
Carissimi catechisti, ripartiamo!
E quest’anno lo facciamo con i frutti dello Spirito! Di tappa in tappa, di incontro in incontro, attraverso nove incontri, da ottobre a maggio, la musica batterà il tempo della nostra catechesi, dei nostri incontri con i ragazzi, delle nostre riflessioni.
I destinatari dei post sono i catechisti, i parroci, gli insegnanti, gli educatori, insegnanti di religione…
I destinatari degli incontri da realizzare: cresimandi, adolescenti e giovani.
L’itinerario ci permetterà di entrare nel dinamismo vivo e irrefrenabile dello Spirito santo, instancabile vita di Dio che lavorando in noi, ci tocca, ci trasforma e produce frutti straordinari. Riusciremo a farli scoprire ai nostri ragazzi? Riusciremo a far esplodere la vita dello Spirito nella quotidianità dei nostri ragazzi?
Non ci resta che camminare, insieme e scoprirlo!
LA PRIMA TAPPA DEL PERCORSO: 1° frutto? L’AMORE!
[Di volta in volta, trascriviamo nel post solo qualche riga ;-), perché troverete l’articolo completo, da scaricare e stampare, in fondo alla pagina]
Il frutto dei frutti, prodotti dall’azione dello Spirito in noi, è l’amore. Ma per andare oltre lo scontato o il sottinteso, provate a chiedere ai ragazzi di rispondere a questa domanda: “Amare vuol dire…?”. […]
Vi propongo di ascoltare con i ragazzi due canzoni: Tutto l’amore che ho di Jovanotti, e L’amore va oltre di Gatto Panceri.
Quindi, invitateli a vivere una dinamica, ponendo loro due domande:
– la PRIMA: “senza l’amore che cosa siamo?”.
Dal testo di Jovanotti, far emergere quelle immagini-simbolo che potrebbero essere di risposta a questa domanda: grande vuoto, cavaliere pazzo, prigioniero dentro un carcere infinito…
– la SECONDA: “se la vita fosse una corsa a ostacoli, l’amore che cosa dovrebbe fare?”. Aiutate i ragazzi a non fermarsi al semplice titolo: “Cosa significa andare oltre? Concretamente cosa succede? L’amore cosa riesce a superare?”.
Spingete poi la provocazione oltre: “Forse davanti a Dio, anche noi potremmo essere un po’ Marino con la sua carrozzella, anche noi potremmo non riuscire a camminare sulle sue vie e allora? Che cosa fa Dio? Se lui è amore che cosa succede?”. [Continua scaricando il pdf]
Suor Mariangela Tassielli, fsp
Scarica l’intero articolo:
—>>>Ripartire amando – Amore <<<—
L’intero itinerario è tratto dalla rivista Catechisti Parrocchiali, itinerario annuale settembre-maggio, I frutti dello Spirito. Estratto per la rubrica Itinerari musicali di Catechesi su http://www.cantalavita.com.
ARCHIVIO “I FRUTTI DELLO SPIRITO”
- 1° incontro – Ripartire amando – Amore
- 2° incontro – Il sole che sorge, la gioia che rinasce – Gioia
- 3° incontro – Noi: in guerra o in pace? – Pace
- 4° incontro – I confini dell’amore – Magnanimità
- 5° incontro – Metti in circolo l’amore – Benevolenza
- 6° incontro – Tutto passa, cogli l’attimo! – Fedeltà
- 7° incontro – Venite e imparate da me, dice Gesù – Mitezza
- 8° incontro – Né troppo, né troppo poco! – Domino di sé
- 9° incontro – Come una creazione nuova – La fonte è lo Spirito!
Per richiedere l’annata 2011 completa, con tutto l’itinerario, scrivere a: abb.riviste@paoline.it





una buona dose di ottimismo nel cuore, provate a chiedere a qualcuno di loro di affiancarvi, di sperimentarsi nella catechesi.
«obbedendo ad una richiesta precisa del suo Gesù», ha scelto di vivere prendendo in affitto una casa in «Via della Povera Vita», al numero 14. Una casa, come abbiamo accennato, che è sempre aperta sia ai poveri sia a coloro che desiderano vivere un tempo di preghiera, ed è qui che è nata la
porta in grembo è affetta da “anencefalia”, una malformazione congenita grave che non dà speranze di vita. Ciò nonostante i due coniugi decidono di dare alla luce la figlia, e così nasce Maria Grazia Letizia. La piccola viene subito battezzata e dopo appena mezz’ora di vita muore tra le braccia amorevoli dei giovani sposi. La vita dei due prosegue nell’abbandono alla volontà di Dio. Chiara rimane incinta per la seconda volta. Ma anche questa gravidanza ha un risvolto amaro. Il bambino ha due gravi malformazioni che lo porteranno a condurre una vita di disabilità. 





co laqàch, qabàtz, oppure in greco dèchomai, apodèchomai, pro-dèchomai, spesso anche lambàno) o il nome non sono presenti. Emblematico è il caso dell’accoglienza del figlio prodigo da parte del padre. Non c’è il verbo accogliere, ma la descrizione dell’accoglienza, che il padre riserva al figlio che ritorna, è commovente. In questa scheda, per una semplice questione di brevità, si prenderanno in considerazione quelle pericopi che hanno, in modo esplicito, il verbo dell’accoglienza. In questo modo siamo in grado di conoscere gli aspetti fondamentali della tematica dell’accoglienza. 


ntervenire, ma ho avuto paura: quel compagno è un bullo e mena le mani.