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La vita come risposta – alias “Dio ma che lingua parli”/8

Ottavo incontro di spiritualità e formazione per giovani… e non solo

E anche quest’anno siamo arrivati all’ultimo incontro del cammino di spiritualità e formazione il cui tema per il 2009-2010 era Dio ma che lingua parli? tenuto dalle Figlie di San Paolo a Napoli, Salerno e… ovunque ci abbia portato l’annuncio della Parola, l’amicizia e il servizio. Quasi dieci mesi insieme tra incontri mensili e campi di Natale e di Pasqua. Un bel pezzo di strada fatto con il Signore, tra momenti lieti e momenti di fatica, tra momenti di impegno concreto e momenti più “leggeri”… incontri che hanno rispecchiato la nostra vita e che per questo, benché condivisi da tutti, sono stati come “personalizzati”. La Parola ha sempre parlato ad ognuno di noi: quella spezzata, spiegata e resa laboratoriale da sr Mariangela e quella cantata e fatta vivere liturgicamente da sr Silvia. Nel cuore sorge spontaneo il grazie per entrambe, poi per sr Tonia che è stata con noi per qualche incontro e per le varie comunità delle Figlie di San Paolo che ci hanno accolti in quest’anno, in primis quelle di Salerno e di Napoli (Capodimonte). Un grazie anche a ciscuno di noi che ha partecipato, tanti volti, tante storie, tante provenienze, un solo cuore e un solo spirito. Che bello sperimentare l’essere Chiesa! Siamo diversi, ma il Signore ci unisce e ci manda… perché ci è difficile tenere solo per noi quello che abbiamo ricevuto.
Quest’ultimo incontro lo abbiamo vissuto a Roma, nella comunità FSP di via Castro Pretorio il 26 – 27 giugno. Il tema specifico era: La vita come risposta. E riflettere sul Vangelo di Luca (Lc 9, 51-62) come ce lo proponeva la liturgia domenicale nel contesto di una Professione Perpetua, di un Rinnovo e della nostra stessa vita che è e deve comunque essere una risposta a quello che il Signore chiede è stato molto molto particolare e ha scavato dentro.
Il motivo principale della nostra trasferta romana è stato proprio l’essere vicini a sr Tonia (che conosciamo bene) e sr Chiara nel giorno della loro Professione Perpetua (ovvero, nel giorno in cui hanno detto SI al Signore impegnandosi “per tutta la vita”), ma una felice coincidenza ha voluto che nello stesso giorno abbiamo potuto celebrare con sr Silvia la sua quarta rinnovazione annuale dei voti. Veramente tanti motivi per gioire, per riflettere e per… esserci. Tutto è cominciato nel primo pomeriggio di sabato 26, quando siamo “sbarcati” dal treno alla Stazione Termini, ad attenderci una GEP romana e la vicinissima Comunità delle Figlie.
Dopo un allegro “pit stop” anti-afa e una veloce esplorazione dei nuovi ambienti ci siamo messi al lavoro per organizzare al meglio la veglia di preghiera eucaristica per le due sorelle che il giorno dopo avrebbero fatto la Professione Perpetua e anche per portare a termine alcuni simpatici gadgets che ci sarebbero stati utili per un’animazione post-celebrazione un po’ più… ehm… goliardica ai danni delle due suore ormai “forever” =D Verso le 19.15 ci siamo spostati in Via Antonino Pio, presso la comunità FSP Divina Provvidenza, dove abbiamo preparato la cappella per la Veglia Eucaristica che è iniziata verso le 20.45 e a cui hanno partecipato oltre a sr Tonia e sr Chiara, che hanno fatto anche la loro testimonianza vocazionale, numerose Figlie di San Paolo provenienti da tutte le comunità di Roma. Un’ora abbondante di preghiera in compagnia di San Paolo (e come poteva essere diversamente?) e di Gesù Eucaristia. Numerosi i momenti di commozione e di sentito ringraziamento al Signore per la vita e la storia di ognuno di noi. Dio ama abitare nelle nostre notti per… riempirle di luce. Basta aprirgli la porta del nostro cuore! Dopo la veglia una cenetta arrangiata ma simpatica alla Divina Providenza con la gradita compagnia di sr Dina, la superiora della comunità e poi…. un magnifico giro, non proprio previsto, di Roma by night con tanto di gelato. Ci voleva proprio.

