Era l’agosto 1990. L’Iraq di Saddam invase il Kuwait e da lì si scatenò la crisi del Golfo Persico… la prima!
Missioni di pace, sicurezza internazionale, diritti umanitari… quante ne abbiamo sentite. Ma poche sono le verità emerse e molte le conseguenze.
25 anni trascorsi.
Noi seguendo le alterne vicende, gli sbarchi, gli embarghi, gli attacchi, le cadute dei regimi dallo schermo di una televisione di casa.
Le popolazioni della zona in questione vivendole in prima persona.
25 anni di morte, distruzione, fame, odio represso, germi di vendetta seminati costantemente da ogni singolo mortaio, da ogni colpo sparato, da ogni pezzo di pane sottratto dall’embargo.
Ma noi di questo non vogliamo parlare!
Ci basta dire: “Tornino a casa loro!”
Ci basta urlare: “I terroristi non li vogliamo!”.
Ma da quale mondo vengono?
Noi che abbiamo finanziato le missioni di pace, siamo come quei codardi che buttano la pietra e nascondo la mano. Noi Occidente colonialista abbiamo destabilizzato non in nome della pace, ma del potere. Perché tutti lo sanno, fin dall’antica Roma: chi divide governa. E noi abbiamo diviso, abbiamo seminato morte, sofferenza.
Abbiamo lasciato, in territori poveri, bambini senza padri.
Abbiamo lasciato in zone in cui le donne vengono vendute, mogli senza mariti.
Siamo stati genitori di odio e intolleranza, di violenza e povertà, di sofferenze atroci di cui mai, forse, riusciremo a capire la portata.
Coraggio, tiriamoci fuori. Anche oggi, come sempre.
Alziamo le nostre mani innocenti, oggi come allora.
Ma ricordiamo alle nostre coscienze che un’amara legge attraversa la storia: ciò che semini, raccoglierai.
L’intolleranza di oggi, non diventerà pace.
I confini chiusi non insegneranno accoglienza.
L’indifferenza non sarà capace di diffondere giustizia.
L’individualismo non potrà costruire nei cuori solidarietà.
La difesa delle proprie ricchezze non farà crescere il senso del bene comune.
Pace, accoglienza, giustizia, solidarietà, bene comune… è la preziosa semente che, oggi, stiamo negando ai nostri figli, al loro e nostro futuro… all’umanità!