«Questo è il Figlio mio... ascoltatelo!» (Mc 9,7)
«Questi è il figlio mio, l’amato». Avevamo già ascoltato queste parole, l’evangelista le aveva già raccontate. Era già accaduto nel giorno del battesimo al Giordano, ma quelle parole, in quel momento, erano riservate a lui, solo a lui, a Gesù di Nazaret, quasi fossero una pacca sulle spalle data da un padre al figlio.
Questa v
olta però le cose stanno diversamente. Sono parole rivolte ai discepoli, sono un invito ad ascoltare e seguire. Risuonano come una consegna, quella che un padre fa del proprio figlio amato.
È come se ci dicesse: «È lui! Lo avete atteso, lo avete invocato e ora è qui per voi, perché lo seguiate e impariate da lui!».
Mosè ed Elia svettano accanto al Figlio e fanno riecheggiare nella memoria il grido dei tanti figli che in ogni tempo hanno invocato l’aiuto di Dio, la sua liberazione, il suo perdono. Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti ci sono per ricordare le volte in cui Dio ha ascoltato, come padre buono, le preghiere del suo popolo, per non dimenticare le infinite volte in cui Lui ha sollevato alla sua guancia Israele, come un figlioletto amato, per ricondurlo a sé, per difenderlo dal male, per non abbandonarlo in balia di se stesso.
La storia ha conosciuto, fin dai tempi antichi, il racconto di un Dio che si è avvicinato al suo popolo e lo ha salvato.
Ma oggi nel Figlio amato, ognuno di noi può conoscere il volto di Dio, la sua voce, il suo essere tra noi, per noi, per amore. Continua a leggere Ascoltate e vivrete – Buona domenica! – II domenica di Quaresima – anno B
Quaranta giorni.
morte. Voglio ricordare a me stessa che questo è
trario, ci hanno aiutato a scoprire in Gesù un perfezionatore della legge, un uomo dalla coscienza talmente fine e delicata da insegnarci a comprendere il reale valore di ogni legge. Tendere la mano e 
tempesta, un raggio di sole che riscalda anche i giorni più gelidi: è il dono di Dio all’umanità… il più bel dono, la sua più bella risposta alle preghiere dell’ uomo. Per questo, di fronte alla forza totalizzante delle affermazioni dell’apostolo Paolo, non riesco a trattenermi dal condividere con voi, la gioia per il particolare mandato, affidato a tutte noi Figlie di San Paolo – annunciare il Vangelo nel mondo della comunicazione – e per un’occasione così particolare, quale il centenario della nostra congregazione, iniziato proprio nello scorso 5 febbraio. Gioia, perché grazie a uomini e donne, consacrati e laici, questa straordinaria bella notizia continua a risplendere, diventando benedizione per tutta l’umanità. Gioia, perché come Paolo, anche oggi, nuovi apostoli sono inviati a percorrere le autostrade informatiche e tecnologiche perché il vangelo corra e raggiunga i cuori.





infatti che realizziamo la nostra più grande potenzialità! No, non pensate all’immortalità, all’onnipotenza, alla possibilità di avere tra le mani una sorta di bacchetta magica per far funzionare le cose a nostro piacere. Per quanto possa essere contraddittorio con le logiche a cui le nostre società ci abituano, la più grande potenzialità che l’essere umano ha in sé,
fin dai primi istanti in cui la vita umana è sbocciata,
Questo Dio sceglie per rivoluzionare la storia e lo fa senza cavalcare il paranormale, senza servirsi di effetti speciali. Entra nella storia attraverso una delle più ordinarie vie: nasce, entra nella natura e ne rispetta i tempi biologici, i ritmi, le leggi.
dianità segnata dalla solitudine, dalla frenesia, dalla ricerca instancabile dell’ultima novità sul mercato, dalla precarietà, dallo scoraggiamento.