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Avventure dello Spirito

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Esistono avventure che sai di dover vivere e per le quali attendi…
Esistono avventure che non immagineresti mai di poter vivere…

Esistono poi avventure che sai di dover vivere, per le quali ti prepari, ma che ti sorprendono e sconvolgono in ogni istante: sono le avventure dello Spirito, quelle che Dio stesso prepara e accompagna e che ti chiedono di essere vigile, attenta ai minimi battiti d’ala, ai soffi leggeri, alle orme delicatamente impresse su sabbie leggere…

Questa è l’avventura che noi Figlie di San Paolo (68 provenienti da tutti i continenti) iniziamo oggi: è ilcapitolari  Capitolo Generale, tempo di straordinaria e sconvolgente Grazia che il Signore prepara per ogni Congregazione, per spingerla in avanti, per riportare ogni passo sulle sue orme, per svelarci gli orizzonti di novità verso i quali vuole condurre il nostro cuore e ogni suo figlio e figlia sulla terra.

Per noi un solo e fondamentale compito: ASCOLTARLO per poi raccontare il suo amore e la novità rivoluzionaria del suo dono, oggi.

A tutti voi cari amici e fratelli, amiche e sorelle, chiediamo preghiera, intercessione, supplica. Invocate con noi e per noi il suo Spirito. Benedite con noi il Signore della vita e di tutta la storia.

Per chi volesse seguirci, vi aspettiamo sul sito: 10° Capitolo Generale

Sulle Vie del Vangelo – 2013_ In sintonia con la JMJ START

Start!

Sulle vie del Vangelo 2013

La Parola nel web

evento-Logo

Ci siamo cari amici!!! L’evangelizzazione abbia inizio!

Vi aggiorneremo passo dopo passo inserendo i link a tutto il materiale che sarà postato in facebook sulla pagina —> Giovani & Vangelo!!!

Vi ricordiamo che la pagina è aperta, pertanto anche se non siete iscritti su fb potrete visualizzare ogni cosa!

Ore 21:00: Start!!! Online la cover e il messaggio di Benvenuto
21:10: Foto_Dio e la voglia di vederlo
21:20:
Nota_Dio, la vita, il senso
21:45:
Video_Vivi per miracolo/Gemelli Diversi
22:00:
Foto_Ce l’hai un attimo per me?
22:25: 
Nota_A.A.A. Cercasi Dio. Dove? Quando, come trovarti? E poi… ma è conveniente trovarti?!
22:45:
Video_Per non morire mai/Nek
23:00: 
Foto_La mia vita ha un senso quando…
23:15:
 Nota_L’essere umano: perla preziosa per cui Dio ha dato se stesso

Ti aspettiamo anche su:

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L’essere umano: perla preziosa per cui Dio ha dato se stesso

L’essere umano: perla preziosa per cui Dio ha dato se stesso

perla_2

Quante volte ci abbiamo pensato… siamo noi, la più bella, splendente e straordinaria perla per cui il Signore ha venduto campi, case, tesori preziosi… Siamo noi quella perla per cui Dio ha dato tutto se stesso.

Siamo noi, il più straordinario tra i capolavori per cui Dio ha attraversato la morte, è entrato nel tempo, ha camminato sulla nostra stessa terra.

Noi, tutti noi, senza distinzione di cultura, etnia, condizione sociale siamo la perla!

Noi, qualunque sia la nostra situazione personale, qualunque siano le ferite che nascondiamo o di cui a volte ci vergogniamo… noi, con le nostre paure e sconfitte, con i blocchi e le delusioni che ci segnano in profondità, con tutto il peso che ci trattiene e a volte ci impedisce di volare e con tutta l’energia e la vita che custodiamo nel cuore.

AAA. Cercasi Dio. Dove? Quando, come trovarti? E poi… ma è conveniente trovarti?!

AAA. Cercasi Dio.
Dove? Quando, come trovarti?
E poi… ma è conveniente trovarti?!

 Dio dove sei

Ti cerchiamo! E a volte tanto! Abbiamo sete, Signore…
vogliamo capire, vedere, toccare, ma tu sei troppo lontano!
Il male, il dolore, le sofferenze, la morte!

Dio… dove sei? Tìrati fuori dal tuo cielo e scendi!

Non ti disgustano le ingiustizie? Non vedi quanta morte c’è su questo mondo che tu stesso hai creato? Non hai paura che i tuoi silenzi ci allontanino?

Non hai paura di perderci tutti?

