“Segni” per credere – Buona domenica! – III domenica di Quaresima – anno B

«Molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome» (Gv 2,13-25)

Li cerchiamo, senza sosta; ne abbiamo bisogno per aiutare la nostra fede; li chiediamo in ogni momento difficile… sono i segni, i tanti segni di cui abbiamo bisogno per credere. Ognuno di noi, in un momento particolare della vita, ne ha avuto bisogno; tanti tra noi vivono una fede costellata di cercare segnisegni. Eppure i segni spesso diventano per la nostra fede, quello che i cambiavalute e le bestie erano per il Tempio: la infangano, rendendo la casa di Dio, che siamo noi, un mercato, disponibile per il miglior acquirente.   

E allora il “dio” più interessante e intrigante, il dio da seguire, sarà quel dio capace di dare segni, di tirarci fuori dai guai, di risolvere i nostri problemi del momento. Ma questo modo di credere è III quaresima_1null’altro che mercato: è vendere a basso costo la nostra fiducia in qualcuno, è mettere tra parentesi ciò che Dio ha fatto, concretamente, per noi, donando se stesso.

Non esiste segno più grande della croce, direbbe san Paolo; nulla dovrebbe convincerci di più: è nella croce che si è giocato il più grande paradosso della storia; è nella croce che la storia ha sentito la più forte risposta di Dio a ogni preghiera; è la croce a essere per noi oggi il segno dell’amore di Dio che, invocato, risponde.

UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE

Signore Gesù,
la tua croce è risposta
alle nostre infinite domande,
alla nostra voglia di capire,
ai tanti segni di una presenza
che, senza sosta, cerchiamo.
Insegnaci, Signore, a non
guardare dalla parte sbagliata,
a non cercare segni
su strade fatte di illusione
e di risposte appaganti.
Dona alla fede il coraggio
della concretezza nell’amare:
di questo la tua croce è
il segno più eloquente
e rivoluzionario. Amen.

cellulare

UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):

La tua fede sia fiducia in quel Dio che per te offre se stesso. Non chiedere segni, non servono. Chiedi il coraggio di scoprire nella croce il segno dell’amore.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA [Gv 2,13-25]

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di III quaresimacolombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social 

III quaresima

Suor Mariangela Tassielli, fsp

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