«Fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Dal Vangelo di Matteo (Mt 28,16-20)
La Trinità è un mistero davanti al quale non ci resta che alzare bandiera bianca e arrenderci. Non possiamo obiettare o avanzare ipotesi… sfugge, semplicemente, e completamente alla nostra ragione, come acqua tra le mani.
Certo, anche io mi chiedo perché… E diciamocelo: sarebbe più facile credere, se Gesù, venendo in questa umanità, avesse fornito prove certe e indiscutibili. Sarebbe più facile credere che Dio ha un cuore tanto immenso da non lasciare fuori nessuno; che Gesù ha realizzato radicalmente la passione-amore di Dio per l’uomo da diventare carne toccabile di quel amore; che lo Spirito, come braccia di tenerezza, tutti raggiunge, sfiora, avvolge e incorpora in quel amore. Eppure tutto questo è dimostrabile. Continua a leggere Arrendiamoci all’amore – Buona domenica! – Solennità della Santissima Trinità – anno B

San Paolo
Ma questa fede non sembra corrispondere allo stile di Gesù di Nazaret. I discepoli ci proveranno in vita e tenteranno di vivere così anche dopo la morte e risurrezione del maestro. Ma lui, così come faceva in vita, anche da risorto entra negli spazi chiusi e protetti dell’incredulità e spinge tutti fuori. Alla fede non si risponde crogiolandosi nel dubbio, bloccati dalle poche certezze, attenti a non perdere ciò che si è faticosamente conquistato. Le sue parole, dette agli apostoli nel cenacolo, sono chiare e decise: andate, fuori, oltre, per le strade, nel mondo.
barriere, mettiamo distanze, fissiamo territori di protezione della nostra personale libertà… come se lui altro non volesse che ridurci in schiavitù, offuscando la mente e addormentando la coscienza. Eppure il Vangelo splende, con tutta la sua brillantezza, e colpisce questi luoghi comuni fino a costringerci ad aprire gli occhi (del cuore) per ascoltare.