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Perché il Triduo Pasquale sia vita! – L’attesa si fa silenzio – Sabato Santo

attesa

Sabato Santo, tempo di attesa per ogni cristiano, tempo di domande, di dubbi, di paure, di incertezze.Tempo in cui ci si sente persi, in balìa tra ciò che è stato e ciò che ancora non è.

In questo giorno vogliamo dar voce solo alla preghiera perchè l’attesa si trasformi in speranza ma soprattutto in fiducia in Colui che ci ha annunciato la resurrezione!!!

Buon tempo di ATTESA, SPERANZA, FIDUCIA!

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Calendario triduo pasquale:

Perché il Triduo Pasquale sia vita! – Il tuo amore per noi – Giovedì Santo

Il giovedì santo, il grande giorno in cui la Chiesa e ogni credente riscopre il senso vero dell’essere cristiano, dell’essere amato e scelto, dell’essere chiamato a superare se stesso in nome dell’amore.

Pane spezzato, lavanda dei piedi, sacerdozio, Chiesa, Eucaristia, carità, servizio umile, dono gratuito… tutto in quella notte e in quella cena è accaduto.

Giovedì Santo, il grande giorno in cui Gesù si ritira nel Getsemani per pregare, in cui affida il suo dolore, la sua angoscia, al Padre!

Il papa emerito, Benedetto XVI, in un udienza del 2012, parlando dell’affidamento di Cristo al Padre nell’ora della sua morte, dice:

«La preghiera di Gesù durante la sua agonia nell’ Orto del Getsemani e le sue ultime parole sulla Croce rivelano la profondità della sua preghiera filiale: Gesù porta a compimento il disegno d’amore del Padre e prende su di sé tutte le angosce dell’umanità, tutte le domande e le intercessioni della storia della salvezza. Egli le presenta al Padre che le accoglie e le esaudisce, al di là di ogni speranza, risuscitandolo dai morti […]. 

Gesù, (ha ricordato il Santo Padre), pregava spesso da solo, ma questa volta avviene qualcosa di nuovo […] Al Getsemani egli getsemaniinvita Pietro, Giacomo e Giovanni a stargli più vicino. E pur giungendo da solo nel punto in cui si fermerà a pregare, vuole che almeno tre discepoli rimangano non lontani, in una relazione più stretta con Lui. Si tratta di una richiesta di solidarietà nel momento in cui sente approssimarsi la morte, ma è soprattutto una vicinanza nella preghiera, per esprimere, in qualche modo, la sintonia con Lui, nel momento in cui si appresta a compiere fino in fondo la volontà del Padre ed è un invito ad ogni discepolo a seguirlo nel cammino della Croce. I tre discepoli,  non furono capaci di vegliare con Lui, di condividere la sua preghiera, la sua adesione al Padre e furono sopraffatti dal sonno, per questo occorre domandare al Signore di essere capaci di vegliare con Lui in preghiera, di seguire la volontà di Dio ogni giorno anche se parla di Croce, di vivere un’intimità sempre più grande con il Signore, per portare in questa terra un po’ del cielo di Dio»

Esortati da queste parole, entriamo nel vivo di questo triduo pasquale, preghiamo con e come Gesù nel Getsemani, chiediamo al Signore la capacità, la costanza, la volontà, il coraggio di rimanere vigili! Restiamo accanto a lui e con lui affidiamo a Dio tutte le nostre angosce, i dolori, la nostra vita continuando a chiamarlo Padre e affidandoci alla sua volontà!

La preghiera che segue, ci aiuti a entrare nel vivo di questo giovedì santo, preghiamola durante questa giornata per prepararci alla grande veglia di stasera, proponiamola a chi abbiamo accanto, condividiamola coi nostri amici,  assaporiamola, interiorizziamone ogni parola perchè possa arrivare forte al cuore di Dio.

A tutti buona veglia!!!

