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Campo online/5° giorno

 

Giovedì 30: Il nostro grazie come una perla preziosa

E come ogni cosa bella, anche il campo è arrivato alla fine! Fine di un nuovo inizio, perché di questo si tratta; fine pregna di spinta verso un nuovo futuro, fine carica di forza, passione, scoperta, dubbio. È questo il momento in cui la fine e l’inizio si incrociano creando in noi qualcosa di imprevedibile e straordinario.

Quattro gironi di campo, riflessioni, condivisioni, impegni, progetti e voglia di vita piena… tutto questo non può che portarci al grazie! Un grazie detto a Dio, perché è in nome suo che ci siamo ritrovati, costruendo tra noi una comunicazione fatta di interiorità, cammini, scelte, domande, ricerca.
Fermiamoci e chiudiamo il campo firmando il nostro grazie
. L’Eccomi iniziale non può che diventare gratitudine.

Vi invitiamo tutti a scrivere la vostra preghiera, ringraziando! Tutti: i giovani partecipanti al campo a Roma e i giovani partecipanti on line. Da tutti possano diffondersi nella rete il nostro sincero grazie a Dio, per gli immensi doni da lui ricevuti.

 

Vieni a vedere le foto del 4° giorno su Giovani&Vangelo

Campo online/4° giorno_pomeriggio

Ora tocca a me!

Un progetto per vivere!

Quante esperienze ci passano addosso? Quante ne viviamo ogni giorno? Di quante non ricordiamo nulla? Belle, brutte, difficili, coinvolgenti, ognuna porta con sé qualcosa di unico, speciale. Eppure non basta questo a renderle esperienze importanti… non basta accumulare esperienze per crescere. Perché arrivino a noi e arricchiscano la nostra vita è necessario un passaggio successivo: le esperienze vanno integrate con la vita! Abbiamo bisogno di fermarci, di capire cosa abbiamo vissuto, di comprendere quali perle ci sono state donate, quali fatiche o rigidità ci hanno impedito una risposta positiva, o causato una sofferenza particolare.
Far Sì, cioè, che un’esperienza esterna a noi diventi parte di noi. Senza questo passaggio rischiamo di sprecare ogni cosa, infiniti istanti di vita, doni necessari e, per noi che crediamo, Dio stesso!
Già, anche Lui potrebbe rischiare di diventare scontato, nel rapido fluire di tutto, dei tanti impegni, tra le tante cose che occupano tempo, pensieri e cuore.

Ti proponiamo allora, caro/a amico/a, alla fine di questa esperienza – campo vissuta on line di fermarti un attimo e di non permettere al 30 dicembre di arrivare come conclusione cronologica di questi giorni, senza aver trovato la perla preziosa per cui dare tutto.

Fermati, scarica la traccia sotto proposta e prova a scrivere il tuo progetto di vita. ALT!!! So cosa stai pensando… blocca i pensieri e non obiettare per nessun motivo rispetto alla tua età. Realizzare un progetto di vita, non è importante solo per Roby97 [anche lei partecipante on line ;-P], che ha tutto un futuro da scoprire e realizzare. Un progetto è un momento della vita, ed è necessario a 13 anni, come a 50, 60 e oltre. È importante perché ci permette di avere il polso della nostra vita e di poter investire ogni energia per costruire e costruirci dentro!

Apri la traccia proposta e prova a prenderti qualche tempo di silenzio, magari a fine giornata: segui quello che ti viene proposto e scrivi ogni passo. Verificalo poi con una guida spirituale e se non hai nessun confronto… beh… che pensi?! Non sarebbe ora di iniziare un confronto con qualcuno?

Decidi nel tuo cuore un passaggio interiore da vivere, un passo di compiere, concretamente! Qualcosa che sia piccolo perché tu lo possa vivere e verificare. Non puntare alle grandi mete, quelle si raggiungono solo con la costanza dei piccoli passi. Decidi allora su cosa puntare nella tua vita di fede e fiducia verso Dio e, sotto la protezione di Maria, vai avanti con il cuore nella pace e con grande fiducia.

Il Signore è con noi! È dalla nostra parte! È nato per noi, per noi si è fatto uomo… perché tutti potessimo sperimentare con quale amore Dio ci ama! Buona continuazione di cammino, a presto!


Campo online/4° giorno_mattina

Mercoledì 29: Dio in noi…e noi?

