Buona domenica!

Voi siete il sale della terra;
ma se il sale perde il sapore,
con che cosa lo si renderà salato?
A null’altro serve che ad essere gettato via
e calpestato dalla gente.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno A-

 

La parola a…
don Giovanni Berti

Questo “voi siete…” che è scritto nel vangelo è per noi oggi!
Gesù lo dice a me e nello stesso tempo lo dice a tutta la comunità dei credenti.
La comunità dei cristiani ha questo grande dono, che non è però mai da dare per scontato. A volte ci si dimentica di esser sale e luce della terra e si pensa che la fede sia una cosa “privata” e solamente “di culto” (sono cristiano perché credo intimamente in Dio e vado in chiesa…). Essere cristiani è qualcosa che ci rimanda al mondo nel quale siamo quotidianamente inseriti. E’ lì che si vede se abbiamo vero sapore e siamo veramente portatori di luce. Dove c’è un cristiano dovrebbe esserci più luce che tenebre, più pace che guerra, più amore che odio, più solidarietà che egoismo. Dove c’è una vera comunità cristiana dovrebbe esserci un luogo fatto di persone che danno sapore vero di fraternità nei rapporti spesso insipidi e smorti della società moderna, sempre di corsa e altamente conflittuale.

Riprendiamo dunque in mano con insistenza questo vangelo. Rileggiamo e ripensiamo continuamente questo “voi siete sale della terra… voi siete la luce del mondo…”da soli, in famiglia, in coppia, tra amici… Facciamo penetrare le parole di Gesù fin dentro l’animo, in modo che la nostra fede non perda sapore e la nostra luce interiore non si spenga. Il mondo ha bisogno della luce di Cristo e del sapore forte del suo vangelo.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Trasformazione

 

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RAGAZZI & DINTORNI – Gennaio 2011 – Dossier Fortezza

VIENI NEI NOSTRI CUORI

di Alessandra Beltrami

In questo articolo riportiamo un pò di suggerimenti da poter utilizzare in un momento di preghiera che ha come perno centrale il dono della Fortezza.
Come primo passo, è opportuno preparare adeguatamente il luogo dove dovrà avvenire l’incontro di preghiera: collocare in un posto centrale, su un tavolino o un leggio, la Bibbia, con accanto un cero acceso e un cestino vuoto.
Su un tavolo, a parte, si sistemano alcuni cartoncini a forma di cuore e pennarelli per permettere ai ragazzi di scrivere.
Si può cominciare questo momento con un canto sullo Spirito Santo. (F. Buttazzo, Vieni, soffio di Dio, Paoline, Roma 2005)
A questo punto il catechista introduce l’incontro con una presentazione del dono della Fortezza: Lo Spirito di fortezza è il dono con cui il Signore allarga gli orizzonti del nostro cuore e ci dona un coraggio nuovo; ci consente, infatti, di vincere le paure, che spesso ci impediscono di progredire nella via del bene. Apriamo, nella preghiera, i nostri cuori, invocando lo Spirito Santo, per ascoltare con fede la parola di Dio ed essere riempiti di un alito di speranza.
Segue un altro canto di invocazione allo Spirito Santo: Vieni, Santo Spirito di Dio.
Il momento centrale dell’incontro può essere sottolineato con l’ascolto della Parola con la Lettera di san Paolo ai Romani 5,1-5.
Dopo l’ascolto della Parola, il catechista spiega ai ragazzi il senso del momento di preghiera: L’amore di Dio, attraverso l’intervento dello Spirito Santo, è riversato nei nostri cuori e li trasforma da timorosi a impavidi, da deboli a coraggiosi. Quando nella vita arriva una difficoltà o un rifiuto da parte degli altri, c’è il rischio di rimanere bloccati, scandalizzati e turbati. Ricordiamoci, allora, di chiedere con fede al Signore il dono della fortezza, perché consoli e rinfranchi il nostro cuore e ci doni entusiasmo, coraggio e forza per agire.
Dopo un tempo di silenzio, utile per poter assaporare la parola di Dio, si prosegue con un piccoo gesto per sottolineare il momento importante: si consegna un cartoncino a forma di cuore a ogni ragazzo e si invita a scrivere una preghiera di ringraziamento al Signore, che non fa mai mancare il suo aiuto.
I cartoncini, quindi, si collocano nel cestino predisposto, e si canta:  “Quando lo Spirito vive in me” (oppure un altro canto per invocare lo Spirito Santo).
Poi si ridistribuiscono a caso i cartoncini con le preghiere e ognuno prega ad alta voce la preghiera ricevuta.
A ogni intervento, si risponde: Grazie, Signore, per i tuoi doni.
I cartoncini dei cuori si possono incollare, alla fine dell’incontro, su un cartellone, dentro il disegno di un grande cuore, da affiggere nella sala della catechesi.
Si conclude l’incontro con una preghiera e con un canto finale:

Spirito Santo, Signore Dio,
ti prego di donarmi umiltà e coraggio.
L’umiltà per conoscere i miei limiti,
dosare le mie forze, così da comprendere
i limiti degli altri e accettare le loro capacità.
Donami, però, anche il coraggio di scegliere,
per non fermarmi a piangere su di me,
per affrontare le sfide che la vita mi pone davanti.
Tu, che sei l’Amore tra il Padre e il Figlio,
dammi il dono di amare,
anche quando questo comporta
fatica e sacrificio.
Sii tu, in tutte le situazioni difficili,
la mia forza e la mia roccia.

Canto finale: Prenderemo il largo

Questi e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Gennaio dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

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