«UNIVERSALE» È SOLO INTERNET?
di Fausto Negri
La Chiesa è cattolica, cioè universale. Oggi di universale c’è internet, il telefonino, la tv satellitare… Grazie alla tecnologia abbiamo, dunque, enormi opportunità, ma esistono anche grandi rischi.
Ne citiamo uno solo evidente: ogni giorno nel Regno Unito si inviano 93,5 milioni di messaggini: il 10% della popolazione ne invia giornalmente addirittura 100. Questa frenesia ha provocato negli ultimi cinque anni un’impennata nelle lesioni al polso o alle dita.
Secondo gli psicologi, usare troppo sms e posta elettronica rende sempre più difficile avere una conversazione rilassata, di persona.
I vantaggi prodotti dall’attuale tecnologia sono tanti: in positivo, permette di comunicare, in tempo reale, in tutto il pianeta.
Ma non è soltanto l’utente a usare la tecnologia; anche la tecnologia può «usurare» l’utente.
Il negativo è che, se i nuovi mezzi assorbono troppo la nostra attenzione e le nostre energie, ci rendono «cyber-dipendenti».
L’elettronica, inoltre, porta con sé un cambiamento del nostro rapporto con il mondo.
Se, infatti, il mondo entra in casa mia quando voglio, che bisogno ho di fare esperienza del mondo?
Se, poi, mi raggiunge soprattutto tramite le immagini, ciò che consumo è solo «rappresentazione della realtà».
Il linguaggio dell’amore richiede la comunicazione personale e corporale. Ci si può fidare di una persona, non di «un messaggino». Nel corpo (parole e silenzi, sguardi che si incrociano, mani che si toccano) sperimentiamo la bellezza della relazione.
I rapporti online sono validi e costruttivi quando hanno un prolungamento nella vita. Come si può vivere, infatti, costantemente in un mondo virtuale, con «una faccia» che ci si è costruiti da soli?
Noi abbiamo la fortuna e la grazia di essere parte di una comunità, la Chiesa. Questo termine, che deriva dal greco ecclesia, significa «assemblea di persone chiamate da qualcuno». La comunità fondata da Gesù, la Chiesa, è nata e sempre si rinnova attorno a una mensa, in ambito di condivisione, quindi. La nostra è la religione dei volti. La nostra fede è «cattolica», se sa tradursi in piccoli, quotidiani e concreti gesti di bontà.
ATTIVITÀ
Riflettete in gruppo: se un ragazzo ha settecento amici su Facebook e se ne sta tutto il giorno a chattare in camera davanti a uno schermo, è davvero amico di qualcuno?
Impegno: proponiamo il digiuno tecnologico, facendo a meno di tv, telefonino e computer per un certo tempo (da un minimo di un giorno, a un massimo di una settimana).
Si può dedicare questo tempo a giocare con gli amici all’aperto, allo studio e alla lettura, a intrattenere rapporti «vivi» con le persone. Questa scelta aiuterà a rendere, poi, più significativa la comunicazione tramite gli strumenti elettronici.
Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Gennaio dell’inserto Ragazzi & D’intorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.
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