Archivi categoria: catechisti parrocchiali

Benvenuti in parrocchia – CATECHISTI PARROCCHIALI Settembre/Ottobre 2013

catechisti settembre/ottobre 2013

BENVENUTI IN PARROCCHIA – La famiglia di Dio

di Fabrizio Carletti

Incamminarsi nel percorso d’iniziazione cristiana è inserirsi gradualmente nella «nuova famiglia».
La parrocchia non sempre è percepita come «famiglia di famiglie»; è vista al più come un ente che eroga sacramenti. Sarà, quindi, importante aiutare a riscoprire questo nuovo legame di appartenenza, orientando:
• i fanciulli a riscoprire il battesimo come ingresso nella famiglia di Gesù;
• genitori e fanciulli a percepire la parrocchia come grande famiglia nella quale ognuno può incontrare Dio, nostro Padre.

abbraccio famigliaInserire i fanciulli e i loro genitori in un clima di accoglienza festosa e di conoscenza reciproca. Far cogliere come Gesù che ci ha chiamati, nel battesimo, ad appartenere alla sua famiglia, ora ci invita a conoscerlo di più.
Si sistema la stanza non come un aula fredda e anonima, ma come luogo familiare e bello in cui stare insieme. Il luogo, di per sé, deve parlare e comunicare un festoso «benvenuto» a tutti.
Il percorso è da realizzare, nei diversi incontri, durante il mese.

Materiale: Cartoncini bristol, spille da balia, pennarelli.   Continua a leggere Benvenuti in parrocchia – CATECHISTI PARROCCHIALI Settembre/Ottobre 2013

RAGAZZI & DINTORNI – Settembre/Ottobre 2013 – Va’ e anche tu fa’ così

Dossier Set_Ott13

SULLA GERUSALEMME – GERICO DI OGGI
Briganti e malcapitati

di Tonino Lasconi

Esistono, oggi, briganti insidiosi e pericolosi, difficili da individuare, e malcapitati difficili da «vedere»? Purtroppo sì. Proviamo a scovarne alcuni.

IL BENESSERE. Nelle mocuoriderne società, la pratica della compassione è più difficile che nelle società povere dei tempi passati. Non per niente le opere di misericordia corporali e spirituali, un tempo un punto forte della predicazione e del catechismo, sono quasi dimenticate. Nella società povera, i più vivevano nel bisogno.
Pochissimi erano autosufficienti. Diventava, perciò, normale lo scambio di aiuto. Chi aveva bisogno di un attrezzo, di una prestazione, di un prodotto lo chiedeva a chi poteva darglielo, perché questi, a sua volta, mancava di qualcosa che avrebbe dovuto chiedere. Chi non aveva l’asino, lo chiedeva a chi lo aveva, perché lo avrebbe ricambiato con l’agnello che l’altro non possedeva. Chi aveva le ciliegie, le dava a chi aveva le pesche… Con il benessere diffuso, si è creata la convinzione che tutti possono e debbono avere tutto. Si ha paura di chiedere per non passare da sfaticati o incapaci; e si fatica a soddisfare chi chiede, perché sarà di sicuro sfaticato o incapace.

LO STATO «PENSO A TUTTO IO». Un altro brigante è la statalizzazione. Gli Stati dei Paesi benestanti hanno riservato a sé quelle opere di soccorso e assistenza che, una vocompassionelta, erano esercitate dai singoli o dalle associazioni caritative. Si pensi a: ospedali, scuole, pensioni, ammortizzatori sociali… Questo è stato un bene, perché i privati non potevano arrivare a tutti. Ha diffuso, però, la mentalità che «ci deve pensare lo Stato». Sono tante le persone aggredite, scippate, ferite, uccise nell’indifferenza dei presenti. È già tanto se qualcuno telefona al 113, o al 118.
Quando questi fattacci capitano, giornali e tv gridano: «Ci vogliono più polizia, carabinieri, vigili urbani, più ambulanze, ospedali, telecamere, più esercito…». Figurati!
Quello che ci vuole è la compassione. Che non esclude il ricorso all’ «albergo», cioè all’intervento pubblico, ma richiede la disponibilità a dare ciò che si ha: l’olio e il vino, la cavalcatura, due denari.