La sveglia comunque non si è fatta attendere al mattino ed abbiamo vissuto un momento tutto nostro di preghiera ed approfondimento della Parola che si è prolungato con uno spazio di meditazione personale e la possibilità di accostarci al sacramento della Riconciliazione. Alle 11.30 è poi iniziata la S. Messa dove sr Silvia ha rinnovato i suoi voti annuali e a seguire pranzo di festa con tutta la Comunità FSP di Castro Pretorio. Un bel momento. Ma il pomeriggio incalzava e alle 16.00 sarebbe iniziata la S. Messa solenne di Professione Perpetua. Con un’organizzazione impeccabile nonostante qualche ritardo non calcolato siamo arrivati al Santuario Regina Apostolorum in tempo per sistemare i nostri “gadgets” post-professione e abbiamo poi partecipato alla solenne liturgia assieme a tantissime Figlie di San Paolo (il santuario aveva una tonalità decisamente avion [ndr. Il colore della divisa delle FSP]) e a numerosi membri della Famiglia Paolina. A seguire il rinfresco, con momenti di festa e di allegra confusione… abbiamo visto sr Tonia e sr Chiara esauste ma felici e… alla fine è arrivato il momento di ripartire. Un bel fine settimana e una bella fine del nostro anno insieme. Adesso ci sono i campi estivi… e si apre una nuova pagina.

E voi che fate questa estate? Consigliamo ‘vivamente’ un giro sulla pagina Iniziative per vedere tutte le proposte estive. W l’estate!!!!!!!!!!!

Buona domenica!

Sono questi i santi apostoli
che nella vita terrena
hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa:
hanno bevuto il calice del Signore,
e sono diventati gli amici di Dio.

Antifona d’ingresso
SOLENNITA’ DEI SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLO

 

La parola a…
Paolo Curtaz

Pietro e Paolo sono così diversi, così straordinariamente diversi!
Pietro è il pescatore di Cafarnao, uomo semplice e rozzo, entusiasta e irruente, generoso e fragile.
Paolo è l’intellettuale raffinato, lo zelante persecutore, il convertito divorato dalla passione.
Nulla avrebbe potuto mettere insieme due persone così diverse.
Nulla.
Solo Cristo.
Nella loro vita poche volte i due si incontrarono, a volte litigarono, si confrontarono, si richiamarono alla fedeltà. Eppure il loro comune Signore li adoperò per farli diventare le due colonne principali cui poggia l’edificio della Chiesa.
Pietro e la conservazione della fede. Paolo e l’ardore dell’annuncio, l’anarchia dello Spirito.
Difficilmente si sarebbe riusciti a mettere insieme due figure più diverse, eppure la Chiesa è così, fatta di gioiosa diversità, di dilagante ricchezza. Ed è bello e consolante, oggi, celebrare insieme due che mai, nella vita, avrebbero voluto essere ricordati insieme…
Così è la Chiesa, che oggi gioisce per questi innamorati di Dio, lieta di poter proporre ad ogni uomo lo stesso percorso di scoperta del volto del Signore Gesù.
Pietro il pescatore, Paolo l’intellettuale, le due colonne su cui poggia la nostra fede, Pietro e Paolo, le colonne della fede, ci insegnino a vivere nella tenerezza dell’appartenere alla Chiesa.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Essere & amore

 

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News su Iniziative

Hai meno di 30 anni?
Vuoi condividere, approfondire, dare colore
alla tua personale esperienza con Dio?

Vieni!

Dal gioco ai laboratori,
dalla comunicazione alla spiritualità,
dall’andare missionario alla catechesi,
dal discernimento alla scelta…

Ti aspettiamo per vivere con noi
un’estate calda e intensa nei ritmi del vivere e del credere!

Tutte le info su INIZIATIVE

Via Verità e Vita – Marzo/Aprile 2010 – Evangelizzare nella cultura digitale

L’annuncio attraverso i new media

di Alessandra Gaetani

L’avvento dei nuovi media e di internet, in particolare, ha innovato e rinnovato anche il modo di evangelizzare.
Suor Nadia Bonaldo, suora paolina, ha lavorato prima alla redazione dei libri per poi passare alla direzione di Paoline editoriale libri di Milano. Oggi è responsabile del sito http://www.paoline.it.
Dal “peso” della carta stampata alla “virtualità” del web, dunque: «È tutto molto positivo e stimolante, anche se l’attenzione alle nuove forme del comunicare, ai nuovi strumenti e ai nuovi linguaggi è nel DNA del nostro carisma paolino. Oggi l’evoluzione tecnologica è così veloce e in continua trasformazione che il rinnovamento non è mai finito, diventa uno statu quotidiano. L’ammonimento del nostro fondatore il beato Don Giacomo Alberione: “Vivete in continua conversione” può essere riferito non soltanto alla vita spirituale, ma anche all’atteggiamento nello svolgere la missione apostolica. Mai assolutizzare forme e linguaggi di un tempo. Ciò che rimane immutabile ma, nello stesso tempo, è sorgente di vita e creatività perché racchiude in sé una forza dirompente, è il contenuto, il Vangelo di Gesù Cristo».