Preghiera del mattino

Nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi. (Benedetto XVI)[…]


Per riflettere

1 Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. (1Gv 1,1-3)

Chi sono i noi di cui san Giovanni parla? Noi di cui egli stesso, chiaramente, fa parte. […].Noi, divenuti santi. Nati semplicemente uomini e donne. Noi, cresciuti sui passi del Maestro di Nazareth e della sua parola. Noi, audaci nel credere alla sua proposta. Noi, peccatori salvati dall’amore. Questi sono i noi testimoni che, in Gesù hanno scoperto il tesoro, si sono sentiti amati, e hanno scelto di avere in lui il centro della vita, hanno dato tutto pur di non perderlo. E quei voi? Chi sono i voi di cui Giovanni parla? E questa volta la risposta è ancora più semplice. Siamo noi, semplicemente noi: i raggiunti, oggi, dalla Parola! Siamo noi, che cerchiamo di capire, di ascoltare, di seguire, di non mollare, di credere. Eccoci, semplicemente noi! Il punto adesso è un altro! Restare fuori e continuare a guardare, esplorare, tentare di capire restando i voi di Giovanni o mettersi in gioco, entrare decisamente nella proposta di vita che Gesù fa e diventare dei Noi che comunicano quanto hanno sperimentato?[…].


Guarda il videoclip suggerito nella scheda:

Voci… da Roma!

E i giovani presenti a Roma come se lo stanno vivendo?
Voci da Roma è lo spazio dedicato alle loro condivisioni, commenti, riflessioni ad alta voce… tra parole, immagini, racconti e musica. Eccovi le loro testimonianze!

 

 

Silvia di La Spezia   – 24 anni

 

 

 

Chiara di Salerno – 24 anni

Oggi mi è stato fatto un dono che voglio condividere con te: l’evangelista Matteo ha fatto sì che io mi vedessi attraverso gli occhi di Dio. Io, che spesso non mi sento degna del Signore, sono da lui considerata come una preziosissima perla per la quale vendere ogni cosa. Nessuno mai venderebbe tutto ciò che possiede per potermi avere accanto, figurarsi il proprio figlio… e Dio arriva alla croce per me! Siamo solo alla prima giornata e mi sento già molto carica, spero di essere riuscita a comunicarti la mia gioia.

 

 

Francesca di Bologna – 30 anni 

 

  Dio ha per ognuno di noi
un meraviglioso progetto!
Non dobbiamo avere paura,
ma il coraggio di crescere
e portare frutto

dove e come Lui ci vuole.

 

 

Dove Dio ti Ha seminata…

 

 

 

…là devi fiorire!

 

 di Carla Ronci

 

 

 

 

 

 

Maria Rosaria di Salerno – 26 anni  

 Durante un incontro di catechesi mi è stata raccontata questa storia. Essa mi ha aiutato a comprendere che facciamo tutti parte del disegno di DIO.Tanto tempo fa vi erano su di un monte tre semi che sognavano il loro futuro una volta divenuti alberi.
Il primo seme sognava di diventare uno scrigno per contenere immensi tesori.
Il secondo voleva diventare un galeone per solcare i mari con a bordo i re delle nazioni.
Il terzo non voleva lasciare il monte,voleva diventare talmente alto da toccare il cielo,così che chi lo guardava potesse pensare a Dio . Il tempo passa ed i tre semi sono diventati dei maestosi alberi. Un giorno, un boscaiolo salì sul monte e li tagliò.L’albero che voleva diventare scrigno divenne invece una mangiatoia per animali ed era infelice perché non aveva realizzato il suo sogno. Avvenne una notte che faceva molto freddo e nella mangiatoria riempita di paglia venne deposto un bimbo appena nato. Era Gesù Bambino. Allora l’albero capì che si era realizzato il suo sogno, conteneva il più grande dei tesori.

Il secondo albero che sognava di essere un galeone, divenne invece una barchetta che i pescatori usavano in un lago. Ma una notte i pescatori si trovarono con la barchetta in acque in tempesta ed ebbero paura. L’uomo che era con loro, rivoltosi ai venti disse di calmarsi e il lago si calmò. Allora l’albero capì di aver incontrato il Re dei re.

Il terzo albero che voleva ricordare al mondo Dio, divenne invece una croce che fu posta sulle spalle di un uomo innocente condannato a morte.

