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GMG Madrid 2011_foto

Michele Casella (autore di molti spettacoli per bambini e ragazzi per Paoline Editoriale Audiovisivi)Questa è la nostra tenda!!!...e la fila si allunga!!!ecco anche i giovani provenienti dallo zimbabweI primi GMGini iniziano a scrivere!!!Tutti sotto laTienda de la Palabra a Madrid
Sempre più colorato!I primi giovani con i loro commentiSi lavora online!!!Tutti attenti ad ascoltare!!!e anche Rosario Carello presentatore di A sua immagine,è venuto a farci visita!E Simba scrive...
Simba dallo Zimbabwe e Dalia Michael da Singaporeferia vocacionalDSC07127viale del parco dei retiro...Chiara e Myriam a evangelizzare
Stand vocazionali al parco del Retiroprete??? perchè no?si continua a scriveresono tanti ma proprio tanti coloro che lasciano un commento sul nostro posterRagazze provenienti dalla Franciaitaliani e non si avvicinano alla tenda

GMG Madrid 2011, un set su Flickr.

L’album fotografico di questa meravigliosa avventura firmata GMG Madrid 2011, è stato aggiornato per tutti voi così che possiate rivivere tutti i momenti di questa esperienza!!!

A Madrid con un click!

E ci siamo, cari amici!!! Siamo ormai pronti a partire per questa straordinaria avventura!

Madrid ci aspetta… aspetta noi giovani pellegrini con lo zaino in spalla sacchi a pelo, ma aspetta anche tutti voi che quest’esperienza mondiale volete seguirla on line, con noi.

Come già vi avevamo annunciato negli scorsi giorni, Madrid con un Click! sarà un grande ponte tra l’Italia e Madrid… un ponte destinato a costruire una condivisione di fede e quindi di vita tra tutti noi che in modi e misure differenti ci stiamo mettendo in gioco per vivere un’itineranza del cuore. La GMG potrà essere per tutti un tempo di Grazia speciale, in cui raccogliere i doni preziosi che Dio sta preparando per tutti… sta a noi scegliere di esserci e di viverla da protagonisti, anche a distanza.

La Tenda della Parola sarà on line per tutti voi dal 16 agosto.

Per voi La parola ai giovani/Anteprima per conoscere i volti di alcuni di coloro che vi accoglieranno sotto la Tenda!

Di seguito vi proponiamo il programma dettagliato, con cui vi raggiungeremo e permetteremo a voi di raggiungerci.
Attraverso il blog Cantalavita vi saranno proposte riflessioni, preghiera, input, foto e condivisioni.
Attraverso i nostri canali su Facebook: Giovani&Vangelo e su Twitter: Cantalavita, potrete voi raggiungere noi.

Se poi desiderate arrivare in tempo reale a Madrid, dal 16 agosto potete inviare un vostro SMS al 3408404419 e la vostra preghiera, riflessione, commento sarà trascritto sul grande poster che sotto la tenda raccoglierà le firme dei pellegrini di tutto il mondo!

E questo è il PROGRAMMA che dal 16 agosto sarà on line, per te!!! (i link saranno inseriti giorno per giorno)

16 Agosto: START SI PARTE!

17 Agosto: SALDI NELLA FEDE

18 Agosto: RADICATI IN CRISTO

19 Agosto: TESTIMONIAMO CRISTO

20 Agosto: PASSI VERSO DIO

Di ritorno da Madrid… Le testimonianze di chi c’è stato… clicka qui

A Madrid con un CLICK… si può? Si deve!!!

Un CLICK per mantenersi on line con le migliaia di giovani di tutto il mondo che vivranno Madrid da pellegrini.

Un CLICK per condividere la fede colorando il proprio Sì a Cristo con l’entusiasmo e l’effervescenza di una fede giovane.

Un CLICK per non lasciarsi scappare l’occasione di essere a Madrid superando tutti quegli ostacoli che hanno impedito a molti di esserci.

La rete sarà ancora una volta la nostra possibilità di creare uno spazio di riflessione, di condivisione, di provocazioni e input necessari alla nostra fede per crescere e diventare più forte e convinta.