LA CRISI RELIGIOSAl_origine_dei_nomi_dei_colori_2223. Con l’indebolimento della fede cristiana sta scadendo la convinzione che tutti – ma proprio tutti! – siamo fratelli. La conseguenza: tanto buonismo a parole, ma, nei fatti, razzismo strisciante, che rende difficile considerare gli stranieri da accogliere e aiutare; bullismo diffuso che si nasconde dietro alle prese in giro, al tormento quotidiano, a sopraffazioni e prepotenze verso i più deboli, i meno dotati, i «diversi», negli ambienti scolastici e del tempo libero.

I MEDIA. Che dire delle ragazze, e anche dei ragazzi, chmassmediae si ritengono inadeguati e infelici, fino ad ammalarsi, perché non corrispondono ai criteri di bellezza, di forza e di successo imposti dai media? Che dire della dittatura del look, che angoscia chi non può presentarsi agghindato all’ultima moda? Attenzione, perciò! La strada Gerusalemme – Gerico è quella che percorriamo tutti i giorni. Occhi aperti per vedere. Cuore disposto alla compassione. Pronti a farci vicini e a fasciare le ferite come possiamo, con quello che abbiamo.

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Settembre/Ottobre 2013 dell’inserto Ragazzi & D’intorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

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L’abbraccio generativo – CATECHISTI PARROCCHIALI Settembre/Ottobre 2013

catechisti settembre/ottobre 2013

L’ABBRACCIO GENERATIVO

di Fabrizio Carletti – Mirella Spedito

L’abbraccio è un profondo segno di accoglienza e di tenerezza che il nostro Papa Francesco ci sta facendo riscoprire nei tanti momenti in cui si avvicina alle persone. La stessa piazza San Pietro con il suo colonnato sembra simboleggiare l’abbraccio della Chiesa al suo popolo.
abbraccioNel Vangelo secondo Marco (9,33-37; 10,13-16) Gesù compie tale gesto-segno verso i bambini, superando ogni norma culturale e religiosa del tempo; l’abbraccio, infatti, era concepito come gesto femminile, materno, verso i propri familiari. Si tratta di un gesto simbolico, significativo, che ci invita a farci abbracciare da Dio per condividere, poi, questa gioia nella comunione fraterna. Può rappresentare «un gesto-parola» che ci apre con amore e tenerezza verso gli altri, in particolare verso quei «piccoli» impegnati nel cammino d’iniziazione alla fede.

La proposta operativa ci guida alla realizzazione di uno speciale vasetto in terracotta: un bambino/a che abbraccia un vaso, per simboleggiare l’accoglienza nella famiglia di Dio. Viene ad esprimere, quindi, l’abbraccio generativo che introduce nella Chiesa e fa crescere in noi la fede. La fede, tuttavia, richiede cure, attenzioni, supporti: è come un seme da cui si sviluppa una piantina viva. La preghiera in famiglia, che seguirà, aiuterà a «praticare» questa consapevolezza.   Continua a leggere L’abbraccio generativo – CATECHISTI PARROCCHIALI Settembre/Ottobre 2013

Vai e anche tu fai come ho fatto io – Preghiera per la rubrica Musica e fede – Ragazzi & Dintorni – Sett/Ottobre 2013

Carissimi catechisti,
Vai! …e anche tu fai come ho fatto io è la preghiera conclusiva del percorso Quando il mondo bussa – elaborato da suor Mariangela Tassielli fsp per la rubrica Musica e Fede di Novembre, nell’ambito del percorso per adolescenti Gesti e parole d’amore, proposte nell’inserto staccabile della nostra rivista Catechisti Parrocchiali.

Vai e anche tu fai lo stesso

Il percorso musicale è costruito a partire dall’icona biblica del Buon Samaritano

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Riviste Catechistiche

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benvenuti, la catechesi ci aspetta
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Catechisti Parrocchiali 2013 – 2014

Sei catechista, animatore, educatore, sacerdote,insegnante…?
Ti occupi di educare/formare alla fede cristiana?
Vuoi farlo nel migliore dei modi?

Abbiamo la soluzione per te:

Catechisti Parrocchiali  è la rivista mensile, Edizioni Paoline, di formazione e metodologia, con varie rubriche qualificate che aggiornano e offrono indicazioni e metodi nuovi per i percorsi di catechesi. Vivamente consigliata a catechisti, educatori, animatori, sacerdoti, laici, consacrati… che vogliono crescere nelle competenze specifiche che oggi la Catechesi richiede!

