Il coraggio dei poveri – Buona domenica! – XVII Domenica Tempo Ordinario – anno B

«Cinque pani d'orzo e due pesci... che cos'è questo per tanta gente?». (Gv 6,1-15)

moltiplicazione dei pani

Un ragazzo e il suo cestino con cinque pani d’orzo e due pesci: questo è il volto coraggioso e povero dei discepoli del Vangelo. Di chi di fronte all’impossibile non calcola le proporzioni, ma offre umilmente ciò che ha; di chi non sottovaluta mai la ricchezza di un dono, ma con semplicità lo condivide.
Quel ragazzo, di cui l’evangelista Giovanni non riporta il nome, ha il volto di ogni discepolo fedele del maestro di Nazaret che, come lui, si lascia scuotere dalle folle, si lascia disturbare dalla loro fame.   
Di fronte a questo ragazzo, non possiamo trovare giustificazioni. pani e pesci3
Il suo cestino offerto a Gesù, come soluzione per la fame delle tantissime persone presenti, non può essere archiviato da noi come ingenuità di poco conto, magari accompagnata da un sorrisino malizioso.

Il fatto che tra tanti eventi accaduti, l’evangelista Giovanni abbia scelto di raccontare proprio questo, autorizza quel ragazzo, oggi a bussare alla nostra coscienza di Chiesa povera per i poveri, o forse più onestamente dovremmo parlare, di una Chiesa benestante (perché questo siamo, noi sacerdoti, religiosi e laici, nel nostro mondo)… una Chiesa chiamata a lasciarsi scuotere dal coraggio dei poveri.
E non penso al coraggio di chi chiede, ma al coraggio di chi dona, pur avendo poco o nulla.
Da loro dovremmo imparare, noi benestanti che misuriamo il dono, prima di offrirlo; dal loro coraggio e fiducia nella Provvidenza di un Dio che sa ancora prendersi cura di chi dà tutto.

UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE

Rendici coraggiosi, Signore, nell’offrire la nostra povertà,
le piccole cose che abbiamo, e il poco che siamo.

Ci illudiamo che la forza possa salvare il mondo
o che la ricchezza possa sfamarlo.

Ma ciò che ci salverà tutti sarà l’amore
a cui solo la debolezza offre un volto;
e ciò che ci sfamerà sarà il coraggio
di donare noi stessi, con semplicità. Amen

cellulare

UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):

Donare con coraggio e semplicità ciò che abbiamo e ciò che siamo: è questa la rivoluzione del Vangelo, che ognuno di noi può innescare, in ogni istante.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA [Gv 6,1-15]

Dopo questi fatti, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: “Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!”.
Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social

Moltiplicazione dei pani

Suor Mariangela Tassielli, fsp

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