«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!» Lc 1,43
Bella Maria! Bella come tutte le donne in cui la vita, che sta sbocciando in grembo, crea nuove espressioni sul viso, nuovi modi di pensare al mondo, nuove parole per raccontare la vita e comprenderla.
È bella la giovane ragazza di Nazaret che subito, senza temporeggiare, trasforma il suo «Eccomi» in un viaggio di benedizione.
Lei, ormai trasformata definitivamente dall’incontro con Dio, ormai sollevata dalla limitata condizione di creatura e di donna, può partire, libera perché amata, per seminare nel mondo la consolazione di Dio, la bella notizia che le promesse non sono state dimenticate dall’Onnipotente, che la liberazione dei popoli, la loro salvezza, la rottura di tutti i legami, perfino della morte, è davvero possibile e si sta realizzando.
Anche oggi ci sono «Elisabette» che attendono e «Marie» che corrono.
Anche oggi il mondo ha bisogno di persone risorte dall’incontro con Dio che portino gioia.
Anche oggi abbiamo bisogno di parole di benedizione che riescano a far germogliare vita nuova.
Ma non ci sono «Marie» da attendere. Dio si sta incarnando in questa storia; nascendo sta spezzando legami e realizzando promesse: di questo siamo testimoni. E questa esperienza è una chiamata, rivolta a ognuno, a essere, come Maria, segno e gesto di benedizione.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Vieni e nasci ancora!
Signore Gesù, Dio vicino,
volto della speranza,
vieni tra noi, nasci ancora,
risplendi nella nostra vita
e rendici capaci di generare
speranza per il mondo;
di seminare parole che portino
gioia e benedizione,
come Maria per Elisabetta.
Vieni, Signore, e riempici di te
per far brillare nella notte
le tue parole di vita.
Amen
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

La parola-chiave della settimana è: benedire! Essere bene-dizione, dire bene di chi ci vive accanto. Se è necessario, sforzarci di trovare il lato positivo di situazioni e persone. Un mondo benedetto è un mondo in cui anche il deserto fiorisce.
DAL VANGELO della domenica [Lc 1,39-45]
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social


Suor Mariangela Tassielli, fsp