Archivi tag: triduo pasquale

Amati fino alla fine – Giovedì Santo – Triduo Pasquale – ON LINE

Poesia o prosa?
Il giovedì santo: la lavanda dei piedi, il togliersi le vesti liturgiche per indossare un grembiule, in dodici radunati attorno ai nostri altari, lo spezzare come sempre, ma più di sempre il pane… tutto sembra riportare in vita quella breve sottolineatura dell’evangelista Giovanni: “Avendo amato i suoi, li amò fino alla fine”. E i biblisti ci dicono che in quel “fino alla fine” c’è l’estremo, c’è la morte, c’è la totalità del dono, c’è il compiersi di tutto quello che fino ad allora era stato detto attraverso i segni, i miracoli, le parole… tutto in quel “fino alla fine” sta per diventare imprescindibile realtà.

Lui – Maestro nell’amare

Ciò che accade durante quella che la storia ci ha consegnato come l’ultima cena di Gesù con i suoi è perfettamente conosciuto da tutti noi. Fin da bambini ci viene raccontato, come una di quelle storie straordinarie che non possono essere ignorate. Tutti ci siamo entrati in quel cenacolo, fosse anche attraverso un dipinto, un affresco, una tela… perchè in fondo stare attorno a quel grande tavolo è bello, ci fa sentire in famiglia. E’ così, che quasi sicuramente si saranno sentiti i discepoli di Gesù e le donne che lo seguivano. Quella cena era una cena importante per tutto Israele: era la cena della Pasqua, la cena in cui ogni figlio di Dio credente stava ritornando con il proprio cuore alla notte dell’uscita dall’Egitto, notte di liberazione, notte in cui Dio aveva cancellato ogni schiavitù, notte di salvezza.

Ma quella notte fu notte nuova per tutta la storia. Notte nel cuore dei discepoli che davanti alle parole e gesti di Gesù non comprendono. Notte nel cuore di Giuda che consegna l’amico. Notte per un popolo che non riconosce il suo messia. Notte del sacerdote di Dio che non riconosce Dio. Notte nel cuore del Figlio che continua a fidarsi del Padre.

E’ notte e nella notte sorge il nuovo comandamento: “Amatevi! Con la stessa intensità, la stessa forza, la stessa radicalità che avete visto in me. Amatevi, perchè vedendo, il mondo creda”. E’ notte, ma per quanto oscura, non può trattenere la nuova vita, custodita in quel seme che sta per morire nella terra. E’ notte, ma nel buio chi crede stringe le mani di colui che lo guida. E’ notte, e proprio perchè notte, più forte risuona la  sua voce e penetra il cuore della storia, di ogni uomo e di ogni tempo: “Amatevi, come io ho amato voi, abbracciando la vostra fragilità, servendovi come amici amati, lasciandomi spezzare come si spezza un pezzo di pane per essere mangiato”.

La notte, il dubbio, la paura, la violenza, la morte non impediscono all’amore di amare.

Noi – discepoli dell’amore

Oggi non si tratta di portare in scena ciò che accadde oltre duemila anni fa… non si tratta di raccontare una storia straordinaria ai bambini. Ci è chiesto di scegliere chi essere e da che parte stare. Già… perchè ci sono molti modi per avvicinarsi a quel Cenacolo. C’è chi si allontana nella notte, preferendola. C’è chi resta, senza capire… c’è chi chiede o dice la sua… La notte tocca anche noi e lo scandaolo di un Re che serve non può lasciarci indifferenti. Entrare in quel Cenacolo significa decidersi, decidere se seguirlo fino al Golgota e oltre, o se lasciare che le cose vadano, come sempre sono andate, oltre noi e al di là di noi.
Noi, i discepoli dell’Amore possiamo decidere se continuare a vagare nella notte o se, pur soffocati dalle lacrime della paura e dell’incomprensione, della fragilità e del peccato, restare con il Maestro per essere inondati dalla sua salvezza.