Il tuo amore per noi
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Calendario triduo pasquale:

Verso la tempesta…

Ore 17.00. Autostrada. Finalmente arriva lo svincolo: casa!

Rettilineo un po’ trafficato. Stranamente tutti vanno piano. Io stessa, sempre così celere su quell’accelleratore, vado piano. Ma l’atmosfera è strana, non dà sicurezza.
Alle mie spalle un sole meraviglioso e un cielo terso! Raggi tanto forti da infrangersi un po’ fastidiosamente sullo specchietto e palazzi illuminati, con particolare intensità. Ma davanti a noi il buio. Cielo scuro, fulmini all’orizzonte, tuoni in lontananza. Tutto così buio e così pieno di uno strano presagio: la tempesta, l’incertezza, il pericolo, il
buio, la paura… eppure oltre quel buio c’è casa! Alle spalle un sole disposto a illuminare solo ciò che è stato, ciò che è ormai passato…
L’orizzonte aperto, la destinazione vera, il cammino è davanti, verso il buio

E nella mia testa, o forse chissà, nel mio cuore hanno iniziato a correre pensieri su pensieri, ricordi, speranze, illusioni, utopie, sogni, progetti, persone, passato… e futuro. Il presente è con me, in macchina, tra quelle mani al volante, tra i piedi divisi tra l’accelleratore e il freno. E tutto mi sembra così vero, così chiaro…

Vai, non fermarti, non tentennare! Rallenta, questo è prudenza… rallenta, ma non cercare strade alternative, non inversioni di marcia. Ciò che è dietro è passato e tale sarà per sempre, anche se il sole lo illumina. Ma casa è davanti, oltre quelle nuvole, oltre il buio, oltre il dubbio, oltre la paura: lì è casa! E allora vai, piano, ma vai! E vai decisa! Lasciati aiutare da chi ti precede, senza obbligare il tuo passo al passo di chi non vuole avanzare… Vai, decisa, oltre ogni fulmine, oltre ogni tuono, che forte vibra nel cuore. Vai con la paura che dà nuovi e strani ritmi al cuore, ma vai!

Avanzo! E andando verso casa, la mia casa, vado dentro la tempesta: fulmini, acqua, vento, masse che si muovono e che mi muovono. Arriverò? Arriveremo? Come procedere? Cosa fare? Eccolo l’istante più temuto… l’istante in cui puoi solo sperare di farcela, di non soccombere, di sopravvivere, di poter respirare profondo e dire presto al tuo cuore: “Siamo vivi! Anche questa volta ce l’abbamo fatta!”

Ma quell’istante è tutto da vivere. Questa è l’unica certezza. Il resto è speranza, è audacia, è determinazione, è forza di volontà, è fiducia…

Ma poi eccoci! All’improvviso, fuori dalla galleria, non piove più, il cielo è ancora una volta sereno, anche se il panorama è tutto diverso… tutto così cambiato, tutto ancora una volta da vivere e da scoprire… ma qui c’è casa!

E qui, a casa, non ho potuto non pensare, che in fondo quell’autostrada, quel sole, quella tempesta, quella galleria, quel sereno ritrovato, altro non sono se non la vita!

Suor Mariangela Tassielli , fsp

Triduo Pasquale 2013 – UN AMORE CHE SA DI DIO

dal 27 al 30 MARZO 2013 a Roma…

UN AMORE CHE SA DI DIO

…quando l’amore di Dio diventa uno stile di vita

Amare… nulla esiste di più intenso e sconvolgente,
nulla di più appassionante e disarmante.
In amore crollano le logiche,
in amore non regge il tornaconto.
L’amore vibra di vertigine e follia,
di limite e di immenso,
di terra e di cielo,
di dono e di paura.

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Eppure un giorno,
Amore si è fatto carne,

perché noi credessimo in lui,
perché fosse visibile ai nostri occhi
che non esiste vita senza amore,
né amore senza vita, accolta e donata.

Di questo amore fatto carne vogliamo parlare,
perché lui i nostri occhi hanno visto e le nostre mani toccato.
Lui, ha conosciuto il nostro cuore,
Lui, il cui amore ha lo stesso sapore di Dio,
Lui che, incontrandoci sulle strade della nostra quotidianità,
rende il nostro stesso amore, un amore che sa di Dio.

Vuoi vivere anche tu quest’esperienza???

L’invito è per tutti i Giovani fino a 30 anni, negli ultimi tre giorni della Settimana Santa, per vivere un’esperienza di spiritualità paolina e camminare con Gesù verso la Pasqua.

Vieni! Ti aspettiamo!

Quando? —>Dal 27 al 30 marzo 2013

Dove? —> A Roma – Presso la comunità delle Figlie di San Paolo, in Via A. Pio, 75 (nei pressi della Basilica di san Paolo)

Per Info, Contatti e Prenotazioni

sr Mariangela Tassielli, fsp – m.tassielli@paoline.it – 3408404419

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Ciak, si gira!_Innamorarsi a Manhattan

SCHEDA TECNICA 

Titolo originale: Little Manhattan – Innamorarsi a Manhattan
Genere: Commedia
Regia: Mark Levin
Interpreti: Josh Hutcherson: Gabe; Charlie Ray: Rosemary; Bradley Whitford: Adam; Cynthia Nixon: Leslie; Willie Garson: Ralph; Josh Pais: Ronny; Tonye Patano: Birdie; Mike Chat: se stesso.
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: 20th Century Fox
Anno di uscita: 2005
Sceneggiatura: Jennifer Flackett
Fotografia: Tim Orr
Musiche: Chad Fisher
Montaggio: Alan Edward Bell
Durata: 90 min
Tematiche: Amore, Avventura, Bullismo
Adatto a: famiglie, ragazzi

QUALCHE PREMESSA

Nell’ accostarci al film ricordiamo di:

  • Non anticipare mai la trama
  • Se qualcuno dei ragazzi ha già visto il film invitarlo a non dare anticipazioni ai compagni
  • Prevedere almeno due incontri: il primo per la visione del film e le prime “riflessioni ad alta voce”, il secondo per trattare la tematica del film in modo approfondito, prevedendo qualche attività da far vivere ai ragazzi
  • Subito dopo la visione del film  avviare un brainstorming in modo che i ragazzi possano a caldo esprimere:
    • La tematica del film in una sola parola
    • Ciò che li ha colpiti di più
    • Ciò che invece non gli è piaciuto

—> Può essere utile riportare su un cartellone tutte le parole dette dai ragazzi in modo da poterle avere “sott’occhio” nell’incontro successivo.

ENTRIAMO NEL FILM 😉

TRAMA

New York. Manhattan. Gabe ha quasi 11 anni e si è sempre interessato solo di basket e videogiochi. Per lui e per i suoi compagni le ragazze sono da tenere lontane perchè il solo contatto basta per far “venire i pidocchi”. Poi, improvvisamente, al corso di karate Gabe incontra Rosemary, ragazzina vispa e vivace che in realtà conosce dai tempi dell’asilo, ma è proprio durante gli allenamenti che, per la prima volta, inizia a guardare l’altro sesso con occhi diversi e interessati. Da qui inizierà a capire e scoprire le gioie e le ansie della prima cotta della vita.

FOCUS ON

Il film ci invita a riflettere non solo sulla tematica dell’amore, ma soprattutto sui cambiamenti psicologici e fisici, che i ragazzi vivono durante la preadolescenza. Gabe potrebbe essere Alessio, Luigi, Massimo, insomma uno dei ragazzi del gruppo che seguiamo. Proviamo perciò a guardare la storia di Gabe e Rosmary come se a viverla fosse uno dei “nostri” ragazzi.

Focalizziamo l’attenzione su alcuni elementi mettendo in parallelo ciò che vivono i protagonisti con ciò che possiamo far vivere ai nostri ragazzi.

