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Coraggiosamente famiglia

La Chiesa cattolica ha iniziato l’attesissimo Sinodo sulla famiglia. 
I giornalisti, più agguerriti che mai, attendono novità… e forse non sono i soli.

Ma oggi, non voglio entrare in questo dibattito. Vorrei semplicemente pregare. Per tutte quelle famiglie massacrate dalla vita, dalle mille forme di sofferenza, dalla violenza, dalle guerre. 

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Abituarsi fa male!

Era il 4 ottobre 2013.
Sulle nostre pagine non ci fu nessun commento, nessun messaggio, nulla… se non una frase e una foto:
“Silenzio, lutto e dissenso, perché ciò che è stato non sia più!”.
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Budapest candidata alle Olimpiadi dell’esclusione

Refugees clamber through barbed wire as they cross from Serbia to Hungary, in Roszke, Thursday, Aug. 27, 2015. Over 10,000 migrants, including many women with babies and small children, have crossed into Serbia over the past few days and headed toward Hungary. (ANSA/AP Photo/Darko Bandic)
Refugees clamber through barbed wire as they cross from Serbia to Hungary, in Roszke, Thursday, Aug. 27, 2015. Over 10,000 migrants, including many women with babies and small children, have crossed into Serbia over the past few days and headed toward Hungary. (ANSA/AP Photo/Darko Bandic)

Guardo questa foto che l’agenzia di informazione ANSA certifica essere stata scattata al confine tra la Serbia e l’Ungheria.

Poi, notizia successiva, ascolto che l’Ungheria, con Budapest, è tra le città candidate alle Olimpiadi del 2024.

E le domande, ormai da giorni, si affollano al punto tale da ingarbugliarsi. 
Basta a una capitale fornire strutture e soldi per “ospitare” gli STRANIERI olimpionici?
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Stranieri alla frontiera

Era l’agosto 1990. L’Iraq di Saddam invase il Kuwait e da lì si scatenò la crisi del Golfo Persico… la prima!
Missioni di pace, sicurezza internazionale, diritti umanitari… quante ne abbiamo sentite. Ma poche sono le verità emerse e molte le conseguenze.

25 anni trascorsi.
Noi seguendo le alterne vicende, gli sbarchi, gli embarghi, gli attacchi, le cadute dei regimi dallo schermo di una televisione di casa.
Le popolazioni della zona in questione vivendole in prima persona.

25 anni di morte, distruzione, fame, odio represso, germi di vendetta seminati costantemente da ogni singolo mortaio, da ogni colpo sparato, da ogni pezzo di pane sottratto dall’embargo.    Continua a leggere Stranieri alla frontiera