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RAGAZZI & DINTORNI – Marzo 2011 – Dossier Pietà

GUIDATO DAL CUORE

di Cecilia Salizzoni

È un film duro quello che proponiamo, un film che mette in scena un mondo spietato, arcaico e feroce, dove l’umanità sembra non riuscire a farsi strada e a trasformarsi in cultura condivisa; dove anche la religione non supera lo stadio della superstizione, e i bambini assimilano e ripetono i modelli degli adulti.
Io non ho paura, il film che Salvatores parte proprio da questa spietatezza infantile che fa il verso al mondo circostante, mettendo in scena una gara di bambini e l’imposizione di un pegno sessualmente umiliante alla bambina arrivata ultima. Subito, però, presenta anche l’obiezione a questo mondo, nella figura del protagonista Michele, 10 anni, ricci neri e volto sensibile come di cerbiatto, che prova pietà e si offre lui in cambio.
Il racconto che segue lo vedrà ripetere più in grande e in profondità lo stesso gesto verso il coetaneo, che scopre in fondo a una buca nel terreno, dove è tenuto prigioniero dai «grandi» che lo hanno rapito per chiedere un riscatto.
In fondo a questa buca scavata nella terra di un non precisato posto del profondo Sud, è incatenato appunto un bambino che ha la stessa età di Michele, ma sembra il suo opposto, biondo e chiaro di carnagione com’è, settentrionale di Milano: Filippo.
Quando Michele lo scopre, cercando gli occhiali che la sorellina ha perso nella corsa all’inizio del film, non capisce che cosa sia, perché fuori il sole è accecante, ma nella fossa è buio; Filippo è imbrattato di fango e sporcizia, ed è coperto da un telo. La prima volta vede solo un piede; poi una specie di «zombie» che lo terrorizza, e finalmente un bambino, esattamente come lui. Michele non solo ritorna alla fossa con acqua e pane acquistato con i propri risparmi, ma vi scende dentro e porta fuori, sulle proprie spalle, il bambino traumatizzato, perché riesca a convincersi di essere vivo.
«I grandi», invece, cooperano alla morte di quel bambino: manovalanza accecata dalla miseria e dal miraggio di nuovi stili di vita che i media diffondono anche in quest’angolo remoto d’Italia, come il padre di Michele; oppure vittime di una cultura maschilista, come la madre, che subisce e può solo farsi promettere dal figlio che, da grande, se ne andrà via di lì. Michele stesso, mosso dal desiderio di un’automobilina che un compagno di giochi ha ricevuto dallo zio d’America, metterà a repentaglio la vita di Filippo, rivelando il suo segreto a quel compagno che, prima, preferirebbe non sapere e, poi, vende il segreto a uno dei guardiani di Filippo, per guidare una macchina vera.
Allora le cose precipitano e, mentre Sergio, l’organizzatore milanese del sequestro, convince «i grandi» che il bambino è da eliminare perché sa troppo e le forze dell’ordine sono ormai vicine, Michele rischia di finire ammazzato dal padre, pur di far scappare Filippo.
Salvatores imposta la struttura espressiva del racconto sui contrasti tra la potenza della luce naturale saturata dall’oro dei campi di grano, e l’ombra della notte che dentro la fossa diventa perenne; tra la bellezza del paesaggio e il trogloditismo degli uomini che lo abitano.
Michele è un bambino che non ha paura di affrontare l’oscurità che lo circonda; a differenza degli altri tiene gli occhi aperti e vuole vedere fino in fondo.
La chiave espressiva dominante suggerirebbe di utilizzare il film per il dono dell’intelletto; tuttavia lo sguardo del protagonista è guidato dal cuore, un cuore che egli nutre e rafforza quotidianamente nel dialogo interiore, che gli permette di riconoscere l’altro come «uguale» a sé, e di farsene carico fino quasi al dono della propria vita.

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Marzo dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

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RAGAZZI & DINTORNI – Marzo 2011 – Dossier Pietà

LA «PIETÀ» NEL WEB

di Alessia Cambi

Lo Spirito di Pietà, nel linguaggio biblico, si riferisce ai rapporti della persona con gli altri, soprattutto ai legami familiari e a quelli di aiuto reciproco, efficace e fedele.
Nella relazione con Dio indica l’amore misericordioso di Dio per noi e l’amore filiale che si manifesta in un culto amoroso. Dall’amore per Dio deriva l’amore fraterno che imita la bontà di Dio e la sua sollecitudine per i poveri.
Internet, spesso, può distrarci e disperderci, perché nel web non si trova ciò che si cerca o non si riesce a fare ciò che ci si è prefissati (come costruire una pagina web, crearsi un contatto in un social network e avere successo, nel senso che i nostri ragazzi interagiscano subito con noi, ecc.), o perché ci si lascia attirare dalle tante suggestioni che offre. E capita che lo strumento, che dovrebbe servirci per stabilire rapporti significativi, ci impedisce, invece, di incontrare l’Altro e gli altri.
Il retto uso delle cose è una dote importante quando si smanetta con i mezzi multimediali; se non ci si educa alla rettitudine, si rischia di utilizzarli male o di considerarli strumenti «del maligno». Spesso siamo noi che, non sapendoli adoperare bene, ne facciamo, o induciamo a farne, un uso errato.
Tuttavia la stessa rete ci fornisce buone opportunità per utilizzarli in modo corretto: la Chiesa, ad esempio, attraverso i documenti che elabora, si fa vicina ai cyber catechisti, per aiutarli nella comprensione e nella riflessione sugli strumenti multimediali.
Chi, in questo campo, è ancora inesperto, può farsi aiutare dai ragazzi del gruppo, così si sentiranno valorizzati, o può unirsi agli altri catechisti e fare formazione insieme, condividendo doni e talenti di ciascuno. Anche farsi aiutare è una forma di accoglienza e di valorizzazione degli altri. L’accoglienza anche nella rete è un fattore importante.
In rete, inoltre, ci sono tante possibilità per aiutare gli altri o farsi dare una mano: associazioni, onlus, parrocchie che fanno appelli per promuovere le loro iniziative sociali e di volontariato. Voi potreste fare lo stesso per i progetti ideati nelle vostre comunità.

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Marzo dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

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