Archivi categoria: affettività

Catechisti Parrocchiali 2013 – 2014

Sei catechista, animatore, educatore, sacerdote,insegnante…?
Ti occupi di educare/formare alla fede cristiana?
Vuoi farlo nel migliore dei modi?

Abbiamo la soluzione per te:

Catechisti Parrocchiali  è la rivista mensile, Edizioni Paoline, di formazione e metodologia, con varie rubriche qualificate che aggiornano e offrono indicazioni e metodi nuovi per i percorsi di catechesi. Vivamente consigliata a catechisti, educatori, animatori, sacerdoti, laici, consacrati… che vogliono crescere nelle competenze specifiche che oggi la Catechesi richiede!

Punti di forza:Catechisti Parrocchiali

  • Liturgia
  • Sacra Scrittura
  • Formazione umana
  • Dinamiche di animazione e coinvolgimento
  • Strumenti di interazione (giochi, disegni, sussidi…)
  • Spunti psico-pedagogici
  • Linguaggi della Comunicazione (musica, internet, attualità, cinema…)
  • …e tanto altro ancora!!!

L’unica rivista che con il Dossier “Ragazzi e dintorni” accompagna i ragazzi dai 12 ai 16 anni, con i percorsi per adolescenti che si avvalgono dei linguaggi giovanili della Musica, di Attualità, Internet, Cinema, Test, Arte, Testimoni…

Tema del dossier 2013-2014: Va’ e anche tu fa’ così

Realizzata con il contributo di importanti e conosciuti “Maestri” e “divulgatori” di Catechesi (tra gli altri: Tonino Lasconi, Roberto Laurita, Renato De Zan, Marco Sanavio, Mariangela Tassielli, Franca Feliziani Kannheiser).

Apprezzata dall’Ufficio Catechistico Nazionale CEI.

Puoi trovare Catechisti Parrocchiali  in ogni libreria Paoline e San Paolo o riceverla in abbonamento comodamente a casa tu o in parrocchia.

Già disponibile il numero di Settembre/Ottobre 2013

Per info sugli abbonamenti 

—> Clikka sull’immagine seguente <—

I nostri contatti:

Num. tel.06.54.956.590
email abb.riviste@paoline.it
abbonamenti on line su: www.paoline.it

Inoltre:

Vuoi fare un bel regalo al tuo parroco? o tu parroco vuoi fare un regalo a un catechista, animatore, educatore della tua parrocchia??? Abbiamo l’idea giusta per te a un prezzo speciale:

l’intera annata rilegata di

“CATECHISTI PARROCCHIALI”

Settembre 2012 – Maggio2013

Settembre 2011 – Maggio2012

in cui potrai trovare:

  • il percorso degli itinerari completo
  • le rubriche di autori, esperti in campo catechetico, biblico, psico-pegagogico e comunicazionale
  • “Dossier” sui Frutti dello Spirito (2011-2012) e Il credo (2012-2013)

Catechisti Parrocchiali è anche in facebook, clikka “Mi piace” sulle nostre pagine:

Facebook_like

Riviste Catechistiche

Paoline Centro Catechistico

Ti offriamo tanti altri suggerimenti nella nostra pagina di cantalavita:

benvenuti, la catechesi ci aspetta

 

Testimoni ieri e oggi_Ninni, altruista per natura – Ninni Di Leo

Tra i tanti testimoni della fede del nostro tempo di cui abbiamo raccontato le vite “ordinarie” nella “straordinarietà” del loro vissuto, mi sembra importante raccontare la storia di Ninni Di Leo, un ninni di leoragazzo di Palermo morto a 16 anni. Ninni era nato in questa bellissima città siciliana il 4 aprile del 1957, primo di tre fratelli. La sua era una famiglia tranquilla fino a quando la morte del padre ha cambiato gli equilibri della loro serenità. Quando è successo Ninni era poco più che un bambino, ma essendo il primogenito decide da subito di essere il perno per la mamma e i fratellini. A dodici anni inizia a frequentare l’Oratorio Salesiano del Ranchibile a Palermo, e si avvicina al carisma di don Bosco. E lì scopre la preghiera, soprattutto la preghiera comunitaria, di cui ne riferisce la grandezza citando spesso il vangelo di Matteo (18, 15-20), dove Gesù dice: “Dove due o più persone sono unite nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.
Sempre in Oratorio comprende l’importanza della puntualità alla Messa della Domenica, e sente il desiderio di ricevere spesso la Comunione, questo nella consapevolezza dell’importanza dell’incontro con Gesù Eucarestia. Ma Ninni era anche un bambino che amava divertirsi con gli amici e amava moltissimo la musica eDon Bosco ballare. Era cresciuto tra gli anni ’60 e ’70 e lo appassionava ascoltare la musica del suo tempo. E poi amava seguire il calcio e la sua Inter, di cui era tifosissimo! Inoltre era appassionato di calcio balilla e di pallacanestro, era alto 1, 82 (mt). Amava leggere e andare a scuola, frequentava l’Istituto per Geometri. Era un ragazzo altruista per natura, sempre pronto a sostenere gli altri prima che se stesso. E amava andare in Oratorio e leggere le vite dei santi, soprattutto San Giovanni Bosco e San Domenico Savio, di quest’ultimo era particolarmente attratto.