Punti di forza:Catechisti Parrocchiali

  • Liturgia
  • Sacra Scrittura
  • Formazione umana
  • Dinamiche di animazione e coinvolgimento
  • Strumenti di interazione (giochi, disegni, sussidi…)
  • Spunti psico-pedagogici
  • Linguaggi della Comunicazione (musica, internet, attualità, cinema…)
  • …e tanto altro ancora!!!

L’unica rivista che con il Dossier “Ragazzi e dintorni” accompagna i ragazzi dai 12 ai 16 anni, con i percorsi per adolescenti che si avvalgono dei linguaggi giovanili della Musica, di Attualità, Internet, Cinema, Test, Arte, Testimoni…

Tema del dossier 2013-2014: Va’ e anche tu fa’ così

Realizzata con il contributo di importanti e conosciuti “Maestri” e “divulgatori” di Catechesi (tra gli altri: Tonino Lasconi, Roberto Laurita, Renato De Zan, Marco Sanavio, Mariangela Tassielli, Franca Feliziani Kannheiser).

Apprezzata dall’Ufficio Catechistico Nazionale CEI.

Puoi trovare Catechisti Parrocchiali  in ogni libreria Paoline e San Paolo o riceverla in abbonamento comodamente a casa tu o in parrocchia.

Già disponibile il numero di Settembre/Ottobre 2013

Per info sugli abbonamenti 

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I nostri contatti:

Num. tel.06.54.956.590
email abb.riviste@paoline.it
abbonamenti on line su: www.paoline.it

Inoltre:

Vuoi fare un bel regalo al tuo parroco? o tu parroco vuoi fare un regalo a un catechista, animatore, educatore della tua parrocchia??? Abbiamo l’idea giusta per te a un prezzo speciale:

l’intera annata rilegata di

“CATECHISTI PARROCCHIALI”

Settembre 2012 – Maggio2013

Settembre 2011 – Maggio2012

in cui potrai trovare:

  • il percorso degli itinerari completo
  • le rubriche di autori, esperti in campo catechetico, biblico, psico-pegagogico e comunicazionale
  • “Dossier” sui Frutti dello Spirito (2011-2012) e Il credo (2012-2013)

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Liturgia di domenica 19/05/2013 – Pentecoste – con suggerimenti per catechisti

«Lo Spirito santo
che il Padre manderà nel mio nome
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà…»

Pentecoste

Gv 14,15-1623b26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

 

