proteggi la nostra intimità. Tu forse non lo immagini, ma là fuori non tutti mi amano come mi ami tu, non tutti sono felici per il mio primo dentino, non tutti sorridono per il mio bagnetto.

Se vuoi, puoi imparare a regalare le mie foto come se avessi un album tra le mani: puoi imparare ad aprirlo solo per alcuni, solo per chi ci conosce, solo per chi ci vuole davvero bene. Fallo mamma, da oggi… da subito!”

LEGGI MAMMA E RICORDA:
nascondersiquando pubblichi le foto di tuo figlio imposta una buona privacy che salvaguardi la sua incolumità. Evita l’opzione visualizzazione Pubblica e scegli di condividere solo con parenti e amici selezionati. Due minuti in più possono diventare un buon modo per proteggere e tutelare tuo figlio e la tua famiglia.

Se hai bisogno di aiuto contattaci pure!

Famiglia: un dono e un impegno

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Famiglia…
se ne parla, ci si accapiglia… chi la vede in un modo e chi in un altro; chi si appella a Dio e chi all’uomo; chi mette al centro il sacrificio e chi la felicità. E nei prossimi giorni, con l’apertura del Sinodo dei vescovi, i toni si alzeranno (c’è da giurarci), saranno molti a strumentalizzare mozziconi di frasi carpite nell’aria, pronti come spesso accade a giudicare e condannare.

A me piacerebbe  solo condividere con voi alcuni atteggiamenti da non dimenticare:

  • restare in ascolto;
  • non giudicare;
  • andare in profondità;
  • provare ad ascoltare il cuore e le lacrime che le apparenze nascondono.

La famiglia per molti è un sogno che resta tale, perché è incontro di due libertà che devono potersi incontrare e riconoscere, devono poter costruire, giorno dopo giorno, una vita nuova… e sappiamo che a volte non accade.

La famiglia è un dono da vivere, a cui rispondere, con creatività e irriducibile fedeltà.famiglia
Non funziona automaticamente, ma ha bisogno di tutti, di genitori e figli, di un marito e una moglie, di chi ogni giorno non molla, non cede alle difficoltà, non si chiude all’altro. La famiglia, ha bisogno di una società che ne riconosca i diritti, ma prima ancora la dignità, che le renda possibile esistere.

La famiglia è radici e frutti allo stesso tempo; è grembo in cui germoglia la vita, ma a volte è anche antro oscuro in cui si produce morte…

E seppur, stranamente, anche il Mulino Bianco ha tolto dalle sue pubblicità il modello “famiglia perfetta” noi sappiamo che l’essere famiglia, per noi, è un traguardo, è un percorso che per quanto difficile siamo chiamati a realizzare, passo dopo passo, sconfitta dopo sconfitta, perdono dopo perdono.

Vita-di-coppia-gFamiglia è sogno, è felicità, è ricordo, è storie, è fallimenti, è sofferenza, è tutto e anche il suo contrario… è nostalgia di tempi ormai passati e progetti di un futuro spesso troppo lontano; è ferite che non si rimargineranno mai; è morte da cui si deve poter risorgere.

Famiglia, matrimonio, amore, fedeltà, generatività; famiglie aperte e non chiuse in se stesse, capaci di aprirsi all’accoglienza del povero, degli ultimi; capaci di sacrifici e di scelte; famiglie non bloccate da sterili individualismi: questa è la famiglia che auguriamo ai nostri ragazzi.

Una famiglia che sa accogliere la vita dalle mani di Dio e sa ridonarla a braccia aperte.