L’albero era profondamente triste, non solo non si era realizzato il suo sogno, esso era anche causa di sofferenza.
Un giorno quell’uomo, dopo esser morto in croce, è risorto salvando il mondo dalla morte. Dal quel giorno l’albero diventato croce, è diventato simbolo dell’amore di Dio. 

 

Iacopo Di Salerno – 18 anni 

 

Dio é

Dio è occhio che parla, orecchio che cerca, mano che guarda. Io sono il gatto che sale sui tetti e miagola, Dio è colui che mi cercava prima che io miagolassi da solo in un vicolo. Dio è un nido caldo sempre pronto ad accoglierci, per quanto lontano io possa volare lontano. Lui è un caldo giaciglio per la notte, è un vento generoso e favorevole che sprona le mie vele e che accudisce rinfrancando le mie ali. Lui è il ricco che viene frainteso dal povero quando gli promette un pasto caldo, una coperta e un tetto sulla testa. Io sono colui che ascolta molto, poco fa ma quel che fa lo fa per gli altri

 

 

 

Elisabetta di Como – 27 anni

 

E dopo aver conosciuto i nomi degli animatori in un post precedente, conosciamo ora i loro volti!!!

 

 

Suor Mariangela, FSP 

 

 

 

Suor Silvia, FSP

 

 

 

 

 

Veronica, postulante FSP

 

 

 

 

Nikki, postulante FSP

 

 

 

 

Vieni a guardare le altre foto (1° giorno2° giorno)!!!
Perchè non aggiungi sul nostro profilo facebook, Giovani&Vangelo anche la tua? Clicca su “MI PIACE” e condividi la foto scrivendo il tuo nome!
Dopo le presentazioni e le condivisioni che stiamo vivendo in questi giorni, sarebbe bello dare un volto alle nostre voci e creare l’album fotografico dei partecipanti online!!!


 

Campo online/2° giorno_pomeriggio

La Parola si fa voce:
l
a forza apostolica della comunicazione.

La comunicazione oggi è il nuovo grembo in cui ogni essere umano nasce e matura, ereditandone automaticamente rischi e opportunità […]
Tutti, siamo immersi nello straordinario e sempre stupefacente (positivamente e non) mondo dei new media, dei personal media dove paradossalmente la comunità appare ma non c’è, dove con un click mi coinvolgi o mi elimini, mi lasci entrare o mi escludi dalla tua vita; dove tutti avanzano diritti e pretese; dove si moltiplicano i maestri e, in compagnia di migliaia di amici, inizio a sentirmi sempre più solo. Eccolo il pianeta comunicazione, questo sconfinato universo senza limiti, né misure, in cui sempre più urgente diventa annunciare il Vangelo perché nell’incontro vero con la Parola, l’uomo può incontrare il vero se stesso. È in questa nuova piazza che l’uomo si intrattiene; qui trascorre lunghe ore del giorno; qui lo troviamo!
Il punto è: quale Dio viene annunciato? È ancora vivo il Cristo Risorto? È viva la sua Parola? Si riconoscerebbe dalle descrizioni? Ci considererebbe annunciatori del suo messaggio?
Fondamentalismo, fideismo, immaginette sdolcinate, cristi luminosi o trafitti, madonne luccicanti… ma quanto Vangelo corre sulla rete? Chi cerca Dio, quale Dio trova? […]

La voce della parola divina deve risuonare anche attraverso la radio, le arterie informatiche di Internet, i canali della diffusione virtuale on line, i cd, i dvd, i podcast e così via; deve apparire sugli schermi televisivi e cinematografici, nella stampa, negli eventi culturali e sociali…

Questa nuova comunicazione, rispetto a quella tradizionale, ha adottato una sua specifica grammatica espressiva ed è, quindi, necessario essere attrezzati non solo tecnicamente, ma anche culturalmente per questa impresa.
La Parola, afferma san Paolo, deve potersi diffondere e, per questo, ha bisogno della comunicazione.
Ma come siamo chiamati a donarlo? Come, oggi qui, possiamo anche noi dare Gesù al mondo?…


Campo online/2° giorno_mattina

Lunedì 27: Dio Padre, il mercante e la perla preziosa!