Dal 16 agosto vi aspettiamo on line…

perché così ItaliaMadrid sarà distante un CLICK!

“Sulle vie del Vangelo” – Veglia eucaristica/Evangelizzazione di strada – Salerno

Sabato 28 maggio, a Salerno, per il quarto anno consecutivo, i giovani GEP e le Figlie di San Paolo, in occasione dell’inizio della Settimana della Comunicazione che si conclude con la Solennità dell’Ascensione (45ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali), hanno organizzato una Veglia Eucaristica nella Chiesa di S. Lucia Giudaica, con annessa evangelizzazione di strada, dalle 22.00 alle 24.00.

L’iniziativa ha sempre riscosso un buon successo, ma mai come questo anno l’afflusso davanti al Santissimo è stato così ampio, variegato e sentito. La preghiera personale e comunitaria è salita a Dio come le volute dell’incenso sprigionate da un grosso braciere posto fuori della Chiesa all’inizio della celebrazione per suggerire, anche visivamente, l’idea della preghiera che si svolgeva dentro alla chiesa e nel cuore di chiunque vi passava davanti. I portoni spalancati, infatti, permettevano di vedere il Santissimo.

Per pubblicizzare l’iniziativa, durante il pomeriggio, i giovani hanno distribuito dei volantini informativi nel corso principale della città e, davanti alla Libreria Paoline, divenuta la loro base operativa, hanno fatto in modo, coadiuvati dalle suore, che l’icona di San Paolo, alcuni variopinti rotolini contenenti una frase della Bibbia e dei simpatici palloncini dalle svariate forme aspettassero le famiglie e i bambini che hanno apprezzato molto l’iniziativa.

Quest’anno c’è stata una grossa novità: la realtà di preghiera e intercessione adorante è andata ben oltre i confini della città di Salerno. Attraverso il blog Cantalavita e la pagina Giovani & Vangelo di Facebook, è stata data la possibilità a chiunque di lasciare, nella settimana precedente la Veglia e fino alla mattina del sabato, un’intenzione di preghiera (lode, supplica, ringraziamento) che è stata poi portata ai piedi del Santissimo assieme a tutte le altre intenzioni lasciate dalle persone che fisicamente hanno trascorso il loro tempo in preghiera davanti al Santissimo. I lumini ai piedi dell’altare si sono moltiplicati velocemente e, alla fine dell’Adorazione, il Santissimo risplendeva non solo della luce elettrica del solito faretto d’ordinanza, ma dei giochi di luce guizzanti e vivi delle decine e decine di fiammelle che brillavano ai suoi piedi. Ognuno con la sua storia, la sua richiesta, la sua lode. Un’esperienza di comunione con il popolo del web sicuramente da ripetere!


Domenica 29 maggio, invece, GEP e suore, si sono trasferiti ad Amalfi, dove hanno allestito una mostra del libro proprio sotto il portico del bellissimo Duomo amalfitano, grazie alla disponibilità di don Antonio, il parroco, che ha aderito con entusiasmo all’iniziativa Aiuta un evangelizzatore ad evangelizzare. Molti dei giovani GEP, infatti, parteciperanno con le Figlie di San Paolo alla GMG che si terrà quest’anno a Madrid. Ma non saranno semplici pellegrini, bensì evangelizzatori a tutti gli effetti. A Madrid, infatti, sarà allestita una tenda internazionale di evangelizzazione che vedrà lavorare fianco a fianco giovani e suore Figlie di San Paolo di tutta l’Europa. La spesa per il viaggio e per il materiale multilingue è abbastanza considerevole, ma i giovani evangelizzatori italiani hanno scelto di provare ad autofinanziarsi… evangelizzando ulteriormente!!! Come? Organizzando mostre del libro nelle parrocchie, unite alla loro personale testimonianza come giovani evangelizzatori, e generosamente patrocinando, oltre alla loro causa, anche la realizzazione di una Bibbia in malgascio per i cristiani del Madagascar (clikka qui per ulteriori INFO).
S. Paolo Apostolo benedica e moltiplichi l’iniziativa di questi giovani motivati e volenterosi!
 

