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GP2 GenerAzioni – Maria!

Madre della Chiesa, e Madre nostra Maria,
raccogliamo nelle nostre mani
quanto un popolo è capace di offrirti;
l’innocenza dei bambini,
la generosità e l’entusiasmo dei giovani,
la sofferenza dei malati,
gli affetti più veri coltivati nelle famiglie,
la fatica dei lavoratori,
le angustie dei disoccupati,
la solitudine degli anziani,
l’angoscia di chi ricerca
il senso vero dell’esistenza,

il pentimento sincero
di chi si è smarrito nel peccato,
i propositi e le speranze
di chi scopre l’amore del Padre,
la fedeltà e la dedizione
di chi spende le proprie energie nell’apostolato e nelle opere di misericordia.

E Tu, o Vergine Santa, fa’ di noi
altrettanti coraggiosi testimoni di Cristo.
Vogliamo che la nostra carità sia autentica,
così da ricondurre alla fede gli increduli,
conquistare i dubbiosi, raggiungere tutti.
Concedi, o Maria, alla comunità civile
di progredire nella solidarietà,
di operare con vivo senso della giustizia,
di crescere sempre nella fraternità.
Aiuta tutti noi ad elevare
gli orizzonti della speranza
fino alle realtà eterne del Cielo.
Vergine Santissima,
noi ci affidiamo a Te
 e Ti invochiamo,
perché ottenga alla Chiesa

di testimoniare in ogni sua scelta il Vangelo,
per far risplendere davanti al mondo
il volto del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo.

Giovanni Paolo II

GP2 GenerAzioni – Non abbiate paura!_2a Parte

Non abbiate paura, forza, coraggio, sono con voi, ho fiducia in voi… 
Tante volte Giovanni Paolo II si è rivolto ai giovani con queste parole, esortandoli con amore a non avere paura di SPALANCARE LE PORTE A CRISTO, a non aver paura  di seguirlo, di metterlo al centro della propria vita, di annunciarlo senza vergogna nelle piazze, tra la gente, nei luoghi del vivere quotidiano!
Non abbiate paura: “di rispondere alla vostra vocazione“.
Non abbiate paura: “del futuro“.
Non abbiate paura: “della sofferenza e della morte“.
Non abbiate paura: “di proclamare il Vangelo“.

NON ABBIATE PAURA DI RISPONDERE ALLA VOSTRA VOCAZIONE!

Non abbiate paura di ritornare incessantemente a Cristo, fonte della Vita! […] Manifestando la sua fiducia, Gesù volge a voi il suo sguardo e vi invita a fare della vostra esistenza qualcosa di buono, facendo fruttificare i talenti che vi ha affidato, per il servizio alla Chiesa e ai vostri fratelli, come pure per l’edificazione di una società più solidale, più giusta e più pacifica.
Cristo vi invita a riporre la vostra speranza in lui e a seguirlo sulla via del matrimonio, del sacerdozio o della vita consacrata.
Nel silenzio del vostro cuore, non abbiate paura di ascoltare il Signore che vi parla!

GIOVANNI PAOLO II
Discorso ai giovani di Rouen, 4 Aprile 2000

NON ABBIATE PAURA DEL FUTURO!

In Cristo voi potete credere nel futuro, anche se non potete distinguerne i contorni.
Voi potete affidarvi al Signore del futuro, e superare così il vostro scoraggiamento di fronte alla grandezza del compito ed al prezzo da pagare. Ai discepoli sgomenti sulla via di Emmaus il Signore disse: «Non era necessario che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
Il Signore rivolge queste stesse parole a ciascuno di noi. 
Per questo, non abbiate paura di impegnare le vostre vite nella pace e nella giustizia, perché voi sapete che il Signore è con voi in tutte le vostre vie.

GIOVANNI PAOLO II
Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace

NON ABBIATE PAURA DELLA SOFFERENZA E DELLA MORTE!

Poiché la croce di Cristo è il segno d’amore e di salvezza, non deve sorprenderci che ogni amore autentico richiede sacrificio. Non abbiate paura allora quando l’amore è esigente.
Non abbiate paura quando l’amore richiede sacrificioNon abbiate paura della croce di Cristo.

La croce è l’Albero della Vita.

È sorgente di ogni gioia e di ogni pace.
Era l’unico modo per Gesù di arrivare alla risurrezione e al trionfo.
È l’unico modo per noi di partecipare alla sua vita, ora e sempre.

GIOVANNI PAOLO II
Discorso ai giovani di Auckland, 22 novembre 1986 

NON ABBIATE PAURA DI PROCLAMARE IL VANGELO!

Certamente il messaggio che la Croce comunica non è facile da comprendere nella nostra epoca, in cui il benessere materiale e le comodità sono proposti e ricercati come valori prioritari. Ma voi, cari giovani, non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della Croce.

Non abbiate paura di andare controcorrente!

GIOVANNI PAOLO II
Omelia, 4 Aprile 2004

“Scrivo a voi giovani”!

“Scrivo a voi, giovani, perchè siete forti”… scriveva molti secoli fa l’apostolo Giovanni; e questa frase mi sta risuonando costantemente nel cuore. Ma purtroppo non riesco a pensare a voi, giovani amici, come a dei forti, come a chi ha conosciuto il Padre-Dio, come a chi ha vinto il Maligno.

Prima di scrivere questa lettera, ci ho pensato e pregato… mi sono chiesta quanto fosse giusto buttarla nel web, senza alcuna forma di mediazione, di ulteriore esplicitazione, di un confronto diretto… ma di fatto so che il web è il mondo che abitate, è il vostro spazio e, spesso, è l’unico mondo in cui riuscite a essere voi stessi.

