«Sceso dalla barca... si mise a insegnare loro molte cose» (Mc 6,30-34)
Spesso quando leggo alcuni brani di Vangelo non riesco a non chiedermi quali fossero i criteri con cui Gesù sceglieva dove andare e cosa fare. Spesse volte la risposta è palese e, direi, rassicurante, altre volte è scomoda. E questa è una di quelle volte: chiama i suoi, li porta in disparte, da soli per un po’ di meritato riposo e poi… come se nulla fosse «vedendo le folle ne sentì
compassione». Il riposo naturalmente salta e salta soprattutto quella condivisione intima che i discepoli con il maestro avrebbero potuto vivere.
Salta tutto, ogni programma. E perché? Perché la gente ha bisogno del maestro, delle sue parole e dei suoi gesti. Basta questo per far cambiare la rotta a Gesù. Bastano le mani tese di qualcuno per fargli decidere dove andare, cosa fare e con chi stare. Continua a leggere Riposare si può? – Buona domenica! – XIV Domenica Tempo Ordinario – anno B
certi di Colui che li ha mandati e spinti da una Parola d’amore che li precede. Liberi e leggeri per entrare in ogni casa, in ogni vita, in ogni storia, in punta dipiedi, senza far rumore, regalando la Parola che salva, seminando la misericordia del Padre, diffondendo guarigione e liberazione. Sono i messaggeri del Vangelo, mandati a due a due tra la gente.
che, forti e violenti, spirano contro di noi. Ci scuotono, rovesciano le certezze, ci spingono alla deriva. Vengono dall’Oriente e dal Nord del mondo: sono religioni antiche e nuove ideologie.
entrare. È
Certo, anche io mi chiedo perché… E diciamocelo: sarebbe più facile credere, se Gesù, venendo in questa umanità, avesse fornito prove certe e indiscutibili. Sarebbe più facile credere che Dio ha un cuore tanto immenso da non lasciare fuori nessuno; che Gesù ha realizzato radicalmente la passione-amore di Dio per l’uomo da diventare carne toccabile di quel amore; che lo Spirito, come braccia di tenerezza, tutti raggiunge, sfiora, avvolge e incorpora in quel amore. Eppure tutto questo è dimostrabile.
Ma questa fede non sembra corrispondere allo stile di Gesù di Nazaret. I discepoli ci proveranno in vita e tenteranno di vivere così anche dopo la morte e risurrezione del maestro. Ma lui, così come faceva in vita, anche da risorto entra negli spazi chiusi e protetti dell’incredulità e spinge tutti fuori. Alla fede non si risponde crogiolandosi nel dubbio, bloccati dalle poche certezze, attenti a non perdere ciò che si è faticosamente conquistato. Le sue parole, dette agli apostoli nel cenacolo, sono chiare e decise: andate, fuori, oltre, per le strade, nel mondo.