Si sente parlare tanto di nuove sfide pastorali e la Chiesa è impegnata nella ricerca dei modi più efficaci di rispondere alle esigenze di un mondo che cambia molto in fretta, anche usando al meglio le possibilità offerte dai media: «Ogni discorso pastorale deve tener conto dell’ambiente e della cultura in cui vivono le persone. I metodi devono considerare le modalità in cui, oggi, sono divulgati i diversi saperi; l’Evangelo di Gesù Cristo non è un’ideologia, una filosofia di vita o una serie di concetti da apprendere, ma una proposta di discepolato, l’invito a un’esperienza vitale con il Signore Gesù, morto e risorto. I media possono aiutare ad approfondire la nostra fede come contenuto, contribuiscono a suscitare l’appetito di cose belle, di stili di vita solidali e fraterni secondo gli insegnamenti di Gesù, a far conoscere realtà che resterebber sconosciute. Però ai media è necessario affiancare un lavoro capillare e personale, condotto avanti dalle comunità cristiane: i luoghi per eccellenza in cui vivere la comunione e fare esperienza della salvezza donata da Cristo Gesù. Altrimenti rimarrebbe una fede “fai da te”, devozionale, o un appagamento intellettuale».

È nelle parole di Don Alberione che suor Nadia trova le indicazioni per una rotta sicura: «Parlare di tutto cristianamente», diceva il nostro Fondatore; «offrire visioni di vita, criteri di giudizio basati sul Vangelo. Se qualcuno si sentirà attratto e affascinato, ben venga, altrimenti pazienza. Grande libertà, anche da parte nostra. Sta qui, a mio avviso, la sfida dei nuovi mezzi e di chi opera attraverso di essi».

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Marzo-Aprile di Via verità e Vita.

 

 

News su Iniziative 2009 – 2010

 20-21 Febbraio

a Napoli

Incontro di formazione e spiritualità per giovani

info e contatti su: iniziative 2009 – 2010

Buona domenica!

“Donna che vuoi da me? Non è ancora la mia ora”.
Sua madre disse ai suoi servitori:
“Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 2,1-12)
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno C-

 

La parola a…
Paolo Curtaz

Siamo bene-amati, il Signore è proprio contento di noi, è contento di me.
È difficile amare bene, lasciando liberi, aiutando a crescere, valorizzando l’altro, amare senza possedere, amare donando le ali, amare senza ricatti.
E Dio ci riesce.
Iniziamo il nuovo anno ripetendoci che incontrare Dio è come partecipare ad una splendida festa di nozze.

Da madre a donna
È Maria che si accorge della mancanza del vino.
È sempre lei che, discretamente, vede che non c
’è più gioia nella nostra vita.
E interviene.

Gesù ascolta la sua richiesta e le risponde malamente (all’apparenza): «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora».
Che rispostaccia! Che maleducato!
No, Maria ha capito benissimo cosa sta dicendo suo figlio.
Gesù sta dicendo alla madre: «Io sono un perfetto sconosciuto, il falegname di Nazareth, tuo figlio. Se intervengo ora, madre, mi allontanerò per sempre da te, tu per me sarai una delle tante donne che incontrerò».
E Maria accetta.
E dice ai servi, e a noi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Quanto è difficile tagliare il cordone ombelicale che ci lega ai figli!
Quanto più duro dev’essere stato, per Maria, rinunciare ad avere Dio per casa per donarlo (davvero!) al mondo.
Maria bene-ama suo figlio e lo lascia andare.
Scomparirà, Maria, nel vangelo di Giovanni, per riapparire, ancora e solo donna sotto la croce.
Per tornare a diventare madre, ma di tutti i discepoli, questa volta.
E l’ultima sua parola è un invito a seguire il figlio.