E allora scrivere, e scrivere una lettera così, è urgente perchè è necessario che voci controcorrente possano risuonare anche lì dove di solito tuonano voci poco rispettose della vostra più intima identità, della vostra crescita, della vostra più preziosa umanità.

Cari amici, chi tra voi mi conosce, sa che non amo molto le mezze misure, sa che apprezzo la trasparenza e la chiarezza su tutti i fronti e allora, sollecitata da tante realtà contingenti, da confidenze di vostri giovani coetanei, da cammini di felicità vera stroncati solo dall’illusione di felicità apparenti e momentanee, decido di mettere mano alla tastiera e far rimbalzare qualcosa che da tanto porto nel cuore e che in certi momenti vorrei poter gridare a pieni polmoni… quando guardo, spesso impotente, molti di voi condannarsi alla morte interiore…

Giovani, ritornate a credere nella vita,
quella vera, quella che non finirà con la morte!

Giovani, imparate il sapore dolce e amaro del desiderio, del non avere tutto e subito. Chiedete, con CORAGGIO, ai vostri genitori di insegnarvi il valore del NO, chiedete loro di non viziarvi, di non concedervi tutto perchè quello che oggi vi sembra vincente, nel tempo vi renderà delle pappe molli incapaci di reggere l’urto che la vita, con le sue leggi, prima o poi causerà. SMETTETE di pretendere che tutto sia come  voi volete… potete illudervi di condizionare il piccolo mondo che vi circonda, potete, se avete un carettere forte, dominare sulle coscienze dei vostri amici… ma non illudetevi, non dominerete mai il mondo, nè il tempo, nè la vita…

E allora siate furbi, siate intelligenti, partite per tempo, imparate a vivere, ma non usurpando le coscienze, non costruendovi un mondo, delle relazioni, delle amicizie a vostra misura, perchè la misura di un uomo sarà sempre e comunque piccola.

  1. Alzate lo sguardo, guardate l’orizzonte, quello infinito!!
  2. Aprite le finestre della vostra coscienza e non abbiate paura della luce
  3. Non mentite, non costruite amicizie, mentendo a voi stessi e all’altro
  4. Puntate in alto
  5. Imparate il gusto del sacrificio
  6. Attendente
  7. Non mollate quando la strada si fa dura

Ho conosciuto persone, giovani e non solo, che hanno scelto di smettere… smettere cosa?
Smettere di camminare nella verità, di nutrirsi di confronti veri, fatti anche di scontro e di disapprovazione. Ho visto giovani, e non solo, scegliere relazioni di comodo dettate solo dalla voglia di stare bene… di sentirsi appagati…

Ho visto e vedo chi manipola anche l’affettività altrui, pur di far godere la propria…

C’è chi vi fa credere che quello che sentite sia la verità, che l’emozione vi possa governare e vi possa guidare in ogni scelta, che ogni cosa, e la vita stessa, debba essere costruita in funzione di ciò che vi fa sentire vincenti.
E allora accomodiamoci: la sessualità per esempio… “Beh dipende: uomo o donna fa lo stesso! Hai paura di stare con un uomo, beh che ti crei pippe mentali?! Stai con una donna… in fondo è anche fashion… il mondo non si stupirebbe più, o almeno, non più di tanto”. Film, pubblicità, reality, canzoni, news, opinionisti, ve lo fanno credere, no? E infondo non siete pochi a credeci… e non parlo per teorie.

“Non, sr. Ma’… non è così!”. Giusto, chiedo umilmente scusa… perchè effettivamente se vi piace l’altro sesso la situazione si ribalta, ma il risutlato no: “Ci sto perchè mi piace”; “Ci siamo lasciati, non so… mi ha deluso… e poi non lo amo più!” o ancora: “Scusa suor, che c’è di male, ci amiamo”… ok ma per quanto vi amerete? E poi? Ci riprovate? Con altri?

E vi chiedeo: “Esiste forse un cammino di crescita nell’identità sessuale? Nello scoprirsi uomini e donne?” No!!! Non esiste!!! Ha ragione chi dice che siete ciò che sentite… ha ragione chi dice che sono le vostre emozioni a rivelarvi la vostra identità… però se scegliete questa linea, il consiglio che vi do è quello che farvi trapiantare la ragione, anzi di farvela estirpare, perchè prima o poi la ragione si sveglia, interpellerà la coscienza e le cose inizieranno a non funzionare più come i tanti “Grande fratello” o “Amici” o “Uomini e donne” vi hanno insegnato…

Ma quello che ho appena detto rispetto alla sfera sessuale lo potrei dire per tante altre cose…
Dove siete quando si tratta di vivere e di decidere chi essere? Quanto siete in grado di sostenere la solitudine, la paura, il buio, la noia… qual è il segreto della felicità? Siamo proprio sicuri di poterlo trovare nelle tantissime forme di ecstasy che ogni giorno il mondo dei media ci propone? Tutto finisce, ogni rave party finisce… ogni sballo deve mettere, prima o poi, un punto! Ogni forma di stordimento dell’anima finirà… e vi lascerà soli davanti al foglio bianco che la vita vi chiederà di scrivere…

Dove siete, ragazzi? E dove state andando?
Chi sono gli altri per voi? Cari ragazzi! E chi siete voi per voi stessi?

Il mondo non è in funzione dei vostri bisogni, anche se mamma e papà continuano a realizzare i vostri desideri da 20enni adolescenti o da 30enni non ancora adulti. Il mondo non girerà mai al ritmo delle vostre emozioni, anche se la vostra amica o amico del cuore, non ha il coraggio di contraddirvi mai, e vi giustifica sempre e voi valutate i buoni e i cattivi in forza di chi vi fa stare bene…

Tutto questo, silenziosamente vi indebolisce… vi rende incapaci di resistere, di prendere di petto la vita, di scegliere, di andare fino in fondo, di mettere il cuore in tutto ciò che fate, di scegliere una strada e accettarne tutte le conseguenze.

