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Ma Gesù si chinò – BUONA DOMENICA! V di Quaresima – Anno C

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Che cosa farai con noi, Signore?
Con noi, non così diversi da quella donna
colta in flagrante adulterio…
Con noi, così faticosamente fedeli al tuo Vangelo…
Con noi, così eccessivamente buonisti
o pericolosamente intransigenti…
Che cosa farai delle nostre continue ricadute?
Scrivi, Signore,
scrivi nella polvere il nostro peccato
perché il vento del tuo Spirito lo spazzi via,
perché la tua misericordia ci rinnovi,
perché la tua fiducia in noi
ci renda persone nuove.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 8,1-11)

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

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«Ma bisognava far festa» – BUONA DOMENICA! IV di Quaresima – Anno C

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Tu, Signore, sei padre prossimo,
ma noi ti pensiamo Dio lontano:
convertici a te!
Tu sei riconciliazione,
ma noi ti pensiamo giustizia:
convertici a te!
Tu sei attesa infinita,
ma noi applichiamo scadenze:
convertici a te!
Tu sei festa per chi ritorna,
ma noi chiediamo pentimento:
convertici a te!

Convertici a te,
Dio dell’amore e del perdono,
e insegnaci a far festa
per ogni sorella e fratello che torna;
insegnaci a gioire semplicemente
perché torna nuovamente
tra le tue braccia.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Lc 15,1-3.11-32)

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 
Ed egli disse loro questa parabola: 
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

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Attendere la tua voce – BUONA DOMENICA! II di Quaresima – Anno C

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

La tua voce, Signore Dio,  
penetra le nostre paure,  
il buio che a volte ci avvolge,  
la stanchezza che ci sfibra  
mentre attendiamo risposte.  
La tua luce risplende e sfolgora  
mentre il mondo è sfiancato  
da guerre, violenza, fame…  
 
Tu sei la nostra certezza!  
Ma per noi è difficile credere,  
difficile attendere nella notte,  
difficile tenere testa alla paura.  
 
Avvolgici con la tua presenza,  
Signore, insegnaci a scoprirla  
anche nel silenzio, ad accoglierla  
nell’imprevisto, a reggerla  
nello stupore che disorienta.  
Tu sei la nostra certezza!
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Lc 9,28b-36)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

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Chiedere e attendere vs ottenere tutto e subito – BUONA DOMENICA! I di Quaresima – Anno C

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Signore Gesù, lo sappiamo:
non di solo pane possiamo vivere.
Lo sappiamo: è la tua parola,
l’esperienza di te a darci vita.
Ma a volte i deserti allontanano
la tua parola viva anche dal cuore,
e mettono sulle nostre labbra
parole amare, segnate dal dolore.
Il tuo Spirito, Maestro buono,
ci spinga oltre noi, verso di te.
Faccia esplodere la tua vita
sulle nostre labbra e nel cuore:
perché sia bellezza,
perché sia risurrezione,
oltre ogni morte,
oltre ogni tenebra.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Lc 4,1-13)

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

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È tempo di una nuova alleanza – BUONA DOMENICA! V di Quaresima – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Signore Gesù, Dio talmente con noi
da lasciarti ferire e uccidere,
ti scopriamo vivo nel piccolo chicco di grano,
sentiamo la tua vita raggiungerci
in un semplice pezzo di pane,
possiamo dare un volto all’amore
guardandoti sfigurato su una croce.
Insegnaci a restare con te in quest’ora,
a essere con te piccolo chicco di grano,
che muore e resta solo, e dona vita.

Attiraci a te, Dio-sempre-con-noi!
Convertici a te! Convertici all’Amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 12,20-33)

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». 
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». 
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

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Dio ci ha tanto amato… – BUONA DOMENICA! IV di Quaresima – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Tu sei il dono più grande, Signore Gesù,
tu sei la nostra più preziosa ricchezza:
in te siamo salvati, in te siamo riscattati;
in te la nostra vita ritrova
il suo senso più autentico;
in te possiamo rivivere,
pur segnati dal peccato e dalla morte.

Sei il dono del Padre, quel dono che mai
avremmo immaginato di ricevere.

Convertici a te! Convertici all’Amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 3,14-21)

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

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Non fate della casa del Padre mio un mercato! – BUONA DOMENICA! III di Quaresima – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Cristo Gesù, la tua croce,
scandalo anche per noi credenti,
ci risollevi dalla nostra stanca impotenza
o ci abbassi dal quel pericoloso senso
di onnipotente efficientismo.

Tu, crocifisso e risorto,
insegnaci a trovare tempi e modi
per fare spazio in noi alla tua parola
che ci nutre e fa vivere;
a sprecare il tempo per accorgerci del mondo;
a riconoscere la silenziosa opera del Creatore
che nella Croce salva.

