Il cibo… questione di cuore?

Sto per completare un articolo sulla golosità… pensate ai vizi, ma pensate anche alle virtù… Se da una parte c’è la gola, dall’altra c’è la temperanza. Ci sono persone che mangiano per vivere e altre che vivono per mangiare… Ci sono persone che passano la vita tentando di controllare il controllabile e ce ne sono altre che mangiano di tutto e sempre.

Mi chiedo… ma la fame è sempre questione di calorie sane e benefiche per mantenere il corpo sano o spesso la fame è spinta dal cuore? Possiamo dire che esista un fame psicologica mossa dalle delusioni, emozioni forti e a volte frustrazioni?

A voi la parola…

 

Buona domenica!

Conversione di san Paolo

Non ci vedevo più
a causa del fulgore di quella luce.

Dagli Atti degli Apostoli (At 22,3-16)
CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

 

La parola a…
don Paolo Curtaz

Paolo, il gigante della fede, per alcuni l'”inventore” del cristianesimo, sicuramente colui che ha fatto uscire i discepoli del Rabbì di Nazareth dalla piccola cerchia di Gerusalemme per spingerli fino ai confini del mondo. A lui dobbiamo l’elaborazione “a caldo” della riflessione su Gesù, da lui, attraverso le sue lettere, riceviamo la fotografia dell’assetto della prima comunità cristiana; ed è l’unico santo di cui celebriamo liturgicamente la conversione, elemento talmente fondamentale nella primitiva comunità cristiana da essere ricordato con una festa specifica. Ma, amici, attenti a non banalizzare quella conversione, perché Paolo non passa dall’incredulità alla fede, non è un pagano convertito, no, è molto peggio: è un credente assoluto; il problema di Paolo è proprio l’eccessivo zelo, una fede così granitica da farlo accecare e percepire la violenza come modo di riportare a verità questa piccola insignificante setta giudaica; Paolo è colto, preparato, ha un forte spessore interiore, una salda vita di fede, questo è davvero sconcertante.
Insomma Saulo ci assomiglia, e tanto: come noi è credente, come noi non ha mai conosciuto Gesù, come noi dovrà ricuperare la vista attraverso l’intervento di un inadeguatissimo Anania che emerge dal racconto della conversione come l’immagine fragile e pavida della prima comunità; eppure Gesù ha bisogno di Saulo, identificandosi con la sua comunità (“perché mi perseguiti?” ma quando mai! Paolo perseguita i cristiani) lo fa cadere dalle sue presunte certezze sulla via di Damasco, strada che lo stava conducendo alla violenza.
Nessuno è perduto, agli occhi di Dio.
Festeggiare la conversione di Saulo, allora, significa anelare alla nostra conversione, lasciare che la Parola perfori i nostri cuori induriti. Anche noi, come Saulo, siamo alle volte irrigiditi sulle nostre posizioni, incapaci di riconoscerti; la conversione di Paolo, Signore, ci sia oggi di modello e di auspicio per annunciare la parola là dove viviamo, e sarà gioia piena nei secoli dei secoli!

 

…e per riflettere puoi scaricare: Verità e sofferenza

 

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Buona domenica!

Ragazza

Samuele fino allora
non aveva conosciuto il Signore,
nè gli era stata ancora rivelata
la parola del Signore.

Dal libro di Samuele (1 Sam 3,3-10.19)
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno B-

 

La parola a…
don Paolo Curtaz

La fede non è fare, sapere, ma conoscere.
Noi per primi siamo chiamati ad andare a vedere, noi per primi siamo chiamati a fare l’esperienza della sequela.
Ed essi andarono, videro e retarono con lui. Dopo essersi fidati restano, accettano, si lasciano coinvolgere.
L’annotazione finale di Giovanni è simpaticissima: erano circa le quattro del pomeriggio.
Quel giorno, quell’istante, è così importante per lui che segna l’inizio di una nuova vita. Sono passati forse sessant’anni da quell’evento e il discepolo ricorda l’ora precisa, tutto è cambiato, ormai, per Giovanni e Andrea: quel giorno è stato come l’inizio di una nuova Creazione.
Per chi incontra il Signore i giorni non sono più uguali, ma diventano gravidi di una luce nuova.
Ciò che ci attande nell’ordinarietà del nostro tempo è l’incontro con il Signore, l’esperienza della sequela.
Se sapremo ogni giorno spalancare gli occhi e riconoscere l’Agnello che passa, potremo cambiare la nostra esperienza di vita, senza lasciar cadere neppure una delle parole che il Signore ci vorrà ancora donare.

 

…e per riflettere puoi scaricare: Trovare l’uomo

 

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Buona domenica!

battesimo

Questa è la vittoria che ha vinto il mondo:
la nostra fede.