Coraggio, cari Giovani!
Siete più grandi del mondo che gli altri vi stanno presentando.

Energia, passione, amore, sogni, futuro, perseveranza determinazione… tutto questo vi vive dentro… non lasciatevi uccidere da chi vi presenta l’orizzonte lontano come un’utopia e vi insegna a guardare il vostro ombellico come unico punto di orientamento…

Credete! Credete in voi stessi e trattate l’altro come ALTRO
che vive ed esiste nella sua singolarità.

E se potete… ricominciate a credete in un Oltre che questa storia ha cancellato dal vostro cuore. La stessa energia che vive in voi, ed eccede il vostro micro-mondo, vive anche nell’universo ed eccede l’universo stesso. In questo Oltre a cui, per fede, diamo un nome, ricominciate a credere… vi ricondurrà al centro di voi stessi, vi aiuterà a sentire quanta vita scorre dentro, vi permetterà di scoprire una luce infinita che vive nel cuore di ognuno di voi e in ogni Altro che vi si avvicina.

Buon tutto, cari giovani amici…e sia la vostra vita, VITA!!!!

Suor Mariangela, fsp

PS. Se qualcuno vorrà obiettare, scrivere o riflettere ad alta voce, i commenti o il contatto privato via mail è a vostra disposizione.

GP2 GenerAzioni – Avvento!

“L’Avvento mantiene viva l’attesa di Cristo, che verrà a visitarci con la sua salvezza, realizzando appieno il suo Regno di giustizia e di pace.

L’annuale rievocazione della nascita del Messia a Betlemme rinnova nel cuore dei credenti la certezza che Dio tiene fede alle sue promesse.

L’Avvento è, pertanto, potente annuncio di speranza, che tocca in profondità la nostra esperienza personale e comunitaria.

Ogni uomo sogna un mondo più giusto e solidale, dove degne condizioni di vita e una pacifica convivenza rendano armoniose le relazioni tra individui e tra popoli.
Spesso, però, non è così. 
Ostacoli, contrasti e difficoltà di vario genere appesantiscono la nostra esistenza e talora quasi la opprimono. Le forze e il coraggio di impegnarsi per il bene rischiano di cedere al male che sembra a volte avere la meglio. 
E’ specialmente in questi momenti che ci viene in aiuto la speranza.

Il mistero del Natale, che fra pochi giorni rivivremo, ci assicura che Dio è l’Emmanuele  –  Dio con noi.

Per questo non dobbiamo mai sentirci soli.
Egli ci è vicino, si è fatto uno di noi nascendo nel grembo verginale di Maria.
Ha condiviso il nostro pellegrinaggio sulla terra, garantendoci il raggiungimento di quella gioia e pace, a cui aspiriamo dal profondo del nostro essere. […]

Potremmo, dunque, concludere che il senso della speranza cristiana, riproposta dall’Avvento, è quello dell’attesa fiduciosadella disponibilità operosa
dell’apertura gioiosa all’incontro con il Signore
.
A Betlemme Egli è venuto per rimanere con noi, per sempre. 
Alimentiamo, pertanto, questi giorni di immediata preparazione al Natale di Cristo con la luce ed il calore della speranza.

Giovanni Paolo II
Udienza Generale
Mercoledi, 17 Dicembre 2003
 

Qui è vietato dormire! – Incontri online/novembre 2011_Step2

Avvento alla porte, o meglio alla porta…
Qualcosa sta per accadere, anche questa volta come se fosse tutto nuovo… un nuovo avvento da vivere, come avvento di uno straordinario dono fatto alla nostra vita.

Non è un gioco di parole, ma è il senso più profondo di quanto l’evangelista Marco ci chiederà di vivere dalla prima domenica di Avvento fino al Natale.
La precedente tappa del cammino FdP ci aveva messo davanti un invito chiaro: cambiare le logiche, le nostre logiche per accogliere quelle di Dio e fidarsi, aver fede nelle sue proposte di amore… Quella proposta risuonata per noi come passo necessario, quell’invito fatto dal Signore sulle strade della nostra Galilea sociale e personale, oggi ci spinge verso un ulteriore passo. Abbiamo bisogno di fare spazio per ascoltare, di crescere interiormente, di diventare sempre più consapevoli, ma anche più decisi; abbiamo bisogno di riprendere in mano la nostra vita, la nostra fede per capire, per cambiare, per aderire sul serio: i doni ci sono… il Dono c’è!

Ma qual è l’atteggiamento migliore per non sprecare i doni? Come fare per accorgersi di quei silenziosi passaggi di Dio? Cosa può avvicinarci o allontanarci dalla sua voce? Esiste qualcosa che può impedirci di accorgerci di Lui in noi?

Prima di mettersi in ascolto della riflessione è importarte prendere gli strumenti del mestiere. Li ricordate?
La Bibbia, il quaderno personale dedicato a questo cammino, una penna per scrivere e qualche matita per evidenziare i passaggi importanti.

Buon ascolto!

Video catechesi

Come una voce sola davanti a Dio
Preghiera conclusiva

Signore Gesù,
una novità custodisce l’avvento:
è ciò che la storia dell’umanità non avrebbe mai pensato di sentire.
I profeti hanno annunciato e i padri hanno raccontato ai figli;
la terra conosceva lo Spirito del Dio vivente,
ma mai avrebbe immaginato di sentirne la voce parlare.
Una novità custodisce l’avvento:
è ciò che sconvolge i cuori e disorienta la ragione;
è ciò che mai potrà essere giustificato,
né mai trovare nell’uomo il suo perché.

