Ci sono tanti interrogativi che animano e rendono molto “vivaci” le mie giornate, ma in quest’ultimo periodo ce n’è uno in particolare che mi disturba decisamente, punge in profondità e non mi lascia tranquilla. La Celebrazione Eucaristica, la Messa per intenderci, secondo voi è vera o è falsa? Quello che succede in quell’arco di tempo sostanzialmente breve, rispetto alle nostre 24 ore quotidiane, è reale o è tutta una menzogna costruita? Vi stupisce che mi chieda e vi chieda questo? A me, sinceramente no! E sapete perchè? Siete sicuri di voler sapere perchè questo genere di interrogativi possa togliere il sonno a una suora? Se state pensando a una crisi di fede sbagliate di grosso, anzi! E’ proprio il suo opposto…
Ieri sono andata in parrocchia, per celebrare (NN ASCOLTARE!!!!) la Messa, in forza del mio essere cristiana battezzata, in comunione con il sacerdote e con tutti i miei fratelli e sorelle presenti. Chiesa traboccante di gente (fortunatamente da noi non succede solo a Pasqua) e quindi ultimi posti in piedi ad aspettarci. Gente di tutte le età: bambini, anziani, adulti, giovani… di tutto! Meraviglioso, non pensate?
Canto d’ingresso, gloria, alleluia e via così fino in fondo… la gente MUTA. Mi sono detta: “Peccato, che tristezza… e pensare che Dio è gioia!”. Dopo qualche minuto squillo di cellulare e risposta tranquilla della signora… in diretta!
Letture bibliche, omelia, offertorio… tutto scivolato tra uno sbadiglio e un altro, uno sguardo all’orologio, un bacio dato dalla moglie al marito , i coristi preoccupati dai canti, i lettori dalle posizioni, i ministranti su e giù per l’altare… Non è stata la distrazione ad accompagnare la mia celebrazione, anzi vi assicuro che forse mai come ieri mi sono sentita profondamente unita a Lui, al suo desiderare per noi una salvezza già pronta che vorrebbe solo essere presa.
Tornando a casa, da Apostola di Gesù Cristo, mandata a questo nostro oggi, avevo l’amarezza in bocca; non dettata dal giudizio, ma dalla pena per un dono che continuava a essere ignorato.
Ieri sera poi, botta di grazia! Al telegiornale tafferugli e scontri violenti nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, tra gente convenuta per celebrare… Allora ditemi… voi dormireste!? Così come viviamo la nostra vocazione cristiana non siamo forse la testimonianza più vera e credibile di un Dio che non esiste? Tutti contro tutti, per difendere ognuno la sua personale verità! E Dio?
Siamo pronti a difendere la nostra vita ogni giorno: nessuno di noi però è pronto a perderla, nessuno vorrebbe barattarla. Giorno dopo giorno ci stiamo allontanando, stiamo respingendo a forza di libertà ostentata il più grande e straordinario dei doni, mai concessi all’umanità: la costante presenza di un Dio che continua a rendersi presente, a camminare sulle nostre strade.
Nella Celebrazione Eucaristica, a Messa, ciò che accade non ha paragoni: Dio, vero e vivo, viene, si lascia prendere, spezzare, toccare. E’ lì per noi: Ci rende santi con l’azione vera del suo Spirito d’amore. Sarebbe pronto a fare della nostra vita qualcosa di straordinario. E’ lì, deciso a mettere tra le nostre mani doni inimmaginabili.
Perchè allora continuare a mantenere le distanze? Perchè non lasciarsi travolgere dalla forza e dall’intensità di ciò che accade?
Sono certa che la banale risposta alle mie domande sta in un semplice: “non conosco, non so, non mi hanno mai raccontato cosa succede!” Quando e come Dio diviene visibile? Quando la nostra vita si unisce alla vita di Gesù? Quando lo Spirito trasforma, anche i lati più oscuri di noi in un dono accolto amorevolmente dal Padre? Tutto questo non è storia, è VERITA’… una sconvolgente verità che non chiede altro se non essere conosciuta per essere vissuta.
Ci state? Volete che attraverso pochi e veloci post andiamo alla scoperta di ciò che potrebbe rendere la nostra Messa una vera Celebrazione dell’Amore?