Campo online/3° giorno_sera

Gesù, Parola di Dio

Preghiera della sera

Inno di ringraziamento
dal Salmo 107

Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Mandò la sua parola, li fece guarire
e li salvò dalla fossa.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia…


Guarda il videoclip: La Parola & il Natale

RAGAZZI & DINTORNI – Dicembre 2010 – Dossier Consiglio

LA COSCIENZA DI SOPHIE

di Cecilia Salizzoni

Forse è il dono di cui più avvertiamo il bisogno e la mancanza, lo Spirito di consiglio.
Viviamo, infatti, un tempo che ha letteralmente perso la bussola, tra tentazioni di onnipotenza e incapacità di realizzare concretamente la più piccola cosa.
Come muoversi di fronte a una realtà complessa che chiede l’intervento personale di ciascuno per rendere il mondo più umano?
Ai ragazzi del post-cresima, si può proporre di conoscere Sophie Scholl e La Rosa Bianca, il gruppo di universitari tedeschi che scelsero di resistere al nazismo e invitarono il loro Paese a fare altrettanto, attraverso la diffusione di sei volantini e, soprattutto, attraverso il dono della vita.
Il film parte dall’arresto dei due fratelli Scholl, Hans e Sophie, dopo il lancio del sesto volantino nell’Università di Monaco, e narra i sei giorni successivi: gli interrogatori, l’arresto dell’amico Christoph Probst, il processo immediato e l’ancor più immediata esecuzione della condanna alla ghigliottina.
Sophie non aveva ancora 22 anni, Hans e Christoph tre più di lei.
Concentrandosi sul contraddittorio tra Sophie e Robert Mohr, inquisitore della Gestapo, il regista riesce a far emergere la grandezza straordinaria di questi ragazzi che seppero vedere con chiarezza e denunciare ciò che un intero Paese per ottusità spirituale, viltà o interesse, non volle vedere fino alla fine: l’annientamento morale e materiale che la Germania avrebbe scontato duramente negli anni successivi al crollo del Terzo Reich.
Isolando dal contesto sociale lo scontro tra Sophie e il Potere e puntando sulla dimensione spirituale della protagonista, la regia attenua la dimensione storica dell’evento per sottolineare l’attualità di una scelta che fu quella di non lasciarsi ridurre a «massa», priva di anima, priva d’identità, priva di libertà, priva di compassione.
Ieri, a farlo, era uno Stato «totalitario» che voleva conquistare il mondo attraverso l’ideologia.
Oggi è una società «globale» che ha come valori il denaro e il benessere, il consumo di beni materiali e il piacere individuale.

Ieri, in Germania, è stato il cristianesimo autentico a offrire gli strumenti per prendere coscienza e resistere: quel cristianesimo che annuncia un umanesimo integrale e valorizza la bellezza della creazione, dell’arte, del pensiero.
È un film di personaggi e dialoghi, dove la recisione di ogni contatto con la realtà esterna, ma anche tra i due fratelli, mette in evidenza la loro capacità di mantenere la rotta, nella fedeltà alla propria coscienza, di fronte alla violenza del potere che ha sovvertito i valori di fondo e ha privato le persone della libertà interiore.
Per questo motivo i ragazzi devono essere preparati alla visione e invitati a fare attenzione ai piccoli indizi che il regista offre, all’interno della messa in scena, sulle motivazioni interiori della protagonista e sull’attualità della sua scelta, per riuscire a rispondere a domande come:
Qual è la sorgente a cui attinge Sophie?
• Che cosa la muove?
• Perché non accetta l’alternativa di Mohr?
• Chi è più «adulto» tra la piccola Sophie e il grande inquisitore? Perché?
• Che cosa significa essere adulti?
• Che cosa significa essere «adulti nella fede»?
Il sentire comune oggi porta a giudicare «sconsiderati» questi giovani che avrebbero buttato via la loro vita inutilmente, invece di servire alla Germania nella ricostruzione: è stato davvero «inutile» il loro sacrificio? Che cosa garantisce che il dono della vita non sia tale?
«Bisogna avere un cuore tenero e uno spirito duro» scriveva e si ripeteva Sophie: che cosa voleva dire?
Oggi, cosa ci viene richiesto per coltivare una tale tenerezza del cuore e durezza dello spirito?