Dal Vnagelo di Giovanni (Gv 5,1-9)
BATTESIMO DEL SIGNORE -Anno B-

 

La parola a…
don Paolo Curtaz

Gesù si mette in fila per il Battesimo. Non ne ha bisogno, il suo cuore non è oscurato dalle tenebre, in Lui la presenza di Dio è assoluta. Eppure vuole condividere il bisogno intimo dell’uomo di liberazione e di pace.
Dio non approfitta del suo essere Dio: vuole fare esperienza di umanità, senza trucco.
Dopo il Battesimo Gesù prega e, nella preghiera, fa esperienza di essere abitato dallo Spirito Santo e tutti sentono la voce del Padre: Tu sei il mio figlio bene-amato, in te mi sono compiaciuto, come preferisco tradurre.
Nella preghiera, esperienza interiore di Dio, scopriamo di essere amati bene.
Nella preghiera, sussurro di Dio, scopriamo che Dio è proprio contento di noi.
Sin da piccoli siamo invitati a essere buoni alunni, buoni figli, buoni fidanzati, buoni sposi, buone mogli, buoni genitori, buoni parroci, il mondo premia le persone capaci, che riescono, e in noi si è insinuata l’idea che anche Dio ci ami, certo, ma a certe condizioni.
Gesù inizia la sua vita pubblica smentendo clamorosamente quest’idea: Dio non mi ama se me lo merito, mi ama e basta. Dio mi ama gratis poichè egli è la sorgente stessa dell’amore e Dio non può che amare.
Dio non mi ama perchè sono buono, ma amandomi mi rende buono.
Dio si compiace di me perchè vede il capolavoro che sono, l’opera d’arte che posso diventare, la dignità di cui egli mi ha rivestito. Allora, ma solo allora, potrò guardare al percorso da fare per diventare opera d’arte, alle fatiche che mi frenano, alle fragilità che devo superare, ai legami malsani da allentare e sciogliere.
Dio mi ama per ciò che sono, Dio mi svela in profondità ciò che sono: bene-amato.
L’amore è grandioso e ambiguo, può costruire e distruggere, può far vivere o tarpare le ali.
Dio mi ama bene: senza ricatti, senza suscitare sensi di colpa, desiderando davvero il mio bene e lavorando per ottenerlo.
Magnifico!!!

 

…e per riflettere puoi scaricare: Far memoria

 

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Buona domenica!

Epifania

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

Tutti i re si prostino a Lui,
lo servano tutte le genti.

Perchè Egli libererà il misero che invoca,
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Salmo responsoriale (Sal 71)
EPIFANIA DEL SIGNORE -Anno B-

 

La parola a…
don Roberto Seregni

Non ci sono cioccolatini per i buoni e carbone per i cattivi.
Alla faccia della vecchietta punitrice, oggi è festa per tutti: per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita, per i vicini e per i lontani.
Se fosse solo per i prescelti che Vangelo sarebbe? Che novità porteremmo se cavalcassimo anche noi la logica del merito? Che bellezza ci sarebbe in un annuncio di salvezza che guarda al codice fiscale per stabilire se sei dentro o fuori?
Oggi la Chiesa ci invita a celebrare l’Epifania, cioè la MANIFESTAZIONE.
Una festa straordinaria che annuncia che il Messia nato nella grotta di Betlemme non è un tesoro privato di Israele -popolo della promessa- ma è per tutti.
I Magi, che non sono nè tre nè re (dove sta scritto?), giungono da Oriente proprio per indicare questa direzione universale della salvezza donata da Cristo.
Lui è per tutti e non basta essere vicini per incontrarlo.
Non basta essere nati in una nazione culturalmente cristiana o fare delle pratiche religiose per essere cristiani. Non basta appiccicare rosari e crocifissi in tutti gli angoli delle nostre case e nemmeno andare a Messa tutte le domeniche per dirci uomini e donne di fede. Una cosa è fare i cristiani, un’altra è essere cristiani!
L’accoglienza di Gesù nella nostra vita esige un si, una partenza, un desiderio, una ricerca.
Coraggio, cari amici! Alziamo lo sguardo a Cristo nostra stella e lasciamoci riempire il cuore di quella gioia che solo Lui sa donare e che nessuno può rapirci!

 

…e per riflettere puoi scaricare: Amami come sei

 

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Tempo… anno nuovo e santità!

campo-natale-08-50Il 2009 è iniziato e il ponte di congiunzione tra il vecchio e il nuovo anno è stato un unico grande interrogativo: Cos’è la santità? Quattro giorni di riflessione, preghiera, confronto e condivisione vissuti a Roma dal 27 al 31 dicembre. Quattro giorni che chiaramente non possono bastare ad esaurire uno dei temi più spinosi e portanti della cristianità, ma indubbiamente possono essere una piccola fiamma accesa che può diventare capace di accendere grandi falò!

Siamo stati in pochi a lasciarci provocare… perchè si sa le proposte sono tante, le cose da fare non sono di meno e poi ciascuno sceglie ciò può essere il meglio per la propria vita…. ma l’intensità di alcuni momenti, la volontà di crescere e lasciarsi spostare in avanti (pro-vocare, chiamati ad andare oltre), il desiderio di dare corpo a una santità possibile oggi, a partire da subito, il sentirsi attesi da un Dio che per ciascuno aveva preparato un dono speciale… beh tutto questo ha fatto il resto!