L’Eucaristia non è la possibilità di drammatizzare un grande evento, ma è la nostra possibilità di andare in quel Cenacolo per ricevere il pane della Vita, per sentire Dio piegato sulla nostra umanità, per scoprire il volto intenso dell’amore “che mi ama”.

Oggi…

Celebrando la Messa in Coena Domini spingiamoci oltre il nostro presente, andiamo al di là di ciò che ci sta bloccando. Solo la voce dell’amore vero, totale, incondizionato può convincerci, tirandoci da fuori da ogni piccolo orizzonte, dalle mille situazioni che ci legano a terra. Questa sera, nel momento in cui il sacerdote verserà quella goccia di acqua nel vino contenuto nel calice, ognuno di noi, metta la sua vita nelle mani del Signore. Nel vino, della sua vita donata per noi, verrà versata l’acqua, segno della nostra povera vita unita al suo amore. Chiediamogli questo: “Maestro insegnaci a diventare amore in te, un amore che gli altri possano respirare, toccare, sperimentare. Un amore che tutto dia e nulla chieda”.

Pregando…

Eccomi, Signore.
Ecco le mie mani, i miei piedi, la mia vita.
Voglio lasciarmi servire, lasciarmi amare,
lasciarmi toccare da te in profondità.
Voglio permettere alle tue mani di toccare
ciò che fino a oggi non ho mai svelato a nessuno.
Voglio permettere ai tuoi occhi di guardare
ciò che fino a oggi ho sempre fatto in modo di custodire nel segreto.
Toccando i miei piedi, stai toccando quella mia intimità più assoluta
che vive in contatto con la terra, con quanto di più basso esiste…
stai toccando, Signore Gesù, ciò che di me è impolverato, sporco,
ciò che è segnato dalla strada…

Signore, voglio che tu possa toccare di me
ogni brandello di questa carne,
perchè il tuo amore guarisce, apre all’incontro con Dio,
mi fa gustare la pienezza di una vita che mi fa paura,
che mi blocca e che spesso mi paralizza.

Eccomi Signore!
La tua vita mi ha convinto,
il tuo sì a quel Dio che chiami Padre mi convince,
il tuo corpo dato a noi come pane spezzato in questa notte…
tutto questo mi convince.

“Amatevi!”
Forti mi risuonano nel cuore le tue parole e non mi lasciano…
mi accompagnano anche oggi, in questa nuova notte che la storia vive,
mi accompagnano in tutte le inaspettate notti che ho vissuto e vivrò.
Eccomi, Signore, vorrei amare, come tu hai amato.
Questa è la sola preghiera che oggi il cuore,
in questa notte illuminata dalla tua vita, ti consegna.
Esaudiscila, tu che tutto puoi.

Amen

Traccia per la veglia della notte

Se lo desideri puoi scaricare la traccia di adorazione da usare vegliando nella notte, presso l’altare della Reposizione:
TRACCIA DA SCARICARE >>>> Chi ci separerà?

Buon tutto!

Benvenuti! Il triduo sta per iniziare – Triduo Pasquale – ON LINE

La Pasqua è prossima, annunciata a gran voce dai giorni intensi del Triduo Pasquale.
Si sa, i grandi eventi sono preceduti da grandi celebrazioni. Ma si conoscono anche i rischi: chi prepara, più che l’evento attende la sua fine e, lo stress da preparazione, sostituisce il fremito dell’attesa che, solo, può farci gustare la bellezza e l’unicità di ciò che sta per accadere.

Chi è vicino, è preso da fiori, altare, canto, celebrazioni...
Chi è lontano, è preso dalla routine di ogni giorno, dai problemi e, forse, un po’ troppo da se stesso.

E’ per questo che, anticipando, l’inizio del triduo di qualche ora, abbiamo voluto accogliere tutti voi che parteciperete alle riflessioni on line con un BENVENUTO, perchè fosse chiaro a tutti noi che, ciò che sta per accadere in questi giorni, non accadrà senza di noi!