Così inizia l’anno nuovo, con semplicità e stupore.
Qualunque cosa accadrà, quest’anno è l’anno in cui vogliamo dare al Signore la nostra fedeltà imperfetta, la nostra vita pietrificata, per vederla trasformare nel vino nuovo del Regno.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Lo sposo è con noi

 

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Ma Dio ha smesso di chiamare?

Ma Dio ha smesso di chiamare? Non ha più bisogno di apostoli? Apostoli da strada, intendo! Apostoli che percorrano e inaugurino strade nuove e non ancora battute, che scoprano vie e luoghi in cui Gesù Cristo non è stato ancora conosciuto o già dimenticato!

Lo chiedo ai parroci, ai laici responsabili di gruppi giovanili, ai giovani in eterno discernimento, ai genitori, agli accompagnatori vocazionali a tutti i religiosi e le religiose. Lo chiedo e continuerò a farlo, senza sosta, quasi a tamburo battente… lo chiedo a loro e a voi che leggete, con la stessa forza e intensità con cui lo chiedo, ogni giorno, a me stessa!
Dio non chiama o noi non abbiamo più il tempo e le possibilità per ascoltarlo?

Già perchè se chiama e la sua voce arriva alle nostre orecchie è abbastanza difficile restare fermi, ignorarlo o far finta di non aver ascoltato… e allora meglio è non ascoltare in partenza, vestendoci però di abbondanti e sfarzose vesti di ascolto e adesione alla volontà divina.  Troppo enigmatica? Forse… ma sciolgo subito l’eventuale cripticità.
Per ascoltare Dio, e ascoltarlo veramente, si dovrebbe favorire un incontro personale, fatto di preghiera, silenzio, ascolto, confronto, cammino, scelte: tempi condivisi e tempi personali.
Esiste questo nelle nostre realtà parrocchiali ed ecclesiali? Viene favorito e aiutato in quei giovani che chiedono di poterlo fare? Viene favorito con libertà e apertura di cuore? Viene aiutato e incoraggiato al di là dei nostri interessi personali e/o delle nostre preferenze ecclesiali? O rispetto a qualsiasi proposta le mie e nostre vedute, le necessità di gruppo, oratorio, parrocchia, ecc. sono sempre più forti e determinanti?

Questo post non nasce da altro se non da una consapevolezza sempre più amara del vedere e accompagnare, e questo ormai da anni, giovani che non fanno altro che abbandonare il loro cammino di discernimento perchè spinti, amichevolmente si intende, a scegliere tra la parrocchia e un percorso più specifico di discernimento; giovani che hanno mollato solo perchè i punti di riferimento più vicini hanno calorosamente consigliato di non continuare con alcune realtà a loro non gradite; giovani letteralmente trascinati nell’impeto delle emozioni e poi lasciati lì solo perchè ad una reale maturazione dovevano essere gradualemnte e lentamente accompagnati…
Eppure al di là di noi c’è un mondo che ha sempre più bisogno di giovani che gratuitamente scelgano di dare la loro vita, di perderla letteralmente come risposta d’amore; c’è un gran bisogno di apostoli che abbiano il coraggio di aiutare non solo la fame di pane, ma anche la fame di verità che sta lentamente annientando le coscienze; ma c’è anche una chiesa che ha bisogno di uomini e donne di Dio che con grande gratuità si facciano strumenti della voce di Dio che, oggi come ieri, vuole parlare, raggiungere i cuori, chiamare a sè e mandare verso orizzonti che solo a Lui è dato sapere, i cui confini non sempre corrispondono con i nostri progetti, i nostri gruppi, le nostre parrocchie, le nostre urgenze congregazionali… Dio chiama al di là di noi, oltre noi, pur servendosi di noi. Dio chiama e lì, in quella risposta è tutta la felicità, la pienezza, la pace del cuore!

Per noi allora, per noi che siamo per la vita, che la difendiamo in qualsiasi forma, stadio e misura… per noi, oggi, è l’appello forte ad alzare gli occhi, ad allargare gli orizzonti per difendere la vita di Dio che, in modo invisibile sta germinando nella vita dei nostri giovani: tra le nostre mani non si consumino aborti vocazionali, che le nostre urgenze, necessità, bisogni umani ed ecclesiali non impediscano alla vita di Dio di venire alla luce!

E il Sì di Maria sia Sì detto da tutti noi, oggi, perchè la Parola possa ancora una volta farsi carne, vivere e parlare lungo le strade di questa nostra storia!