Purtroppo però la sua vita cambia radicalmente nel luglio del 1973, quando dei violenti mal di testa con vomito lo obbligano ad andare in ospedale, dove gli viene diagnosticata la leucemia. Inizia le prime cure al Policlinico, lì conquista tutti con la sua voglia di vivere, tanto da diventare il beniamino del reparto di Medicina, ma presto si capisce che le cure fatte a Palermo non lo aiutano, quindi decide di partire con la mamma alla volta di Parigi, in un centro specializzato Girasoleper la cura delle Leucemie. Lì incontra molti giovani affetti dalla sua stessa malattia e, col suo francese stentato, riesce ad instaurare rapporti di confronto e svago. La preghiera lo rafforza assieme alle medicine. Inizia a pregare nei luoghi frequentati dai molti atei che incontra. Continua le sue letture su San Domenico Savio. Passa da una terapia all’altra, fino a giungere a una medicina dolorosa: la camera sterile, che lo costringe a rimanere isolato da tutto e da tutti per giorni. Ma dopo molti tentativi la malattia non regredisce, quindi Ninni e la mamma lasciano Parigi e tornano a Palermo dove il ragazzo riprende la sua vita, in una desiderosa voglia di normalità. Purtroppo però questo sogno si infrange il 23 gennaio 1974, giorno in cui Ninni vola in cielo, dopo solo sei mesi di grandi sofferenze e cure vane.

Credo che per comprendere bene Ninni, sia importante concludere queste poche righe sulla sua vita ricordando uno scambio verbale che ebbe col primario di Parigi, il quale un giorno vedendolo così sofferente gli disse: “Sfogati, dì le parolacce! Possibile che non ti ribelli mai? Che cosa hai fatto tu a Dio?”.

E Ninni: “Ma cosa c’entra Dio? Il Signore non ha forse sofferto tanto per noi? E poi a dire le parolacce non c’è alcun piacere, uscirebbero sterilizzate dalla camera sterile”.

Ecco questo era Ninni…

ALTRI TESTIMONI DI FEDE SULLA PAGINA —> TESTIMONI IERI E OGGI

Maria Grazia Meloni

Testimoni ieri e oggi_”Il segreto della mia giovinezza e della mia gioia di vivere è Gesù” – Gaetania (Nuccia) Tolomeo

aaNUCCIAGaetania Tolomeo, conosciuta come Nuccia, nasce a Catanzaro Sala il 19 aprile 1936, disabile dalla nascita, è vissuta per 60 anni, fino alla morte avvenuta il 24/01/1997, nel chiuso della sua casa, costretta a una forzata immobilità per una paralisi progressiva e deformante che l’ha resa dipendente in tutto dagli altri. Cresciuta nella fede in Cristo, fin da piccola aveva maturato la coscienza del suo stato in una visione di fede, trovando in Gesù Crocifisso le motivazioni per gioire della vita. Regalando a chiunque la andasse a trovare una testimonianza di vero coraggio e di forza.

Parlando a Radio Maria, di cui divenne una speciale conduttrice assieme a Federico Quaglini, nel programma “Il fratello” e nella rubrica “Beati gli ultimi”, parlava annunciando la speranza di una vita risorta, dono dello Spirito Santo perché vissuta in Gesù e Maria. Diceva di sé:

“Sono Nuccia, ho 60 anni, tutti trascorsi su un letto; il mio corpo è contorto, in tutto devo dipendere dagli altri, ma il mio spirito è rimasto giovane. Il segreto della mia giovinezza e della mia gioia di vivere è Gesù. Alleluia”!

Con le sue parole semplici, sempre dense però di contenuti mistici, presentava i suoi limiti, la sua voglia di vivere e la sua fede salda desiderando portare a Dio più anime possibili e grazie alla sua testimonianza di vita e di fede è riuscita a farlo. Negli ultimi anni della sua vita, rispondendo alle tante persone che la contattavano da tutta Italia e che le raccontavano i tanti dolori della vita, lei offriva un ascolto empatico, assicurando preghiera e offrendo la sua sofferenza, incoraggiando a riporre nei Cuori di Gesù e Maria tutta la loro speranza. Pregava il Signore dicendo:

“Voglio farli risorgere in Te, con il tuo amore. Voglio pregare molto e soffrire per tutti loro, perché sono sicura che, mentre io prego e soffro, Tu li guarisci e li liberi”.

Questa sua “straordinaria vita ordinaria” di donna sofferente ma appassionata è una testimonianza rilevante in questi nostri tempi in cui il “dolore” deve essere annientato in nome di una libertà che umilia la vita. Nuccia ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale il suo inno alla vita:

“Alla vista della mia vita stroncata, di una vita che non doveva più essere per me che sorgente di amare delusioni, sono stata turbata di abbandonarmi a pensieri spaventosi. Ed allora nel mio prepotente bisogno 023c  nuccia  2 (1964)di amore e di protezione, mi sono rivolta al Crocifisso. Egli comprende ogni cuore martoriato ed ascolta con immensa pietà ogni lamento. Quindi vicina a Te, non mi lamento, non mi annoio, anzi ringrazio l’Amore di avermi crocifissa per amore. La tua potenza d’amore faccia di me un cantore della tua grazia, trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia messaggio di speranza per molte anime tristi. Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinato alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore. Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e dell’attenzione di tanti fratelli. Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta. Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine”.