Noi ti cerchiamo… ma forse per trovarti dovremmo semplicemente mettere un post in facebook…Cercarti in fb forse esiste qualcuno che conosce il segreto. Oppure potremmo realizzare una gigantografia pubblicitaria per chiedere al mondo e alle stelle: “AAA. Cercasi Dio. Qualcuno sa come incontrarlo?”

Dio, la vita, un senso

interiorità_1

Dio: il totalmente altro da noi, eppure più intimo a noi di noi stessi…
Dio: il contestato, colui di cui si può fare a meno,
eppure sempre raggiunto dalle nostre obiezioni,
dalla voglia di capire, di dimostrare.

Noi e la nostra vita, i nostri desideri, la sete di senso,
la voglia di futuro e di certezze.
Noi: esseri in cui convivono passione e paura,
determinazione e fragilità, sogni e dubbi.
Noi, semplicemente noi,
con tanta energia nel cuore da riprogettare il mondo
e, allo stesso tempo, con quel certo freddo distacco,
di chi, pur guardando la vita scorrere non vuole compromettersi,
sporcarsi le mani, scendere in campo e giocare, rischiando.

La tua vita c’è perché il mondo abbia vita.
La tua vita ha un senso perché parte di un orizzonte infinito.
La tua vita può trovare in Dio quella pienezza che il tuo cuore desidera e di cui ha sete…

infinito

Sulle Vie del Vangelo – 2013_ In sintonia con la JMJ

Sulle vie del Vangelo 2013

La Parola nel web

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Evangelizzazione sulle strade virtuali della rete

Giovedì 25 Luglio dalle 21:00 alle 24:00

su www.cantalavita.com

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su twitter  Cantalavita_paoline 

su google+, Cantalavita

Anche tu puoi essere un evangelizzatore… ma SCARICA e LEGGI IL VADEMECUM!!! >>>> Vademecum dell’ evangelizzatore

Il tuo compito:

  • prepararti seguendo le indicazioni, i post, le riflessioni che saranno pubblicati ogni giorno dal 22 al 25 su questo blog. Ci sarà anche un piccolo vademecum con alcune attenzioni da avere per far sì che l’evangelizzazione sia il più capillare ed efficace possibile.
  • collegarti a facebook cantalavita, twitter, google+ per far correre la Parola condividendo i link, le foto, le video-catechesi e i post sulla tua bacheca e su quelle dei tuoi amici

Se desideri condividere con noi, suore Paoline, questa esperienza:

  • invia una mail a m.tassielli@paoline.it comunicando la tua disponibilità, scrivendo NOME, COGNOME, CITTA’, ETA’ e inviando una tua FOTO. Ci servirà per conoscerti e coinvolgere altre sorelle più anziane, che pregheranno per noi
  • diventa FAN della pagina fb Giovani&Vangelo clikkando su MI PIACE
  • se utilizzi twitter e google+ ti aspettiamo anche lì
  • comunica la tua adesione entro il 24 luglio

Chi si gioca da evangelizzatore, sa di diventare responsabile di un annuncio fatto con coerenza, non per suscitare o provocare volontariamente scherno, irrisione o simile.evangelizzare nel web

Come paoline, nello stile dell’apostolo Paolo, tendiamo a raggiungere i più lontani e pertanto ogni forma di proselitismo aggressivo, fondamentalismo, non rispetto di valori ecumenici e interreligiosi, sarà segnalato e bloccato come non coerente all’esperienza proposta.

Non saranno pubblicati, come materiale proprio dell’animazione, eventuali link, foto o post pervenuti quella sera, se non previa, se possibile, valutazione.

Chiediamo a chi desidera vivere l’esperienza di evangelizzazione di far proprio lo stile proposto. La proposta è aperta a tutta: laici, religiosi/e, sacerdoti, giovani e adulti… tutti coloro che, da credenti, vogliono “darsi” perchè il Vangelo corra e sia glorificato.

INSIEME, con Paolo, PER LE VIE DEL MONDO:

    Io Paolo ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi crocifisso. La mia parola e la mia predicazione, non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perchè la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana ma sulla potenza di Dio”

1Cor 2,2.4-5

Ti aspettiamo!!!

😉

Annunciare il Vangelo!? Una chiamata!!!