Penso, a questo punto, che se solo alcuni hanno potuto raccogliere un dono specifico, tutti però possono raccogliere una sfida: la  SANTITA‘ è possibile, è lasciar vivere Cristo in noi, è permettere che Dio trovi spazio nella nostra carne umana, così come in Maria; è lasciare che la natura e la grazia si incontrino: è permettere cioè che tutto ciò che siamo, i nostri doni e i nostri limiti diventino casa accogliente di Dio!
Santità è dire sì a un progetto universale di salvezza che diventa possibile grazie ai nostri sì piccoli, semplici, personali e coraggiosi.
Santità è lasciarsi penetrare da Dio per vivere di Lui, diventare segno e visibilità del suo amore qui e ora.
Santità è scoprire chi siamo chiamati a essere e decidere di divenatarlo.
Santità è quotidianità, sfumature della carità, amore silenzioso e accogliente, stile di vita luminoso, coerente e trasparente.

Santità è arrivare un giorno a dire “Cristo vive in me… questa vita fatta di tempo, di spazio, di scelte, di sogni e di delusioni, di cammini e di ripartenze io non la vivo più contando su me stesso, sulle mie forze. Io la vivo nella fiducia in Gesù Cristo che mi ha amato e ha dato se stesso per me”… parola di uno che ha creduto fino in fondo (paolo – l’apostolo!)

Santità allora è srotolare nel tempo scelte di vita, è trasformare il tempo in vita nuova, creazione nuova… che il 2009 sia per tutti questo tempo speciale quanto a santità possibile, desiderabile e condivisa con tanti fratelli, sorelle e compagni nel cammino.

Buona domenica!

Luce-mano

La luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18)
II DOMENICA DOPO NATALE -Anno B-

 

La parola a…
don Paolo Curtaz

La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Bella storia.
In questa nuova traduzione si sottolinea non il rifiuto delle tenebre, ma l’ostinazione e la forza della luce.
Dio insiste, Dio non si da per vinto, Dio esagera, alza il tiro, offre una soluzione, si dona ancora e sempre.
Bello, bellissimo.
Se fossi Dio mi sarei già stufato da un pezzo dell’umanità, credetemi.
 
E invece no, Dio insiste, Dio non cede, Dio vince.
Amica che sei nelle tenebre della depressione: le tenebre non vincono.
Amico prete travolto dalla fatica dell’apostolato e dalla solitudine: le tenebre non vincono.
Fratelli che cercate di portare un minimo di logica evangelica nella vostra azienda passando per fessi: le tenebre non vincono.
Discepoli che portate la logica della pace e della dignità umana nelle discariche del mondo dimenticate da tutti: le tenebre non vincono.
A chi accoglie la luce Dio dona il potere di diventare figlio di Dio, scrive Giovanni il mistico.
Io sono figlio di Dio. Non m’importa essere altro.
Né premio Nobel, né grande star.
Sono già tutto ciò che potrei desiderare.

 

e per riflettere puoi scaricare: Cosa prova Dio
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Buona domenica!

Sorriso invernale

Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.

Dal libro dei Numeri (Nm 6,22-27)
MARIA SS. MADRE DI DIO -Anno B-

 

La parola a…
don Paolo Curtaz

Luca dice che Maria serbava nel cuore tutti questi eventi, mettendo insieme i pezzi.
Iniziando questo anno nuovo  la liturgia ci dice di imitare Maria, di dedicare del tempo al dentro, di accorgerci di Dio.
Manca un centro nella nostra vita, siamo travolti dalla vita vissuta. Come il bucato ammucchiato nella bacinella, ci serve un filo a cui appendere tutte le cose ad asciugare.
Questo centro unificatore che è la fede ci è prezioso, indispensabile.
Perché non assumerci l’impegno in questo anno che inizia, di ripartire da Dio, di mettere l’ascolto della Parola e la meditazione al centro della nostra giornata?
Solo così ci accorgeremo che Dio ci sorride.
Far splendere il volto, è uno splendido semitismo che indica il sorriso di una persona: quando sorridiamo il nostro volto si illumina. Questo vi auguro, cordialmente, amici, qualunque cosa accada in questi mesi: che possiate cogliere negli eventi della vostra caotica vita il volto sorridente di Dio.
Dio sorride, ovvio.
Chi ama, anche nelle avversità, sorride.
Il volto di Dio sorridente ci viene svelato dal neonato Gesù.
Dio sorride, non è imbronciato, né impenetrabile, né scostante, né innervosito, macchè. Dio sorride, sempre.
Il problema, semmai, siamo noi. Nei momenti di fatica e di dolore non guardiamo verso Dio, siamo travolti dall’emozione, non riconosciamo in Dio nessun sorriso. Non aspettatevi che Dio vi risolva i problemi, né che vi appiani la vita o ve la semplifichi.
La vita è mistero e come tale va accolta e rispettata.
Ma se Dio vi sorride, sempre, significa che esiste un trucco che non vedo, una ragione che ignoro, e allora mi fido.

Qualunque cosa succeda nella tua vita, quest’anno, che Dio ti sorrida, amico che leggi.

e per riflettere puoi scaricare: L’eternità e il tempo

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