 

Maria Grazia Meloni

Se volete conoscere meglio Nuccia:

ALTRI TESTIMONI DI FEDE SULLA PAGINA —> TESTIMONI IERI E OGGI

RAGAZZI & DINTORNI – Maggio 2013 – “… Ridire il Credo oggi”

Dossier Maggio 2013

MERIDA E L’ORSA
Credo nella pace

di Cecilia Salizzoni

Abbiamo iniziato il percorso sulla fede, a settembre, con un film della Pixar, Wall-E, che ci proiettava in un futuro postmoderno e apocalittico; concludiamo con l’opera più recente dello Studio di animazione californiano, Brave (il titolo italiano Ribelle), che ci immerge nel tempo mitico e barbarico di un regno nelle Highlands scozzesi. Là, in mezzo a una natura selvaggia e numinosa, vive la principessa Merida dalla folta chioma fiammeggiante, insieme al padre, re Fergus, alla madre, laribelle_The_brave-52341025 regina Elinor, a tre fratellini irrefrenabili. Dopo un’infanzia calda di affetti che le ha permesso di sviluppare un animo intrepido, Merida sta vivendo il conflitto più antico del mondo, tra pulsione naturale e controllo culturale, tra l’ebbrezza delle aspirazioni individuali e le costrizioni del vivere sociale; tra il principio del piacere e quello del dovere, e, non ultimo, tra la parte femminile e la parte maschile della sua natura. Insomma è nel pieno dell’adolescenza, e il conflitto assume «i tratti della madre», la regina Elinor, che incarna la norma civilizzatrice e vorrebbe dalla figlia che assumesse il «ruolo», sacrificando l’«indole». Quando, poi, pretende che Merida si sposi secondo «la ragion di stato», lo scontro esplode. L’animosa Merida avanza il diritto di entrare in lizza, in quanto primogenita, con i figli dei capo-clan, gareggiando per la propria mano; ma, così facendo, espone il regno alla divisione, tanto più che l’offesa alla tradizione è aggravata dalla superiorità che la figlia di Fergus dimostra nel tiro con l’arco. Lo scontro con la madre si radicalizza e diventa opposizione di poteri: il ruolo sociale di regina contro le forze misteriose della natura selvaggia che il desiderio furibondo, e inconsapevole, di Merida evoca, ottenendo – tramite l’incantesimo di una strega – la resa della madre all’istintualità.

Ribelle-The-Brave-Videogioco-Screenshot-3L’inattesa trasformazione della regina Elinor in un’orsa gigantesca, rivela alla ragazza l’approdo estremo della strada che sta percorrendo: la ferinità che annienta l’umanità. Se ne accorgerà con spavento quando, nella foresta, per un momento vedrà cambiare la madre: «Come se fossi un orso, anche dentro». Se non troverà il modo per sciogliere l’incantesimo, Elinor diventerà e resterà così, sempre che il padre – che ha un conto aperto con gli orsi – non la uccida. L’indicazione per riparare arriva dalla strega, autrice riluttante dell’incantesimo: «Se il destino vuoi cambiare, dentro devi guardare e lo strappo dall’orgoglio causato riparare». Non si tratta di ricucire lo strappo che Merida, in preda all’ira, ha procurato all’arazzo ricamato dalla madre. Si tratta di ricucire la lacerazione interiore tra madre e figlia. Per farlo, dovranno seguire i segni e scambiarsi i ruoli. Ora, nella foresta, è la figlia a proteggere la madre, consentendole di vivere la dimensione «naturale»; allo stesso tempo, la figlia riconosce ciò che la madre è stata per lei. Insieme troveranno la via che conduce all’antico regno, «perduto», cioè lacerato dall’egoismo del primogenito del re, che disobbedendo al volere paterno, non volle regnare insieme ai fratelli, ma da solo, con la forza, gettando il Paese nella divisione della guerra.
Merida scoprirà che quel principe è Mor’du, l’orso feroce che ha sbranato la gamba al padre, e si renderà conto che lei sta seguendo la stessa stradmerida-in-una-scena-di-ribelle-the-bravea. Insieme con la madre tornerà al castello, dov’è in atto la ribellione dei clan.
Insieme rimedieranno le antiche posizioni: Merida assumerà il ruolo della regina per ricordare ai capi il valore della loro alleanza; di fronte a loro riconoscerà il suo errore. Per parte sua Elinor sosterrà la necessità di rompere la tradizione, rimettendo ai figli la scelta dinastica. Per essere ricucita definitivamente la lacerazione, c’è ancora bisogno che madre e figlia si guardino dentro in profondità, come non hanno mai fatto, e si riconoscano reciprocamente. Allora il processo di maturazione si completa: Merida capisce che cosa ha fatto alla madre, e che quello che ha fatto a lei, lo ha fatto a se stessa. La consapevolezza raggiunge il cuore, la fa scoppiare in pianto e la trasforma. La trasformazione interiore della figlia trasforma la madre, rigenerandola all’umanità (e trasforma i tre fratellini che a loro volta avevano mangiato il dolce della strega). Alla fine della storia, entrambe sono se stesse, eppure sono cambiate.

Può sembrare una storia didascalica, ma – come afferma Elinor riguardo alla leggenda del «Regno perduto», e Merida ribelle riconoscerà – «non è soltanto una storia: le leggende sono insegnamenti.
In esse c’è la verità». E Brave ha lo spessore e la forza simbolica del mito. Un mito che riguarda innanzi tutto la questione di «genere», ma risponde anche alla questione universale e fondante della pace.
Alla radice, prima di essere frutto di scelte politiche, la pace dipende dalle scelte dei singoli, dal loro grado di consapevolezza del modo in cui il destino individuale è intessuto con quello di molti altri; come in un arazzo: è possibile separare l’uno senza rovinare l’insieme? Una volta strappato, che cosa dovrà fare Merida per ricucirlo? Chi e cosa implica il percorso di riconciliazione?
Alla fine, madre e figlia ricamano un nuovo arazzo: che cosa rappresenta e cosa significa? Iribelle-the-brave-famiglian che senso sono cambiate Merida e Elinor? In che modo il loro percorso riguarda tutti, le ragazze ma anche i ragazzi?
Le svolte del racconto sono legate a due sguardi tra madre e figlia, prima dell’incontro con i clan, in camera, e nel cerchio di pietre sacre: in cosa differiscono questi sguardi? Cosa significa «guardare dentro»? Che cosa riconosce Merida, guardando dentro la madre? Come lo esprime? Dove avviene la confessione? Ha effetto solo individuale o anche comunitario? Per che cosa passa la trasformazione fisica? Che significato assume in tutto questo la luce?
Quali analogie si possono cogliere con l’insegnamento di Gesù sul Regno dei cieli?