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Dicembre dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Dicembre 2010: Il Maestro Via, Verità e Vita

VERSO IL NATALE: MESSAGGI MULTIMEDIALI

di Marco Sanavio

Questo articolo è dedicato a chi ha un po’ di familiarità con il computer e la navigazione in internet, e a chi vuole imparare a sperimentare risorse facilmente reperibili da riproporre negli incontri di catechesi.
Anche coinvolgere un figlio nell’operazione diventa una strada molto opportuna.
Se state seguendo un gruppo di ragazzi grandicelli potreste prendere in considerazione l’idea di inviare loro una riflessione quotidiana in posta elettronica per tutto l’Avvento.
Il sito http://www.giovani.org, gestito dal Forum degli oratori italiani, metterà in linea ogni giorno un estratto dalla Scrittura e un commento destinato ad adolescenti e giovani, oppure potrete copiare passi della liturgia del giorno dal sito http://www.lachiesa.it e aggiungere voi un breve commento.
Qualche catechista già da tempo invia ai suoi ragazzi un sms quotidiano con una frase tratta dalla parola di Dio. Come fare? Ci sono diversi servizi in rete che vendono gruppi di sms a costi molto bassi.
Si possono realizzare rubriche e programmare l’invio dei messaggi.
Visita anche: cantalavita.wordpress.com, troverai diversi video con messaggi religiosi, la parola di vita per la domenica e sarai introdotto nel mondo della catechesi e comunicazione.
Il servizio di informazione http://www.h2onews.org propone, per ogni settimana di Avvento, un video con immagini al commento del Vangelo domenicale, che può diventare un incentivo per la riflessione e per realizzare la Parola nella vita, ma anche per la creazione di nuovi video con i vostri ragazzi, aggiungendo la propria creatività.
Per scaricare gratuitamente i files da riprodurre con qualsiasi computer fisso o portatile, basta accedere alla pagina con la didascalia «Vangelo della domenica…» e, poi, cliccare sul pulsante download.
Altre risorse pastorali si possono scaricare dal sito http://www.cercoiltuovolto.it. Si tratta di files audio contenenti la liturgia della parola domenicale, oppure video che possono tornare utili per incontri di catechesi.

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Dicembre di Catechisti Parrocchiali

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RAGAZZI & DINTORNI – Dicembre 2010 – Dossier Consiglio

IL MAESTRO INTERIORE E LE GUIDE

di Fausto Negri

“Il giorno del suo dodicesimo compleanno Stefano chiede al padre di portarlo con lui sul suo bastimento. Da quel momento è inseguito dal Colombre, uno squalo, che la leggenda vuole astutissimo e feroce. Per anni e anni Stefano sarà inseguito dal Colombre: quando è ormai vecchio, avviene l’incontro. Il Colombre comunica a Stefano di non averlo inseguito per divorarlo ma per consegnargli, per ordine del re del mare, la leggendaria perla del mare, che dona al suo possessore ricchezza, soddisfazione, amore e potenza nella vita.”

Molte persone si comportano come Stefano. Vogliono «farsi da sole», si fidano solo di se stesse e vedono un pericolo in chi vorrebbe dare loro consigli circa la navigazione nella vita.
Il termine consilium, in latino, significa consultazione, ma anche avvedutezza. Nell’antica Roma due consoli accompagnavano il Senato. Erano sempre in due, in modo da consultarsi l’uno con l’altro. Confrontandosi, dovevano comprendere quali fossero le decisioni da prendere per il bene della città.
Dare un consiglio significa suggerire ad altri ciò che si ritiene giusto che si faccia nel navigare tra bonaccia e tempeste.
Questo dono dello Spirito ci suggerisce ciò che dobbiamo fare e dire, ci aiuta a compiere le scelte adeguate in ogni occasione.
«Tra demonio e santità è lo stesso, basta che ci sia posto». È ciò che cantava Vasco Rossi. Invece, nella vita, non è proprio così, perché ognuno raccoglie ciò che ha seminato e, se ha seminato erbacce, non può raccogliere grano. Oggi, purtroppo, siamo un po’ tutti plagiati dalle mode, sia nel linguaggio sia nell’acquisto di oggetti che identificano uno status symbol: nessuna epoca storica ha conosciuto un tale bombardamento di messaggi.

