Con o contro Dio – Buona domenica! – XXVI Domenica Tempo Ordinario – anno B

«Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». (Mc 9,38-43.45.47-48)

«Con o contro Dio? Da che parte stiamo?». La domanda è tutt’altro che banale e anche la risposta non dovrebbe uscire dalla nostra bocca troppo frettolosamente. Questo è uno di quei casi in cui le parole potrebbe incastrarci. Perché?
Se dicessimo «Ovviamente con!», solo in forza del battesimo, prima comunione e cresima, o perfino per il nostro essere cristiani praticanti, il Vangelo ci smaschererebbe abbastanza facilmente.
L’uso del nome di Gesù, che secondo i vangeli dovrebbe portare in sé salvezza, spesso sulle nostre labbra suona come minaccia, giudizio, diventando più un abuso da parte nostra; spesso una sorta di strumentalizzazione. Poche volteverso l'alto, in chi lo pronuncia e in chi lo ascolta, il suo nome suscita gioia, speranza, meraviglia, stupore… Ancora meno, poi, sono le volte in cui nel suo nome siamo capaci di guarire cuori, far rivivere moribondi, fasciare ferite, aprire gli occhi ai ciechi. Eppure potremmo farlo, abbiamo il suo stesso Spirito.
«Che sapore ha la nostra fede, la mia fede?». È una domanda che mi faccio sempre. Profuma di risurrezione o puzza di scandalo? Se il suo nome sulle mie labbra non riesce oggi a salvare, allora io sono di scandalo. Se, in me, il suo nome non genera speranza allora io sono scandalo.
Cosa fare allora, Signore?
Il Vangelo è forte e radicale: tagliare, gettare, decidersi per un cambiamento che sia reale, concreto. Che sia un abbandonare il vecchio, pieno di me, e decidermi per Cristo e per il suo Vangelo, pieno di Dio, di altri, di vita buona.

UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE

Signore, insegnaci a pronunciare il tuo nome
generando salvezza, seminando speranza,
distribuendo misericordia,
facendo sgorgare amore dalle viscere di ogni cuore.

In noi non ci sia altro scandalo
se non quello di rispondere al male con il bene,
all’offesa con il perdono, all’invidia con il dono,
alla morte con la vita. Amen

cellulare

UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):

Seguire una via è dare un taglio radicale con il passato. È decidersi. Seguire Cristo, la Via, è tagliare con logiche di morte e vendetta per seminare vita.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA [Mc 9,38-43.45.47-48]

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.non affogati
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social

XXVI-TO

Suor Mariangela Tassielli, fsp

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