—> CAMBIAMENTI ESTERIORI

Gabe conosce Rosmary da quando frequentava l’asilo nido, ma solo dopo i 10 anni quando è con lei, inizia a sentire degli “strani rumori allo stomaco”; non è più abile nelle sue solite attività fisiche (giocare a basket, calciare il pallone, andare in monopattino…); cambia taglio di capelli; si guarda allo specchio; si interessa del suo aspetto fisico.

Invitiamo i ragazzi a cogliere i propri cambiamenti fisici! Non serve andare tanto dietro nel tempo, intorno i 10/11 anni i ragazzi, e soprattutto le ragazze, cambiano velocemente. Invitiamoli allora a pensare se stessi  prima e dopo l’estate, l’anno prima e l’anno dopo. Ognuno, avendo un foglio e una penna a disposizione può dividere il foglio in due, nel senso verticale e su una colonna scrivere PRIMA, su un’altra DOPO, così da elencare almeno tre elementi del proprio fisico di cui hanno notato il cambiamento. (Es. PRIMA: più basso, senza peli, seno piatto… ; DOPO: più alto, la prima peluria, il seno inizia a crescere…).

—> CAMBIAMENTI INTERIORI

Gabe inizia a sentirsi diverso, non capisce le strane sensazioni che prova quando è con Rosmary, non gli interessano più solo i videogiochi, lo sport, gli amici “maschi”. Inizia ad avere divergenze di opinioni coi genitori; dice  qualche bugia pur di stare con Rosmary; vuole un taglio di capelli “da grande”  non fatto dalla mamma. Non sa gestire quello che prova, vorrebbe dichiararsi ma ha paura.  

Sullo stesso foglio invitiamo i ragazzi a scrivere tre cambiamenti legati al carattere, riportando magari degli esempi pratici per facilitarli. (Es. PRIMA: la mamma sceglieva i vestiti per me secondo i suoi gusti; raccontavo ai miei genitori ogni cosa; non parlavo mai…; DOPO: decido cosa indossare, ho i miei gusti; sono diventato più silenzioso; sono diventato meno timido…).

—> DIFFERENZE RAGAZZO/RAGAZZA

Gabe e Rosmary pur essendo coetanei hanno un modo diverso di vedere le cose.

Portiamo il gruppo a cogliere le
differenze tra i due sessi: il modo di vivere il rapporto ragazzo/ragazza; il maturare prima delle ragazze (è vero? siamo d’accordo?…).

—> SEGNALI NON PAROLE

Gabe non riesce a esprimere a parole i sentimenti che prova, capisce di essere innamorato leggendo i segnali che il suo corpo lancia.

Incoraggiamo i ragazzi a leggere i segnali del proprio corpo; invitiamoli a esprimere in parole quello che provano in determinate situazioni, per esempio quando vedono la persona che gli piace o semplicemente quando ascoltano il loro cantante preferito o, ancora, quando si incontrano con il proprio migliore amico. Questo è un modo utile per educare i ragazzi a esprimersi, a dar voce a quello che provano. Gli altri non sempre riescono a leggerci nel pensiero e questo può creare incomprensioni (come accade ai due protagonisti del film ma anche ai genitori di Gabe).

—> SOTTOLINEARE IL POSITIVO

Il film non ha propriamente un lieto fine, le strade di Gabe e Rosmary si separeranno e Gabe sostiene che “l’amore è una cosa orrenda a cui credono solo gli stupidi… e alla fine cosa ti resta? nient’altro che una manciata di MAGNIFICI ricordi, ricordi INCANCELLABILI. Ricordi che però Gabe non può che definire MAGNIFICI, ricordi che porterà dentro, ricordi che hanno segnato la sua vita. Nonostante le loro strade si separeranno il film si conclude sottolineando il positivo della storia tra i due protagonisti attraverso una carrellata dei momenti che hanno trascorso insieme.