Chi vuole salire su un alto monte si cerca una guida. Chi fa un corso di vela ha accanto a sé un istruttore. Nelle squadre sportive c’è un allenatore; nei rally, accanto al pilota, c’è «un navigatore», buon conoscitore del tragitto, che dà le indicazioni giuste per adeguare la velocità al percorso, prepararsi alle curve e… vincere il premio.

Dopo aver fatto questa presentazione ai ragazzi, si può proporre la seguente attività:  i ragazzi riflettono divisi in gruppetti, confrontandosi su alcune domande.
Di fronte a una difficoltà o a una decisione da prendere, come mi comporto? Mi lascio guidare dall’urgenza del momento? Mi fermo e ascolto il profondo del mio cuore? Seguo le opinioni dei compagni o dei media? Mi consiglio con una persona di fiducia per capire le situazioni e scegliere con consapevolezza?
Invocate sempre lo Spirito Santo perché  illumini e  doni la visione vera della questione.

In gruppo, riprendete le risposte e stilate insieme un decalogo di orientamento per la vita, da seguire per non «arenarsi o annegare». Riportatele poi su un cartellone da affiggere nella sala della catechesi e consegnatelo, poi, su un cartoncino, a ogni ragazzo. Concludete l’incontro con una preghiera allo Spirito Santo, ispirata ai punti del «decalogo».
A fine incontro si può concludere consegnando ai ragazzi un augurio scritto dal catechista, oppure prendendo quello suggerito di seguito:

Guarda lontano, non fermarti alle facili apparenze.
Sii ciò che vuoi essere…
Puoi avere tanta felicità da renderti dolce;
difficoltà a sufficienza da renderti forte;
abbastanza dolore da renderti umano;
grande speranza da renderti felice.
Impegnati a: superare l’orgoglio,
cercare il consiglio sincero di un amico,
la parola disinteressata di un genitore,
il rimprovero sereno di un adulto,
l’indicazione competente di un docente,
l’orientamento illuminato del sacerdote.

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Dicembre 2010: Il Maestro Via, Verità e Vita