Buona domenica!

sposi

“L’uomo lascerà suo padre e sua madre
e si unirà a sua moglie
e i due diverranno una carne sola.
Così non sono più due,
ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,2-16)
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno B-

 

La parola a…
Paolo Curtaz

 

Che forza! Gesù dice che è possibile amarsi per tutta la vita, che Dio l’ha pensata così l’avventura del matrimonio, che davvero la fedeltà ad un sogno non è utopia adolescenziale ma benedizione di Dio! Quando due giovani decidono di sposarsi e parliamo della fedeltà non stiamo disquisendo di una norma anacronistica di una struttura reazionaria che propone un modello superato: stiamo parlando del sogno di Dio.
A partire da qui, con fatica, con tenacia, i discepoli hanno scoperto la ricchezza del matrimonio cristiano. Da prima di Cristo ci si incontra e ci si innamora, si vive insieme e si hanno dei figli.
Farlo nel Signore, mettere Gesù nel mezzo, fa comprendere delle cose straordinarie, nuove, sconcertanti su di sé e sulla coppia.

Dio crede nell’amore come unico, crede nella possibilità di vivere insieme ad una persona per tutta la vita. Senza sopportarsi, senza sentirsi in gabbia, senza massacrarsi: l’obiettivo della vita di coppia non è vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre!

 

…e per riflettere puoi scaricare: Fedele e totale

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In memoria di lei…

Pensare al mio incontro con Maestra Tecla è ricordare uno dei giorni più intensi e decisivi della mia vita. Da quel 24 luglio ho iniziato a ricordare, a contare i giorni, a dare un senso prezioso a ogni singolo giorno, momento, attimo che passa tra le mie mani. Era il 1991!  Continua a leggere In memoria di lei…

Tempo… anno nuovo e santità!

campo-natale-08-50Il 2009 è iniziato e il ponte di congiunzione tra il vecchio e il nuovo anno è stato un unico grande interrogativo: Cos’è la santità? Quattro giorni di riflessione, preghiera, confronto e condivisione vissuti a Roma dal 27 al 31 dicembre. Quattro giorni che chiaramente non possono bastare ad esaurire uno dei temi più spinosi e portanti della cristianità, ma indubbiamente possono essere una piccola fiamma accesa che può diventare capace di accendere grandi falò!

Siamo stati in pochi a lasciarci provocare… perchè si sa le proposte sono tante, le cose da fare non sono di meno e poi ciascuno sceglie ciò può essere il meglio per la propria vita…. ma l’intensità di alcuni momenti, la volontà di crescere e lasciarsi spostare in avanti (pro-vocare, chiamati ad andare oltre), il desiderio di dare corpo a una santità possibile oggi, a partire da subito, il sentirsi attesi da un Dio che per ciascuno aveva preparato un dono speciale… beh tutto questo ha fatto il resto!

Penso, a questo punto, che se solo alcuni hanno potuto raccogliere un dono specifico, tutti però possono raccogliere una sfida: la  SANTITA‘ è possibile, è lasciar vivere Cristo in noi, è permettere che Dio trovi spazio nella nostra carne umana, così come in Maria; è lasciare che la natura e la grazia si incontrino: è permettere cioè che tutto ciò che siamo, i nostri doni e i nostri limiti diventino casa accogliente di Dio!
Santità è dire sì a un progetto universale di salvezza che diventa possibile grazie ai nostri sì piccoli, semplici, personali e coraggiosi.
Santità è lasciarsi penetrare da Dio per vivere di Lui, diventare segno e visibilità del suo amore qui e ora.
Santità è scoprire chi siamo chiamati a essere e decidere di divenatarlo.
Santità è quotidianità, sfumature della carità, amore silenzioso e accogliente, stile di vita luminoso, coerente e trasparente.

Santità è arrivare un giorno a dire “Cristo vive in me… questa vita fatta di tempo, di spazio, di scelte, di sogni e di delusioni, di cammini e di ripartenze io non la vivo più contando su me stesso, sulle mie forze. Io la vivo nella fiducia in Gesù Cristo che mi ha amato e ha dato se stesso per me”… parola di uno che ha creduto fino in fondo (paolo – l’apostolo!)

Santità allora è srotolare nel tempo scelte di vita, è trasformare il tempo in vita nuova, creazione nuova… che il 2009 sia per tutti questo tempo speciale quanto a santità possibile, desiderabile e condivisa con tanti fratelli, sorelle e compagni nel cammino.