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Maggio dell’inserto Ragazzi & D’intorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

Per info, abbonamenti e novità:

—> Clikka sull’immagine <—

FATTI DI DIO – Percorso di fede con i ragazzi

FATTI DI DIO

FATTI DI DIO Èun percorso di fede rivolto in primis a preadolescenti e adolescenti.fatti di Dio_cop

LA SUA SFIDA: riproporre ai ragazzi la fede in termini esistenziali, come cammino di riscoperta personale e comunitaria di Dio e della sua proposta di vita e di felicità, in Gesù.

I SUOI CONTENUTI: cinque tappe che, riprendendo i contenuti fondamentali del credo, articolano il percorso servendosi di dinamiche di gruppo, letture bibliche, percorsi musicali, esperienze da far vivere ai ragazzi e preghiere che diventano sintesi propositiva dell’intero cammino, vissuto nella singola tappa.

LA NOVITÀ È NEL SUPPORTO! Il prodotto offre ciò che i catechisti da tempo chiedono: il materiale è interamente in forma digitale e quindi facilmente gestibile per preparare schede personalizzabili per ogni gruppo e situazione.

DESTINATARI: catechisti, animatori, educatori, parroci che lavorano con preadolescenti e adolescenti. 

NEL LIBRETTO è descritto, passo dopo passo, l’intero percorso, con relative istruzioni per l’uso e Schede STEP 3_correzioniOK.qxprimandi ai contenuti del cd.

NEL CD sono reperibili tutte le schede di lavoro per animatori e ragazzi, necessarie per lo sviluppo dei percorsi, le tracce di preghiera, le 15 canzoni con relativi testi e partiture. Tutto scaricabile e stampabile. 

BUONO PER preparare campi scuola o per strutturare un itinerario che duri un intero anno pastorale. Per ogni tappa (e sono 5!!!), il materiale proposto è sufficiente per almeno quattro incontri.

PER ACCEDERE AI DATI: da Gestione Risorse o Risorse del Computer, cliccare col tasto destro del mouse su unità dvd-rom e quindi su APRI. Potrai così visualizzare sia le canzoni che i relativi file in pdf.

COSTO: € 9,90. Per aiutarci, anche in tempi di crisi, a combattere la pirateria!

PUOI ACQUISTARE FATTI DI DIO

Online su: Paoline libreria online

Nella librerie paoline: Qui trovi quella a te più vicina

…e in tutte le migliori librerie

Abilità, disabilità, handicap… diversità diversamente detta, o no?!

Leggo, rileggo, approfondisco, ascolto e poi penso… e nello specifico penso a tanti miei cari amici, a conoscenti, a gente vista anche solo per pochi istanti e a persone che amo profondamente e che conosco da sempre.

Penso alla loro vita e alla mia, penso alle volte in cui si è incrociata; penso alle scoperte fatte insieme, penso alle loro sconfitte e alle mie, penso ai loro sogni e ai miei… penso e mi dico: Siamo uguali in tutto e allo stesso tempo siamo profondamente diversi. 

Ah scusate, stavo dando per scontato una cosa: io sono Mariangela e loro sono Giuseppe, Alessandro, Andrea, Giulia, Marcella, Maria, Antonella, Claudio, Chiara, Pasquale… Io ho una storia da raccontare e anche loro! Ho un nome, un indirizzo, tanta voglia vivere, esattamente come loro. Eppure siamo profondamente diversi, perché il nostro cuore e la nostra memoria hanno vissuto frammenti di vita diversi; abbiamo nomi, volti, corpo, fantasia che ogni giorno si arricchisce in modo diverso, ma tutti siamo indistintamente persone, uniche e preziose.

Persone e non altro!

E allora su questo fronte il mio cervello va in blackout. Sì, perché vi assicuro che non riesco proprio a capire come una gamba, un braccio, una malattia possa arrivare a definire una persona. È vero: una malattia ci segna profondamente, quando è grave segna il ritmo della nostra vita, ma non può mai arrivare a sostituirsi al nostro nome, a caratterizzarci come fosse una dimensione razziale.

Mi fa problema, parlare di disabilità, tanto quanto di handicap, di “diversamente abili” o di “normodotati”… mi fa problema definire escludendo. Oggi leggevo che qualcuno propone una nuova definizione: “persone speciali”. Sì, mi direte è in nome del rispetto. No! Vi dico è un rispetto segnato dalla falsità, dalla voglia di distinguersi, di considerarsi e considerare gli altri dei diversi inferiori. È vero… è solo un problema di catalogazione, burocratico… come si farebbe altrimenti sui documenti? Come si farebbe per favorire giuste agevolazioni?

E invece non ci credo! Perché di fatto la burocrazia non si preoccupa di quei fratelli e amici che con la malattia convivono notte e giorno. E noi non ci scomodiamo nell’averli per amici, non fanno parte della nostra vita se non per scelta filantropica.

E’ raccapricciante vedere come le bacheche di facebook inneggino alla solidarietà sbandierata davanti a una foto, al “condividi se non ti vergogni di avermi per amico”. Eppure, ve lo dico con tutto il cuore: a me tutto questo lascia l’amaro in bocca e, personalmente, mi RIFIUTO DI FARLO.

