Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Se mi leggete, o mi ascoltate allora verosimilmente siete credenti, o – come me – ci provate. Bene, vi propongo un piccolo esercizio da vivere nella domenica di Pentecoste.
Provate a raccogliervi in silenzio per qualche minuto. Chiudete gli occhi, rallentate il respiro, connettetevi con la parte più profonda di voi stesse, di voi stessi. Provate con la forza dell’immaginazione a contemplare lo Spirito, a “dargli forma”.
Vi sentite attraversare dalla sua energia?
Riuscite a sentire il suo vento spingervi dentro?
In quel vostro spazio interiore vedete confini oppure orizzonti sconfinati? Vedete volti? Quali?
Se vedete confini, e non riuscite a vedere volti, andate ancora più in profondità.
Ascoltate il movimento che lo Spirito sta provocando in voi.
La Pentecoste accade così, e può accadere anche oggi, anche ora, in questo istante, anche in noi. Ed è un movimento da fuori a dentro, da dentro a dentro – nella nostra interiorità – ricostruendoci, e poi da dentro a fuori cambiando il nostro sguardo e la nostra presa sul mondo.
Lo Spirito di Dio, quella sua energia vitale che riempie l’universo, quel suo amore che incessantemente ricrea, continua ad accadere nella mia e nella tua e nostra vita.
Attraversa il tempo, e poi entra in noi: nelle nostre memorie, negli affetti, nelle ferite, nei desideri; entra nell’impotenza di riuscire a cambiare noi stessi e il mondo e nella determinazione che ci spinge a continuare a desiderarlo.
Lo Spirito di Dio riempie l’universo e attraversa la storia dei popoli: suscita i profeti che denunciano ingiustizie e soprusi, muove i costruttori di pace, sostiene gli spargitori di misericordia e perdono.
Lo Spirito di Dio non conosce confini, non li rispetta; non si lascia governare da poteri, equilibri e sicurezza; non distingue lingue, popoli e culture: tutto sostiene, tutto muove, tutto spinge, a tutto dà vita.
Lo Spirito di Dio è amore; e amore è la sua lingua; amore la sua promessa, amore la sua creazione in noi; e può accadere. E questo è Pentecoste!
Invochiamo il dono dello Spirito di Dio, perché venga a noi e resti con noi per sempre.
Sia il Paraclito che conferma nel bene.
Sia l’Avvocato che rincuora nei tempi dell’impotenza. Sia il Consolatore che dona forza alla fede vacillante.
Sia il Maestro che svela le vie di Dio.
Sia la Forza che spinge e trattiene.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Nuova Pentecoste
Vieni, Spirito Santo, vita di Dio,
che sostieni e muovi l’universo.
Vieni su di noi, e confermaci nel bene.
Vieni in noi, e rincuoraci
nei tempi dell’impotenza.
Vieni per noi, e dona forza
alla nostra fede vacillante.
Amore di Dio, che stringi la terra al cielo,
vita dell’Onnipotente che abbracci l’universo,
svelaci le vie di Dio perché le percorriamo,
sii tu la forza che ci spinge e ci trattiene.
Vieni, Spirito Santo di Dio,
genera in noi una nuova Pentecoste.
Amen.
DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 14,15-16.23b-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
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