La Pasqua, quello straordinario passaggio dalla morte alla vita, continua a essere un evento VERO per la nostra vita, OGGI!
Continua a essere annunciato in quel pane spezzato.
Continua a darsi con verità in quel crocifisso amante, capace di infrangere ogni forma di morte, per aprirci a una vita nuova, segnata dal dono, dalla libertà, dalla pienezza.

La Pasqua continua a essere vera nei nostri piccoli grandi sì a Dio, continua a essere passaggio di risurrezione lì dove la storia sa pronunciare solo parole di condanna.
La Pasqua è annuncio delicato e appassionato di speranza, nelle infinite solitudini a cui, spesso, un certo stile di vita ci costringe.
…e lo è per tutti, qualsiasi sia la nostra condizione.

Passo dopo passo, ogni mattina in questi tre giorni che ci separano dalla Pasqua, ci accompagneranno on line riflessioni, suggerimenti concreti e una preghiera, delle cui sfumature riempire la giornata, così che, vivendo comunitariamente, nel pomeriggio,  le celebrazioni, ognuno di noi possa comprenderne più profondamente il senso.

Cari amici, ognuno possa vivere il suo più deciso e vero, detto al Signore nel cenacolo quando l’amore diventa uno stile di vita; detto a quel pane spezzato; che ci rende presenti sotto la croce; che ci fa partecipi di quel momento solenne in cui il volto di Dio diventa chiaro nel volto sfigurato dell’uomo… nella morte caratterizzata dal silenzio della Parola che scende negli abissi per far esplodere la vita nel cuore della notte. Questo è il nostro augurio per tutti noi!

“Io ci sto! Padre, eccomi. Non la mia, ma la tua volontà” .

Questa sia la risposta che, oggi, trova spazio sulle nostre labbra, così come quel giorno lo trovò nel cuore del maestro di Nazareth, Gesù, il Signore!

Dalle ore 9.30 saremo on line:

A tu per tu con il Maestro – incontri on line/aprile 2012_Step 6

Siamo ormai a ridosso del prossimo Triduo on line… che senso ha allora un’ulteriore tappa? Perché non aspettare qualche giorno e poi vivere direttamente ciò che ci aiuta dare intensità al nostro andare verso Pasqua?

Non crediate che esagero se dico che forse questa tappa è la più necessaria per vivere la GRANDE SETTIMANA da discepoli. Il fatto che la Pasqua arrivi, non significa che accada nella nostra vita, che diventi un evento significativo. In fondo lo sappiamo: spesso le esperienze ci passano accanto e non ci toccano. Ne viviamo anche di molto intense ma sappiamo difenderci da ciò che comportano. Se questo vale per tutto ciò che accade nel mondo, perché non potrebbe accadere anche per la Pasqua?

Oggi più che mai allora dobbiamo fare in modo che Pasqua, come evento straordinario diventi realtà nella mia, nella tua, nella nostra vita.

Più volte, nei nostri precedenti incontri, abbiamo detto la necessità di seguire le orme di Gesù, di stargli dietro, di imparare le sue logiche. Frequentare Gesù di Nazareth significa avere la possibilità di entrare in contatto con Dio, di scoprire il suo volto, di sperimentare il suo amore nella nostra vita; amore che si dà a noi nella totalità della morte e, sottolineerebbe Paolo, di una morte in croce…

Quello che noi chiamiamo mistero Pasquale, non è il mistero incomprensibile di ciò che accade nella notte delle Resurrezione e che mai nessun documentario potrà farci vedere, ma è la realtà del dono della vita che Gesù di Nazareth, figlio del Dio Vivente, ha fatto di sé, per la nostra salvezza.