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: far entrare i ragazzi nel dinamismo effervescente dello Spirito. Lo conoscono poco perché noi ne parliamo poco… e spesso in modo troppo distaccato. Lo Spirito è invece il nostro grande alleato, il grande dono dato a ognuno per entrare in relazione con Dio.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • La Pentecoste chiude il tempo pasquale. E decisamente non è un caso. In fondo lo Spirito santo è il grande dono che gli apostoli ricevono da Gesù risorto (è dono post pasquale!).
    • E’ il dono necessario per riconoscere Gesù e credere in lui. Gli apostoli stessi ne hanno avuto bisogno, per credere vedendo il sepolcro vuoto (è l’esperienza di Giovanni), per riconoscerlo nelle apparizioni nel cenacolo (è l’esperienza degli altri discepoli e di Tommaso).  – se volete approfondire questi passaggi, potete ascoltare la riflessione su Beati i puri di cuore.
    • Guardate con i ragazzi l’immagine ed evidenziate i tre passaggi:
      lo Spirito ci insegna a credere nell’Amore
      lo Spirito spalanca il nostro cuore alla speranza
      lo Spirito ci apre a Dio, ad una relazione intima e personale, vitale, con Lui.
    • Questi tre passaggi possono essere correlati ai tre passaggi del Vangelo:
      vi insegnerà ogni cosa: rende per noi possibile l’impossibile, permette a noi creature di imparare a sentire Dio, a fidarci di Lui, a lasciarci mettere in gioco da Lui. Lo Spirito è il solo che può creare in noi meraviglie. E in fondo la vita cristiana è meraviglia! Non è banalità, non è qualcosa di scontato, non si dovrebbe mai ripetere. Lo Spirito può insegnarci a guardare nell’immenso oceano dell’amore di Dio per scoprire i segni di una presenza dinamica, sconvolgente e realmente effervescente. 
      vi ricorderà ciò che vi ho detto: ricorda al nostro cuore, la nostra più intima identità e dignità. Non siamo solo creature, esseri intelligenti e razionali… siamo figli amati e desiderati, siamo destinatari di una preoccupazione divina, di un desiderio di salvezza universale che Dio ha per ognuno di noi. Per questo lasciar abitare e agire in noi lo Spirito, ci apre alla speranza, spalanca il nostro cuore verso un oltre che ci spinge al di là di ogni paura, di ogni timore, di ogni disorientamento. 
      come Paraclito sarà sempre con voi: è con noi, mandato dal Padre, donato dal Signore Gesù, per restare con noi per sempre, per essere in noi sorgente di una vita buona e di una speranza determinata. E’ con noi, per rinnovarci continuamente, per farci vibrare d’amore. 
    • C’è una cosa da ricordare, però! Lo Spirito ama l’immenso e non i limiti, ama la libertà e la dona, ma non sa accontentarsi dei confini.
    • Perchè lui possa operare meraviglie, ha però bisogno di spazio concreto, ha bisogno di chi si mette in gioco e lo prende sul serio. Lo Spirito è vita e a Lui piace vivere e far vivere in pienezza.
    • Il tempo pasquale finisce, ma inizia per ognuno di noi una sfida: vuoi vivere il tuo tempo, come tempo “con-vissuto” con lo Spirito? La vuoi la sua presenza? Se disposto a dargli retta seguendo le vie che lui ti indicherà?
    • Se credete che i ragazzi possano accogliere la sfida, invocate con loro lo Spirito: fatelo con il canto, con un’invocazione spontanea,  con una preghiera insieme.
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Spirito Santo, soffio di vita, donaci una speranza nuova e insegnaci a guardare con fiducia il futuro. Spirito Santo, fuoco d’amore, accendi i nostri cuori di bontà e di tenerezza, di generosità e di misericordia. Amen [R. Laurita]

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.5, AMaggio 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:Catechisti Maggio 2013

  • pag. 6 – 11: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per imparare a educare alla fede; dare importanza alle opere di bene per essere un buon cristiano; ringraziare per il dono della fede.
  • pag. 12 – 13: attività per sottolineare e valorizzare il”pane della promessa”, realizzando il pane azzimo
  • pag.14- 15: parole della fede: amen e alleluia
  • pag. 16 – 19: verso la prima eucaristia: un percorso di gioia e condivisione
  • pag. 20 – 21: rileggere l’esperienza della morte alla luce della vita costruendo un fiore-girandola
  • pag. 22 – 25: il Vangelo nella vita, domenica per domenica con una serie di attività proposte
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

Segui anche la nostra rubrica: BuonaDomenica! – Riflessioni sul Vangelo domenicale per prepararsi a vivere nel migliore dei modi l’incontro con Gesù eucaristia. Online ogni sabato mattina!

E se vuoi vedere i nostri sommari, le novità e leggere alcuni  articolo vai sul minisito Paoline 

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Maggio 2013 – SERVI DELLA PAROLA

Catechisti Maggio 2013

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE

di Franca Feliziani Kannheiser

Al termine del percorso di quest’anno ci sembra necessario ricordare gli obiettivi che hanno guidato il nostro cammino e, fra tutti, quello di riconoscere e valorizzare le diversità che rendono vivo e dinamico il nostro gruppo di catechesi, attenti ai differenti bisogni formativi di cui sono portatori i nostri bambini.osservare
Auguriamoci di aver fatto esperienza di ciò che scrive Daniel Pennac: «Ogni bambino suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Un buon gruppo non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica…».

Quale musica si è prodotta nel corso di questi mesi? Ogni bambino, nel suo modo specifico, ha potuto contribuire alla sua creazione, oppure qualcuno è rimasto fuori, o addirittura ha reso difficile il fluire dell’armonia nel gruppo? Qualunque siano i risultati, magari non suonaredel tutto soddisfacenti, o addirittura deludenti, forse però uno lo abbiamo ottenuto e cioè l’aumento di un elemento indispensabile del nostro essere educatori: la capacità di osservare, di riconoscere le peculiarità di ogni componente del gruppo. La capacità di osservazione rientra nelle competenze del catechista assieme a quella di provocare il cambiamento. Infatti, come abbiamo già sottolineato nel primo articolo, se non partissimo dal presupposto che ogni bambino è in grado di fare progressi e di cambiare, non avrebbe senso intraprendere alcuna opera educativa.
Naturalmente è necessario riconoscere i limiti oggettivi della nostra influenza dati dal fatto che ogni bambino è plasmato dalle esperienze che vive in famiglia e in altri ambienti extracatechistici e che i nostri incontri sono limitati nel tempo, ma proprio per la plasticità  della mente del bambino qualsiasi esperienza, soprattutto se ripetuta, lascia la sua impronta.

