UN CUORE UMILE E SEMPLICE…
di F. Carletti – A.M. D’Angelo
In Avvento, durante la preparazione del presepe, tra tutti gli elementi che lo compongono ve n’è
uno che spesso passa inosservato: la mangiatoia. Ci sono Maria e Giuseppe in attesa di Gesù, i pastori che si avviano alla capanna, case e casette, angeli e greggi… e la mangiatoia resta nell’ombra della stalla di Betlemme.
Eppure è interessante soffermarci su questo oggetto che ha avuto la fortuna di accogliere il Figlio di Dio. Prima, in realtà, Gesù è stato accolto dal grembo di Maria, ma possiamo dire che il cuore della Madonna era umile e semplice come una mangiatoia.
L’attività proposta, è quella di realizzare con i fanciulli le mangiatoie, utilizzando materiali semplici ed economici.
La mangiatoia vuota potrà poi essere portata a casa e tenuta in camera per diversi motivi:
• come simbolo dell’Avvento e, quindi, dell’attesa della nascita di Gesù;
• per ricordarci che, per accogliere Gesù, occorre avere un cuore semplice e umile come quello di Maria. Durante l’Avvento, la mangiatoia potrà essere usata anche come porta lumino: del resto siamo in attesa di una luce (Gv 1,4-5) in grado di illuminare il mondo, la nostra vita;
• potrà costituire un simbolo per la preghiera personale o in famiglia.
Il materiale che si può utilizzare per la costruzione della mangiatoia è: un panetto di Das, colori a tempera, un pennellino, un coltello di plastica e paglia artificiale.
Per costruire la mangiatoia basta seguire i passaggi illustrati dalle figure a pagina 15 della rivista e
cioè:
– bisogna prendere alcune strisce di Das, appallottolarle e, poi con le mani, stenderle su un piano formando strisce affusolate (passaggio 1);
– tagliare con il coltello di plastica 12 strisce di Das della lunghezza di circa 8 cm (passaggio 2);
– disporre parallelamente due strisce alla distanza di 2 cm, si tratta delle basi della mangiatoia (passaggio 3);
– stendere tre strisce di Das sui due assi, incurvandole, formando gli elementi portanti su cui disporre orizzontalmente le altre strisce rimaste (passaggio 4);
– mettere
le restanti strisce sulla base così formata, creando il piano d’appoggio della mangiatoia;
– lasciare seccare il Das;
– pitturare con le tempere e quando la tempera è asciutta mettere la paglia sopra.
In casa predisporre un angolo per la preghiera in cui collocare il Vangelo aperto e la mangiatoia porta lumino, per accenderlo e sedersi intorno.
Si propone ai ragazzi di trovare un momento tranquillo della giornata dove porsi davanti alla mangiatoia, con il lumino acceso per intrattenersi in un breve dialogo con Dio.
Si può, poi, suggerire ai ragazzi di leggere insieme ai genitori, alla sera, un brano del vangelo per tutto il periodo di avvento.
Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Novembre di Catechisti Parrocchiali
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uno dopo l’altro, con un filo di voce: «Con il mio lavoro, ho bisogno di tranquillità!» (il papà). «Il poco tempo libero che mi resta, dovrò dedicarlo a lei? E, poi, non abbiamo una camera libera!» (la mamma). «Io non voglio una vecchia malata tra i piedi! Sai che rompi!» (Teresa). «Nella mia cameretta posso fare spazio alla nonna!» (Giusy). Il giorno dopo, i genitori comunicarono alla nonna che sarebbero andati a prenderla in ospedale. Giusy si mette all’opera; raccoglie in uno scatolone le cose che ingombrano e con l’aiuto del papà fa spazio al letto della nonna. Con il suo arrivo la vita di Giusy è totalmente cambiata. Rinunzia ad alcuni impegni per stare con la nonna. In breve tempo è come ammaliata dai suoi racconti di vita e annota su un taccuino le brevi risposte che riceve alle sue tante domande. Non avrebbe mai pensato che rileggendole, dopo qualche anno, vi avrebbe trovato tanta saggezza e luce per la sua vita.“



Chi di noi sceglierà di vivere il Triduo Pasquale, sarà chiamato a non calpestare l’amore con la superficialità, a non usurpare il dono sprecandolo, a non ignorare quel momento immenso in cui ancora una volta 

questo è il grande mistero che l’Avvento e il Natale, come tempi particolarmente carichi di vita, ci chiedono di riscoprire e assumere. A Nazaret, nell’esperienza della Vergine Maria, si inaugura il mandato universale che dal suo Sì raggiungerà ogni figlio di Dio: vivere Gesù, non è solo vivere di Lui…
promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
«Rallegrati!
l’Incarnazione si realizza.