Preghiera di lode:

Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Mt 13, 45[…]


Per la riflessione:

Se chiedessi a molti credenti cos’è la perla preziosa ci risponderebbero senza batter ciglio: Gesù! Lui è la perla per cui dare tutto, anche la vita; lui è il tesoro prezioso per cui lasciare tutto! Forse sarebbe anche la nostra risposta: e non è sbagliata, di fatto è vero, è scritto! (Mt 13, 44) Ma l’evangelista non si ferma e ci chiede di andare fino in fondo…Entriamo nella parabola e facciamola parlare…[…]


Guarda il videoclip suggerito nella scheda:

Speciale campo on-line/programma

 

LA PERLA PREZIOSA on line!!!

VIVI CON NOI IL CAMPO

GIORNO x GIORNO!!!

Dal 26 al 30 dicembre!

 

PROGRAMMA DEL CAMPO ONLINE! I LINK SARANNO AGGIORNATI DI VOLTA IN VOLTA NELL’ORA PROGRAMMATA!

Domenica 26 : Start, si parte!

Lunedì 27 : Dio Padre, il mercante e la perla preziosa!

Martedì 28: Come il mercante… Dio dà tutto ciò che ha…

Mercoledì 29: Dio in noi e noi?

Giovedì 30: Conclusione!

RITORNA ALLA PAGINA DELLE INIZIATIVE

 

Buona domenica!

C’erano in quella regione alcuni pastori che,
pernottando all’aperto,

vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò a loro
e la gloria del Signore li avvolse di luce.
Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro:
Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,
che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide,
è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore!

Dal Vangelo di Luca (Lc 2,1-14)
NATALE DEL SIGNORE – MESSA DELLA NOTTE

 

La parola a…
Paolo Curtaz

È solo l’ennesima notte di freddo e di insonnia, passata facendo i turni per vegliare il gregge. Una notte uguale a quella del giorno precedente, una notte uguale a quella di domani. In mezzo: loro, i pastori, che cercano di scaldarsi dalla gelida notte della Giudea. Nei loro cuori rabbia, rassegnazione, disincanto, come sono i sentimenti di coloro che hanno speso tutte le energie per sopravvivere.

Piccole vite inutili, rottami della storia, residui dell’umanità.
Ce n’erano allora, ce ne sono ancora oggi, sempre più numerosi.

Uomini e donne dalla vita anonima, sbiadita, inutile, che si sono arresi davanti al mondo competitivo, altri che non hanno mai neanche iniziato a combattere, sapendosi perdenti. I sogni sono finiti, se mai hanno avuto il coraggio di coltivarli.
Penso ai tanti perdenti che ho incontrato nella mia vita. E quest’anno.
Persone che non finiranno mai in nessuna statistica, in nessuna rivista, in nessun talk show.

Bastardi della storia, proprio come i pastori.

E l’angelo appare ai pastori.
 
Ecco Dio, voi che lo aspettate. Ecco Dio, voi che non ne sentite il bisogno.
Ecco Dio, professionisti del sacro. Eccolo, inatteso, sconvolgente, stordente, folle.
Un Dio che si annuncia a chi non se lo merita, a chi non lo prega, a chi maledice la vita tre volte al giorno. Un Dio che si fa riconoscere dai segni quotidiani, che si nasconde nelle piccole cose. Un Dio che cambia la vita che se anche resta la stessa, assume una luce diversa.

Un Dio bambino, che non risolve i problemi, ma ne crea, chiedendo accoglienza.

Un Dio che si rivolge a noi poveri, a noi perdenti, a noi inquieti.

Lui per primo povero, perdente, inquieto per amore.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Immenso amore Natale 2010

 

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Tra note e realtà – Speciale Natale!

 

Sento tra i pensieri un eco di richiamo
Bambina ti aspetto qui
a braccia aperte verso il cielo

I giorni a volte non passano…
E sento il mio amore che sta crescendo
Le emozioni che sto vivendo
C’è uno strato di pelle che ci separa.
Arriverai da lontano,
sorridendo arriverai
e mi incanterai
arriverai da lontano
e per sempre ci sarai nella mia realtà…
E’ arrivato il momento di farti vivere…

(Syria – Lettera ad Alice)

 

Semplici e cariche d’emozione!
Poche parole, quelle di Syria, ripetute come ritornelli interiori, cantati in un silenzioso e ininterrotto dialogo. L’attesa vibrante, la forza del nascere, il silenzio e il fremito dell’ora giunta, il tempo squarciato dal pianto, la gioia inenarrabile di una nascita, la tenerezza dell’unirsi in un atteso abbraccio: tutto questo ha unito Maria a Gesù come continua a unire ogni mamma al suo bambino.