Osservare ciò che accade nel gruppo e ciò che ogni bambino esprime con il suo comportamento non è certamente facile, soprattutto perché contemporaneamente dobbiamo+ dare indicazioni, spiegare, rispondere alle domande, ecc.osservo
È necessario, però, ritagliare alcuni spazi a questa attività, per esempio mentre i bambini giocano (il gioco rivela molto del temperamento e del carattere di ciascuno), mentre disegnano o conversano fra di loro.
L’atto dell’osservare è prima di tutto un atto di accoglienza che ha a che fare con il conservare negli occhi e nella mente ciò che vediamo.
Questo ha come conseguenza pratica il non passare subito al giudizio su ciò che osservia-mo o magari alla correzione. Prendiamoci tempo, piuttosto, per renderci conto di ciò che accade nel gruppo e, soprattutto, di come ogni bambino agisce e reagisce. Possiamo così con più facilità farci un’idea di lui e, quindi, corrispondere, in modo più adeguato, ai suoi bisogni.

Secondo un detto buddhista potremmo dire che l’osservazione richiede di avere una mente da principiante, di guardare, cioè, una persona o una cosa come se la vedessimo per la prima volta, sospendendo il giudizio, evitando le associazioni, distinguendo tra osservazione e interpretazione. Se osservo veramente Giacomo dirò: diventa rosso, parla con un tono più alto della media, fa cadere il gruppolibro. Registrerò,cioè, le sue azioni, cercherò di capirne le motivazioni, non passerò subito al giudizio: «È prepotente, maleducato, cerca di provocarmi». Chiamerò, poi, Giacomo da parte (non lo mortificherò di fronte al gruppo!), dicendogli che cosa ho osservato e aiutandolo così a prendere coscienza di come si comporta.
Soltanto in questo modo il bambino non si sentirà giudicato e, quindi, non si metterà sulla difensiva, accentuando, magari, le sue reazioni, ma al contrario si sentirà rispettato, nel significato profondo di questa parola che etimologicamente significa proprio «guardare con attenzione ciò che ho di fronte».
Per questo motivo osservare per capire, e non in prima istanza per giudicare o per modificare, è il punto di partenza di ogni atto educativo.

Ci piace concludere le nostre conversazioni di quest’anno con uno stralcio del discorso tenuto da Benedecamminotto XVI ai ragazzi di Azione Cattolica (nel 2009) e, attraverso loro, a tutti i bambini e i ragazzi del mondo. Il papa parla ai piccoli, ma al tempo stesso rivolge agli educatori l’invito ad avere nei loro riguardi lo stesso atteggiamento di Gesù: vederli e ascoltarli, sintonizzarsi sulla loro onda, stabilire con ciascuno un forte legame affettivo, impegnarsi perché crescano e siano felici.
«Gesù vi vede e vi sente anche se siete piccoli, anche se a volte gli adulti non vi considerano come vorreste. Gesù… vuole fermarsi da voi, stare con voi, stabilire con ciascuno una forte amicizia. Questo lo ha fatto nascendo a Betlemme e facendosi vicino ai ragazzi e agli uomini di ogni tempo… Accoglietelo nella vostra vita tutti i giorni, tra i giochi e gli impegni, nelle preghiere, quando chiede la vostra amicizia e la vostra generosità, quando siete felici e quando avete paura. Solo la presenza di Gesù nelle vostre vite dà la gioia piena, perché lui è capace di rendere sempre nuova e bella ogni cosa. Lui non vi dimentica mai».