Signore Gesù,
è questo il tempo in cui Dio si fa vicino a noi,
entra nella nostra carne e la abita.
È questo il tempo nuovo,
che tocca l’uomo che ascolta e lo stupisce,
che parla all’uomo potente e lo sconvolge,
che smuove l’uomo sicuro di se stesso
che sussurra la via della vita piena, all’uomo che cerca.

Signore Gesù,
un nuovo avvento sta per accadere
nella mia vita, nelle scelte, negli inarrestabili dubbi,
nelle irrefrenabili paure, nei timori senza senso,
nei desideri che mi portano ad abbandonare te,
nelle sicurezze ottenute a caro prezzo, nei sogni sofferti.
Un nuovo avvento accade in tutte le notti e i giorni,
le albe e i crepuscoli che la vita mi chiede di vivere.

Tu sei l’avvento, o Gesù Signore,
tu sei l’entrata definitiva di Dio,
tu sei il suo amore per tutti noi.
Tu sei la novità custodita da sempre, che oggi si dà a noi.
Vieni, Dio sempre con noi e abita la nostra vita
come già abiti tutta la storia.
Vieni Emmanuele e svegliaci dal sonno!

Amen

Preghiamola tutti costantemente, se possibile ogni giorno. Sia preghiera reciproca in cui, gli uni per gli altri, come fratelli e sorelle nel Signore, invochiamo la sua grazia e benedizione, la sua pace, perchè, restando desti, possiamo scoprire e accogliere la presenza di Dio per noi, con noi e in noi.

Sul ramo di ogni storia,
Dio Padre, in Cristo Signore, germoglia
e nuovi frutti di amore, vita, speranza
potranno presto essere raccolti.

Per saperne di più scrivi a:

Sr Mariangela: m.tassielli@paoline.it

Per condividere riflessioni, mettere in campo domande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su

Facebook: Giovani & Vangelo
su Tw: Cantalavita

Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.

Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:

GEP – Giovani Evangelizzatori Paolini

Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro: Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline

Ti auguriamo buon cammino e buon tutto!

Ti ricordiamo il cammino di incontri online 2012 -2013

Felici di vivere

STEP PRECEDENTI

Semplicemente Gesù: step1_Ottobre 2011

RAGAZZI & DINTORNI – Novembre 2011 – Pace

RENDICI COSTRUTTORI DI PACE

di Alessandra Beltrami

All’interno dell’articolo proponiamo un incontro di preghiera da fare con i ragazzi per introdurre il tema della pace.

Si comincia con la preghiera, i ragazzi sono in piedi, in cerchio; al centro, su un piccolo tavolo, la Bibbia aperta e un cero acceso. Si predispone un cartellone e dei pennarelli colorati.

E’ il catechista che introduce l’incontro di preghiera:  tracciamo su di noi il segno della croce, per consentire al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo di entrare nella nostra vita e nel quotidiano delle nostre scelte.

Si prosegue con un canto di invocazione allo Spirito Santo.

A questo punto il catechista spiega in breve il senso di questo momento: abbiamo invocato lo Spirito perché ci aiuti a crescere nel suo amore e a riempire i nostri cuori della sua ricchezza. In questo appuntamento di preghiera e di lode, invochiamo per noi, per i nostri amici e per tutto il mondo la pace, frutto dello Spirito; la pace che non è per noi qualcosa, ma Qualcuno, Gesù. Chiediamo a lui di sostenerci e di ispirarci sentimenti di pace, per camminare insieme verso di lui.

E’ il momento di proseguire con l’ascolto della Parola (2Corinti 13,11-12)

Riprendendo il brano di San Paolo, il catechista prosegue spiegando un pò il senso dell’incontro: in un mondo inquieto e disorientato, rincorriamo non soltanto la pace personale e interiore, ma anche la pace fraterna, che scalda i nostri cuori e li rende attenti e solidali. In realtà la pace, frutto dello Spirito Santo, è molto più di questo. Essa scaturisce come dono da Gesù, morto e risorto per salvarci, e ci ristora dalle fatiche che incontriamo nella vita quotidiana.

Ora i ragazzi rileggono silenziosamente il brano di San Paolo e ripetono, a turno, uno dei versetti, che il catechista riporta su un cartellone, per approfondirne il contenuto e calarlo nella propria esperienza personale, di cui possono far partecipi i compagni.

Si prosegue con una preghiera di Giovanni Paolo II per invocare la pace:

O Creatore della natura e dell’uomo,
della verità e della bellezza, ascolta la mia voce:
è quella di tutti i bambini che soffrono e soffriranno
fino a quando la gente riporrà fiducia nelle armi.
Ascolta la mia voce:
ti parlo con le moltitudini che, in tutti i Paesi e
in tutti i tempi della storia, non vogliono la guerra
e sono pronte a percorrere la strada della pace.
Dacci la forza di saper rispondere sempre all’odio
con l’amore, all’ingiustizia con un totale impegno
per la giustizia, alla miseria con la condivisione,
alla guerra con la pace. O Dio, ascolta la mia
voce e concedi al mondo la tua pace.
Amen.

Prima di concludere l’incontro con un canto si propone ai ragazzi di fare un gesto: la pace, che il Signore ci dona, non è qualcosa che dobbiamo tenere per noi, ma siamo invitati a condividerla con tutti. Tenendoci per mano, recitiamo il Padre nostro e poi scambiamoci un gesto di pace, che sia il segno visibile della nostra volontà di amarci gli uni gli altri.

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Novembre dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

Inoltre ON LINE l’aggiornamento del materiale per il post riservato ai lettori della rubrica Musica di Catechisti Parrocchiali – Novembre 2011. Per accedere è necessaria la password indicata nell’articolo.