VangeloEvangelizzare: mi sembra di poter dire che tra i cattolici sia diventata una moda! Esagero? Vorrei… ma ne dubito. Ci sono parole che rimbombano nel cuore e stridono con la logica del Vangelo: “voglio“, “mi sento“, “ho tante idee“, “ci servono mezzi potenti“, “dobbiamo essere in tanti“, “siamo troppo pochi“, “ci ostacolano, non ci sostengono“, “mi sono stufato“, “ho una certa età, non me la sento più“, “ho già tante cose da fare e poi non ci sono risultati“…

Parole, espressioni, paure ed entusiasmi che però sembrano centrare poco l’obiettivo…

Da dove si parte nell’evangelizzazione?
Perché ogni cristiano è chiamato a viverla?
Perché non la si può ridurre a iniziativa personale, successo, fama, voglia o meno, esperienza momentanea?

Continua a leggere Annunciare il Vangelo!? Una chiamata!!!

Buona domenica! – XIII del Tempo Ordinario – Anno C

annunciare alla radio cv«Va’ e annuncia
il regno di Dio»

Dal Vangelo di Luca  (Lc 9, 51 – 62)
XIII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO
Anno C

È l’opinione di moltissimi: Francesco è entrato nel cuore di tanti, anche di persone scettiche e lontane della Chiesa. Ho avuto modo di parlarne con quanti ho incontrato in questi primi sei mesi di attività, oltre cinquemila persone. In realtà tutti quelli che vanno oltre l’apparenza sanno bene che Francesco dice ciò che diceva Benedetto e Giovanni Paolo. Il vangelo è lo stesso. Ovvio. Ma ciò che forse mancava era un discepolo che avesse il dono di tornare all’essenziale. Di essere credibile. Di essere suo. Di lasciare le cose seconde e terze al secondo e terzo posto. Ci ha pensato lo Spirito. Il vangelo oggi parla del discepolato. E, fidatevi, non è proprio un’allegra lettura estiva da spiaggia.

AHIA
Diventare discepoli del Dio di Gesù è un impegno che dura tutta la vita, che richiede molta energia e molta verità con noi stessi. La posta in gioco è alta: il senso stesso della vita, scoprire la ragione del nostro esistere e il disegno nascosto dietro gli eventi della Storia. Gesù non è un rabbì bramoso di discepoli, né abbassa il tiro per raccogliere la folla, né cede a compromessi per suscitare consensi: diversamente dai guru di ieri e di oggi non desidera essere famoso, né di avere attorno a sé folle plaudenti. Egli vuole solo annunciare il Regno, mostrare lo gerusalemme cristiana cvsplendido e inatteso volto del Padre. Anche quando questo costa fatica e sangue. Contrariamente a quanto avveniva con i rabbini del suo tempo, Gesù non si fa scegliere, ma sceglie i discepoli e pone loro condizioni tutt’altro che scontate…

UN MAESTRO RISOLUTO
Le condizioni per diventare discepoli di Gesù sono motivate dal livello della sfida: egli vuole discepoli disposti a mettersi in gioco totalmente, non soltanto nel momento mistico della vita. La pagina di oggi è introdotta dal fatto che Gesù risolutamente s’incammina verso Gerusalemme, luogo dove l’annuncio del Vangelo verrà messo alla prova. Gesù indurisce il volto, assume pienamente la sfida: si incammina senza indugio verso la città che uccide i profeti, che massacra ogni opinione, che annienta ogni novità creduta pericolosa. Gesù è disposto a morire per raccontare il vero volto di Dio. Dai suoi discepoli pretende la stessa convinzione.

ATTENTI AI MISTICI
Una convinzione che non può mai diventare violenza, anche solo verbale, anche per una buona causa. La sconfortante figuraccia di Giovanni il mistico ammonisce i fratelli che, nel percorso di fede, hanno avuto la gioia di sperimentare la dolcezza della preghiera e della meditazione, del silenzio e della contemplazione, raggiungendo vette spirituali non abituali. L’avere ricevuto enormi grazie non ci mette al riparo da clamorosi errori, tanto peggiori quanto motivati da presunte rivelazioni interiori. Il discepolo è un amante della pace, un pacifista pacificato, uno che sa che la scelta del Vangelo è – appunto – una scelta, uno che sa valutare il fallimento del proprio annuncio nella paziente logica del Vangelo. Non basta una bella esperienza di fede per avere un cuore convertito, né un’intensa vita di preghiera per non cadere nel rischio del fanatismo e dell’intolleranza.perplessa cv
Quante volte misuriamo la nostra pastorale dai risultati, convinti – in teoria – che ciò che a noi è chiesto è solo di seminare, depressi – in realtà – se non ne raccogliamo i frutti.  Animo, fratelli sacerdoti, se il vostro sforzo non è apprezzato e capito. Coraggio, educatori e catechisti, se il vostro servizio umile e fedele non è valorizzato. La logica del Regno ci fa credere che Dio solo suscita la fede. Il discepolo dimora nella pace, perché sa che è il Maestro che annuncia e conosce, e noi a corrergli dietro…