Convertici a te! Convertici all’amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 2,13-25)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». 
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

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Due figli amati, due padri che amano – BUONA DOMENICA! II di Quaresima – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Signore Gesù, Figlio amato,
in te scopriamo il Padre,
in te ci sentiamo raggiunti dal suo amore,
in te ascoltiamo il suo cuore,
in te impariamo l’amore.

Possa il nostro cuore imparare
ad ascoltare te e seguirti:
nell’aridità dei deserti,
nella serenità dei traguardi raggiunti,
nell’entusiasmo di nuove occasioni,
in ogni situazione che la vita
ci chiederà di affrontare.

Convertici a te! Convertici all’amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Mc 9,2-10)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. 
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. 
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

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Bestie selvatiche e angeli… – BUONA DOMENICA! I di Quaresima – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Sei tu, Cristo Signore, la nuova alleanza,
e le braccia della tua croce sono il sigillo
posto sul cuore di Dio e sul nostro cuore.

Sei tu, la riconciliazione
tra il cielo e la terra.
Sei tu l’arcobaleno
che svetta in eterno,
oltre ogni nube, per ricordarci
quanto sia immenso
l’amore che ci ha generato
e che sempre ci vuole figli amati
e riscattati da ogni morte.

Convertici a te! Convertici all’Amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Mc 1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. 
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

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Lazzaro… quando l’amicizia fa strani doni -BUONA DOMENICA! V DI QUARESIMA – ANNO A

Io sono la resurrezione e la vita.
(Gv 11,25)

Lazzaro. Basta dire il suo nome perché a tutte e tutti noi venga in mente un’unica scena: un uomo morto riportato da Gesù in vita. Non vi nascondo che tutte le volte in cui penso a quest’uomo non posso fare a meno di chiedermi se Gesù gli sia stato davvero amico. Intendiamoci, non metto in dubbio le Scritture… ma certo, se la morte è una delle esperienze più drammatiche della vita, viverla per ben due volte non credo che sia classificabile tra i regali più desiderati. E Gesù al suo amico Lazzaro lo ha fatto. Ma certo – mi direte – era necessario perché attraverso la malattia e la morte di Lazzaro, Gesù venisse glorificato, perché così fosse chiara a tutti l’opera di Dio, perché finalmente davanti a un evento tanto straordinario avrebbero iniziato a credere anche i più determinati tra gli increduli. Ed effettivamente molti, tra i Giudei che videro, credettero (così si chiude il brano del Vangelo di questa V domenica di Quaresima). Ma – scrive Giovanni nei versetti successivi – alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono ogni cosa. E così la risurrezione di Lazzaro non ha fatto altro che ottenere un verdetto: «Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma per riunire insieme i figli di Dio dispersi» (Gv 11,51-52). Ricordiamo questo passaggio importante (anche se non incluso nel Vangelo che la liturgia ci propone), perché in questi versetti c’è la chiave di tutto.
Ritorniamo per un attimo alla frase storica di Gesù, che lascia sbigottiti anche i suoi discepoli: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio» (Gv 11,4). Eppure Lazzaro muore e tutto lascia pensare che Gesù non muova un dito. Letteralmente resta fermo per due giorni. Assurdo se si pensa che i Vangeli non fanno altro che raccontarci le sue continue ripartenze. Ora sembra quasi che attenda la morte dell’amico. Sembra che abbia bisogno di far capire a tutti qualcosa. Ma che cosa?
Ecco, ve lo confesso: di fronte a questa frase io tremo. Perché troppe volte, in bocca anche ai migliori predicatori quel «è per la gloria di Dio» diventa una clava che cade sulla testa di chi è già un colpito dalla vita. Quella malattia, come ogni malattia e ogni morte, troppe volte la sentiamo diventare una prova, un’occasione per manifestare la nostra fede, un male permesso da Dio e persino un atto di benevolenza da parte di Colui che ci rende partecipi della sua passione. E invece no! E invece tutt’altro è il dire di Gesù, tutt’altro il suo obiettivo.
La sua è una dichiarazione ufficiale di presenza. La morte di Lazzaro diventa occasione per Gesù di ricordare a tutti che il Dio dei Padri, il Dio delle promesse, il Signore delle galassie e degli universi, il Creatore è il Presente: anche nella morte. È colui che fa suo il pianto di chi ama, la disperazione di chi si scopre a mani vuote e impotenti. Lui non ha bisogno della nostra malattia o della morte per mettere alla prova la nostra fede, lui sceglie di abitare la nostra malattia e la nostra morte facendosi accanto, tendendoci le mani, richiamandoci sempre alla vita.
Non si stanca di ripeterci che siamo eredi dello stesso Spirito di Dio, e che per questo siamo noi stessi vita. Non si stanca di aprire i mille sepolcri che ci costruiamo con le nostre mani per ricondurci a casa, nel cuore del Padre. Questa è la gloria di Dio, questo il senso stesso del dono di Gesù che raggiunge negli eventi della Pasqua il suo apice.