Vorrei scrivere in poche righe tutta la straordinaria poesia del Natale… poesia che si ripete sempre costantemente ogni anno nello stesso periodo. Vorrei, ma non posso e non perchè non riesca a sentirla, ma semplicemente perchè scelgo di non voler dimenticare tutte quelle situazioni in cui di poesia c’è poco.
L’associazione di idee vi sta portando alle tante zone di sofferenza, di morte, di fame? A me, no!
Qualcuno mi direbbe che almeno per oggi potrei godermela… vero! In fondo cosa cambia? Il solo pensiero non muove la storia. Ma forse un pensiero condiviso potrebbe iniziare a rendere le posizioni personali meno indolenti e apatiche.
Quando ho scelto di lasciarmi trasformare in “sorella” (è questo che in fondo significa essere suora!) l’ho fatto anche perchè “qualcuno” mi ha detto che, per uno strano effetto di quella che noi cristiani chiamiamo Grazia, avrei sentito vibrare nel mio cuore, con straordinaria forza, le ansie, le preoccupazioni, le sofferenze interiori e le speranze di tutti coloro, miei fratelli e sorelle, che erano alla ricerca di un senso per cui vivere, credere, amare, semplicemente esistere.
Oggi, allora, forse proprio grazie a quel sovrumano effetto della Grazia, non riesco ad accogliere questo Natale, scrollandomi di dosso, tutto quello che questa porzione di storia che stiamo vivendo porta con sè… non faccio elenchi, sarebbero superficiali e banali… ognuno ci metta del suo e si sforzi di mettere anche quello che sta vivendo il proprio vicino di casa, l’amico, il fratello o la sorella… i genitori…
Dio dove sei? E’ questa la domanda che tante volte si alza e scuote la storia di chi dice di credere… Quanti bambini sono morti questa notte, eppure Gesù è nato! In quanti sono rimasti freddi e distaccati di fronte all’augurio di un Buon Natale in cui non credono più? Eppure il Natale è accaduto seriamente! Il Verbo si è fatto carne dicono i credenti… ma in quanti sono in grado di capire la reale portata di questo annuncio la cui potenza potrebbe realmente scuotere il cosmo?
Dio si è fatto uomo perchè l’uomo impari ad amare con il cuore di Dio… quanta poesia e quanta realtà c’è in tutto questo? Amare come Dio significa vivere, scegliere, essere ciò che lui è stato per noi… Ma quanto Dio amante c’è nelle nostre scelte? Quanto si vede di Dio in ciò che diciamo, scegliamo e costruiamo ogni giorno?
Natale non è ricordo di un evento passato: Natale è ancora evento che accade nella vita di chi il proprio Sì lo pronuncia con la forza di lacrime e sogni, di amore e di fiducia, di speranza e delusioni… Natale è Dio presente anche nell’invisibile, nel non senso, nella notte, nella paura, nella morte… Natale è quando nulla di ciò che vediamo ci appaga il cuore. Natale è! Dio è! Perchè lui nella notte nasce, nel peccato salva, nella povertà vive, nell’umana fragilità si consuma fino alla morte.
E tutte le volte che a pugni stretti e trascinando la vita gli chiedo: perchè, fino a quando, dove sei? La sua risposta è sempre e solo una: Io salvo la storia nel silenzio: silenzio della notte, dell’attesa, della fiducia, dell’invisibile… nel silenzio io ho creato il cosmo; nel silenzio mi sono fatto uomo, nel silenzio ho salvato la storia, nel silenzio amo e salvo te!
Buon Natale a tutti, allora… A tutti coloro che accettando la sfida dell’invisibile e del silenzio, lasciano che il Natale possa continuare ad accadere ogni giorno, nella ferialità entusiasmante o faticosa del vivere e del credere.
Natale è Dio che cerca casa… troverà dimora nel nostro cuore?
Auguro a tutti che questo in Natale sia davvero Dio sia “di casa” per ogni cuore! Auguri!!!
…grazie…!!!