—>Noi: in guerra o in pace? <—

Per vedere il sommario di Ragazzi & Dintorni clicca qui

Per info e abbonamenti:

Fatti di Parola! …o di Parole?! – incontri on line


Amore, pace, fraternità, odio, gioia, perdono, delusione, paura, coraggio, determinazione, scelta…. e ora…

STOP!!!

Prima di leggere altro, ognuno di voi rientri nella propria mente e vada a scoprire quali sono le parole che in questo momento stanno animando (o offuscando…) mente, cuore, desideri… e poi ancora una volta, prima di pensare ad altro tornate qui, tra queste righe.

Ci siete? Vi aspettavamo, perchè lo sappiamo tutti, i viaggi nella nostra mente sono lunghi e spesso poco lineari. Luce, buio, nebbia… tutto si sussegue e si interseca. Ma tra tutte le parole che vi abitano, vorremmo ce ne potesse essere una UNA in particolare. Una parola unica e dal potere enorme di poter cambiare  ciò che tocca, soprattutto se riesce a toccare una vita.

Questa Parola è Gesù Cristo e il suo vangelo, la sua notizia straordinariamente folle, consegnata all’umanità di tutti i tempi. Lui è la Parola che sola può renderci nuovi: nuova vita, nuova creatura, nuova mente, nuove idee, nuovo modo di credere e di scegliere come vivere.

Lui c’è… c’è sempre stato, ma noi? Dove siamo noi?

Ci sentiamo tutti, ancora una volta scelti, chiamati, attraverso quel sorriso, che facendoci sentire unici, ci dice:

Dai! Vieni! Che aspetti? Sono qui per te, sono con te,

cosa hai da temere?”

Vieni allora, vieni con noi, incontro alla Parola…ti proponiamo di vivere insieme un cammino di spiritualità e formazione.
Ogni mese andremo on line con riflessioni, tracce di preghiera e adorazioni, che potrai scaricare e valorizzare personalmente o, se sei educatore o catechista, anche con il tuo gruppo.

Dal 30 ottobre al 29 giugno ti aspetteremo con…

incontri paoline

Saremo on line:

  • 30 ottobre
  • 24 novembre
  • 22 dicembre
  • a Gennaio insieme verso il tempo ordinario
  • 23 febbraio
  • 15 marzo
  • in aprile Triduo Pasquale on line
  • 17 maggio
  • 29 giugno

Nella pagina INCONTRI ONLINE troverai di volta in volta i link aggiornati!

Gli incontri sono dedicati a tutti coloro che si ritengono giovani nella fede e desiderano vivere a ritmo del Vangelo, perchè la fede possa diventare vita e la vita possa essere impastata di fede.

Non c’è età, nè città, provienza che possa diventare un ostacolo. Chi desidera vivere con passione e serietà è e sarà il benvenuto.

A presto cari amici blogger, sarà una grande gioia condividere con voi questo cammino di Grazia.

Lasciatevi e lasciamoci stupire da Dio!!!

GP2 GenerAzioni – Come vivere?

“So che spesso vi chiedete come vivere la vostra vita, in maniera che ne valga la pena, come comportarvi per far sì che la vostra esistenza sia piena e non sprofondi nel vuoto, come fare qualcosa per migliorare la società in cui vivete cercando un rimedio ai gravi mali che essa soffre e che ripugnano alla vostra sete di sincerità, di fraternità, di giustizia, di pace, di solidarietà. So che desiderate ideali nobili, anche se costano, e non volete vivere una vita grigia, fatta di piccoli o grandi tradimenti verso la vostra coscienza di giovani e cristiani. […]

Cari amici, so per esperienza di professore universitario che vi piacciono le sintesi concrete:       

No all’egoismo;
No all’ingiustizia;
No al piacere senza regole morali;
No alla disperazione;
No all’odio e alla violenza;
No ai cammini senza Dio;
No all’irresponsabilità e alla mediocrità.
Sì a Dio, a Gesù Cristo, alla Chiesa;
Sì alla fede e all’impegno che racchiude;
Sì al rispetto della dignità, della libertà e dei diritti delle persone;
Sì allo sforzo per elevare l’uomo e portarlo fino a Dio;
Sì alla giustizia, all’amore e alla pace;
Sì alla solidarietà con tutti, specialmente coi più bisognosi;
Sì alla speranza;
Sì al vostro dovere di costruire una società migliore.

Discorso di Giovanni Paolo II ai giovani
San José (Costa Rica) – 3 Marzo 1983

 

GP2 GenerAzioni – Sondaggio!

Le parole cariche dell’infinito di Dio, del papa che tutti abbiamo amato, oggi risuonano forti come allora!
Parole che hanno cambiato la nostra vita.
Parole che hanno parlato a più generazioni.
Parole che hanno toccato il cuore trasformandolo in un cuore di carne.
Parole che ci hanno fatto piangere e sperare in un mondo migliore.
Parole che hanno risposto alle nostre domande più nascoste e intime.
Parole che hanno scosso il nostro agire quotidiano.
PAROLE CHE CI HANNO PERMESSO DI INCONTRARE DIO! 

Quali sono, allora, le parole di Giovanni Paolo II che porti ancora dentro di te? 

 

Buonadomenica_Speciale GMG/Testimonianze

Cari amici,
ora ritornerete nei vostri luoghi di dimora abituale. I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi dopo essere stati in questa nobile città con il Papa e centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo: che cosa direte loro? Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti. Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete.

Benedetto XVI
Angelus Aeroporto Cuatro Vientos di Madrid

La parola a…

Giuseppe, 21 anni, Napoli

Raccontare di un’esperienza che da subito si è rivelata unica e ricca di emozioni differenti non è sicuramente facile; ancora più difficile è se questa esperienza si chiama Giornata Mondiale della Gioventù, l’incontro dei giovani cattolici con il Papa.
Già dall’arrivo al seminario di Nola (NA), diocesi con la quale il nostro gruppo (suore Paoline) è partito, nell’aria si respirava l’inizio di qualcosa di speciale, di qualcosa che avrebbe donato tante perle, da condividere e da trasmettere poi ai tanti che sono rimasti a casa.
Come tutti, prima della GMG a Madrid siamo stati ospitati da una delle diocesi spagnole: la regione Campania, la diocesi Milano e alcune del Piemonte sono state accolte dall’arcidiocesi di Barcellona, per i “giorni d’accoglienza”, durante i quali abbiamo iniziato a respirare l’aria internazionale che ha caratterizzato poi tutta la GMG: alla messa internazionale al Forum di Barcellona eravamo oltre 20.000 giovani, provenienti da più di 60 paesi: che emozione vedere tutti quei giovani pregare nelle loro lingue e con le loro caratteristiche e simboli lo stesso Dio, il Dio di Gesù Cristo. A fianco a noi c’erano giovani provenienti da Francia, Germania, Zimbabwe, Polonia, Slovacchia, Cosa d’Avorio, Australia, Canada…e tanti altri, anche da paesi dove non c’è libertà religiosa o dove i cristiani sono una minoranza, come in Cina, in Myanmar e in Siria; e allora tante domande ti percorrono e ti interrogano sulla forza dello Spirito Santo, che continua a soffiare su questa Terra e a dare coraggio ai tanti giovani che ogni giorno rischiano la propria vita per il Vangelo.
A Barcellona ci siamo dedicati un po’ anche alla visita della città, con una passeggiata sulle Ramblas e un giretto nella bella “Boqueria”, un bellissimo mercato dove i tanti colori della frutta e dei dolciumi hanno attirato i nostri occhi e i nostri palati, invitandoci ad assaggiare frullati e frutta fresca, e anche a bere un buon bicchiere di Sangria, la bevanda alcolica tipica della città spagnola.
Tra concerti, feste, visite turistiche e celebrazioni eucaristiche, i giorni di Barcellona sono trascorsi molto velocemente, ma hanno lasciato già tante tracce e tanti volti nei nostri cuori, con la certezza che la capitale Madrid e il Santo Padre ci stessero aspettando per un appuntamento davvero unico ed indimenticabile, che molti di noi aspettavano da anni.
I nostri giorni a Madrid, condivisi con la Famiglia Paolina, sono stati caratterizzati, oltre che dalle catechesi e dagli “eventi ufficiali” con il Santo Padre, dalla bellissima esperienza della Tenda della Palabra, uno stand allestito all’interno dell’Expo Vocational nel Parco del Buen Retiro. Nella tenda, oltre alla possibilità di conoscere il carisma della Famiglia Paolina, era possibile accostarsi alla Sacra Scrittura, con la possibilità di scegliere un rotolino della Parola di Dio in oltre 10 lingue. Come esprimere gli sguardi e i volti delle migliaia di giovani passati sotto la tenda? Per molti di loro ricevere quel rotolino era davvero un regalo inestimabile, e per questo ringraziavano più volte e si sentivano di ricambiarti con un piccolo ricordino del loro paese.
Noi giovani partiti con le Figlie di San Paolo “eravamo stati pensati” per raggiungere i giovani italiani ma, di fronte a quella moltitudine di genti, come limitarsi solo ai nostri connazionali? Ed allora ecco che, certi della forza dello Spirito Santo, ci siamo avvicinati a moltissimi giovani di tutte le nazionalità, valorizzando al massimo le poche parole che conoscevamo nelle varie lingue, e facendoci aiutare dalle suore Paoline delle varie nazionalità.
E, come in una Pentecoste, con il linguaggio dell’Amore (e anche con quello del corpo) in molti ci seguivano e ci cercavano nel parco, per “ritirare” quel rotolino della Parola di Dio che offrivamo ai passanti, pensato come un momento di incontro personale con Cristo; vicino la tenda c’era un grande cartellone dove era possibile lasciare un messaggio ai tanti giovani che erano rimasti a casa, ma che erano in collegamento con noi attraverso la pagina Facebook Giovani & Vangelo e il blog Cantalavita: dopo solo un paio d’ore, abbiamo dovuto applicare un nuovo cartellone, visto che in tantissimi scrivevano i loro messaggi, pensando ai coetanei che li aspettavano nelle loro parrocchie e nei loro paesi.
Come tutti, anche noi GEP, ogni mattina ci siamo diretti nella parrocchia più vicina alla tenda (anche se per trovarla per le strade di Madrid abbiamo rischiato di ascoltare una catechesi in cambogiano!) per ascoltare i vescovi catechisti sui temi proposti: sia mons. Diego Coletti che mons. Bruno Forte hanno sottolineato, con stili e linguaggi diversi, come valga la pena donare la vita a Cristo, l’unico che dà vera salvezza e vera redenzione, sottolineando anche le caratteristiche dell’identità di un cristiano giovane del terzo millennio.
Tra grande commozione ed ansia di incontrare il Santo Padre e i milioni di giovani, siamo partiti per l’aeroporto di Cuatro Vientos, accolti da un caldo che ha messo a dura prova il nostro fisico e la nostra resistenza, provata anche dal forte temporale della notte che, per circa un’ora, si è abbattuto su di noi e sui nostri accampamenti improvvisati all’inizio della veglia. Ma anche lì, la forza della nostra preghiera e la tenerezza del Papa ci ha fatto superare la difficoltà e ci ha aiutato a concentrarci sulla veglia. Quando abbiamo sentito le parole “il Papa è orgoglioso di voi” grida di commozione ed entusiasmo hanno coperto anche la tempesta e i fulmini, e hanno dato il via al coro caratteristico di questa GMG: “Esta es la joventud del Papa”.
Una è forse la parola che può riassumere il discorso del Papa nella Messa di Invio, ed è testimoniare, sempre, comunque e dovunque, l’incontro personale che ognuno di noi ha fatto con Gesù Cristo e il suo Vangelo. Nella “Messa di invio”, il Papa ha benedetto anche i crocifissi che erano nella sacca del pellegrino, “segni dell’amore di Cristo e della nostra fede; predicate Cristo e questo crocifisso; è Lui la forza e la saggezza di Dio”, e li ha simbolicamente consegnati ai due milioni di giovani lì presenti, veri missionari del Vangelo.
Tanti sono i semi e le perle che questa GMG ha lasciato in ognuno di noi, che abbiamo vissuto questo evento ecclesiale in modo differente e con diversa intensità; una sola certezza., che è emersa anche dai saluti con i giovani del resto del mondo accomuna tutti: ci vediamo a Rio de Janeiro 2013, per rivivere un’esperienza così forte di comunione ecclesiale e di incontro con il Vangelo!