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Maggio di Catechisti Parrocchiali

Per info, abbonamenti e novità:

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Cantando il nostro sì – Itinerari musicali di catechesi/9_Il sigillo dello Spirito

Qualche premessa: 

INTRO:
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cresima

Ed eccoci arrivati al traguardo e pronti…, o quasi, per celebrare. Abbiamo, però, ancora alcune realtà in sospeso: la celebrazione della confermazione e il diario di bordo. Il diario è stato il pentagramma su cui ognuno ha scritto le note che Dio ha consegnato passo dopo passo; la celebrazione significherà accogliere i doni che lo Spirito ci farà, per viverli. Il momento è importante: ci prepariamo a ritmo di musica? La proposta è duplice, relativa ai due livelli:
1. preparare con i ragazzi alcuni canti per la celebrazione, così da rendere il momento liturgico coinvolgente, attivo e comunicativo anche in relazione alla comunità parrocchiale;
2. attraverso l’ascolto di alcuni canti, quelli che si canteranno alla celebrazione, vivere con il gruppo un momento di preparazione dinamico e interattivo che conduca a fare sintesi, poi, sul diario di bordo.
LA CELEBRAZIONE
Sono significativi i canti dalla raccolta Vieni Soffio di Dio di D. Scarpa – F. Buttazzo: un repertorio per le Messe in cui si celebra «la confermazione », in «toni» giovanili, e di cui potreste valorizzare nello specificodonispiritosanto

  • Vieni santo Spirito di Dio: canto d’ingresso. Solenne e dinamico nel ritmo. È un canto che ben introduce i cresimandi e la comunità nel clima consono alla celebrazione del sacramento: l’attesa e l’invocazione; la consapevolezza di essere chiamati a vivere nella Chiesa come testimoni del Signore risorto.
  • Signore, pietà di noi: rito penitenziale da valorizzare opportunamente… I ragazzi sono chiamati a chiedere perdono al Signore, nella consapevolezza del grande dono che stanno per ricevere. 
  • Accendi in me: canto di invocazione, suggerito dopo l’omelia, prima del rito della confermazione. Esso si ispira alla sequenza di Pentecoste, riproposta in una formula ritmicamente giovanile e nuova. Collocato a questo punto della celebrazione, ha un significato liturgico diverso: mentre il canto d’ingresso esprimeva l’entrare dei ragazzi, insieme con la comunità nella celebrazione, diffondecome popolo, come figli; questo, come preghiera di invocazione, è un chiedere allo Spirito di «entrare» in noi, di abitarci, toccare, guarire, santificare ogni parte di noi, con i suoi doni… Questo canto è in Una terra buona di F. Cioffi.
  • Prenderemo il largo: canto finale. Molto espressivo per tutta la comunità, può essere un canto-testimonianza eseguito dai ragazzi, come gruppo, alla comunità. Sarebbe una risposta significativa che i ragazzi, in prima persona, danno a Dio, pubblicamente… Il testo, riproponendo la metafora della navigazione che, con tutti i suoi addentellati, ci ha accompagnato in questo percorso, fa da sintesi di tutto il cammino.

cresimaIL MANDATOmandato
Un momento importante, infine, si potrebbe far vivere agli ormai cresimati.
In una Eucaristia successiva, magari a una settimana di distanza dal dalla «celebrazione della confermazione», potrebbero essere chiamati per nome dal parroco il quale, davanti alla comunità, affida loro un mandato, cioè un impegno da vivere concretamente in parrocchia. Chiaramente questo è da prepararsi con lungimiranza. Per questo, verso la fine del percorso, si può prevedere una forma di contatto tra i ragazzi e i diversi gruppi di animazione presenti in parrocchia (coro, liturgia, catechesi, caritas, accoglienza, festa e animazione, oratorio, comunicazione… e chi più ne ha più ne metta!), una sorta di orientamento come si fa tra la scuola superiore e l’università, dando la possibilità di scegliere (confrontandosi con voi) in quale gruppo inserirsi. Il mandato ufficiale da parte del parroco dà ai ragazzi e alla comunità un chiaro segno di progressività e di non interruzione del cammino.

Buon cammino a tutti, allora!

 [Continua…]  

Sr.   Mariangela Tassielli, fsp

Scarica l’intero articolo:

—>>> Musica & fede_Cresima <<<—

L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre – maggio: i doni dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicale di Catechesi su www.canatalavita.com. Destinatari cresimandi, adolescenti, giovani. Per richiedere l’annata 2010 completa scrivere a: abb.riviste@paoline.it

ARCHIVIO POST “I DONI DELLO SPIRITO”

Liturgia di domenica 5/05/2013 – VI Domenica di Pasqua – con suggerimenti per catechisti

«Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore»

Parola si fa luce

Gv 14,23-29

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

 

Per te catechista, che scegli di usare anche l’immagine per aiutare i tuoi ragazzi a entrare nel dinamismo del Vangelo.

