Andare e seminare pace – Buona domenica! – XIV Tempo Ordinario – anno C

«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!» Lc 10,2

Oggi iniziamo con una domanda: si può seguire il Signore e starsene comodamente a casa propria? Si può dire di essere cristiani (di Cristo) e pensare di potersi occupare solo di se stessi? Si può essere discepoli di Gesù di Nazaret e fare del proprio tempo ciò che si vuole?
Ora, vi chiedo: volete una risposta politicamente corretta o preferite una risposta evangelicamente autentica?nascondino cv
Per la prima, preferisco non perdere tempo, perché sarebbe una risposta di comodo. E di solito ognuno di noi è specializzato nel darsi risposte comode e rassicuranti.
Scelgo allora la seconda opzione. Scelgo una risposta che abbia a che fare più con il Vangelo e con quello stile, al limite dell’assurdo, che il Vangelo propone.
Quello che l’evangelista Luca propone nel brano che ascoltiamo in questa domenica è chiaro: Gesù manda. Chiama e invia. Non chiama camminareper fare tranquillizzanti e protettive fraternità; non vuole generare comunelle. Chiama e invia perché i suoi discepoli (chi lo segue) viva con il suo stesso stile e faccia ciò che egli stesso fa: portare l’annuncio del Regno ovunque, dire a tutti che Dio è vicino; seminare ovunque la pace del Regno. Quella pace che non è semplicemente assenza di guerra, ma molto di più. È armonia, pienezza, è umanità, è relazione, è tutto il bene che si realizza nel qui e ora. È shalom! Ciò di cui da sempre Dio è garante ed elargitore. Gesù è venuto tra noi per esserlo: lui, pace di Dio e giustizia di Dio. Lui, vita di Dio e compimento delle sue promesse. Ecco i suoi discepoli, e quindi noi, non possono essere da meno.
Andare, instancabilmente andare; senza porre se stessi prima degli altri. Andare, perché per far sì che ogni nuovo passo segni un nuovo ingresso di Dio nella storia del mondo e nelle storie personali. Andare per accorgersi di quanto straordinaria sia la mano di Dio che custodisce i suoi figli. Andare perché chiamati… e, semplicemente per questo, benedire!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Seminare pace

Ci mandi, Signore,
come pecore in mezzo a lupi;
come uomini e donne di pace
tra venti che spirano guerra;
come fratelli e sorelle di misericordia
tra fiumi di odio e disprezzo;
come semi di fraternità
tra gesti poveri di umanità.

Donaci, Signore, il coraggio di andare,
di non aspettare, di non tentennare.
Insegnaci ad andare per seminare ovunque
il tuo Regno di pace e giustizia. Amen.

DAL VANGELO della domenica [Lc 10,1-12.17-20]

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. fano
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

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