In breve:

Enrica, 17 anni, Veglie (LE)

Cari amici, vi scrivo per rendervi partecipi di alcune delle innumerevoli emozioni da me provate durante la JMJ a Madrid.
Sono partita portando nel cuore un po’ di paura dato che questa era la mia prima esperienza all’estero così importante: l’incontro di milioni di giovani cattolici tra loro e con il papa. Posso dirvi però che nella valigia del mio cuore la voglia di incontrare Gesù e di mettermi alla sua sequela insieme agli altri giovani provenienti da ogni parte del mondo mi ha portata a vivere intensamente ogni momento e a gustarlo come se fosse un dono di Gesù per me. Penso che la perla più preziosa che Dio mi ha consegnato sia stato il sentire la sua vicinanza e toccare con mano la sua bontà.
Sono partita per la JMJ come una dei GEP (Giovani Evangelizzatori Paolini) e in quanto tale ho cercato, nel limite delle mie possibilità, di annunciare le meraviglie che il Signore compie in noi quotidianamente. Voi mi chiederete: come? Consegnando ai tanti giovani, italiani e non, dei rotolini che contenevano frasi di Vangelo e attaccando alle loro magliette un adesivo con su scritto: MIHI VIVERE CHRISTUS EST.
Ho fatto esperienza di quello che Gesù dice: date e vi sarà dato! Un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, una bandiera, una spilletta, una maglietta, un rosario, un braccialetto, etc: tutto questo ho ricevuto come segno tangibile della fede che mi fa sentire parte di un’unica Chiesa assieme ad un francese, un inglese, un australiano, un tedesco, ecc. Vi sembrerà strano, ma per fare qualcosa a volte basta soltanto crederci con tutte le forze. In mezzo al parco del Retiro, sotto la Tienda de la Palabra, la mia bocca ha incominciato a parlare una lingua diversa dalla mia, magari un po’ sgrammaticata, ma capace di comunicare la mia fede. Sapete come si chiama questo lingua? AMORE!
Mi è capitato più volte di sentire dalle mie amiche che forse sarebbe stato meglio guardarla da casa la veglia a Cuatro Vientos risparmiandosi la paura dei fulmini, la pioggia, il vento… ma non sarebbe stata la stessa cosa e Dio non mi ha lasciata sola, anzi, al risveglio da quella notte un po’ insolita, il cielo sereno, l’aria fresca e lo sguardo un po’ perso, stanco ma felice delle mie compagne di avventura mi hanno commosso.
Nella celebrazione eucaristica finale non è stato possibile distribuire a tutti la Comunione e non vi nascondo che in quel momento ero molto delusa: non poter ricevere Gesù Eucaristia mi rendeva triste. Ma Dio è grande e non mi ha fatto mancare nulla: un sacerdote infatti ha concelebrato nel settore D1 (il mio) ed è riuscito a far arrivare a tutti il Corpo di Cristo. Mi è sembrato di essere in mezzo ai discepoli quando chiedevano a Gesù il pane per sfamare le folle e Gesù compie la moltiplicazione dei pani e dei pesci. E’ con questa immagine che vi lascio la mia più cara convinzione: Dio non ci abbandona mai. Bisogna fidarsi di lui e saremo firmes en la fe.

Chiara, 25 anni, Salerno

Che bella esperienza questa GMG!
Ogni volta che ci riunivamo per pregare
mi venivano in mente tutti gli amici che,
per un motivo o per un altro, non erano potuti venire con me
e una preghiera era sempre per loro.
Sono felice di aver condiviso la mia esperienza
in diretta sotto la Tenda della Parola,
sul blog Cantalavita, su Facebook, nell’intervista con Radio Pope-up
proprio per i giovani che sono rimasti a casa
e che in questo modo hanno potuto avere comunque la GMG a portata di clik!

Myriam, 16 anni, Veglie (LE)

Cari ragazzi, purtroppo anche la GMG, come ogni altra cosa si è conclusa.
Un’esperienza indescrivibile, con i suoi pro e i sui contra, ma che ha lasciato tanto nel cuore di tutti noi.
Uno dei momenti più emozionanti per me è stato la Veglia con il Papa  proprio perché aveva iniziato a piovere ma nel momento dell’esposizione Eucaristica la pioggia è cessata.
Poi non dimenticherò il risveglio la domenica mattina a Cuatro Vientos assieme a tutti gli altri giovani di diverse nazionalità e la celebrazione della Messa.
Impossibile dimenticare che mentre tanti giovani non hanno potuto accostarsi all’Eucaristia,   nel nostro settore un sacerdote ha concelebrato la Messa e distribuito l’Eucaristia. Mi sono commossa!
Grazie alla GMG mi sento più ricca nella fede e pronta, certa dell’amore di Dio.  Auguro a tutti quelli che non hanno partecipato di avere, prima o poi, la possibilità di partecipare a questo importante evento e di diffondere la Parola di Dio nel mondo.