GESÙ È LUCE NELLA VITA

di Anna Maria D’Angelo

La celebrazione del Natale fa emergere anche in noi sentimenti profondi di disponibilità, gioia e amore e ci apre al dono di Dio che è il suo figlio Gesù.
Per un’autentica celebrazione del Natale, aiutare i fanciulli a:
• superare una visione consumistica e a impegnarsi a portare la luce di Gesù nel loro ambiente;
• progredire nella conoscenza di Dio e nella interiorizzazione del suo messaggio;
• maturare atteggiamenti di accoglienza, di gioia e gratitudine, come valori cristiani.
La festa del Natale è prossima. I fanciulli, con le loro famiglie, sono attirati dalle mille luci dei negozi e delle strade; sono sollecitati ad acquistare regali da mettere sotto l’albero per amici e parenti; a scrivere la letterina a Babbo Natale e/o alla Befana per chiedere il dono tanto atteso! Fanno fatica a decifrare le parole della fede (salvezza, redenzione, peccato…), a comprendere il senso del messaggio che riguarda Gesù (segno di contraddizione…).
Gesù che nasce è la luce che tutti sempre attendono; egli, venendo tra noi, ci chiama ad essere suoi discepoli per essere anche noi luce per il mondo e gli altri. Il cristiano che accoglie Dio è illuminato dalla sua luce.
Quando Dio salva e, in modo particolare tramite Gesù, ci illumina perché sappiamo che cosa fare, ci dà forza perché affrontiamo il male e lo vinciamo, ci orienta a una vita che durerà per sempre e che la morte non può sconfiggere.
Gesù salva ogni persona perché la perdona quando sbaglia, la chiama a stare con lui e la rende partecipe della vita stessa di Dio.
Perché i fanciulli sperimentino, la situazione di luce, di immobilità, di prigionia e poi di liberazione e salvezza, si può proporre un incontro articolato in diverse dinamiche.
Accogliere la luce ed essere luce: la sala buia, i fanciulli sono seduti e non sanno che cosa accadrà. Il tempo passa. C’è chi si annoia, chi resta in silenzio, chi ne approfitta per fare baccano. Un fanciullo (in precedenza istruito dal catechista) si alza e chiede: «Che cosa stiamo aspettando?». Il catechista risponde: «Aspettiamo che venga la luce!». In quel momento si accende una grande candela al centro della stanza. Tutti i fanciulli si stringono in cerchio intorno. Il catechista introduce il brano evangelico (Lc 2,21-35), lo racconta (o proclama) e lo commenta.
Per entrare nella luce: conduciamo i fanciulli in un percorso al buio, con l’accesso in una stanza illuminata o luogo aperto preparato per accoglierli, in modo festoso. Disseminare ostacoli (leggeri) lungo il percorso senza che lo sappiano. Invitate a raggiungere la luce nel minor tempo possibile. Nel luogo illuminato sollecitare l’osservazione dei ragazzi sull’ambiente, le persone, i colori, le forme, l’utilità degli oggetti di cui possono usufruire grazie alla luce! Fate condividere i sentimenti e i pensieri emersi mentre si camminava nel buio e quelli nella luce.
GIOCO – Fare prigionieri: un ragazzo assume il ruolo del cacciatore, deve fare prigionieri gli altri giocatori, colpendoli con una palla. Gli altri sono dotati di un foulard giallo-arancione sia per rappresentare una scena di luce sia per utilizzarlo come mezzo di liberazione per i compagni. I ragazzi colpiti restano «di pietra» e depongono ai propri piedi il loro foulard. Gli altri, inseguiti, possono liberare i prigionieri lanciando verso di loro il foulard.
Quelli che riescono ad afferrarlo sono liberati, riprendono il proprio foulard e si reinseriscono fra i giocatori liberi. Il cacciatore dovrà, quindi, colpire sempre altri giocatori e proteggere i colpiti. Se i partecipanti sono molti si può aumentare il numero dei ragazzi-cacciatori e il gioco diventa anche più dinamico.
Al termine, per favorire l’interiorizzazione dell’esperienza, invitare a condividere sentimenti e pensieri: come mi sono sentito mentre ero libero? Cosa ho pensato quando sono rimasto immobile? Sono stato attento a chi aspettava di essere liberato? Sono riuscito a liberare qualcuno? Questa esperienza mi ricorda un altro momento della mia vita… mi dice che… mi invita a…

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RAGAZZI & DINTORNI – Novembre 2010 – Dossier Intelletto