Dono che non può lasciarci indifferenti, dono che ci tocca e ci chiede di uscire da noi stessi; dono che si dà a noi e chiede a noi di lasciarci attraversare, aprire, trasformare in dono. Entrare allora nel senso pieno di ciò che sulla Croce, nella passione fino alla morte, è accaduto ed entrarvi con radicalità può essere possibile solo restandogli accanto, lasciandoci accompagnare e sostenere da lui, vivendo con lui ogni passo verso la Pasqua.

La Quaresima ci ha lasciato alle soglie della grande settimana; ora tocca a noi camminare con il Maestro, come quei discepoli che, dopo aver sperimentato successi e fallimenti, gioie e amarezze, solitudine e condivisione, vanno con Gesù in Gerusalemme, per sentir parlare la Parola, per scoprire la Parola fatta carne, diventare Parola d’amore, definitiva Parola di Dio per l’uomo di ogni tempo, di ogni condizione, di ogni lingua.

Si tratta a questo punto di restare con i Dodici accanto al Maestro. Come loro avviciniamoci a lui per ascoltare sue parole e indossare quegli occhiali giusti che ci permetteranno di vedere la profondità e l’altezza di quanto sul Golgota continua ad accadere. Se quel giorno è accaduto morte, oggi può accadere vita!

Accompagnati dall’evangelista Marco, sostiamo alla scuola del Maestro.

Come una voce sola davanti a Dio
Preghiera conclusiva

E’ notte Signore,
e questa notte sembra precedere le notti che verranno,
quelle che non riusciamo neppure a immaginare.
Il vento forte, il mare in tempesta,
tutto ciò sembra vanificare ogni nostro umano sforzo.
Il ricordo di te, delle tue parole,
dei tuoi segni potenti, delle tante guarigioni,
sembra sparire ai nostri occhi…
tutto resta vago e indefinito, come un fantasma…
difficile da credere e da seguire.

Tu sei solo, sulla terra, solo…
di quella stessa solitudine che solo la croce potrà abbracciare.
E noi, insieme, siamo soli, qui, incapaci di remare,
di governare la barca della nostra storia e di questa, così strana, vita.

Oggi come ieri tu vieni!

E quelle voci inquietanti del vento e del mare,
così come quelle di folle affamate di senso, trovano una Parola: la tua.
Tu vieni e la nostra paura trova una risposta: non temete, Io Sono!
IoSono… che non è semplicemente eccomi.
IoSono lo aveva ascoltato Mosè dalla bocca stessa di Dio.
IoSono è il Dio Salvatore, che in te, ci raggiungere Signore Gesù, ci salva, ci ama.

E’ questa certezza, quel pane benedetto
che metti nelle nostre mani, oggi come un tempo.
E’quel dono d’amore, ricevuto nell’averti incontrato,
che ci chiedi di condividere.
Oggi Maestro buono, restiamo con te, torniamo a te,
per imparare ad ascoltare con te la fame di questa umanità,
di ogni fratello che ci vive accanto:
fame di vita, di futuro, di speranza, di verità, di pienezza… di amore.
Con te, senza timori, senza trattenere in mano i remi della nostra vita, senza paura,
per ascoltare la voce silenziosa e perenne della fame…
Con te, Maestro, per imparare a dare noi stessi,
per lasciarci da te benedire e donare a questa storia. Amen

Carissimi amici vi aspettiamo da giovedì 5 aprile per camminare insieme verso la Pasqua con riflessioni e provocazioni, proposte di preghiera che ci aiutino a restare consapevolmente nel vivo del Mistero Pasquale. Non vi proponiamo di vivere il triduo pasquale on line come sostituto delle celebrazioni, sarebbe un assurdo. Vi diamo invece la possibilità, per chi non avesse molto tempo, di viverle maturando una maggiore coscienza del grande dono che celebriamo nella Grande settimana, fino alla Pasqua del Signore. Noi ci stiamo! E tu?

sr Mariangela, fsp

Noi ti aspettiamo!!!

Passa parola… anzi Passa il link!

 Aspettando: Io ci sto! Speciale triduo online!!!

