«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». (Lc 1,28)
Una piccola e non cosi importante cittadina: Nazaret. Una tra le più vulnerabili e maltrattate creature: la donna. Un senza-diritti (almeno all’epoca): un bambino.
Questo Dio sceglie per rivoluzionare la storia e lo fa senza cavalcare il paranormale, senza servirsi di effetti speciali. Entra nella storia attraverso una delle più ordinarie vie: nasce, entra nella natura e ne rispetta i tempi biologici, i ritmi, le leggi. Dio non violenta, mai! Non sfrutta, non mette nulla sotto i piedi della sua volontà. Questa è la straordinaria novità che quel Bambino, adorato come santo, perché santo, ha portato nella storia umana: la salvezza scaturisce da un sì, dal coraggio di una madre che non si è tirata indietro, dalla consapevolezza di una fragilità interamente donata a qualcuno. Questo rende unica Maria e rende tremendamente forte la sua piccolezza; ma rende forti anche tutti i piccoli che non misurano, non calcolano i risultati, non attendono ricompense, ma offrono tutto ciò che hanno: sono mossi dalla sola consapevolezza di essere amati, hanno visto e sentito, hanno conosciuto il Dio della salvezza… Quel Dio che oggi come ieri, a te che senti la vita franare tra le mani, dice: «Non temere, in te, nella tua debolezza voglio nascere, come luce nuova, nelle notti del mondo. Apriti!».
UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE
Un sì pronunciato con la sola forza della fiducia; un sì che continua a generare Dio nella storia; un sì che le lacrime non possono trattenere, che la violenza non può silenziare, né la paura bloccare. Insegnaci, Maria, madre del Salvatore che viene, la tenace forza di questo sì che, anche oggi, permette a Dio di nascere tra noi.
UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):
La povertà, l’impotenza, la fragilità, il limite, in Dio possono diventare lampade che brillano. Fidati di Lui, lascialo entrare! Lui di te farà un capolavoro.
DAL VANGELO della domenica [Lc 1,26-38]
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social
Suor Mariangela Tassielli, fsp