DONACI LA TUA LUCE

di Alessandra Beltrami

All’interno di questo articolo vi suggeriamo un momento di preghiera da svolgere con i ragazzi per invocare il dono dell’intelletto.
Il primo passo da fare è preparare il luogo dove svolgere l’incontro: in un posto centrale, su un leggio o un tavolino, si colloca una Bibbia aperta con un cero acceso. Su un tavolo si predispone un foglio bianco molto grande con  dei pennarelli per consentire ai ragazzi di scrivere.
Il momento di preghiera può iniziare con l’intonazione del canto “Vieni, vieni, Spirito d’amore”.
A questo punto il catechista legge l’introduzione: la presenza di Gesù risorto ci renda forti, l’amore di Dio Padre scaldi i nostri cuori e la presenza dello Spirito Santo ci orienti verso i fratelli e le sorelle.
E’ necessario, ora, presentare ai ragazzi il senso dell’incontro: il dono dell’intelletto ci aiuta a vedere oltre ciò che appare, a cogliere il significato profondo della parola di Dio e della sua volontà. Esso consiste in una luce particolare che è data dallo Spirito Santo, grazie alla quale si intuiscono in maniera penetrante le verità rivelate e si rafforza la virtù teologale della fede. In questa celebrazione, guidati dalla parola di Gesù, siamo invitati a ritrovare dentro di noi la luce dello Spirito, a leggere la nostra vita e ciò che ci circonda con il dono dell’intelletto, per poter seguire il Signore in maniera più consapevole.
Il momento centrale dell’incontro è l’ascolto della Parola: Vangelo secondo Matteo (11,25-27)
Dopo qualche istante di silenzio, si passa alla presentazione di un gesto significativo da far compiere ai ragazzi, il catechista ne spiega il significato: per ricevere il dono dell’intelletto occorre desiderarlo e chiederlo. Esso forma un cuore puro, un cuore sincero, limpido, leale, trasparente. Ci dà una conoscenza profonda della nostra vita, facendoci scoprire il disegno di Dio su di essa.
Dopo un tempo di silenzio, mettendo una musica di sottofondo, si invitano i ragazzi a scrivere, in breve, sul foglio bianco predisposto, le proprie riflessioni, le proprie domande, una parola del Vangelo significativa per loro. Poi, girando intorno al tavolo, in silenzio, si leggono le riflessioni scritte e i catechisti possono dare risposte adatte, soprattutto se ci sono richieste o interrogativi, in modo da essere luce per la loro esistenza.
Prima del canto finale si propone ai ragazzi la preghiera di Jean Galot per l’invocazione del dono dell’intelletto:

Spirito di sconfinata apertura
Spirito di Dio,
vieni ad aprire sull’infinito
le porte del nostro spirito
e del nostro cuore.
Aprile definitivamente
e non permettere che noi
tentiamo di richiuderle.
Aprile al mistero di Dio
e all’immensità dell’universo.
Apri il nostro intelletto
agli stupendi orizzonti della divina sapienza.
Apri il nostro modo di pensare
perché sia pronto ad accogliere i molteplici
punti di vista diversi dai nostri.
Apri la nostra simpatia alla diversità
dei temperamenti e delle personalità
che ci circondano.
Apri il nostro affetto
a tutti quelli che sono privi di amore,
a quanti chiedono conforto.
Apri la nostra carità ai problemi del mondo,
a tutti i bisogni dell’umanità.
Apri la nostra mente
alla collaborazione con tutti coloro
che si adoperano per un medesimo fine.

Il momento di preghiera si può concludere con il canto finale: Il Signore è qui tra noi.

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CATECHISTI PARROCCHIALI – Novembre 2010: Cammino di santità nell’amore

Il Signore Gesù viene

di Anna Maria D’Angelo

Avvento, attesa di Dio. L’attesa la si sperimenta anche nel rapporto con Dio. Attendere Dio è un atteggiamento religioso fondamentale. È una disposizione del cuore e dello spirito che rende pronti all’incontro. La Chiesa ci invita a destare tale attesa ogni anno durante l’Avvento.
Per noi cristiani il Messia è colui che è venuto duemila anni fa, viene ancora oggi e continua a risvegliare nei discepoli di tutti i tempi il desiderio ardente di rinnovarsi e di cambiare il mondo per preparare la sua venuta alla fine dei tempi.
Che cosa dobbiamo fare? Sta per succedere una cosa nuova, come prepararci?
Oggi gustiamo sempre meno il sapore dell’attesa, adoperandoci perché un nostro desiderio si realizzi! Abbiamo fretta. Non abbiamo
tempo da perdere! Noi adulti non siamo di aiuto ai più giovani. Viviamo un’attesa impaziente che vorrebbe bruciare le tappe, per arrivare subito alla conclusione; diventiamo ansiosi e incapaci di vivere e valorizzare il presente.
Chi sa attendere accetta la scansione delle tappe.
Molti dei nostri fanciulli non sanno che cosa significa desiderare o attendere qualcosa o qualcuno.
In genere ricevono subito quello che chiedono!
Raramente sono invitati a rinviare una richiesta, un bisogno, tanto meno a rinunciare a qualcosa che non è proprio indispensabile.
Eppure il tempo è carico di promesse e di doni.
La testimonianza di Giovanni Battista, conduce il cristiano ad accogliere il Signore che viene. Giovanni è l’uomo che Dio si è preparato perché preceda Gesù e apra agli altri la via dell’incontro con lui.
Dio può compiere la sua promessa perché c’è qualcuno che lo «attende».
Chi attende «tende a» ciò che ancora non c’è.
Giovanni è proteso verso il futuro di Dio e dice a ognuno che cosa fare per accogliere il Messia: il consacrato, l’inviato di Dio, atteso da tutti.
In attesa di Gesù Sappiamo attendere?
L’attesa è il sapore della vita, ma non sempre noi sappiamo gustarlo.
Ogni giorno ci obbliga a momenti di attesa: davanti a un semaforo rosso, nell’ambulatorio di un medico, in fila presso lo sportello di un ufficio, o alla cassa di un supermercato.
Di solito consideriamo quello «un tempo sciupato» o «tempo perso».
Proponiamo alcune attività per aiutare i fanciulli a verificare personalmente se sono capaci di attendere e per favorire in loro lo sviluppo di questo atteggiamento.
Di seguito sono illustrate tre possibili attività da proporre durante gli incontri con i ragazzi per imparare il significato e il valore dell'”attendere”:

