Gioite, è vicino! – Buona domenica! – III domenica di Avvento – anno C

«Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» Lc 3,11

Gioire, rallegrarsi, essere lieti… sono le parole che in modo forte risuonano nella terza domenica di Avvento. Cariche di attesa, pregne di una vita che sta per esplodere in tutta la sua bellezza.   
Eppure quanto ci sembrano stonate in questo particolare momento storico. Quanto è difficile sentirle pronunciare nelle situazioni di Iraq guerra aiutosmarrimento, violenza, disperazione; sembrano una beffa se ascoltate con una radio accesa o leggendo le notizie di cronaca. Se l’umanità ti sta a cuore non puoi gioire sapendo che in quello stesso attimo un missile sta per essere sganciato da qualche parte del mondo.
Se ami, non puoi essere lieto sapendo che il mondo è ferito da guerre, violenze, soprusi, corruzione.
È allora la domanda, legittima, va posta; la stessa che le folle rivolsero a Giovanni Battista: «Noi, che cosa dobbiamo fare?»aiutare.
Che cosa dobbiamo e possiamo fare per regalare al mondo letizia? Per essere costruttori di gioia? Per diventare seminatori di speranza?
Le soluzioni sembrano essere racchiuse in un’unica parola: amabilità! Dividere due tuniche, condividere il cibo, non vivere di corruzione, non esercitare ingiustizia verso il debole, non trattenere il superfluo, non affannarsi per cose che non contano.
Per tutto questo c’è un’unica sorgente: Dio. E lui è vicino, pronto a nascere e crescere in noi! Pronto a far luce; pronto a rinnovare il suo amore.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Amabilità!
Questo, Signore, vorremmo
poter diffondere nel mondo,
per ridonare al mondo
la possibilità di sperare,
di gioire, di sperimentare
felicità vera.
Vieni, Dio della gioia,
apri il nostro cuore all’amore,
al dono, alla condivisione.
Vieni, volto dell’Amore! Vieni!
Amen

ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

3_allenarsi misericordia
Scarica l’esercizio!!!

Letizia: questa è la parola-chiave della settimana: da costruire attorno a noi, in tutte le situazioni, anche le più difficili. Una letizia capace di far sorgere il sole anche nelle notti più oscure. Come? Con la creatività dell’amore! 

DAL VANGELO della domenica [Lc 3,10-18]

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social

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Suor Mariangela Tassielli, fsp

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