Per saperne di più scrivi a:

Sr Mariangela: m.tassielli@paoline.it

Per condividere riflessioni, mettere in campo domande, dubbi, voglia di saperne di più, seguici anche su

Facebook: Giovani & Vangelo
su Tw: Cantalavita

Potrai trovare aggiornamenti in tempo reale e condividi i link sulle pagine di amici e conoscenti che a tuo parere potrebbero essere interessati dall’annuncio di gioia con cui il Vangelo ci raggiunge.

Inoltre se hai meno di 30 anni ti proponiamo il gruppo facebook:

GEP – Giovani Evangelizzatori Paolini

Se desideri vivere momenti di preghiera ti consigliamo il libro: Attirerò tutti a me – Adorazioni eucaristiche per ogni tempo dell’anno. Autore: Suor Mariangela Tassielli – Ed. Paoline

Ti auguriamo buon cammino e buon tutto!

Ti ricordiamo il cammino di incontri online 2012 -2013

Felici di vivere

Io ci sto! – aspettando lo “Speciale Triduo Pasquale – ON LINE!”

Anche quest’anno, carissimi amici saremo on line nei giorni del Triduo Pasquale con riflessioni, tracce di preghiera, provocazioni. Quello che la Chiesa ci propone è un tempo prezioso che non possiamo vivere con distrazione o superficialità.

Sappiamo che tra voi molti, speriamo tutti, parteciperete alle Celebrazioni, ma sappiamo anche che spesso intervengono situazioni che impediscono di vivere pienamente questi giorni, cogliendo tutta la loro forza e la loro novità per la nsotra fede.

Desideriamo esservi accanto allora. E soprattutto essere accanto a chi avrà bisogno di una luce che orienti quei giorni di Grazia… perchè nulla vada sprecato. La sfida è di celebrare il passaggio dalla morte alla vita, di celebrare la Pasqua come figli e discepoli della luce che, consapevolmente, accolgono il grande dono del Padre, Gesù Cristo e fanno della fede una risposta concreta di vita nuova.

Saremo on line ogni giorno dal 5 al 7 aprile dalle ore 9.30 con – Io ci sto! Speciale Triduo on line

Ma a questa proposta ci sarà una tappa introduttiva e una conclusiva:

  1. A tu per tu con il Maestro – 6a tappa del cammino Fatti di Parola, avrà il compito di introdurci nella Grande settimana suggerendoci particolari atteggiamenti da riscoprire e vivere, alla scuola del Maestro di Nazaret – on line dal 1° aprile
  2. Luce o notte? Che discepolo sei? – 8a tappa del cammino Fatti di Parola. Quante possibilità ci sono per vivere la Pasqua? Puoi restare nelle eterne domande o tentare qualche risposta. Puoi guardare da lontano o metterti in gioco. La Pasqua accade nella nostra vita, e noi? – on line dall’8 aprile!

Ti aspettiamo caro blogger! E ti auguriamo di prendere il largo, perchè la Quaresima sta per farci varcare la soglia della Settimana culmine della nostra fede. Prendere il largo? Perchè no! Restare al di qua della soglia è più sicuro, ma al di là c’è la Vita che può toccare e sanare ogni vita! A presto