ALTRI ERRORI
Il discepolo che segue colui che non ha dove posare il capo, non cerca Dio per placare la propria insicurezza. Tanti, troppi cristiani, hanno un rapporto con Dio intimista e rassicurante, si rivolgono a Dio per avere certezze, fanno della propria fede una cuccia, un nido, sono spaventati dal “mondo”, che vedono sempre come un luogo pieno di pericoli, non escono dalla propria parrocchia, dal proprio movimento, perché intimoriti da una logica anti-evangelica che non riescono ad accogliere con serenità e criticità. Il Maestro Gesù, invece, non ha dove posare il capo, non ha un comodo nido in cui nascondere i propri discepoli.
Il discepolo che segue il Signore della vita, colui che è più di ogni affetto, più di ogni relazione, più di ogni emozione, chiede di ridimensionare anche i rapporti familiari, di appartenenza al clan, nella logica del Vangelo, sapendo che anche l’amore più assoluto, più intenso è sempre e solo penultimo rispetto alla totalità assoluta di Dio. Perciò il discepolo di Gesù abbandona i sentimenti mortiferi, le relazioni all’apparenza splendide ma che, a volte, nascondono ambiguità e schiavitù.
Il discepolo vive l’amore, ogni amore, i rapporti, ogni rapporto, come un riflesso adulto e maturo dell’amore che Dio riversa nel proprio cuore, sapendo che anche i rapporti familiari rischiano di diventare mortiferi, se cadono nella trappola del ruolo senza nutrirsi dell’autenticità e del rispetto. Non basta avere generato un bambino per essere padre, non basta allattare un neonato per essere madre. Gesù sa che i rapporti di discepolato, talora, sono più intensi e veri degli stanchi rapporti familiari. E ci invita a lasciaregiovani e futuro cv i morti seppellire i morti e a giocare la nostra vita nella totalità del dono di sé.
Il discepolo che segue Gesù, sempre proteso al futuro, non resta inchiodato al proprio passato, non resta tassellato alle proprie abitudini, non si nasconde dietro il “si è sempre fatto così”, guarda avanti, punta la fine del campo, è più attento a tenere in profondità l’aratro che a verificare ciò che ha fatto, voltandosi indietro. Troppe volte le nostre comunità sono più preoccupate a conservare, che a far vivere il Vangelo. Troppe volte la logica soggiacente alle nostre scelte di Chiesa è quella della tutela di un privilegio, del mantenimento disperato di uno status quo che, però ci allontana dal Maestro.

MANNAGGIA
Inquietante, vero? Gesù non ci dice queste cose per scoraggiarci, tutt’altro. Vuole verità, autenticità, persone disposte a mettersi a nudo di fronte all’assoluto di Dio. È così esigente perché vuole uomini e donne autentici, non animali impauriti da sacrestia o evangelizzatori fanatici. Uomini e donne riempiti dalla gioia della ricerca, dal fascino del Rabbì, che mettono le proprie energie a servizio del Regno. Lo seguiremo?

(PAOLO CURTAZ)

soleBuone vacanze!
Buona domenica! riprenderà puntualmente a Settembre

Inno GMG Rio 2013 – Versione italiana

Felice se credi – Step 6 – incontri online/maggio 2013

Benvenuti, cari amici, al nostro sesto incontro

Felice se credi

Beati i puri di cuoreLa Beatitudine che ci accompagnerà in questo ultimo scorcio di tempo pasquale, verso la Pentecoste e oltre, è la beatitudine dei puri di cuore: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” Mt 5,8.
Due saranno i compagni di viaggio: Giovanni, il discepolo amato, e Tommaso... che non definisco perché preferisco proporvi in una nuova prospettiva. 

Chi sono coloro che possono vedere Dio? Oggi Gesù, a noi, riproporrebbe questa beatitudine? Perchè qualcuno dice di vedere Dio e altri non lo vedono, pur desiderandolo? 
La beatitudine dei puri di cuore sembra dare una soluzione per uno dei desideri e delle domande che abita, da sempre, ogni cuore umano: vedere Dio… 

Ma si può?