POST CORRELATO: LA MESSA/2 – UN INCONTRO —> https://cantalavita.com/2008/11/24/la-messa2-un-incontro/
Anche nella mia parrocchia mi rendo conto che a messa c’è una partecipazione superficiale….e credo che il motivo parta dal fatto che nn si va a messa per partecipare alla celebrazione ma per ascoltarla…..infatti sono convinta che bisogna anche partecipare…con il semplice gesto di cantare anche tra i banchi,non facendo per forza parte di un coro, offrirsi per leggere una lettura della Parola di quel giorno…molto spesso sento anche che si va a messa perchè c’è uno scopo….ad esempio i bambini che dovranno fare la prima comunione….vengono a messa per il semplice fatto che dovranno ricevere il sacramento e naturalmente fanno la stessa cosa i genitori…che per un pò di anni nn vengono mai, e nel momento in cui i propri figli devono fare qualcosa sono in prima fila….tutto ciò sarebbe bello se si continuasse anche dopo….ma se ciò nn succede non vedo che senso ha….
ps:mi scuso se sono uscita fuori traccia…..
Mah!
Quello che so è che ad ogni Messa mi pare di risentire quella reiterata pretesa di Gesù morente al Padre: “Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno” … ed è rivolta per prima a me. Gli altri, cosa volete che vi dica, a me fanno tenerezza nella loro “autenticità” umana. Di più mi preoccupano i preti che celebrano perchè so – attraverso confidenze di spettacolari preti – che è sconvolgente predicare e vivere ciò che si celebra davanti ad occhi distratti. A loro ho sempre detto quello che sento più autentico: “Fai quello che il Signore ti suggerisce in forza del tuo Ministero e fidati. Le Messe migliori sono quelle che io chiamo “le Messe da insalata”, Messe dove la maggior parte dell’assemblea è come l’insalata con l’acqua: l’Acqua di Dio arriva, lava l’insalata, ma l’insalata non lo sa di essere lavata, ma anche se non lo sa e non ne è cosciente viene comunque lavata e prima o poi qualcosa succederà.
La Messa è vera proprio per la “mancanza” immediata di risposta autentica. La Messa, soprattutto quella festiva, è scuola per la Chiesa e della Chiesa: si impara. Ma è un processo che a non tutti arriva così chiaro. D’altra parte, scusate, ma il Dio in cui crediamo (coscienti o meno, profondamente o meno) è un Dio che si è lasciato mettere le mani addosso e continua a farsele mettere addosso. Non impone e non giudica si offre e basta … e si nasconde nelle nostre distrazioni, ma quando le distrazioni tacciono allora Dio comincia a parlare. Quando? Non si sa o – forse – nel momento stesso in cui ognuno di noi esce allo scoperto. Il problema è un altro, credo che la domanda da porsi è un’altra: “Come mai sono così facile da essere distratta dalla distrazione altrui?”. Ho detto che la Messa festiva è tempo di scuola della Chiesa e per la Chiesa, ma è una scuola che passa in ogni singolo: e credo che a volte su migliaia di persone che celebrano la Messa, solo ad una (una per volta) è richiesto di più. La Chiesa è carità, la Messa è carità, la Liturgia è carità: carità di Dio per ognuno di noi.
Torno qui e permettimi di aggiungere questi pensieri che ho letto e mi sono rimasti dentro.
Il sacrificio della S.Messa è il sacrificio identico a quello che
Io ho offerto in Croce al Mio Padre celeste
per la redenzione del mondo.
Come il sacrificio sulla Croce, così anche il sacrificio
della Messa ha un valore infinito perché Io, lo stesso Dio
come il Padre e lo Spirito Santo, Mi offro al Padre celeste
in ogni Santa Messa.
L’offerta e l’ascolto di una S.Messa è perciò,
tra tutte le opere buone, quella che ha il più grande valore….
(Tratto da “Fiumi di grazia”, di padre Bonaventura Blattmann OFM)
la messa è un appuntamento necessario per noi cristiani, purtroppo è facile che diventi semplicemnte un’abitudine e allora, secondo me, sarebbe meglio addrittura disertarla piuttosto che andarci come si va al cinema o una rappresentazione… che ne pensi? si deve rispettare il precetto sempre e comunque??