 
E’ Natale!
Tempo di pienezza. Tempo di vita!
E’ il mistero di un Dio presente nella storia!
E’ la visibilità dell’Amore, in una normalità spezzata dallo straordinario!
Lo straordinario coraggio di Maria nell’accogliere un progetto più grande dei suoi stessi sogni. La straordinaria determinazione nel continuare a credere nella vita quando in tanti, troppi la mercanteggiano. La straordinaria fantasia della Vita che per sbocciare sceglie una piccolissima e insignificante cellula.

 
Buon Natale allora…
…a tutte quelle mamme, silenziosamente coraggiose, che offrono alla vita la possibilità di esistere
…a tutti i papà, troppe volte messi al margine di una storia che li vede protagonisti
…a coloro che al di là di ogni ideologia e appartenenza partitica hanno riconosciuto all’embrione la dignità di essere vivente
…a coloro che continuano a definire l’embrione solo una cosa più piccola della punta di un ago ingrandita 300 volte
… a tutti coloro che vivono, che scelgono, che sperano, che guardano il futuro con occhi limpidi
…a chi non ce la fa a raggiungere vette troppo alte

 

A tutti, semplicemente, buon Natale!


suor Mariangela fsp
e tutta la redazione di Cantalavita!

 

Buona domenica!

Giuseppe, figlio di Davide,
non temere di prendere con te Maria, tua sposa.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-24)
IV DOMENICA DI AVVENTO -Anno A-

 

La parola a…
Paolo Curtaz

 

Matteo ci racconta stringatamente della nascita di Gesù, ma dal punto di vista di Giuseppe. È essenziale, perché si rivolge a degli ebrei, parlare del maschio di casa. Dalla discendenza di Davide doveva provenire il Messia, e Giuseppe proviene da quella discendenza. Solo che rispetto ai maschi che ascoltavano, ha avuto un percorso decisamente particolare.

Maria e Giuseppe sono fidanzati, hanno un regolare contratto di matrimonio stipulato dai rispettivi genitori. Maria è giovanissima, Giuseppe non lo sappiamo.
Se vi piace restare fedeli al Vangelo, non sappiamo molto di lui. Presumiamo che fosse un bravo e onesto ragazzo del paese, nulla di più.
Quello che Matteo vuole dirci, però, è decisamente più semplice: l’unico a sapere che quel bambino non era suo è proprio Giuseppe.

Osiamo immaginare la sua notte insonne di maschio ferito?
La disperazione, la rabbia, il desiderio di vendetta?
Vendetta a portata di mano, e benedetta dalle leggi che gli uomini attribuiscono a Dio, spesso: lapidazione. Una donna adultera va lapidata, non ci sono storie.
E Giuseppe, per essere devoto e ligio alla Legge vera di Dio che porta nel cuore, decide di mentire.
La decisione è presa. Ora arriva un po’ di sonno, mentre l’ultima stella della sera scompare. Il sonno è agitato, confuso. E Giuseppe sogna. Sogna di angeli rassicuranti, di spiegazioni misteriose, di un figlio che è di Dio ma che avrà il nome del falegname.

A Maria Dio chiede un corpo, a Giuseppe di portare la croce di allevare un figlio non suo.

Aveva certamente dei progetti, il buon Giuseppe: un laboratorio più grande, una casa spaziosa, dei figli cui insegnare l’uso della pialla e dello scalpello. Non aveva grandi pretese, questo figlio di Israele, un piccolo sogno da vivere con una piccola sposa. Ma Dio ha bisogno della sua mitezza e della sua forza, sarà padre di un figlio non suo, amerà una donna silenziosamente, come chi prende in casa l’Assoluto di Dio.
Giuseppe accetta, si mette da parte, rinuncia al suo sogno per realizzare il sogno di Dio e dell’umanità.

Giuseppe è il patrono silenzioso di chi aveva dei progetti ed ha accettato che la vita glieli sconvolgesse.
Dio ha bisogno di uomini così. Di credenti così.
Pochi giorni al Natale, Giuseppe, dal silenzio in cui è rimasto, custode e tutore della santa famiglia, veglia su di noi e ci chiede di imitare la sua grandezza.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Fede è fede

 

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