Archivi tag: II domenica del Tempo Ordinario

Che fine ha fatto il vino? – BUONA DOMENICA! – II domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Gesù, Signore della vita, custode della gioia,
facci entrare con te nel «terzo giorno»,
giorno di risurrezione e vita nuova,
giorno in cui le anfore vuote e screpolate
della nostra vita e della nostra fede
delusa o ferita, consumata o graffiata,
vengono riempite di nuova gioia
e rinnovata speranza.
Insegnaci, Signore del terzo giorno,
a non cedere allo scoraggiamento,
a non arrenderci a noi.
Ti consegniamo le nostre anfore.
Riempile con il vino nuovo della risurrezione:
riempile di te, del tuo Spirito, della tua presenza.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 2,1-11)

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

La PREGHIERA e le COVER in formato da scaricare e condividere sui social

I nostri social:

Storie di amore e di riconoscimento – BUONA DOMENICA! II DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Siamo erranti, Signore, alla continua ricerca
di incontri che ci cambiano di vita,
di parole che ci riscattano e ci liberano,
di volti che fanno esistere.

Siamo erranti, alla continua ricerca di te, Agnello di Dio,
che ti lasci spezzare per amore
e ti fai nutrimento per le nostre giornate,
che sei voce che ci risveglia e ci accompagna,
che sei casa in cui possiamo dimorare.

Non sappiamo bene che cosa cerchiamo davvero,
di che cosa necessita la nostra inquietudine,
ma tu chiamaci, ripetilo ancora: «Venite e vedrete».
Invitaci, Signore, a restare con te.

Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 1,35-42)

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Liturgia completa su >>> CLICCA QUI

La PREGHIERA e le COVER in formato da scaricare e condividere sui social

I nostri social:

Buona domenica! – II del Tempo Ordinario – Anno A

agnus dei cv«Ecco l’agnello di Dio»

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 1,29)
  II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno A

Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Questa è forse la citazione biblica più conosciuta dai cristiani, anche quelli più digiuni di Bibbia, perché a forza di sentirla ripetere (anche se con una variante non da poco: “i peccati” invece di “il peccato”) in tutte le Sante Messe, l’hanno memorizzata. Il celebrante, infatti, la pronuncia, mostrando l’ostia consacrata, prima della Comunione. La frase è – possiamo dire – un “copyright” di Giovanni Battista, perché non trova riscontri precisi in altri brani della Bibbia. Essa può richiamare l’agnello condotto al macello di Isaia (Is 53,7), ma anche il sangue dell’agnello asperso sulle porte degli ebrei (Es 12,21-28) nella notte di Pasqua, nonché l’agnello vincitore dell’apocalisse (Ap 6,16). agnello san paolo cvSulla bocca del Battista, l’affermazione riassume tutti i diversi riferimenti: Gesù, caricando su di sé il peccato del mondo, lo sconfigge e lo annulla.

IL PECCATO DEL MONDO
Cosa sono i nostri peccati più o meno lo sappiamo, perché fin da piccoli siamo stati abituati a liste di pensieri, parole, opere, e omissioni in contrasto con i comandamenti di Dio e i precetti della Chiesa. Però il Battista non parla di peccati (e speriamo che il nuovo messale recepisca la correzione), ma di peccato del mondo. Cosa è? E’ tutto ciò che degrada l’uomo, allontanandolo da Dio e da come Dio lo ha pensato e creato. E’ la volontà delle creature di non riconoscersi tali. Continua a leggere Buona domenica! – II del Tempo Ordinario – Anno A