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a scoprire quella relazione unica che c’è tra Gesù e il Padre… relazione che Gesù rivela e in cui ci coinvolge.

  1. Leggete con i ragazzi l’immagine:
    • Cosa significa credere? E quanti colori ha la fede? Visualizzando quest’immagine, provate a chiederlo ai ragazzi. 
    • Spesso i nostri ragazzi immaginano che credere sia qualcosa di monotono. Difficilmente si abbina la fede all’effervescenza, alla diversità, alla scoperta, alle sfumature. La immaginano, e la immaginiamo forse, come un elenco di incontestabili affermazioni da credere senza ma e senza se. Eppure credere è fidarsi, è scoprire la presenza di Dio nella quotidianità, è accorgersi delle sfumature del suo amore che possono rendere nuova la nostra vita, trasformarla da un noioso “bianconero” a un vivacissimo “a colori”. Ma come?
    • La Parola di Dio diventa la nostra possibilità. Le sue parole, se accolte e credute, danno luce nuova a ogni situazione, riescono a far risplendere anche la più grigia tra le realtà . La Parola si fa luce perché è la via per entrare in relazione con il Signore, per entrare in quel rapporto speciale tra Gesù e il Padre, per sentirci totalmente dentro al loro amore.
    • Credere e vivere quelle Parole è questione di fiducia e di amore, non di osservanza cieca e irrazionale. La fede, nutrita dalla Parola, da un ascolto sincero e intelligente, spalanca orizzonti nuovi e irripetibili per ognuno, perché ci fa sentire raggiunti da una proposta d’amore… quella che il Padre ha per noi, lo stesso amore che in Gesù si è  manifestato in tutta la sua pienezza.
    • Vista da questa prospettiva, che di fatto è la prospettiva inaugurata dal Vangelo, la fede è realmente effervescenza e novità, è coinvolgimento e proposta, è relazione decisamente unica e singolare.
    • Lo Spirito guida, insegna, illumina, accompagna, sostiene ognuno di noi nell’ascolto della Parola, e la rende luce dalle mille sfumature, capace di penetrare ogni angolo della nostra vita. La Parola si fa nostra luce illuminandoci in profondità, non ci acceca, ma rischiara e rende luminoso  ogni tratto di strada da vivere.
    • Quali e quanto grigio c’è in noi? Cosa la Parola potrebbe illuminare con nuove sfumature?
  2. Leggete insieme il Vangelo
  3. Aiutate i ragazzi a farne risonanza in gruppo 
  4. Trasformate la Parola in preghiera, in modo spontaneo
    Insieme: Signore Gesù, tu ci inviti a dimostrare il nostro amore con i fatti: ascoltando e mettendo in pratica la tua Parola. donaci la gioia di aiutarci a vivere secondo il tuo Vangelo, anche quando costa. Amen [R. Laurita]Abbiate come riferimento per la preghiera, anche la traccia che ho suggerito nel post Liturgia del 7 aprile

   Destinatari: adolescenti e giovani  

Suggerimenti per la lettura dell’immagine 

a cura di Sr. Mariangela Tassielli, fsp

 

Se hai la rivista Catechisti Parrocchiali n.5, AMaggio 2013 prova a vedere anche questi suggerimenti:Catechisti Maggio 2013

  • pag. 6 – 11: Per genitori, bambini e ragazzi, itinerario diversificato per imparare a educare alla fede; dare importanza alle opere di bene per essere un buon cristiano; ringraziare per il dono della fede.
  • pag. 12 – 13: attività per sottolineare e valorizzare il”pane della promessa”, realizzando il pane azzimo
  • pag.14- 15: parole della fede: amen e alleluia
  • pag. 16 – 19: verso la prima eucaristia: un percorso di gioia e condivisione
  • pag. 20 – 21: rileggere l’esperienza della morte alla luce della vita costruendo un fiore-girandola
  • pag. 22 – 25: il Vangelo nella vita, domenica per domenica con una serie di attività proposte
  • inserto Ragazzi&Dintorni con rubriche musicali, cinematografiche e tante altre su Il Credo
  • Tanto altro ancora… 😉

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