Sì cari amici. Sì, caro Giuseppe, Alessandro, Andrea, Giulia, Marcella, Maria, Antonella e tutti gli altri… avete capito bene! Mi rifiuto di mettere le vostre foto sulla mia bacheca ostentando quei problemi già così pesanti, per voi, ogni giorno. Mi rifiuto di farvi cliccare da 1000 persone al giorno. Vi voglio come amici con cui parlare, con cui condividere, con cui spendere del tempo o vedere un film insieme al cinema. Vi voglio tra le mie foto private, personali, quelle che segnano la nostra amicizia, non la pubblicità della vostra malattia.

E allora vi propongo… lo propongo a tutti voi cari amici blogger e abitanti dei social, a te che stai leggendo al volo:

Rifiutiamoci di definire l’ALTRO, incasellandolo in una definizione generica e tutte le volte che di quel mio amico, le cui gambe non funzionano come le mie, dovrò dire qualcosa non dirò: Marco il disabile, ma dirò semplicemente: «Marco… ricordi!? Quel ragazzo con i capelli biondi…»

Io sono Mariangela… tu sei semplicemente Giuseppe, il mio caro amico e fratello, Giuseppe! Felice di averti nella mia vita, felice di imparare da te a vivere!

Sommario Marzo 2013 – Catechisti Parrocchiali

box_CPaprile

Una Pasqua d’amore 

Carissimi catechisti e catechiste, stiamo vivendo, con i ragazzi e le famiglie, il Tempo di Quaresima che ci immette nel più grande evento della storia, quello della morte e risurrezione di Gesù. Dio Padre nel Figlio crocifisso, non svela solo il suo infinito amore, ma da se stesso! 

Fin dall’ immagine di copertina siamo condotti nel cuore della fede e del «primo annuncio» che Pietro fa ai non cristiani: quel Gesù che era morto, ora è risorto. 

La Chiesa è chiamata oggi a realizzare e annunciare l’amore di Dio Padre che si compie in Gesù, per risollevare gli sfiduciati, consolare gli afflitti, rivitalizzare i disperati. Così, allo stesso modo, ogni catechista ed educatore è chiamato a essere testimone di quello stesso amore.

Buona Pasqua di amore a tutti! 

Nel numero di MARZO: 

Editoriale – Una Pasqua d’amore di M. Rosaria AttanasioCatechisti Marzo 2013

Spazio dialogo – SOS confrontiamoci di Tonino Lasconi. Classi o gruppi? Un incontro può sostituire una messa? Quale valore per il giorno del Signore?

Icone della fede – Il cuore della fede – morto e risorto per noi di Emilio Salvatore. Pietro, il peccatore, per la forza dello Spirito si trasforma in predicatore. La fede sperimentata nella Risurrezione diventa mistero da proclamare a tutte le genti

Itinerario per genitori – Educare allo stile pasquale di Emilio Salvatore. Un compito per i catechisti, chiamati a far riflettere i genitori su nucleo fondamentale della nostra fede e su come, la Risurrezione, tocchi e trasformi la loro e nostra vita

Itinerario Io sono con voi – Mi fido di chi ha visto Gesù di Fabrizio Carletti. Percorso e attività per i bambini 6-7 anni. Obiettivo: orientare i bambini a vivere la Pasqua come vittoria dell’amore sul male, come segno dell’amore di Dio. Gioco: Dal buio alla vita

Itinerario Venite con me – Ti racconto Gesù Risorto di Anna Teresa Borrelli [LEGGI L’ARTICOLO!!!]Percorso e attività per i ragazzi 8-10 anni. Obiettivo: orientare i ragazzi a conoscere i segni d’amore che Gesù ha compiuto per noi, credere che non ci lascia soli, riscoprire lo Spirito.Attività: Giornale in edizione straordinaria

Dinamiche e attività – Il cero Pasquale di Fabrizio Carletti

Parole della fede – Timore e amore di Renato De Zan

Sussidi liturgici e pastorali – Crediamo all’amore di Dio in Gesù di M.Rosaria Attanasio. Proposta per una via crucis costruita con i ragazzi

Itinerario post-battesimale – La lode del mattino a cura dell’Azione Cattolica dei Ragazzi. I bambini, in compagnia dei loro genitori, possono essere accompagnati a iniziare il nuovo giorno pregando Gesù

Ascolto e seguo Gesù – Il Vangelo della domenica di Roberto Laurita. Input, riflessioni e preghiere dalla III Domenica di Quaresima – C fino alla Domenica di Pasqua

Ascolto e seguo Gesù – Il Vangelo nella vita di Barbara Corsano. Dinamiche e attività dalla III Domenica di Quaresima – C fino alla Domenica di Pasqua

Il bambino nel gruppo di catechesi – Il bambino AGGRESSIVO di Franca Feliziani Kannheiser. Strategie educative e stili da imparare e da evitare

Comunicazione multimediale – Ritmi di vita di Marco Sanavio [LEGGI L’ARTICOLO]Quando il ritmo assume, nel percorso di fede, un significato pregnante, tanto da migliorare la partecipazione dei ragazzi alle liturgie domenicali

Per te, catechista  – Le prospettive per la catechesi in Italia a cura della redazione

50 anni dal Concilio – Da “assistere” a “partecipare” di Filippa Castronovo. Alla scoperta della Costituzione Dogmatica Sacrosactum Concilium

 

Box_R&D_03_13

Tutti i sacramenti sono difficili, perché segni piccoli e umili di una realtà immensa: l’incontro con Gesù Risorto. Un salto enorme che può essere superato soltanto con la fede. La Confessione però, ha un tasso di difficoltà in più!

Dalla Bibbia al webdal cinema alla musical’artel’attualità, il percorso accompagna i ragazzi alla  consapevolezza dell’amore di Dio, luce vera, che sola può aiutare a comprendere la distanza tra noi e Dio e, quindi, il senso peccato.

