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«Il regno dei cieli è come…» Questione di bene, male e convivenze. – BUONA DOMENICA! XVI DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

Lasciate che l’una e l’altro
crescano insieme fino alla mietitura.
(Mt 13,30)

Senza troppo tergiversare dobbiamo ammetterlo: il male esiste, qualcuno lo genera volontariamente, qualcun altro lo subisce suo malgrado e altri ancora trovano il modo per sconfiggerlo… prima o poi. E in fondo seme buono e zizzania ci confermano tutto questo. Il male c’è e non è frutto del caso, esattamente come il bene. La zizzania sembra essere stata seminata proprio come il seme buono. Bene e male sono destinati a convivere.

Ma è questo il senso del mondo? Per quanto sia incoraggiante sapere che alla fine le cose sembrano volgere verso il bene, davvero il brano del Vangelo in questa sedicesima domenica punta a essere solo una pacca sulle spalle per non farci mollare di fronte al male che vediamo accadere sotto i nostri occhi o che sperimentiamo? Davvero possiamo ridurre il senso del mondo a una contrapposizione così netta? In realtà la contrapposizione è solo nella nostra testa, perché anzi il Gesù che racconta parla di un tempo in cui dividere, e forse anche distinguere, non è così facile. Alla fine dei tempi tutto sarà più netto, perché maturare è scegliere a cosa dare forza: se al bene o al male. Ma ora, in questa sorta di tempo intermedio, dove ogni più piccola scelta rafforza un nostro orientamento interiore nulla è ancora maturo e tutto deve essere vagliato, compreso, scelto. [CONTINUA… Di seguito clicca sul numero 2 accanto alla parola pagine]

Ascoltare, comprendere… – BUONA DOMENICA! XV DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

Il seminatore uscì a seminare.
(Mt 11,28)

Parabola straconosciuta, quella che oggi il Vangelo della XV domenica del Tempo Ordinario ci propone. La parabola del seminatore è forse tra le più ascoltate e raccontate. Spesso è anche un po’ usata come una clava. E non capita poche volte che su di essa, a mo’ di messaggio finale, venga imbastita questa chiusura: «Alcuni tra noi rispondono al Signore al 100%, altri al 60, altri al 30%. Ognuno di noi si chieda: E io quanto riesco a rispondere a Dio? Che terreno sono?»

Intanto potremmo da subito smontare questa finale ad effetto. La parola di Dio non parla di una percentuale, non dice 30%, ma precisamente: «il 100, il 60, il 30 per 1». La moltiplica di Dio, per quanto strana, funziona così: moltiplica incredibilmente tutto ciò che riusciamo a mettere a disposizione, anche una porzione piccola come l’1. Quindi è proprio lui a moltiplicare, e lo fa all’infinito. Per cui se c’è una cosa che è certa è che l’obiettivo della parabola non è mettere in luce il nostro fallimento nella fede, ma il suo offrire a noi continue possibilità. E questo non va mai, e dico mai, dimenticato.

Altra straordinaria certezza: il seminatore è il Signore, che semina in noi la parola del Regno, una parola cioè che porta vita, che rende vita perché è essa stessa vita. Frequentare il seminatore significa quindi attivare possibilità per una semina decisamente fuori dal comune. La parola del Regno non ha nulla a che fare con le nostre parole, è oltre; è una parola creativa e creatrice: mai uguale, mai inefficace, mai silenziabile, mai selezionatrice. Già: la parola del Regno non sceglie il terreno, ma si offre a ogni terreno, a ogni disponibilità, a ogni vita. È questo quello che affermano i primi versetti della parabola. Dio non sceglie a chi dare. Non si preoccupa di non sprecare il seme. Non seleziona. Dio offre al mondo, a tutti indistintamente, il seme che custodisce la vita stessa del mondo. Nello specifico: Dio ha offerto al mondo suo Figlio, Parola vera e viva, perché il mondo vivesse, perché il mondo si sentisse raggiunto dalla pienezza della vita, perché il mondo sapesse che la promessa di salvezza si è davvero realizzata per ognuna, per ognuno. La pioggia e la neve continuano a irrigare ogni terra perché la vita di Dio germogli ovunque, e germogliando generi vita che apre a Dio: questa è l’antica promessa, ma questa in Gesù è la nostra certezza.

Chi di noi può aspirare a tanto? Tutti!
Ce lo dice la parabola, lasciandoci scoprire quanto il seminatore-Dio sia sprecone. Semina ovunque senza badare ai risultati. Semina perché la vita possa avere sempre una nuova possibilità di germogliare. Perché questo significa felicità, pienezza, realizzazione autentica per tutte e tutti noi.

Ma qual è il sentiero da seguire? La via da percorrere?

Lo dico con 4 verbi fondamentali: ascoltare, comprendere, non mollare, lasciarsi stupire. Ascoltare è iniziare ad aprire la porta. Primo, ma necessario passo. Ascoltare è incontrare, aprirsi, lasciarsi raggiungere. Non comprendere ci rende duri, impenetrabili come la strada, come la terra battuta. Comprendere invece ci spinge oltre. C’è una cosa però su cui vigilare: non dobbiamo mollare. Perché difficoltà e paure, delusioni e scoraggiamento sono sempre dietro l’angolo, ma mollare è farsi bruciare, paralizzare dalle difficoltà. E invece noi davanti abbiamo una promessa di vita straordinaria. Lasciamoci allora stupire da Dio, dai suoi sprechi. Il suo Spirito sa sempre come riconsegnarci alla vita, come partorirci sempre di nuovo. [CONTINUA… Di seguito clicca sul numero 2 accanto alla parola pagine]

È invisibile, ma c’è – Buona domenica! – XI TEMPO ORDINARIO – Anno B

«Di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce» (Mc 4,27). 

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Il bene e il male – Buona domenica! – XVI domenica del Tempo Ordinario – Anno A

«Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita». (Fil 2,15) 

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Ascoltare non basta! – Buona domenica! – XV domenica del Tempo Ordinario – Anno A

«Cadde sul terreno buono e diede frutto». (Mt 13,8) 

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Un regno oltre ogni logica – Buona domenica! – XI Domenica Tempo Ordinario – anno B

«Il regno di Dio è come un granello di senape... quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto» (Mc 4,26-34)

Semi invisibili e seminatori tenaci, perle nascoste e mercanti impazziti: è il regno in cui voglio abitare!
È il regno in cui vincono gli ultimi, i poveri insegnano il segreto del successo, gli stranieri aprono le porte delle loro case, i malati fanno assaporare il bello della vita e i deboli resistono tenacemente.
No, non è follia e neppure utopia. È semplicemente il regno della felicità in cui noi non vogliamocorpus domini (6) entrare. È il regno della giustizia verso cui noi non vogliamo tendere. È il regno dell’amore, le cui leggi sono talmente impregnate di libertà da farci paura… e per questo lo dominiamo. O almeno così ci sembra.
Ma le cose stanno diversamente!
Il regno dell’amore è come un seme che, invisibile, cresce nel cuore dei giusti, degli onesti, dei puri… qualsiasi sia la loro fede.   Continua a leggere Un regno oltre ogni logica – Buona domenica! – XI Domenica Tempo Ordinario – anno B

SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Settembre/Ottobre 2014

catechisti parrocchiali Settembre 2014

SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE

di Fabrizio Carletti – Mirella Spedito

Tutti i giorni Gesù semina. Quando accogliamo la parola di Dio, siamo «il campo del la fede»! seminare«Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita, lasciate entrare la semente del la parola di Dio, lasciate che germogli, che cresca. Dio fa tutto, ma voi lasciatelo agire…» (Papa Francesco). Nella vita di un cristiano ci sono insidie, ostacoli, che impediscono di accogliere il seme della Parola.
Il segno proposto ci aiuterà a meditare sulla nostra condizione di cristiani e ad allenarci, per accogliere la Parola che genera vita.

SEMINATORI DOMESTICI
Con cartoncini, o una scatola di cartone, realizziamo un campo pronto per la semina.

Un campo come quello descritto nella parabola: un misto di terreno buono, rovi, sassi, stradine per il passaggio. Ripercorreremo la parabola del seminatore, come un percorso di bonifica interiore che ci conduca ad essere «campo della fede».    Continua a leggere SIAMO IL CAMPO DELLA FEDE – CATECHISTI PARROCCHIALI – Settembre/Ottobre 2014