E’ importante che il tuo cammino sia scandito da questi due passaggi. Ascoltare il video potrebbe non bastare. Sottolinea quei passaggi della catechesi per te importanti trasformandoli in esercizi concreti da vivere personalmente perché la fede diventi vita vissuta. Vivere poi un momento di preghiera è la tua possibilità più preziosa e feconda per incontrare Dio e metterti in suo ascolto.

Il percorso può essere vissuto personalmente o condiviso con amici, familiari o in parrocchia.

Ricorda che per una migliore proiezione, puoi scaricare il video sul tuo pc.

I tuoi strumenti di viaggio:

  • la Bibbia per seguire direttamente il testo, ampliandone il contesto
  • un quaderno per appuntare quei passaggi che ogni step ti chiede di vivere e che può diventare un’importante memoria del tuo percorso con Dio.

La fede diventi una risposta di vita piena e felice.
Buon cammino!

Video – catechesi

Maria donna dello Spirito
Preghiera conclusiva

Maria, donna dello Spirito,
in te l’amore di Dio ha trovato casa,
nella tua docilità ha fatto germogliare la vita
e nel tuo Sì incondizionato
ha dischiuso per noi il mistero di Dio.

Entra con noi, madre del Signore,
nel mistero dell’amore totale che si è fatto dono.
Cammina con noi, madre dell’umanità
lungo le vie della felicità che il Vangelo ci propone.
Fermati con noi, sorella nel credere,
quando le nostre paure ci rallentano
e spingici oltre ogni umano limite
quando la voce del Signore ci chiama
a percorre nuove e inaudite vie di dono.

Madre in cui lo Spirito ha trovato casa: prega con noi.
Madre in cui lo Spirito ha generato l’impossibile: prega su di noi.
Madre in cui lo Spirito ha fatto nuova ogni cosa: prega per noi.

Invocando Maria, ognuno senta di essere in comunione ecclesiale, con tutti i fratelli e sorelle che in ogni parte del mondo, lodano e danno gloria al Padre, in Gesù Cristo nostro Signore. Lo Spirito inondi la nostra vita di Dio!

 

Felicità e Vangelo
sono un connubio esplosivo e rivoluzionario
che ancora in molti preferiscono tenere disinnescato.
L’unico vero pericolo nell’innescarlo è di essere travolti
da radiazioni di amore e solidarietà universale,
che riconoscono nell’altro,
null’altro se non riflessi intensi del volto di Dio.

 

STEP PRECEDENTI

Step1 –  E Gesù disse: «Beati voi» – Mt 5,1-3
Step2 – Felice se attendi – Mt 5,4
Step3 – Felice se ti fidi – Mt 5,5
Step4 – Felice se scegli il bene – Mt 5,6
Step5 – Felice se ami  Mt 5, 7
Step6 – Felice se credi – Mt 5,8

CALENDARIO COMPLETO DEGLI INCONTRI SU: Incontri online

 

Per saperne di più scrivi a:

Sr Mariangela: m.tassielli@paoline.it

Per condividere riflessioni, mettere in campo domande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su

Facebook: Giovani & Vangelo
su Tw: Cantalavita

Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.

Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:

GEP – Giovani Evangelizzatori Paolini

Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro: Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline

Ti auguriamo buon cammino e buon tutto!

 

CATECHISTI PARROCCHIALI – Maggio 2013 – SERVI DELLA PAROLA

Catechisti Maggio 2013

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE

di Franca Feliziani Kannheiser

Al termine del percorso di quest’anno ci sembra necessario ricordare gli obiettivi che hanno guidato il nostro cammino e, fra tutti, quello di riconoscere e valorizzare le diversità che rendono vivo e dinamico il nostro gruppo di catechesi, attenti ai differenti bisogni formativi di cui sono portatori i nostri bambini.osservare
Auguriamoci di aver fatto esperienza di ciò che scrive Daniel Pennac: «Ogni bambino suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Un buon gruppo non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica…».

Quale musica si è prodotta nel corso di questi mesi? Ogni bambino, nel suo modo specifico, ha potuto contribuire alla sua creazione, oppure qualcuno è rimasto fuori, o addirittura ha reso difficile il fluire dell’armonia nel gruppo? Qualunque siano i risultati, magari non suonaredel tutto soddisfacenti, o addirittura deludenti, forse però uno lo abbiamo ottenuto e cioè l’aumento di un elemento indispensabile del nostro essere educatori: la capacità di osservare, di riconoscere le peculiarità di ogni componente del gruppo. La capacità di osservazione rientra nelle competenze del catechista assieme a quella di provocare il cambiamento. Infatti, come abbiamo già sottolineato nel primo articolo, se non partissimo dal presupposto che ogni bambino è in grado di fare progressi e di cambiare, non avrebbe senso intraprendere alcuna opera educativa.
Naturalmente è necessario riconoscere i limiti oggettivi della nostra influenza dati dal fatto che ogni bambino è plasmato dalle esperienze che vive in famiglia e in altri ambienti extracatechistici e che i nostri incontri sono limitati nel tempo, ma proprio per la plasticità  della mente del bambino qualsiasi esperienza, soprattutto se ripetuta, lascia la sua impronta.

Osservare ciò che accade nel gruppo e ciò che ogni bambino esprime con il suo comportamento non è certamente facile, soprattutto perché contemporaneamente dobbiamo+ dare indicazioni, spiegare, rispondere alle domande, ecc.osservo
È necessario, però, ritagliare alcuni spazi a questa attività, per esempio mentre i bambini giocano (il gioco rivela molto del temperamento e del carattere di ciascuno), mentre disegnano o conversano fra di loro.
L’atto dell’osservare è prima di tutto un atto di accoglienza che ha a che fare con il conservare negli occhi e nella mente ciò che vediamo.
Questo ha come conseguenza pratica il non passare subito al giudizio su ciò che osservia-mo o magari alla correzione. Prendiamoci tempo, piuttosto, per renderci conto di ciò che accade nel gruppo e, soprattutto, di come ogni bambino agisce e reagisce. Possiamo così con più facilità farci un’idea di lui e, quindi, corrispondere, in modo più adeguato, ai suoi bisogni.

Secondo un detto buddhista potremmo dire che l’osservazione richiede di avere una mente da principiante, di guardare, cioè, una persona o una cosa come se la vedessimo per la prima volta, sospendendo il giudizio, evitando le associazioni, distinguendo tra osservazione e interpretazione. Se osservo veramente Giacomo dirò: diventa rosso, parla con un tono più alto della media, fa cadere il gruppolibro. Registrerò,cioè, le sue azioni, cercherò di capirne le motivazioni, non passerò subito al giudizio: «È prepotente, maleducato, cerca di provocarmi». Chiamerò, poi, Giacomo da parte (non lo mortificherò di fronte al gruppo!), dicendogli che cosa ho osservato e aiutandolo così a prendere coscienza di come si comporta.
Soltanto in questo modo il bambino non si sentirà giudicato e, quindi, non si metterà sulla difensiva, accentuando, magari, le sue reazioni, ma al contrario si sentirà rispettato, nel significato profondo di questa parola che etimologicamente significa proprio «guardare con attenzione ciò che ho di fronte».
Per questo motivo osservare per capire, e non in prima istanza per giudicare o per modificare, è il punto di partenza di ogni atto educativo.

Ci piace concludere le nostre conversazioni di quest’anno con uno stralcio del discorso tenuto da Benedecamminotto XVI ai ragazzi di Azione Cattolica (nel 2009) e, attraverso loro, a tutti i bambini e i ragazzi del mondo. Il papa parla ai piccoli, ma al tempo stesso rivolge agli educatori l’invito ad avere nei loro riguardi lo stesso atteggiamento di Gesù: vederli e ascoltarli, sintonizzarsi sulla loro onda, stabilire con ciascuno un forte legame affettivo, impegnarsi perché crescano e siano felici.
«Gesù vi vede e vi sente anche se siete piccoli, anche se a volte gli adulti non vi considerano come vorreste. Gesù… vuole fermarsi da voi, stare con voi, stabilire con ciascuno una forte amicizia. Questo lo ha fatto nascendo a Betlemme e facendosi vicino ai ragazzi e agli uomini di ogni tempo… Accoglietelo nella vostra vita tutti i giorni, tra i giochi e gli impegni, nelle preghiere, quando chiede la vostra amicizia e la vostra generosità, quando siete felici e quando avete paura. Solo la presenza di Gesù nelle vostre vite dà la gioia piena, perché lui è capace di rendere sempre nuova e bella ogni cosa. Lui non vi dimentica mai».

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Maggio di Catechisti Parrocchiali

Per info, abbonamenti e novità:

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