Nel dossier di MARZO:

Focus – Il Sacramento difficile di Tonino LasconiDossier Marzo 2013

Bibbia nella vita – Credo la remissione dei peccati di Tonino Lasconi

Idoli e Dio – Tra demonio e santità non è lo stesso di Fausto Negri

In rete – La riconciliazione sul web di Alessia Cambi [LEGGI L’ARTICOLO]

Musica e fede – Il perdono: tra senso di vuoto e fiducia di Mariangela Tassielli

Ciak, si gira – Un mondo nuovo di Cecilia Salizzoni

Colori dell’arte – “Padre, ho peccato…” di Fausto Negri

Test – Il cuore più grande di Maria Teresa Panico

Celebrazione – Il Signore vince il male di Veronica Bernasconi [LEGGI L’ARTICOLO]

Testimoni – Il buttafuori di Dio a cura della Redazione

PROSSIMAMENTE ONLINE IL SOMMARIO DI APRILE 2013 SU —> WWW.PAOLINE.IT

Testimoni ieri e oggi_”Le mie sofferenze mi preparano a vedere Dio ” – Silvio Dissegna

Silvio DissegnaSilvio Dissegna è nato a Moncalieri il 1 luglio 1967. È un bambino felice, cresciuto in una famiglia semplice tra le campagne della borgata Becchio a Poirino, alle porte di Torino. È un bambino speciale fin da piccolo, sempre pronto ad essere utile per tutti. Prega tutti i giorni Dio assieme ai genitori. Tra lui e Gesù nasce da subito un rapporto bellissimo, che si consolida sempre più dopo la Prima Comunione. “Mamma, il mio più grande amico da oggi sarà sempre Gesù”, dice a Gabriella, sua madre. Da allora Silvio desidera riceve Gesù eucaristico il più spesso possibile. A scuola è bravo. Ama giocare e passeggiare in bicicletta tra i boschi della sua terra. Ama il calcio e vorrebbe diventare un grande calciatore e fare il maestro. Scrive nel suo diario: “Da grande farò il maestro per insegnare agli altri e per far conoscere a tutti chi era Gesù”. Ed ancora: “Ti ringrazio mamma perché mi hai messo al mondo, perché mi hai dato la vita che è tanto bella. Io ho tanta voglia di vivere”.

Purtroppo però nella primavera 1978 da un dolore alla gamba sinistra gli viene diagnosticato un tumore alle ossa. Silvio ha solo 11 anni, ma capisce la gravità della cosa. Non si dispera, vuole guarire, vuole vivere, e nella preghiera si affida alla volontà dieucaristia Dio. Pochi mesi dopo è già in carrozzella. Il 21 maggio 1978 riceve la Cresima. Il mese successivo, il 4 giugno, chiede ai suoi genitori: “Dite a don Luigi – un sacerdote amico – di portarmi la Comunione a casa. Voglio Gesù tutti i giorni”. Aspettava con ansia don Luigi – racconta la mamma – e dopo univa le sue manine scheletriche per raccogliersi in preghiera. Affrontando il dolore della malattia con la forza della fede lasciando tutti senza parole: “Avevamo difficoltà a rispondergli – ricorda il papà Ottavio – da Silvio abbiamo imparato a pregare e lui ci spronava a farlo sempre di più e a offrire le nostre sofferenze”.

Ormai i dolori sono atroci, il suo piccolo corpicino è sempre più sofferente. Dal giugno 1978 al gennaio 1979 è silvio mammacostretto, ben sette volte, ad andare in ospedale a Parigi, nella speranza di trovare delle cure. Ricevere Gesù eucaristico ogni giorno gli permette di comprendere sempre più il valore della sofferenza che dona per tutti. “Oggi offro le mie sofferenze per il Papa, i peccatori e per la loro conversione, per la Chiesa, per i missionari, affinché Gesù sia conosciuto ed amato”. I dolori sono sempre più forti. “Le mie sofferenze mi preparano a vedere Dio”. La fine è vicina, ma la sua fede è salda. “Devo restare solo con Gesù, parlargli, dirgli tutto quello che ho dentro il cuore. Tu mamma riposati, che sei tanto stanca. Gesù io soffro come quando trasportavi la croce ed eri picchiato“. Nel maggio 1979 la gamba sinistra si spezza. In giugno perde la vista.papà e Silvio I dolori lo devastano. È ricoperto di piaghe su tutto il corpo. Eppure non si lamenta quasi mai. Continua a chiedere solo la Comunione, affinché lui abbia la forza e l’abbiano i suoi cari.

Il 24 settembre, ancora lucido e forte riceve l’Unzione degli infermi e il Viatico e alle 21,20, a soli 12 anni, si spegne.

Gli abbiamo insegnato a pregare come ci hanno insegnato i nostri genitori – racconta il papà – ma lui sentiva Gesù ancora più vicino e aveva desiderio di incontrarlo nella Comunione”. “Lo sentiamo molto vicino – ricorda la mamma – ci aiuta nelle piccole cose ed è sempre con noi, anche più di quando era in vita”. Perché ora Silvio è immerso nella luce di Dio.