Margherita, 26 anni, Agrigento

«Forti nella fede, forti nella fede,
camminiamo in Cristo nostro amico, nostro Signore.
Gloria sempre a Lui! Gloria sempre a Lui!
Camminiamo in Cristo, forti nella fede».
Sono le parole del ritornello dell’Inno della GMG 2011 in italiano, che continuano a risuonare come una dolce melodia nel mio cuore e mi fanno ritornare in mente i tanti occhi e volti, i tanti sguardi e sorrisi incrociati nei giorni scorsi. Quanti giovani provenienti da tutto il mondo tutti li per Lui e con Lui per condividere una grande e unica festa.
Dire che è stata una bella esperienza per me è poco, per me è stata un’esperienza unica, forte, meravigliosa e indimenticabile.
Grazie Signore Gesù per questa opportunità che mi hai dato e che ci hai donato, perché ci hai permesso di ritrovare, di riscoprire la tua infinita bellezza! accompagnaci nel nostro cammino, aiutaci a vivere radicati e fondati in Cristo e saldi nella fede. Grazie perché sei sempre con noi. Grazie di tutto!

Mariastella, 21 anni, Veglie (LE)

Entusiasmo, gioia, energia… ma anche malinconia, ansia, attesa, preoccupazione… tutto questo provavo alla vigilia della partenza per Madrid per la mia prima GMG. L’idea di rimanere 15 giorni lontana da casa, dalle comodità del mio mondo tranquillo mi agitava, ma era la sfida che ho lanciato a me stessa… e sono soddisfatta perché sento di averla affrontata al meglio.
Sono tante le occasioni in cui ho sperimentato la provvidenza divina. Ci sono stati momenti in cui lo sconforto, la stanchezza fisica, le difficoltà sembravano prevalere… bastava poi poco però per riaccendere la grinta e la voglia di farcela, di vivere appieno questa esperienza meravigliosa. Una carezza, una mano tesa, un sorriso, erano sufficienti a farmi ripartire più carica di prima.
Porto nel cuore questo mondo di gesti, di serenità, di silenzio; avrò vivo dentro di me per sempre il linguaggio dell’amore che permette di comunicare senza intoppi con persone di diverse razze e culture accomunate però dalla fede. Radicati in Cristo, saldi nella fede: queste sono state le parole che mi hanno guidato durante la GMG e che mi ripropongo di far mie anche al ritorno alla “vita normale”!
In questi giorni ho fatto cose mai sperimentate prima. Ringrazio tanto Dio per avermi dato la forza di affrontare tutte le difficoltà. Ora gli chiedo di rimanere fedele, di continuare anche nella mia quotidianità a testimoniare la forza del Suo Amore, l’abbondanza della Sua Grazia, la bellezza della Sua Bontà e del Suo perdono. È proprio questa speranza, questo sapere di essere amati così come siamo, al di là delle nostre fragilità, delle nostre debolezze umane che crea in noi giovani la fiducia in noi stessi e negli altri e la volontà di costruire un mondo migliore anche se tutto ciò che ci circonda sembra impedirlo.
Ho scoperto una grande gioia e non posso tenerla solo per me: ognuno di noi non è mai solo ed è amato in tutto se stesso, soprattutto nei suoi limiti, perché ognuno di noi è prezioso agli occhi del Signore e vale più di tutti i tesori.

Eugenia, 39 anni, Aversa (CE)

Mi piace condividere con voi una frase che sua Ecc. Mons. Bruno Forte ha detto nella sua catechesi:
«Se c’è una formica nera su una pietra nera in una notte nera Dio la guarda e la ama».
Bellissima! ci fa capire la grandezza di Dio e questo per me è stata la GMG.
Vedere tanti volti, sorrisi e sguardi di giovani venuti da tutte le parti del mondo,
tutti per una sola fede e l’amore per un solo Signore.
Durante questa grande festa dei colori della fede,
lo Spirito ha operato con forza creando tra i giovani comunione e solidarietà,
e sicuramente Dio ha agito in ognuno di noi sconvolgendo un po’ le nostre aspettative.
Sono sicura che i frutti saranno abbondanti nella vita di ognuno e nel popolo spagnolo.

Elisa, 17 anni, Veglie (LE)

Ciao a tutti! Questa è stata per me la prima GMG dove ho operato come una dei GEP (Giovani Evangelizzatori Paolini).
A Madrid abbiamo vissuto una grande festa e comunione con i partecipanti venuti da ogni parte del mondo. Attraverso questa esperienza sono tante le cose che mi sono rimaste impresse ma quella più importante è che ho compreso la forza della Chiesa, soprattutto quella dei giovani e della loro grande e viva fede che va oltre i confini del mondo.
La GMG è stata per me un impegno personale ma viverla insieme ad altri è stato ancora più emozionante; è stato bello condividere le fatiche e le gioie del percorso, portare i pesi gli uni degli altri, offrirsi un po’ di sostegno, un sorso d’acqua, un pezzo di pane.
Porto nel cuore la gioia dello scambio di piccoli ricordi con ragazzi di altre nazionalità e custodisco la condivisione della fatica fatta per raggiungere il luogo della veglia… non so bene quanti eravamo in quel prato… vedevo tanti nuovi volti tutti per uno scopo sentir parlare di Gesù. Ed è stata proprio questa la perla che ho ricevuto: Gesù non è un bene per noi stessi, ma il bene più importante da condividere con gli altri.