Mariangela, questo tuo post mi fa sentire meglio. Ti spiego: sono giorni che mi tormento anch’io in questo senso e ho vissuto e vivo quello a cui hai assistito. Domenica addirittura mi è sembrato di assistere ad uno spettacolo teatrale, non ad una Santa Messa.Tralascio di specificare per non cadere nel giudizio. Sarei andata all’altare e avrei urlato all’assemblea: SILENZIO!!!! Ma vi rendete conto di quello che sta per succedere?” Quello che mi avvilisce ancora di più è che il sacerdote sopporti tutto questo senza intervenire con forza e autorevolezza, solo ogni tanto durante la celebrazione si fermava per guardare i presenti. Io non ho fatto altro che ricacciare indietro amarezza, lacrime e rabbia…..Dicevo in continuazione: Signore abbi pietà di me, del furore che ho dentro e della voglia che ho di scappare via da questa chiesa!” Cara mariangela, la Messa è vera, è un dono grande, immenso, un sacrificio che si ripete e al quale purtroppo ci siamo abituati, sacerdoti compresi. Spesso mi sono chiesta il perchè io vada a Messa ogni mattina e la risposta che mi sono data è questa: HO BISOGNO DI LUI, di PREGARLO, DI RICEVERLO in ME per poter affrontare la vita con tutto quello che ne deriva. Forse sono andata fuori tema ma non importa, almeno mi sono sfogata.Grazie!
In effetti, anche io da qualche tempo, mi chiedo che significato abbia la messa! Il mio modo di vedere questo momento è cambiato radicalmente. Prima per me partecipare ad una “bella” messa, era andare in chiesa, in presenza di tante persone, animare la messa con “bei” canti allegri e “moderni”, sperando sempre che l’omelia fosse il più breve possibile senza, magari, neanche riuscire ad “ascoltare” veramente quelle due parole dette. Ultimamente invece, rendendomi conto della mia, ma anche altrui superficialità con la quale si andava a messa, senza neanche capire a volte il vero senso della celebrazione eucaristica, spesso facendo automaticamente come robot dei gesti o rispondendo verbalmente alle proclamazioni del celebrante, senza neanche pensare a ciò che dicevo, mi sono posta delle domande, ho fatto un mio personale esame di coscienza, mi sono chiesta in che modo IO “vado” a messa e come “partecipo” alla messa. Ho cambiato quindi punti di vista, anche se non so se tutto questo sia giusto o sbagliato. Ora, preferisco partecipare ad una messa con poca assemblea, ma insieme a persone che realmente sentano ed esprimano, anche se con canti definiti da noi giovani “vecchi”, la motivazione dell’essere lì, che non hanno paura o si vergognino di cantare o rispondere al celebrante. Posso anche ascoltare senza sbuffare, ma soprattutto fare mie le lunghe omelie, quando esse risultino essere significanti oppure rappresentare uno spiraglio di luce, nella mia vita quotidiana.
Io credo che tutto questo sia cambiato in me, in quanto vedo paradossalmente, il momento della celebrazione eucaristica come un momento da vivere gioiosamente, come se vivessi quel momento concretamente in compagnia del mio migliore amico al quale dico tutto e la cosa bella che ho notato, anche con sorpresa, è che al termine della messa esco dalla chiesa, contenta dell’aver vissuto quell’ora in compagnia di Dio, quasi triste che sia finito quel momento, ma stracontenta che la “vera messa” inizi dopo la Celebrazione Eucaristica domenicale, nella vita di tutti i giorni.
Buona “messa” a tutti!!!!!!!!!
Sfortunatamente anche nella mia parrocchia c’è molta distrazione, e pensare che che la Celebrazione dura una sola ora. Credo però che l’esempio sia davvero importante, canti semplicie tanto amore intriso di “santa” pazienza.
Troll
SI!!!!!!! …Alla scoperta di ciò che potrebbe rendere la nostra Messa una vera Celebrazione dell’Amore… Nel profondo… La Verità… Aspettiamo i post! Baci**!!
secondo me il problema è che non siamo abituati al mistero, tutto ci sembra scontato e ci viene difficile comprendere qualcosa che è sacro e sempre vivo e nuovo. così ci facciamo distrarre.
la distrazione è una bestia pericolosa.
aspetto i tuoi post! stammi bene 😉