Maria Grazia Meloni

Se volete conoscere meglio Silvio:

hs_proposte_sussidi_preghiere_quaresima_2013_paoline

Pier Accornero

“Silvio eroe a dodici anni”

Edizioni Paoline / San Paolo febbraio 2006

ALTRI TESTIMONI DI FEDE SULLA PAGINA —> TESTIMONI IERI E OGGI

RAGAZZI & DINTORNI – Aprile 2013 – “… la risurrezione della carne, la vita eterna”

Dossier Aprile 2013

LA PIÙ GRANDE SPEDIZIONE

di Cecilia Salizzoni

Molto forte, incredibilmente vicino è un film che affronta il tema del «lato cieco» dell’esistenza umana, che espone tutti al rischio della sventura, del dolore, della morte. E, benché la questione non si ponga in termini di fede nella risurrezione, il racconto è costruito sulla ricerca di una comunione possibile con chi è stato strappato a questa vita.

con padreOskar Schell, il giovanissimo protagonista che l’11 settembre 2001 ha perso il padre nell’attentato alle Torri Gemelle, formula il problema in questi termini: se il sole esplodesse improvvisamente, sulla terra impiegheremmo otto minuti per rendercene conto, il tempo che la luce attraversi la distanza che ci separa dal sole. Nell’universo di Oskar il sole era il padre, un padre straordinario che amava quel figlio tanto intelligente quanto fragile, bloccato da mille paure e forse da qualcosa di più.
Per lui, con l’intento di aiutarlo a vincersi e a mettersi in relazione con la gente, Thomas Schell organizzava un gioco che chiamava «spedizione esplorativa». Giusto prima della tragedia aveva pianificato quella che doveva essere «la più granmolto-forte-incredibilmente-vicinode spedizione di sempre», la ricerca del 6° Distretto di New York che, a suo dire, era esistito un tempo a fianco di Manhattan, ma poi sarebbe andato alla deriva e nessuno lo avrebbe più trovato.
Portare a termine questa spedizione per Oskar, sospeso nel vuoto creato dall’improvvisa eclissi del padre (e dal fatto di non aver saputo rispondere alla sua ultima chiamata telefonica dalla Torre), significa restare in contatto, «allungare i suoi 8’ con lui; forse in eterno».
Il ritrovamento di un ritaglio di giornale con la scritta evidenziata in rosso «non smettere di cercare» e una chiave saltata fuori da un vaso blu, il giorno in cui Oskar riusciva, per la prima volta dopo un anno, a rimettere piede nel guardaroba paterno, sono per lui gli «indizi» della spedizione affidatagli dal padre. Oskar pianifica nei dettagli il viaggio di esplorazione che, nei fine settimana, lo porterà a bussare alla porta di tutti i Black di New York, nella speranza di ritrovare la serratura che la chiave apre (Black è l’unica annotazione sulla busta che conteneva la chiave).
cercaDovrà affrontare le sue paure, Oskar, per compiere quel viaggio, che gli prenderà più dei tre anni pianificati, perché – scoprirà – che le persone non sono numeri; ciascuna ha una storia che chiede di essere condivisa. Dovrà sopportare il dolore, l’impotenza di fronte alla morte e la mancanza di senso della tragedia che gli è piovuta addosso; dovrà sopportare anche la scoperta che la chiave non era destinata a lui, ma «a un certo signor William Black a cui forse serviva perfino più che a me». Dovrà accettare il fatto che, per quanto lo desideri, il padre non tornerà, così come non torna il 6° Distretto.

PER SCANDAGLIARE IL RACCONTO
• Qual è il problema di Oskar?
• Che cosa c’entra la ricerca del 6° Distretto con la morte del padre? Perché è la più grande spedizione di sempre? Che cosa dice il padre sulla difficoltà della spedizione? Che cosa spera Oskar? A quale soluzione arriva e come ci arriva?
• Il film inizia con l’immagine in soggettiva del padre che precipita nel vuoto, e con la ribellioricercane del ragazzo davanti alla bara vuota del funerale («Potevamo almeno metterci le scarpe!»). Le immagini finali sono il disegno animato che chiude il diario della sesta spedizione esplorativa (il volo al contrario che riporta la sagoma del padre dentro il grattacielo), e Oskar sull’altalena con ai piedi le scarpe del padre: che cosa ci suggerisce l’accostamento di queste immagini? Quale significato acquistano in relazione al racconto?
• Si può dire che anche Oskar era come morto prima della «spedizione» e che, al termine, «risuscita»? In che senso? E suo nonno? Che cosa significa risuscitare?
• Oskar si fida del padre che sembra ain girovere una risposta per ogni cosa, non si fida della madre che non può dare un senso all’accaduto. Eppure la madre partecipa alla sua ricerca, senza che lui se ne accorga: quale analogia ci suggerisce ciò sul piano della fede, nella relazione tra l’uomo e Dio, tra visibile e invisibile, conoscibile e inconoscibile?
Ci sono altre metafore che possono dirci qualcosa: che cosa significa camminare sulla terra con i piedi nelle scarpe dei padri? Quale analogia si può sviluppare tra il mitico 6° Distretto e il regno di Dio?
• Perché Oskar chiama la sesta spedizione «Molto forte, incredibilmente vicino»?

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Aprile dell’inserto Ragazzi & D’intorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

Per info, abbonamenti e novità:

—> Clikka sull’immagine <—

Sommario Febbraio 2013 – Catechisti Parrocchiali

box_CPfebbraio

Un pozzo d’acqua viva

Il cuore di ogni catechista inizia già a proiettarsi verso la Quaresima, tempo da vivere in prima persona e da far vivere a tutti coloro che più direttamente ognuno segue da vicino. Lasciamoci illuminare dal Messaggio finale del «Sinodo sulla nuova evangelizzazione». Esso ci orienta a una rinnovata consapevolezza della nostra fede e a una rinnovata adesione a Gesù, per diventarne testimoni e annunciatori. È un ritrovarci insieme, attorno al pozzo della storia e della vita, come la Samaritana, senza nasconderci nulla. Anche noi, oggi, come lei quel giorno, abbiamo bisogno di «quell’incontro» che, solo, può cambiare la vita. E il Figlio di Dio, Gesù, continua a farsi presente. C’è una luce che parte dall’interno e che illumina anche gli angoli più nascosti. A quel pozzo, siamo chiamati ad andare, portando con noi altri, ogni povertà ogni situazione, ogni diversità e peccato. Buon cammino!

Nel numero di FEBBRAIO:

Editoriale Un pozzo d’acqua viva di M. Rosaria Attanasio

Spazio dialogoSOS confrontiamoci di Tonino Lasconi – sos su Religioni a confronto e l’Efficacia della preghiera

Icone della fedeIl pentimento di Pietro di Emilio Salvatore – il testo biblico in cui si penetra è tratto da Lc 22,54-62. Questa volta è saggiata la fedeltà del discepolo, in particolare di Pietro, chiamato a rispondere della propria fede di fronte alle accusa della gente. Storia di rinnegamento, pentimento, fedeltà.Catechisti Febbraio 2013

Itinerario per genitoriTradire e ritrovarsi di Emilio Salvatore – Da Pietro a noi, e in particolare alle famiglie. Perchè Pietro lo ha fatto? Come si può tradire una persona amica? Come si può tradire chi si ama? Come sempre, seguono indicazioni per la lettura dell’immagine di copertina, come strumento per entrare maggiormente nell’esperienza di Pietro.

Itinerario Io sono con voiMi fido di chi mi aiuta con misericordia di Fabrizio Carletti – Percorso e attività per i bambini 6-7 anni. Obiettivo: orientare i bambini a entrare nel tempo di Quaresima e riconoscere la misericordia di Dio che supera le nostre fragilità. Gioco: I maghi gelanti.

Itinerario Venite con meTi chiedo perdono di Anna Teresa Borrelli – Percorso e attività per i ragazzi 8-10 anni. Obiettivo: orientare i ragazzi a riconoscere nella loro vita i momenti in cui, come Pietro, hanno tradito il Signore; comprendere la necessità di un percorso di conversione; imparare a chiedere perdono e a gioire del dono della riconciliazione. Attività: la lettera a Pietro.

Dinamiche e attività La croce dell’amore di Fabrizio Carletti [LEGGI L’ARTICOLO!!!] – Costruire la Croce dalla I domenica di Quaresima fino alla domenica delle Palme. Con il polisterolo per ricostruire i simboli di ogni domenica. (LEGGI L’ARTICOLO)

Parole della fedeSapienza e verità di Renato De Zan – Sussidi liturgici e pastorali – Percorso penitenziale con le famiglie di Giovanna e Giuseppe Galasso – Proposta di un itinerario per coinvolgere le FAMIGLIE nella preparazione al sacramento della Riconciliazione ed Eucaristia dei propri figli.

Itinerario post-battesimaleUn angelo speciale a cura dell’Azione Cattolica dei Ragazzi – Far conoscere al bambino la figura dell’angelo custode; pregarlo e “costruirlo” attraverso una concreta attività da far fare ai bambini.

Ascolto e seguo GesùIl Vangelo della domenica di Roberto Laurita – Input, riflessioni e preghiere dalla IV Domenica del Tempo Ordinario – C fino alla II Domenica di Quaresima

Ascolto e seguo Gesù Il Vangelo nella vita di Barbara Corsano – Dinamiche e attività dalla IV Domenica del Tempo Ordinario – C fino alla II Domenica di Quaresima

Il bambino nel gruppo di catechesi Il bambino DEMOTIVATO di Franca Feliziani Kannheiser – Strategie educative e stili da imparare e da evitare

Comunicazione multimedialeQuaresima tra simboli e memi di Marco Sanavio (LEGGI L’ARTICOLO)

Catechisti protagonisti12 + 72 giovani per un popolo in missione di Fernando Faiella – L’esperienza della Diocesi di Nocera-Sarno: un consiglio episcopale dei giovani, con i 12 giovani scelti dalle diverse foranie della Diocesi, altri 72 chiamati non per andare in missione, ma per essere un popolo in missione.

Per te, catechistaLa Chiesa da “società” a “popolo di Dio” di Filippa Castronovo – Per conoscere la Costituzione Dogmatica Lumen Gentium

Box_R&D_Febb2013

Noi, figli amati, mai da soli. È una delle più grandi certezze che la comunione dei santi ci mette nel cuore. Cielo e terra uniti in un’unica grande famiglia; fratelli che sono chiamati a costruire solidarietà in nome di un amore da cui già si sono sentiti raggiunti e amati. La musica, l’attualità, il web, il cinema e, con rinnovata forza, la Bibbia e la liturgia ci aiutano a far entrare i ragazzi in questa immensa e spesso troppo sconosciuta realtà, più vicina a noi, di quanto possiamo immaginare.

Nel dossier di FEBBRAIO:

Focus – Santi grandi e piccoli di Tonino Lasconi

Bibbia nella vita – Credi la comunione dei santi di Tonino Lasconi

Idoli e Dio – Festa dei santi… o delle zucche? di Fausto Negri

In rete- Santi in rete di Alessia Cambi

Musica e fede – Mani unite tra cielo e terra! di Mariangela Tassielli

Ciak, si gira – Siamo una grande famiglia di Cecilia Salizzoni (LEGGI L’ARTICOLO)

Colori dell’arte – Tutti uniti in Cristo di Fausto Negri

Test – Vicini o lontani…insieme! di Maria Teresa Panico

Celebrazione – Donaci, Signore, la comunione di Veronica Bernasconi

Testimoni – Silvana Morelli e Rita Coluzzi a cura della Redazione – Due donne colpite da handicap fisici, dalla cui testimonianza traspare la forza della fede cristiana

Ti aspettiamo su facebook per seguire e condividere le novità, gli input, le segnalazioni, i post e per scaricare foto-preghiere, o cover per facebook da usare anche con i vostri destinatari, pubblicati sulle nostre pagine:

—> Paoline Centro Catechistico

—> Riviste Catechistiche