  • Il gioco della candela truccata: si dà una candela a ogni fanciullo che dovrà portarla accesa lungo un percorso stabilito e attendere i compagni alla linea di arrivo. Se lungo il cammino la candela si spegne, il fanciullo impegnato ricomincia il percorso tante volte finché raggiunge il traguardo con la candela accesa.
    I primi quattro fanciulli, precedentemente istruiti dai catechisti, fanno spegnere continuamente la candela durante il percorso, in modo da prolungare l’attesa dei compagni e la loro reazione.
    A questo punto i catechisti dichiarano l’obiettivo nascosto del gioco (verificare se sappiamo attendere) e guidano un fecondo dialogo tra i fanciulli per aiutarli a esprimere la fatica dell’attesa. Che cosa avete provato? Chi ha ripetuto il percorso, cosa ha provato? E quelli che sono rimasti ad attendere a lungo?
  • Si possono coinvolgere i ragazzi nella ricerca di persone «in attesa» (una mamma o una coppia in attesa di un bambino, un ammalato in lista di attesa per un trattamento speciale, una coppia di fidanzati prossimi sposi, un giovane laureando, un seminarista prossimo all’ordinazione sacerdotale) da invitare nel gruppo.
    Si può suggerire ai ragazzi alcune domande da fare agli intervistati, quali: Che cosa aspettate di più in questo periodo? Ci sono momenti nella vostra giornata in cui sentite di più la gioia o il peso di quest’attesa? Chi o che cosa ti aiuta ad attendere? L’attesa, a sua volta, ti aiuta a vivere o, invece, ti pesa? Il giorno stabilito, al termine dell’intervista, sollecitare una breve condivisione dell’esperienza sia da parte degli intervistatori sia degli intervistati: Che cosa mi è piaciuto di più? Che cosa di meno? Che cosa ho scoperto?
  • Attendere vuol dire anche sperare o temere qualcosa dall’avvenire. Ci sono attese insopportabili quali quelle vissute dal malato, dal detenuto, da chi si trova lontano dai suoi da troppo tempo. E ci sono attese piene di gioia, come quelle che precedono un avvenimento felice: una nascita, un matrimonio, una festa familiare. Si tratta di attese che non sono vuote, ma piene di senso.
    I ragazzi si dividono in due gruppi: il primo gruppo individua situazioni di vita serena e gioiosa, di servizio e dono in famiglia, in parrocchia e nella vita; il secondo gruppo individua situazioni di bisogno, difficoltà (discordia, fame, disoccupazione…) che attendono una risposta.
    Entrambi i gruppi portano all’incontro successivo alcuni segni (fotografie, ritagli di giornali, oggetti-simboli…) che presentano ai compagni, mentre raccontano le situazioni individuate.

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi nel numero di Novembre di Catechisti Parrocchiali

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