I ragazzi del gruppo hanno già vissuto il loro primo amore? Sì? Come l’hanno vissuto? No? Come lo immaginano? Sia che i ragazzi siano o non siano stati innamorati, aiutiamoli a riflettere sul fatto che
ogni esperienza anche se non ha un lieto fine, arricchisce la nostra vita, ci aiuta a crescere, ci dona qualcosa che resterà sempre nostra. Proprio a tal fine proviamo, almeno per un attimo, a spostare l’attenzione dei ragazzi dalla storia di Gabe e Rosmary, a quella dei genitori di Gabe. Per tutto il film vivono separati in casa eppure conservano in sé il ricordo di tanti bei momenti vissuti insieme tanto che il riparlarne, seduti sul letto, riaccende quella fiamma d’amore che negli anni sembrava essersi spenta.

TEMATICHE COLLATERALI

Dal film emergono una serie di altre tematiche che seppur messe in secondo piano, in realtà influenzano la vita di Gabe: la separazione dei genitori; l’importanza del dialogo (Gabe capirà dagli errori dei genitori che è importante esprimere quanto si prova, pur rischiando di non ottenere ciò che si vuole e, proprio grazie al dialogo, si intuisce che i genitori cominceranno a riavere un rapporto); il bullismo subito dal compagno più grande; la solitudine di Rosmary, che pur vivendo in una famiglia per Gabe “perfetta”, in realtà passa tutto il tempo tra una lezione di ballo e una di musica insieme alla tata.

IN PRATICA: L’IDENTIKIT!

Una semplice attività per aiutare i ragazzi a riflettere ulteriormente su se stessi e sui cambiamenti propri e dell’altro sesso,  attraverso la collaborazione con gli altri componenti del gruppo!

A partire dalle riflessioni emerse durante l’incontro, utilizziamo i tanti foglietti compilati dai ragazzi per ricavare 4 identikit:

  1. bambino di 7/8 anni
  2. ragazzo di 11/12 anni
  3. bambina di 7/8 anni
  4. ragazza di 11/12 anni

Possiamo invitare i ragazzi a lavorare in gruppi di circa 4/5 membri (misti di ragazzi e ragazze) in modo che tutti possano essere coinvolti e ogni gruppo possa elaborare uno dei 4 identikit attraverso un disegno o  una sagoma, costruita ritagliando cartoncini o una carta d’identità o una piccola rappresentazione scenica… I ragazzi hanno una grande creatività che va incoraggiata ma è sempre buono avere delle modalità da poter suggerire lì dove i ragazzi dovessero trovarsi a corto d’ idee. Ogni gruppetto a fine lavoro presenterà il proprio identikit che fungerà da sintesi per la tematica affrontata e magari da spunto per un ulteriore dibattito 😉

Ricordate ai ragazzi che dagli identikit devono emergere le caratteristiche che sono emerse durante il dibattito e le riflessioni che hanno seguito il film!

OKKIO!

  • Non dimentichiamo che pur conoscendo i ragazzi da un paio di anni, i cambiamenti avvengono spesso in modo repentino perciò guardiamo sempre con occhi “nuovi” i ragazzi pronti a conoscerli in ogni loro cambiamento
  • Non tutti i ragazzi hanno già avuto la loro prima cotta perciò attenzione a non farli sentire dei “diversi”, come se fosse impossibile che ancora non gli piaccia una ragazzina
  • Non sminuire e non ritenere esagerato quanto provano i ragazzi! Per loro tutto è amplificato: i sentimenti, il tempo… (per Gabe 2 settimane e mezzo sono un’eternità così pure due giorni senza vedere Rosmary)
  • Sebbene Gabe sia un ragazzo, per le ragazze il modo di vivere la prima cotta non è molto diverso

Dalia Mariniello

Scarica l’intero articolo da poter leggere comodamente su file, fotocopiare, consegnare agli animatori in parrocchia o agli insegnanti

—> Scheda del film Innamorarsi a Manhattan<—

Puoi trovare il dvd di Innamorarsi a Manhattan —> QUI 😉 <—

Buona domenica! – XXVII del T.O. – Anno B

«…non sono più due, ma una sola carne»

Dal Vangelo di Marco (Mc 10, 2-16)
  XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Una Parola che destabilizzante, quella di oggi, che interrompe il flusso di riflessioni di Marco intorno a Gesù per porci una nuova domanda. Non più: “chi è Gesù?”, ma: “cos’è l’amore? Domanda intrigante ed attuale, forte e misteriosa, che riecheggia con potenza nel nostro mondo che ha smarrito certezze e sembra travolto da un’ondata di fragilità e di fango. Le notizie sconfortanti che continuano a riempire i notiziari mettono a dura prova anche il cristiano più ottimista. Ecco, allora, che ci si rifugia nel privato, che si abbandonano i grandi progetti sociali e politici per chiudersi nel ristretto e protetto mondo degli affetti privati…
Ma, anche qui, la confusione regna sovrana. Chi ha una famiglia non la vuole, chi non può (divorziati, coppie gay) la vorrebbe. L’amore è proposto come bene rifugio, caricato di mille attese e speranze, riempito di sogni e di gratificazione. Ma la realtà, di nuovo, ci mette in crisi: non basta reiterare l’innamoramento, esaltare l’amore di fusione per evitare pesanti delusioni. Chi può dirci una parola che non sia banalità, che abbia il sapore di verità, che indichi con autorevolezza la strada da percorrere? Chi questo amore lo ha inventato: Dio.

ECCESSI
La pagina della Genesi che racconta con linguaggio poetico la creazione della coppia umana ci rivela, a leggerla bene, un aspetto inquietante. La retorica cattolica ha esaltato il racconto della creazione della donna. Non è così: il testo rivela uno degli errori più comuni fra gli innamorati.
L’umano è infelice: non gli basta conoscere la realtà (questo il significato del dare il nome agli animali). Dio ammette il proprio sbaglio (splendido!) e decide di ricorrere ai ripari: farà all’umano un altro da sé, che lo contrapponga (nel termine ebraico è sottesa una vena di conflittualità). L’umano dorme, Dio crea la donna, non dalla costola, come erroneamente tradotto, ma dividendolo a metà.
Il termine usato indica lo stipite della porta: l’umano ermafrodita è scisso in due parti, in due stipiti che sorreggono l’architrave. E che fanno entrare nella dimensione di Dio, aggiungo io.
Ma l’uomo, destatosi, non ammette la diversità: non ammette che la donna arriva da Dio, pensa di conoscerla, la chiama “questa qui” e dice che è un pezzo di sé, una proiezione del suo ego. Terribile. Non è forse il dipinto dell’amore di fusione così decantato dai media e inseguito dalle nostre fragili generazioni di adolescenti? Credere che l’altro sia il mio specchio? Esaltare l’intesa che, alla fine dei conti, è una sottomissione mascherata? Eliminare la diversità del maschile e del femminile? La soluzione al pasticcio la offre il redattore del testo: perciò l’uomo lascerà la sua famiglia e diventeranno una carne solaPer costruire veramente una relazione occorre abbandonare la propria idea di famiglia e unire la carne. Nulla a che vedere col sesso: la “carne”, nell’antropologia biblica, indica la parte debole. Solo unendo le fragilità possiamo diventare coppia, cercando non in noi ma in un Altro il senso della nostra vita. Siamo compagni di viaggio.

DIVORZI MASCHILISTI
Al tempo di Gesù il divorzio era un fatto consolidato, addirittura attribuito a Mosè, quindi intangibile. Nessuno avrebbe mai osato mettere in discussione una norma così favorevole ai maschi: la domanda che viene posta a Gesù è retorica, tutti si aspettano che, ovviamente, Gesù benedica questa norma.
La risposta di Gesù è una rasoiata: voi fate così, ma Dio non la pensa così, Dio crede nell’amore come unico, crede nella possibilità di vivere insieme ad una persona per tutta la vita. Senza sopportarsi, senza sentirsi in gabbia, senza massacrarsi: l’obiettivo della vita di coppia non è vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre! Silenzio imbarazzato, sguardi sorridenti e complici : “Ma che, scherziamo?”. Gli apostoli, preso da parte Gesù, insistono: “Non parlavi sul serio, vero?”. Matteo, nel brano parallelo, giunge ad annotare la sconsolata affermazione dei dodici: “Allora è meglio non sposarsi!” (19,10)

SOGNO L’AMORE
Gesù dice che è possibile amarsi per tutta la vita, che Dio l’ha pensata così l’avventura del matrimonio, che davvero la fedeltà ad un sogno non è utopia adolescenziale ma benedizione di Dio!
Quando due giovani decidono di sposarsi e parliamo della fedeltà non stiamo disquisendo di una norma anacronistica di una struttura reazionaria che propone un modello superato: stiamo parlando del sogno di Dio.
A partire da qui, con fatica, con tenacia, i discepoli hanno scoperto la ricchezza del matrimonio cristiano. Da prima di Cristo ci si incontra e ci si innamora, si vive insieme e si hanno dei figli. Farlo nel Signore, mettere Gesù nel mezzo, fa comprendere delle cose straordinarie, nuove, sconcertanti su di sé e sulla coppia. In questi anni, frequentando molte coppie, pregando e vivendo con loro, abbiamo scoperto e riassunto la novità del matrimonio nel Signore.

FRATTURE
È bello poter dire a due giovani che desiderano sposarsi nel Signore, prendere il vangelo come modello che il matrimonio cristiano è una libera scelta, un’idea di Dio, non della Chiesa. È normale innamorarsi, normale decidere di vivere insieme. Farlo come Gesù chiede è una scelta particolare, quella di mettere Dio in mezzo alle nostre vite. E non è il retaggio di una Chiesa reazionaria che non sa aprirsi al mondo, ma il sogno stesso di Dio. Alla luce di questa Parola, come credenti, possiamo con fiducia affidarci al Dio che ha inventato l’amore, sapendo bene che siamo chiamati a ridire e a rivivere l’invariato messaggio della Creazione. Amatevi teneramente, voi che vi amate.

(PAOLO CURTAZ)

°° Una raccolta di canti per la Messa di Matrimonio°°
Ascoltate o scaricate il canto Non più due
una bellissima riflessione sul Vangelo di oggi in musica

Ma Dio va in vacanza? Lui no! E tu?

Carissimi amici,
siamo ormai nel pieno dell’estate, molti di voi sono in vacanza, alcuni ci sono già stati, altri ci andranno presto!

Noi di Cantalavita tra una programmazione e un’altra, in vista della nuova partenza settembrina, di un anno tutto da vivere insieme, di nuove rubriche e nuovi spazi per tutti, non potevamo non raggiungervi con una proposta estiva.

Ma Dio va in vacanza? Lui no! E Tu?

E’ una rubrica creata per proporre a tutti voi, amici della rete, una serie di foto-preghiere da condividere, donare ai vostri amici attraverso le bacheche dei social network che usate, o da pregare personalmente nelle varie situazioni che vi trovate a vivere.

Dio continua a essere fedelmente presente, qualsiasi sfumatura abbia la nostra estate!

Vi auguriamo di trascorrerla nel clima della serenità e della pace interiore.

L’appuntamento per tutti è a Settembre: un nuovo anno ci aspetta!

Foto Preghiere da scaricare: clikka sul titolo e salva l’immagine 😉

Nell’amore… Dio!!! – per Giovani dal 4 al 9 settembre 2012

Nell’amore… Dio!

un dono,
una scoperta,
un Sì 

Negli incontri, nei volti, nei sorrisi, nei sospiri, nel cuore che batte all’impazzata… nei tanti volti dell’amore, Dio c’è!
Si offre a noi lasciandosi scoprire nelle semplici e quotidiane situazioni della vita e, per noi, il suo ESSERCI diventa  un dono, una scoperta sempre possibile e un Sì da pronunciare e vivere nelle scelte.

Nell’amore… Dio! è un’esperienza di spiritualità paolina che proponiamo a tutte le RAGAZZE fino a 30 anni  per camminare insieme, sui passi di Gesù.

Vieni! Ti aspettiamo!

Quando? —>Dal 4 al 9 settembre 2012

Dove? —> Figlie di San Paolo – via dei Cavalli Marini, 32 – 00040 Tor San Lorenzo – Ardea (RM)

Per Info e Contatti

sr Pina Riccieri, fsp 339.49.37.233 – pina.riccieri@gmail.com

sr Mariangela Tassielli, fsp 340.84.04.419 – m.tassielli@paoline.it

sr Silvia Mattolini, fsp 329.33.95.223 – suorsilvia@ymail.com

L’amore è il luogo preferito di Dio.
In un abbraccio gratuito e rassicurante…
In un sorriso donato, camminando…
in una mano tesa per donare…
in uno sguardo puro e riconciliato…
nell’amore di chi si fa dono per altro…
nella vita donata senza misura…

…in ogni piccolo gesto d’amore Dio c’è!

Fai della tua vita lo spazio dell’amore
ed essa diventerà casa di Dio. 

Scarica il depliant: Nell’amore… Dio!_depliant

Una vita per il Vangelo – Suor Assunta

Ci sono giorni che iniziano in un modo strano, e la mente si popola di ricordi, di cose belle e intense, di persone, di sogni
condivisi, di tempi passati, forse troppo in fretta e che temi il tempo possa cancellare o anche solo annebbiare.    

Continua a leggere Una vita per il Vangelo – Suor Assunta

Pasqua di Risurrezione – un augurio di vita!

Vita!

Altro non mi viene in mente! Vita in pienezza, vita senza fine, vita…

Vita!

…perchè altro non desidera il cuore umano.

Voglio la vita, ma non una qualunque. Voglio quella vita che ha il sapore della Risurrezione, che conosce la caduta, che ha la consapevolezza della sconfitta, della paura, dell’incertezza, del peccato.

Regalatemi una vita da Risorti, perchè solo chi è risorto nel cuore, può vivere e far vivere, perchè conosce la fecondità della speranza, sa che dalla morte si può risorgere, ha sperimentato che l’amore è tenace, ha toccato con mano che dalla polvere ci si può sollevare…

Penso a te, Signore Risorto e ritornano in mente le catene che mi hanno trattenuto lontano da te; e sento nel cuore quel retro gusto amaro delle tante certezze conquistate che mi hanno svuotato; e sento ancora vacillare le ginocchia per quella volta in cui la paura di buttarmi nel tuo amore mi ha convinto a mollare tutto… e penso, e guardo, e scruto… ma sono troppe le distanze e potrei esserne travolta, ancora oggi…

Ma tu sei

il Risorto!

Sei Risorto, Signore, nelle mie catene, nelle certezze ammalianti, nelle mille forme di paura, nelle fragilità. Sei Risorto, Signore Gesù, e la tua Risurrezione fa esplodere la vita in queste catene, in queste certezze, in queste paure che troppe volte mi hanno consegnato alla morte.

Vita, Signore! Una vita da Risorti… di questo sento esplodere il cuore.

Una vita da Risorti, di chi avendo conosciuto la morte, sa di voler vivere… questa è la mia preghiera, questo il mio augurio per chi, avendo atteso la Risurrezione, oggi sceglie la vita che lui, il Risorto, è pronto a mettere tra le nostre mani.