CATECHISTI PARROCCHIALI – Aprile 2011: Annuncio di vita e speranza

IL TRIDUO PASQUALE

di Roberto Laurita

Con la Domenica delle Palme comincia la Settimana Santa, cioè i sette giorni che precedono la Pasqua.
Nel suo ingresso trionfale a Gerusalemme, Gesù era stato acclamato dalla folla che agitava rami in segno di gioia.
La benedizione dell’ulivo ricorda questo avvenimento e nello stesso tempo ci permette di non dimenticare che «il trionfo di Gesù» segna l’inizio della sua passione, il cui racconto è proclamato durante la Messa. Lunedì, martedì e mercoledì della Settimana Santa si collocano nella prospettiva del Cristo che va incontro alla sofferenza e alla croce.
Negli ultimi tre giorni della Settimana Santa seguiamo, passo passo, gli avvenimenti che conducono Gesù alla sua Passione, fino a contemplarlo sul calvario, inchiodato alla croce, per cantare il giorno di Pasqua la gioia della risurrezione.
Se distinguiamo i tre giorni, ci accorgiamo nel contempo di non poterli separare. Il Venerdì della morte perde il suo autentico significato se non appare come la realizzazione del dono di sé che fa Gesù la sera del Giovedì e se non trova sbocco nel giorno della risurrezione.

Nel GIOVEDI SANTO in cui Gesù celebra la Cena della Pasqua antica prima di affrontare la sua Pasqua di morte e risurrezione, gli evangelisti menzionano due gesti diversi: Matteo, Marco e Luca ricordano il Pane spezzato e il calice del Vino offerto ai commensali; Giovanni la lavanda dei piedi.
A entrambi i gesti è legato un comando esplicito di Gesù perché i discepoli li ripetano.
Anche nella liturgia della sera del Giovedì santo si fa solenne memoria dei due gesti di Gesù.
• L’uno, la lavanda dei piedi, segno di servizio, è proposto annualmente;
• l’altro, l’istituzione dell’Eucaristia (il Pane spezzato e il calice del Vino che si condivide), raduna l’assemblea dei cristiani ogni domenica.

Malgrado il clima austero, il Venerdì non è un giorno di lutto, ma la celebrazione riconoscente dell’amore infinito che Dio ha manifestato al mondo nella passione del suo Figlio.
Il VENERDI SANTO, allora, i cristiani non si radunano per piangere un morto, ma per adorare il vincitore della morte. Questo giorno è segnato dal grande racconto della Passione secondo Giovanni.
Quattro momenti ne scandiscono la liturgia:
• la contemplazione del Salvatore nella sua passione e morte (ascolto della parola di Dio);
• l’intercessione, nel suo nome, per la salvezza di tutti (solenne preghiera universale);
• la venerazione del «legno della croce che ha portato la salvezza del mondo» (adorazione della croce);
• la partecipazione al Corpo del Signore crocifisso e risorto (Comunione eucaristica).

La VEGLIA PASQUALE è tutta orientata verso la luce: è la grande festa della risurrezione. È anche il momento in cui la Chiesa accoglie con gioia i nuovi battezzati che rinascono a vita nuova in Cristo.
Il Triduo pasquale ha il suo culmine nella Veglia che si celebra la notte tra il Sabato santo e la Domenica della risurrezione. Il terzo dei giorni santi è, fra tutti, il più ricco di parole e di segni che esprimono la vittoria sulla morte e sulle oscure forze del male, e la speranza offerta a tutti coloro che credono nel Signore crocifisso e risorto.
• È una notte buia, in cui i cristiani accendono una luce capace di sfidare qualsiasi oscurità, per ridestare la speranza e tracciare il cammino della gioia, che sfocia nell’eternità.
• È una notte di silenzio, fatta per intendere una Parola d’amore, che narra la storia di Dio con gli uomini e le donne, un disegno di salvezza che si realizza a dispetto di tanti ostacoli, limiti e infedeltà.
• È una notte in cui ricevere un’acqua viva, che zampilla per sempre nella nostra esistenza, l’acqua del nostro Battesimo che ci immerge nella morte di Cristo per farci rinascere con lui risorto alla vita nuova.
• È una notte in cui condividere un Pane e un Vino che ci parlano di lui; una notte in cui spezzare il suo Corpo offerto, cibandoci di lui, e in cui bere al calice del suo Sangue, invitati a una mensa che prelude al banchetto eterno.

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi  nel numero di Aprile di Catechisti Parrocchiali

Per vedere il sommario di Catechisti Parrocchiali di Aprile 2011 clicca qui

Per info e abbonamenti: