«Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore» (Gv 15,26-27; 16,12-15)
Quanta durezza attorno a noi: fame e violenza, povertà e solitudine, disperazione e scoraggiamento… morte!
Ma noi abbiamo bisogno di vita, vogliamo sentire parole di pace, essere raggiunti da gesti di solidarietà, farci stupire da un inaspettato sguardo carico di cura e attenzione. Noi, abbiamo bisogno di un’energia nuova che ci attraversi, che penetri il tempo e lo percorra da più a meno infinito. Abbiamo bisogno di una forza irrefrenabile che ci tiri fuori dalla morte e dalle sue logiche, dalla notte e dai suoi deserti. Continua a leggere Risollevaci, tiraci fuori dalla morte – Buona domenica! – Solennità di Pentecoste – anno B
Ma questa fede non sembra corrispondere allo stile di Gesù di Nazaret. I discepoli ci proveranno in vita e tenteranno di vivere così anche dopo la morte e risurrezione del maestro. Ma lui, così come faceva in vita, anche da risorto entra negli spazi chiusi e protetti dell’incredulità e spinge tutti fuori. Alla fede non si risponde crogiolandosi nel dubbio, bloccati dalle poche certezze, attenti a non perdere ciò che si è faticosamente conquistato. Le sue parole, dette agli apostoli nel cenacolo, sono chiare e decise: andate, fuori, oltre, per le strade, nel mondo.
barriere, mettiamo distanze, fissiamo territori di protezione della nostra personale libertà… come se lui altro non volesse che ridurci in schiavitù, offuscando la mente e addormentando la coscienza. Eppure il Vangelo splende, con tutta la sua brillantezza, e colpisce questi luoghi comuni fino a costringerci ad aprire gli occhi (del cuore) per ascoltare.
Rimanere…
Stupisce sempre ascoltare il racconto delle tue apparizioni ai discepoli, la semplicità di quell’evento straordinario, la normalità dei tuoi gesti e la concretezza della tua presenza: spezzare il pane, sederti con loro, parlare, lasciarti toccare, accompagnare i discepoli nel cuore della Parola di Dio, della Legge di Mosè e dei profeti.
segni. Eppure i segni spesso diventano per la nostra fede, quello che i cambiavalute e le bestie erano per il Tempio: